La Juve supera il Napoli con una prodezza
di Zaza, infila la quindicesima vittoria consecutiva ed è prima, da
sola, in testa alla classifica.
Ci sono volute venticinque partite,
quindici di queste vinte una in fila all’altra. Sono serviti lavoro,
convinzione, crescita dei singoli e collettiva. Ma ora la Juve è tornata
a casa: lassù, in cima alla classifica. Da sola. Per farlo ha dovuto
battere un Napoli tosto e per riuscirci si affidata a quello che forse è
il più tosto dei suoi uomini. Simone Zaza decide la gara con una
giocata in cui c’è tutto: la classe e la potenza del campione, il folle
coraggio di cercare un tiro impossibile, la voglia rabbiosa di vincere.
Solo una simile prodezza poteva sbloccare
la partita, perché è vero che si affrontano i due migliori reparti
offensivi del campionato, ma anche le migliori difese e per quasi tutta
la partita sono queste a dettare legge. La Juve è schierata con un
inedito 4-4-2 e all’inizio, prendendo le misure, concede libertà di
manovra al Napoli che tenendo Callejon e Insigne più arretrati, può
contare su un uomo in più a centrocampo e recupera palla più facilmente.
Quando i bianconeri trovano più confidenza con le posizioni però,
iniziano a prendere campo e Cuadrado, tra i più attivi, arriva al tiro
dal vertice destro dell’area, trovando Reina piazzato.
È di Pogba il secondo tentativo,
direttamente da calcio piazzato. La conclusione, da venticinque metri,
termina non lontano dall’incrocio. Higuain viene controllato
perfettamente, ma con uno come lui basta una minima distrazione per
correre rischi. E al 35′, quando l’argentino trova lo spazio per
inserirsi in area e arrivare sul cross di Callejon, serve un prodigioso
intervento di Bonucci in spaccata per anticiparlo. Il pallone termina in
angolo e proprio sulla battuta del corner, arriva la prima di parata di
Buffon, fenomenale nel respingere la conclusione da due passi di
Albiol.
Il capitano ha il suo da fare anche per
respingere un tiro cross di Insigne dopo pochi secondi della ripresa,
che inizia con più vivacità rispetto al primo tempo. Dopo cinque minuti è
Evra ad avere il pallone buono sul destro, dopo la sponda di Khedira,
ma da centro area spara alle stelle. Subito dopo Bonucci, dolorante già
da parecchio, in seguito a un contrasto fortuito con Khedira nel primo
tempo, lascia il posto a Rugani, quindi tocca a Zaza rilevare Morata.
Quando la Juve aumenta il ritmo arriva a
spaventare gli avversari con Dybala, che calcia sopra la traversa un
invitante assist di Pogba, ma per lunghi tratti è il Napoli a tenere
palla. Si tratta di un palleggio sterile, che la squadra di Allegri
permette con la chiara intenzione di sfruttare le ripartenze. I
partenopei però ne concedono ben poche e provano a colpire con due
conclusioni da lontano di Hamsik e Higuain, entrambe a lato.
Negli ultimi minuti Allegri richiama
Dybala e manda in campo Alex Sandro, passando al 4-5-1 e mai mossa fu
più azzeccata: dopo due minuti è proprio il brasiliano a staccare tra
due avversari, tenendo vivo un pallone che sembrava ormai perso e
permettendo a Evra di appoggiare a Zaza. L’azione pare innocua. Pare,
appunto: l’attaccante lucano controlla, si prende di forza lo spazio per
il tiro e dal limite spara un sinistro violento, angolato, bellissimo,
imparabile.
È il delirio. Lo Stadium impazzisce e la Juve vola in vetta da sola. Bentornata a casa, Signora.
E ora le pagelle dei singoli calciatori date da eurosport.com:
Gianluigi Buffon 6: La parata più bella, con uno strepitoso riflesso, la estrae su Albiol a gioco fermo.
Stephan Lichsteiner 6: Blinda
la corsia senza rischi, costringendo Ghoulam a un ripiegamento
speculare da Napoli “alla Benitez”. Da segnalare un solo ritardo di
raddoppio su Insigne a una manciata di secondi da inizio ripresa.
Andrea Barzagli 7: Sale sui ring dei pesi massimi contro Higuain e il Pipita, fermato da Bonucci sull’occasione da gol più netta a favore del Napoli, raccoglie le briciole. Monumentale.
Leonardo Bonucci 6,5: Investito
da Khedira in avvio, miracoloso in anticipo acrobatico su Higuain, ed è
la giocata forse più bella del match, prima della resa al dolore del
ginocchio destro.
Dal 52’ Daniele Rogani 6: Debutta
al cospetto del suo maestro coadiuvando un gigantesco Barzagli:
insegnamenti vecchi e nuovi, botti di ferro per l’astro nascente e più
brillante fra i giovani difensori italiani.
Patrice Evra 6,5: Fra
gli esterni schierati in campo, tutti lecitamente preoccupati dalle
consegne difensive, è quello che spinge di più ricacciando “le
malelingue” che volevano Alex Sandro titolare.
Juan Cuadrado 6,5: Calcia
per primo in porta, ma da posizione molto defilata, per sporcare i
guanti di Reina; punge nello stretto, scarica di prima, pressa fra le
linee. Positivissimo.
Sami Khedira 7: Recuperato
in extremis e schierato a sorpresa dal primo minuto, capiamo
prestissimo il perché: il tedesco occupa e attacca tutti gli spazi,
permettendo alla Juve lo sviluppo permanente del gioco.
Claudio Marchisio 6: Un po’ impreciso tra le fasi nel primo tempo, rimedia con un’entrataccia su Mertens all’ultimo errore d’impostazione.
Paul Pogba 6,5: Spaventa
Reina con un fendente su punizione: vivace nel primo tempo tra fraseggi
nello stretto e soluzioni vanitose, manda in tilt Hysaj nella ripresa
confezionando da protagonista “in climax” la quindicesima perla
bianconera.
Alvaro Morata 5,5: Le
cose migliori le fa di sponda, però non calcia mai in porta: ruvido in
avvio su Callejon,mostra subito una certa insofferenza defilandosi prima
dell’ora di gioco.
Dal 58’ Simone Zaza 7: Seduto al riparo della barricata, legge il Manuale del buon soldato.
Schierato in prima linea, fa breccia con l’esattezza di un cecchino.
Match winner, miglior dodicesimo uomo del nostro campionato.
Paulo Dybala 6: Fallisce
sopra la traversa la migliore occasione, gol escluso, della partita ma a
prescindere dalla rete di Zaza, non è un grave errore anche perché,
impegnato in ripiego su Jorginho, da quelle parti ci arriva un po’ a
fiato corto. Il cambio finale con Alex Sandro poi è diventato una specie
di portafortuna… E il brasiliano ha parte attiva e determinante sul gol
partita. Dall’87’ Alex Sandro s.v.