Juventus-Sporting 2-1, in Champions decide Mandzukic di testa
Bianconeri sotto per un autogol di Alex Sandro , risponde Pjanic su punizione nel primo tempo, poi il croato sfrutta il gol di Douglas Costa
Calendario alla mano, le svolte di Allegri arrivano dopo Natale. Ma il 2-1 con cui la Juventus ribalta lo Sporting è il primo mattone su cui costruire la stagione. I bianconeri vincono la partita da non sbagliare dopo 84’ di sofferenza, in cui i portoghesi capitalizzano un inizio tremebondo della Juve e resistono perché il gioco espresso dalla Juventus non è ancora entusiasmante. Nella serata in cui Allegri si affida alla vecchia guardia, è decisivo proprio uno dei nuovi, Douglas Costa. L’ex Bayern tocca il primo pallone mettendo sulla testa di Marione Mandzukic il cross del 2-1. Già, proprio Supermario, talmente insostituibile che sarebbe capace di panchinare il Pil della Scandinavia intera se Marotta lo acquistasse sul mercato.
Il fantasma di Strakosha è di quelli che ipnotizzano, perché i primi 20’ della Juve sono i peggiori stagionali allo Stadium. La sconfitta con la Lazio non è stata ancora metabolizzata. Approccio molle, moltissimi errori concettuali e tecnici. Lo Sporting, che sta bene in campo e ha in William Carvalho un mediano di spessore internazionale, passa all’unica vera conclusione in porta. Lampo di Bruno Fernandes in profondità per Gelson Martins, agevolato dal clamoroso liscio dello spaesato Alex Sandro. Buffon lo stoppa, ma il beffardo rimpallo sulla gamba del brasiliano è la giusta punizione per una Juve che non è ancora in campo.
Paulino Dybala, in lenta convalescenza dopo il doppio rigore sprecato, capisce che deve piazzarsi sulla trequarti sinistra dello Sporting, dove Coentrao, che deve badare anche al confusionario ma attivo Cuadrado, ha poco aiuto in copertura da Acuna. La manovra bianconera, nuovamente orchestrata dall’impeccabile Pjanic, sale subito di livello. Ancora di più dopo che il bosniaco, assente con Atalanta e Lazio, rovina il lavoro del ragnetto che ha eletto la porta sotto la curva dello Stadium come residenza personale. La sua punizione è un gioiello e sblocca la Juve, vicina al raddoppio con Mandzukic e poi con Higuain.
I 13 corner a 0 per la Juve sono il manifesto di un secondo tempo in cui lo Sporting non riparte più, limitandosi a chiudere gli spazi per difensori centrali che non sono fulmini di guerra se mancano l’anticipo, ma sanno coprire l’area. C’è più volontà che lucidità nella manovra bianconera, fino allo spunto di Douglas. Il brasiliano fa quello per cui è stato preso: uomo saltato secco e cross, con Mandzukic che salta in testa al frollino Silva, fresco di campo per Coentrao. Che sia il vero inizio anche per i nuovi arrivati?
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Gianluigi Buffon 6: Sul gol prova a fare un miracolo, che riesce in parte. Per il resto non deve compiere parate fondamentali.
Stefano Sturaro 5,5: Ritenerlo inadeguato a
palcoscenici del genere è troppo? Forse, ma lui da terzino pare sempre
in apnea, risultando insicuro persino nei passaggi elementari. Qualità
poca poca, abnegazione tanta. Ma non sempre basta. (Dal 83' Douglas Costa 6,5: Sette minuti per entrare in modo decisivo nell'esito del match. Crossatore vero, assist di vitale importanza).
Mehdi Benatia 4,5: Male. Non trova
l'anticipo, pare lento e spaesato, viene spesso sorpreso dai movimenti e
dalle sponde di Dost. In pessime condizioni psico-fisiche. Esce
all'intervallo per infortunio. (Dal 46' Andrea Barzagli 6: Attento e disinvolto. Porta maggiore sicurezza rispetto a chi lo aveva preceduto. Ancora affidabile in partite come queste)
Giorgio Chiellini 7: Eccellente. Nel primo tempo
la difesa della Juventus sbanda e lui è uno dei pochi a non perdere mai
concentrazione e posizione. La voglia e la carica nella ripresa devono
essere un esempio per tanti giovani che iniziano a dedicarsi a questo
sport.
Alex Sandro 5: Distratto, svagato,
disorientato. In una di quelle serate in cui proprio non gli riesce
nulla. L'autogol è solo una conseguenza dell'atteggiamento.
Sami Khedira 6: Non è al top della forma e si
vede, soprattutto in fase di copertura. Ma sfiora il gol con un gran
tiro e prova ad inserirsi con costanza. In lenta ripresa. (DAL 61' Blaise Matuidi 6,5: Bene in partita. Muscoli, corsa, fluidità. Con lui in campo la Juve sale di tono)
Miralem Pjanic 6,5: Altra magia su punizione. Uno
specialista di cui la Juventus non può fare più a meno. Buona
l'impostazione, meno la forma fisica. Rallenta molto nella ripresa.
Juan Cuadrado 5,5: Corre, si propone, ha voglia.
Ma le imprecisioni sono innumerevoli. Cross, appoggi, movimenti, spesso
sbagliati di un tempo di gioco.
Paulo Dybala 5,5: Non è questo il Dybala di inizio
stagione. Gambe poco leggiadre, mancino poco tagliente. Un momento no. E
se la Juventus vince anche senza il suo 10, può guardare al futuro con
maggior ottimismo.
Mario Mandzukic 7: Non avrà la classe di Dybala o
il cinismo di Higuain, ma il croato c'è davvero sempre. Altro gol
pesantissimo, sempre col piglio del leader. Corre, sbuffa, rincorre, va a
colpire di testa ogni pallone alto più di un metro e mezzo dal suolo.
Da clonare.
Gonzalo Higuain 6,5: Per la voglia, per i palloni
che protegge, per i tiri che si costruisce e per l'atteggiamento. Non
segna, ma se gioca tutte le partite con questa intensità, ritroverà
presto il pallottoliere.
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