Simply 6

giovedì 28 settembre 2017

Juventus-Olympiacos

Champions, Juventus-Olympiacos 2-0: Higuain entra e segna, poi Mandzukic

Il Pipita entra nella ripresa e dopo 9' sblocca una gara complicata, poi Mandzukic chiude i conti

Nel segno del Pipita. Non è serata da "fiuu" come tre anni fa, quando al primo anno di Juventus Massimiliano Allegri vinse 3-2 in rimonta contro l'Olympiacos e il tecnico s'inventò il fortunato hashtag, ma se la Signora può tirare un sospiro di sollievo il merito è di Gonzalo Higuain. Il Pipita entra e segna, sbloccando una partita che si stava incancrenendo. Ritrova il gol, apre la strada alla vittoria bianconera, la prima in Champions in questa stagione (annata iniziata con lo 0-3 di Barcellona) e si sbarazza di critiche e polemiche. Vincere è un obbligo, aveva detto Allegri alla vigilia, ma non è stato così semplice, nonostante l'abbordabile avversario, con un nuovo allenatore in panchina (Lemonis).  

Il primo tempo è da noia mortale, con mezzora abbondante senza mezzo tiro in porta da entrambe le parti. Allegri per la seconda volta di fila schiera due esterni di ruolo, Douglas Costa e Cuadrado, per garantire più rifornimenti a Mandzukic ancora in versione centravanti, ma la Signora non affonda sulle fasce, è lenta e molle. Bentancur, sostituto last minute di Pjanic (out per un risentimento muscolare nel riscaldamento) fa il suo a centrocampo, ma senza il bosniaco ci si muove soprattutto in orizzontale; la difesa, con Sturaro terzino destro, non corre pericoli (per demeriti degli altri più che per meriti propri) ma dalla cintura in su ci sono pochi lustrini. Eppure basterebbe poco per segnare ai modesti greci, infatti la prima volta che Cuadrado si esibisce in un dribbling, arriva la pericolosa zuccata di Mandzukic. Il croato ci riproverà poi su cross di Alex Sandro, ma ancora con poca fortuna. Pochi minuti dopo tocca a Sturaro, ancora di testa, murato da Proto. Il portiere dell'Olympiacos però fa la sua miglior parata su Dybala a pochi minuti dal riposo. Juve più vivace in prossimità del gong, ma è Engels a far venire i brividi ai suoi, colpendo il palo nel tentativo di intercettare un cross da destra. 

Il secondo tempo si apre con i cori per Higuain durante il riscaldamento e con una punizione di Douglas Costa (fuori di poco). Dopo neppure un quarto d'ora arriva il momento del Pipita: fuori Cuadrado, Douglas Costa trasloca a destra e Mandzukic si rimette a fare il tornante. I greci s'affacciano timidamente in zona Buffon e Odjidja lo costringe persino alla respinta. Resta la sensazione che tra le due squadre ci sia un abisso e che la Juve non possa non riuscire a segnare. Infatti succede appena Higuain si trova il pallone buono tra i piedi: minuto 24, azione di Alex Sandro, sinistro ribattuto da un difensore e poi piattone destro liberatorio. L'esultanza stavolta è esagerata e libera tutta la rabbia di Higuain, di certo non felice per la seconda panchina di fila. Per Dybala un altro mercoledì sabbatico dopo il passaggio a vuoto di Barcellona, il numero 9 invece si riprende la scena dopo 4 partite d'astinenza. Scatta e corre: si vede che la doppia esclusione gli ha fatto bene. Fa pure l'assistman nell'azione del 2-0: palla per Dybala, rinvio sulla linea e tap in di Mandzukic. Sul 2-0 c'è spazio anche per Bernardeschi. La Juve non brilla però è efficace.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Non deve compiere parate straordinarie, ma fa buona guardia su Odjidja e compagni festeggiando la 153esima (110 in Champions) gara a livello UEFA con un clean sheet.   

Stefano Sturaro 5: Troppe indecisioni, troppi buchi, troppi spazi lasciati a Seba. Un po' meglio in proiezione offensiva, va vicino al gol di testa (dall’81’ Medhi Benatia s.v.).
Andrea Barzagli 6,5: Sicuro, ordinato, un ritorno alla sua maniera. Granitico.
Giorgio Chiellini 6: Raggiunge Cabrini, 440 volte con la maglia della Juve con grinta e determinazione. Ordinato, Emenike vede pochi palloni.
Alex Sandro 6,5: I suoi cross sono i più pericolosi per Mandzukic. Suo anche il suggerimento per il primo gol bianconero. Si distrae solo nel finale in ripiegamento, ma a giochi fatti. 
Rodrigo Bentancur 6,5: Sbaglia qualcosa dal punto di vista tecnico, però le sue qualità a sprazzi emergono. Smista tantissimi palloni (102 quelli giocati) e in interdizione brilla. È il terzo calciatore più giovane ad aver giocato da titolare le prime due partite di questa Champions League. Niente male.
Blaise Matuidi 5,5: Un deciso passo indietro rispetto alle ultime uscite. Forse patisce l’assenza di Pjanic al suo fianco. 
Juan Cuadrado 5,5: Non sta bene fisicamente e si vede. Sostituito dopo un’ora e da quel momento cambia la partita (dal 60’ Gonzalo Higuain 7,5: La rabbia del Pipita. Bastano 8 minuti e 17 secondi al bomber ferito per zittire tutti i detrattori, dare un calcio alla presunta crisi e regalare tre punti vitali alla Juventus. Avvia anche l’azione del raddoppio. L’argentino nel 2017 in Champions aveva colpito solo il Monaco il 3 maggio scorso: ha scelto il momento migliore per tornare a ruggire).
Paulo Dybala 6: Manca la stoccata alla Joya e alla fine del primo tempo grazia Proto in un’occasione facile per lui. Classe solo in pillole, dà il suo contributo sul raddoppio.
Douglas Costa 6: La sensazione è che potrebbe essere molto più decisivo. Quando mette il turbo sulla sinistra mettendo palloni forti e tesi in mezzo, la Juve cambia marcia (dall’84’ Federico Bernardeschi s.v.). 
Mario Mandzukic 7: Un’altra partita enorme del croato. Intelligente, si muove benissimo e anche se segna un gol un po' casuale la sua giocata di prima per Alex Sandro ne vale un altro mezzo, quello del vantaggio. 


 

 

domenica 24 settembre 2017

Juventus-Torino

Juventus-Torino 4-0, doppio Dybala, Pjanic e Alex Sandro show nel derby. Baselli rosso

La squadra di Allegri centra nella stracittadina la sesta vittoria su sei e tiene il passo del Napoli

Chissà se Paulo Dybala e Daniele Baselli sono fan di Eddie Murphy. Di certo dopo il derby dell’Allianz Stadium, che premia la Juve con comodissimo 4-0, più che per “Una poltrona per due” sarebbero stati perfetti per il casting di “Un derby per due”. La Joya si prende la copertina, col gol che spezza l’equilibrio dopo 16’ e la carezza da poker del recupero. L’ex atalantino finisce dietro la lavagna dopo 24’ da incubo: prima perde il contrasto con calamita Matuidi che porterà al primo gol di Dybala, poi entra in maniera folle su Pjanic. Imperdonabile che con già un’ammonizione sulle spalle si rischi un intervento del genere. Risultato: partita finita al netto del timbro d’autore di Mire Pjanic in chiusura di primo tempo.  

Qualsiasi discorso parte dai due episodi chiave: i restanti 66’ e recuperi raccontano di un Sirigu superlativo nel limitare il passivo di un Toro che, pur non sbracando mentalmente, non ha nessuna arma per provare a dare un minimo di senso alla ripresa. Il tris di un Alex Sandro nuovamente sui suoi superlativi livelli, è seguito da almeno quattro prodezze del portiere ex Psg, di cui due su un Mandzukic che avrebbe meritato la soddisfazione personale. 

Già, il Pipita. Neanche i suoi più decisi detrattori possono spingersi a dire che la Juve gioca meglio senza di lui. Higuain entra senza polemiche a 10’ dalla fine, dopo un pre-partita in cui si erano inseguite le voci sui motivi della sua esclusione, puramente tecnici. Mette anche il piede nel 4-0. Ma la Juve senza l’argentino offre comunque un eccellente calcio: Mandzukic non avrà mai la sua incisività in area, ma conferma che un anno da esterno non gli ha fatto disimparare il mestiere di centravanti a tuto campo. Alle sue spalle, Cuadrado conferma di vivere un buon momento, Douglas fa timidi passi avanti e Dybala mostra che questo straordinario picco di inizio stagione non è ancora terminato. Quindi, finché Higuain non sarà il vero Pipita, si può serenamente fare a meno di lui. 

I granata, nei 24’ di partita vera, mostrano di avere difficoltà a raggiungere il Gallo Belotti, condizione necessaria per creare pericoli. Un confusionario Niang e Iago ci capiscono poco, Ljajic fa vedere a lampi il suo talento, ma senza incidere. Quello che preoccupa Mihajlovic è una certa sensazione di vulnerabilità della difesa, soprattutto sugli esterni, con la Juve che crea anche in parità numerica. Il giovane brasiliano Lyanco mostra un potenziale da coltivare, ma contro squadre così superiori ipotizzare qualche aggiustamento non è un azzardo.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon s.v.: Inoperoso. Fa buona guardia su un cross tagliato di Ljajic e nulla più. 
Stephan Lichtsteiner 6,5: Un motorino abile nelle chiusure e a stringere anche centralmente. Bravo anche in fase propositiva.
Medhi Benatia 6,5: Sicuro dietro e pericoloso davanti costringendo Sirigu a un ottimo intervento. Preferito a Rugani fa bella figura.
Giorgio Chiellini 6,5: Esperienza, senso della posizione e diagonali. Gara in controllo assoluto.
Alex Sandro 7: Potrebbe percorrere la fascia sinistra con un camion sulle spalle. Si prende il lusso di segnare un gran gol: stacco imperioso e incornata perentoria.
Blaise Matuidi 7: Forma una cerniera che abbina quantità e qualità con Pjanic. Scippa il pallone a Baselli innescando il vantaggio bianconero (dal 72’ Rodrigo Bentancur 6: Ordinaria amministrazione quando il risultato è in ghiaccio).
Miralem Pjanic 8: Bosniaco in versione Re Mida. Ruba un pallone a Rincon che si tramuta nell’assist per Dybala e si mette in proprio con il destro telecomandato del 2-0. Confenziona un assist anche per Alex Sandro. Chapeau.
Juan Cuadrado 6,5: Parte forte con qualche spunto dei suoi tra cui una serpentina in area. A volte è lezioso, ma non è una novità. È prezioso quando serve Pjanic per il 2-0 (dal 62’ Federico Bernardeschi 6,5: Ingresso positivo: personalità e un paio di conclusioni interessanti. Sarà interessante rivederlo quando aumenterà anche il minutaggio).
Paulo Dybala 7,5: In tutto il campionato scorso aveva siglato 11 gol, ora è già a 10 dopo sei giornate. Numeri mostruosi, apre e chiude il match alla sua maniera. Con classe.
Douglas Costa 6,5: Dribbling e qualche buon cross. Può migliorare, ma si sta integrando al meglio con il gruppo. Sirigu lo priva della gioia del gol con un guizzo.
Mario Mandzukic 7: Si ricorda bene come si fa il centravanti. Movimenti giusti e incisività: solo il palo e Sirigu gli negano un gol che sarebbe stato meritato (dall’80’ Gonzalo Higuain s.v.). 



 

giovedì 21 settembre 2017

Juventus-Fiorentina

Juventus-Fiorentina 1-0: decide il gol di Mandzukic

In avvio di ripresa assist di Cuadrado per il croato, poi i bianconeri non rischiano quasi mai. Espulso Badelj 

La Juve è solo Dybala. La Juve quest'anno segna tanto ma in difesa concede troppo. E così l'1-o sulla Fiorentina, oltre che per confezionare la quinta vittoria su 5 partite, serve anche a zittire i sussurri di chi aveva criticato l'inizio di stagione della squadra di Allegri. 

Il gol partita lo segna Mario Mandzukic su assist di Juan Cuadrado, il migliore in campo. Con annessa dormita di Bruno Gaspar, disgraziato cambio di Laurini. Ma nella serata in cui la Joya si spegne dopo il solito avvio da cinema, sono due giocatori cosiddetti di rotazione, Bentancur e Asamoah, a prendersi le copertine. L'uruguaiano, classe 1997, ha la personalità di chi è cresciuto alla scuola dei Boca-River. Testa alta, senza paura, vuole sempre la palla tra i piedi. E la palla con l'approccio di chi investe su titoli di stato tedeschi a 20 anni, come una cosa preziosa da non sprecare. Il ghanese, che aveva già un piede sull'aereo per la Turchia, non sbaglia un intervento dietro e si sente quando avanza. Alex Sandro potrà riposare con serenità. 

L'altra buona notizia per i bianconeri è il senza voto che spetta a Szczesny, mai sollecitato da una Fiorentina che parte bene, se la vuole giocare con le sue ripartenze e non esce mai di partita, fino al colpo di testa fuori di Simeone nel finale. Ma crea troppo poco e manca la reazione dopo il gol, con un "Chiesino" non al meglio fisicamente e poco incisivo. Bene nella retroguardia di Allegri l'inedita coppia Barzagli-Rugani e l'atteggiamento difensivo in generale. Con un Matuidi ancora positivo: calamita quando deve recuperare, incisivo quando si inserisce, come quando guadagna l'espulsione di Badelj nella ripresa, in occasione del fallo che la Var trasforma in punizione dal limite.

Chi manca all'appello è ancora una volta Higuain. Una sola conclusione, deviata in corner, e un'incidenza sulle trame di gioco bianconere abbastanza limitata. Molto meglio Mandzukic. Arrivano concorrenti da 86 milioni complessivi (Douglas e Bernardeschi), ma gioca sempre lui. Una certezza. Come la vecchia Juve degli 1-0.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Praticamente inoperoso. Zero tiri nello specchio della Fiorentina.  

Stefano Sturaro 6,5: Adattato ancora terzino a destra, si applica, senza esagerare. Ottima però la “veglia” su Thereau (Dal 91’ Stephan Lichtsteiner S.V.).
Andrea Barzagli 6: Provvidenziale in un recupero aereo su Simeone. Guida Rugani e ci mette la consueta dose di esperienza. Mezzo voto in meno per un fallo evitabile al limite.
Daniele Rugani 6,5: Ancora positivo. Concede poco a Simeone e si prende qualche responsabilità in impostazione. Cresce, se gioca, cresce.
Kwadwo Asamoah 6,5: Buon primo tempo, sia in appoggio che in copertura su Chiesa. Nella ripresa meno arrembante, ma comunque efficace.
Rodrigo Bentancur 7,5: Che personalità e che tenacia. Parte bene, orchestrando ogni azione bianconera. Non sente la pressione e col passare dei minuti inanella una serie impressionante di recuperi (saranno otto alla fine, più di tutti in campo). Qualità nel tocco, ma anche forza fisica. Attenzione a questo ragazzo.
Blaise Matuidi 6,5: Solita costante fase di interdizione, in pressing su qualunque giocatori viola si affacci dalle sue parti. Procura con un inserimento l’espulsione di Badelj.
Juan Cuadrado 7: Primo tempo ricco di cross. Nella ripresa inizia con il perfetto assist a Mandzukic. A destra come un martello. Ecco perché Bernardeschi e Douglas Costaon giocano: Allegri si fida di lui e viene ripagato (Dall’82’ Federico Bernardeschi S.V.).
Paulo Dybala 5,5: Nel primo tempo si accende poco. Una punizione di poco a lato e qualche dialogo con Cuadrado. Nella ripresa non trova posizione e giocate. Forse stanco (Dal 75’ Miralem Pjanic 6: Un quarto d’ora finale abbastanza svogliato. Un paio di lanci dei suoi).
Mario Mandzukic 7: Segna alla prima palla buona, in tuffo di testa. Terzo gol alla Fiorentina, sua vittima preferita. Poi crea ancora pericoli, sfiorando due volte il raddoppio. Il croato c’è sempre.
Gonzalo Higuain 4,5: Apatico, spesso anticipato, lento nelle movenze e nei pensieri. Irriconoscibile.

 

lunedì 18 settembre 2017

Sassuolo-Juventus

Sassuolo-Juventus 1-3: Dybala fa tripletta, segna anche Politano

Tre gol pazzeschi dell'argentino, che vince la partita da solo. Per gli emiliani momentaneo 1-2 firmato da Politano

Ok, non è Messi e forse non lo sarà mai. Ok, la bocciatura di Barcellona ha avuto un che di impietoso. Ma questo resta pur sempre un gioiello abbagliante, soprattutto dentro alla vetrina italiana. Nei campi di casa nostra Dybala è un inno alla bellezza, sembra un adulto nel campetto dei bambini: il sinistro tagliente da fuori area nel primo tempo, la puntata di sinistro in stile futsal più la solita dolce punizione nel secondo hanno steso il Sassuolo, ma sono le ennesime genialate in questo inizio di Serie A. Alla centesima presenza in bianconero, le reti numero 50, 51 e 52 da quando Paulo ha abbracciato Madama: in questo campionato fanno già otto, dieci se si aggiunge la Supercoppa. Ben oltre i numeri, c’è il talento, pungolato anche dalle critiche eccessive post Camp Nou: le prossime notti europee diranno in che posizione metterlo nel ranking dei fuoriclasse internazionali. Il sospetto, però, è che in tempi rapidissimi ne scalerà parecchie. La Juve si appende mani e piedi a lui per ottenere la quarta vittoria e riagganciare all’ora di pranzo l’Inter. Gli applausi al Mapei Stadium, quando a dieci minuti lascia il campo a Bernardeschi, sono talmente fragorosi da coprire anche qualche cattivo pensiero sulla difesa bianconera: continua a prendere gol, anche in un pomeriggio placido di fine estate. 

Il ritorno delle vecchie certezze, con Mandzukic e Cuadrado di nuovo ai lati di questo magnifico Dybala nel quadrilatero offensivo: ecco la buona notizia per il mondo Juve. In fondo, a Barcellona la mancata reazione era figlia anche delle troppe assenze. Invece, con il solito spartito, si suona un’altra sinfonia: Pjanic e Matuidi sono rapidi nel fraseggio stretto e lesti nell’allargare il campo da Lichtsteiner e Alex Sandro. Il francese, poi, è un acquisto azzeccatissimo per capacità tattica, carisma e abitudine alla lotta. Così la palla si muove rapida, come “garba” ad Allegri, ma oltre ai meriti bianconeri molto incide (in negativo) questo nuovo, sbiadito Sassuolo. Lascia troppi spazi per far giocare i palleggiatori juventini, è stranamente basso nell’attesa di recuperare e ripartire.

Su questo campo la Juve aveva visto le streghe più volte ai tempi dei ritmi vertiginosi di Di Francesco e anche oggi certi piccolissimi pericoli Bucchi li crea quando i suoi alzano i ritmi. Certo, il gol di Politano, figlio soprattutto di uno scivolone di Lichtsteiner e preso subito dopo il 2-0 della Joya, non è una buona notizia per la Juve: i gol subiti in sei partite ufficiali sono nove, cifra cospicua e preoccupante per le abitudini della casa. Alla fine dei conti, però, la Juve ha vita facile e la grandinata non arriva solo per un po’ di imprecisione sotto porta e per la scarsa vena del Pipita, un po’ nervoso e ancora lontano dalla migliore forma. Allegri aveva motivato il centravanti argentino con parole miratissime dopo la mancata convocazione argentina, ma serve altro tempo per tornare ai vecchi fasti. In discussione non è certo l’efficacia sotto porta, ma la reattività, lo scatto quando le difese si stringono su di lui. Recuperasse anche il vero Higuain, la Juve potrebbe tornare di buon umore anche in Europa. In fondo, ogni giudizio passa da lì: qui basta (e avanza) il gioiello col dieci sulle spalle.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

 

Gianluigi Buffon 6: Nessuna parata complicata, sul gol subito viene tagliato fuori da Adjapong.
Stephan Lichtsteiner 5: Una dormita colossale spiana la strada ad Adjapong. Una macchia pesante che può condizionare le gerarchie a suo sfavore, anche se la concorrenza nel ruolo non è irresistibile. Vanifica così un primo tempo discreto (dal 72’ Andrea Barzagli 6: Registra il reparto con sicurezza).
Daniele Rugani 6: L’uomo del campionato contiene Falcinelli e Politano: l’unica distrazione è quella che costa il gol dell’1-2, ma sono tutti in ritardo.
Giorgio Chiellini 6: In impostazione regala qualche buon pallone, come quello che arriva a Mandzukic per il gol dello 0-1. Combatte come sempre.
Alex Sandro 6: La prima parte del match è buona e garantisce buona spinta in tandem con Mandzukic. Il cross per Higuain dopo una manciata di minuti è ben calibrato, cala alla distanza.
Miralem Pjanic 6,5: Tira subito in porta e a centrocampo fa girare il pallone con precisione e geometrie per tutto il match.
Blaise Matuidi 7: Ruba molti palloni, si propone con gli inserimenti negli spazi e cerca anche di andare al tiro. Molto positivo.
Juan Cuadrado 6,5: I soliti strappi e la solita spinta sulla destra. Veloce, prezioso negli appoggi e per innescare le punte. Sfiora il gol nel finale.
Paulo Dybala 9: Segna in tutti i modi e i suoi numeri sono impressionanti. Per la Juventus è diventato indispensabile: tripletta da antologia per il numero 10 (dall’84’ Federico Bernardeschi s.v.).
Mario Mandzukic 6,5: Il tuttocampista di Allegri diventa terzino, centrocampista, ala in base alle necessità. Sforna un assist per Dybala nell’azione che sblocca la partita. 
Gonzalo Higuain 5,5: Pericoloso al volo in avvio e utile nei movimenti offensivi anche per liberare Dybala e nelle combinazioni con la Joya. Gli manca, però, la stoccata ed esce dal campo furibondo con se stesso (dal 78’ Douglas Costa s.v.). 

 

giovedì 14 settembre 2017

Barcellona-Juventus

Barcellona-Juventus 3-0: Messi spaziale, i bianconeri durano 45'

Ter Stegen salva i blaugrana, poi sul finire di primo tempo il fuoriclasse argentino segna e la squadra di Allegri sparisce. Nella ripresa Rakitic e ancora Messi chiudono i conti

Il Barca si vendica, la Juventus affonda e Leo Messi è il re della serata. Dopo il 4-1 di Cardiff contro il Real Madrid nella finale di Champions, la Signora riparte in Europa da un 3-0 spietato a casa di un'altra spagnola. In primavera allo Stadium era finita 3-0 per la Juventus e dopo lo 0-0 del ritorno il Barcellona era stato eliminato. Stavolta è un'altra storia, perché Messi fa la differenza, segnando lui una doppietta e mettendo il piede anche nel 2-0 di Rakitic. Non è una partita decisiva, ha ripetuto Allegri alla vigilia, visto che siamo nella fase a gironi, ma prendere tre schiaffoni in Europa non è mai cosa bella e deve far riflettere.  

Meglio la Juventus nelle fasi iniziali, perché il 4-3-2-1 messo in campo da Allegri (che in fase di non possesso diventa 4-4-2) chiude gli spazi al Barcellona e costringe Messi e compagnia a forzare la giocata. Ter Stegen fa una gran parata sul sinistro di De Sciglio, non riconosciuta dall'arbitro che non concede neppure il corner. I bianconeri sfruttano un contropiede lanciato da Douglas Costa (bello il lancio, prezioso il pallone rubato), che Dybala però tira troppo centrale. Poi tocca a Pjanic, sempre più a suo agio in cabina di regia, con un tiro da fuori respinto corto da Ter Stegen. La Juve gioca accorta in difesa, sa che ogni pallone perduto può diventare una sciagura. E infatti la prima volta che si fa trovare scoperta tocca a Buffon intervenire di petto per scongiurare pericoli. Il portiere è attento anche in occasione di un tiro insidioso di Suarez (dopo punizione di Messi sulla barriera), deviato con gran riflesso. 

Il Barcellona all'inizio costruisce meno del solito, fa il solito possesso ma non trova accelerazioni pericolose. Eppure sfiora il vantaggio con Dembelé prima dell'intervallo: passaggio sciagurato in orizzontale di De Sciglio e frittata evitata dal salvataggio di Alex Sandro. Sarà uno degli ultimi palloni toccati dal terzino, sostituito per una botta presa poco prima. Al suo posto Sturaro, inedito terzino destro. La Juve meriterebbe di andare all'intervallo sullo 0-0, però quando hai Messi contro ti può condannare anche una frazione di secondo. Basta un attimo di distrazione e il numero 10 blaugrana, che fino a quel momento aveva giocato da normal one, segna il primo gol a Buffon: sinistro rasoterra in diagonale dopo uno-due con Suarez, controllo e tiro rapidissimi. Da quel momento in poi comincia il Messi show: la stella del Barça nel secondo tempo s'accende e diventa immarcabile: colpisce il palo, poi crea il 2-0 (accelerazione sulla destra e tiro, salvataggio di Sturaro che diventa un assist comodo per Rakitic) e chiude con la doppietta: palla persa da Bernardeschi (entrato per Bentancur: con lui Allegri torna al 4-2-3-1) e altro sinistro imprendibile per Buffon. La Juventus perde la bussola e naufraga. Sotto tono Higuain (fischiatissimo al momento del cambio), Dybala inizia benino ma poi si perde, idem Pjanic. Difficile salvarne qualcuno in una serata così. Alla fine le assenze (Chiellini, Khedira, Marchisio, Cuadrado, Mandzukic) hanno pesato e comunque il Barça ha dimostrato di essere superiore ai bianconeri. 

E adeso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Bravo su Suarez, incolpevole sui mancini della Pulce.
Mattia De Sciglio 5,5: Esordio da titolare nella Juventus. Non sfigura per mezz’ora, va vicino al gol con un sinistro da fuori, poi si fa male e per poco non manda in gol Dembelè con un passaggio orizzontale in area. Roba pa principianti. Errore grave (Dal 41’ Stefano Sturaro 5,5: Gioca fuori ruolo e non può che arrancare. In questi contesti pare sempre fuori luogo).
Andrea Barzagli 5.5: Tiene bene Suarez per 45 minuti, ma poi gli permette la sponda al limite che libera sil sinistro di Messi. Nella ripresa rattoppa qua e là, senza riuscire a salvare una difesa allo sbando.
Mehdi Benatia 4: Nel primo tempo se la cava, mentre nel secondo sbaglia i tempi di uscita (perdendo palla) in occasione del raddoppio blaugrana e si fa superare agevolmente da Messi sul 3-0. Errori fatali e prova complessivamente incolore. Non è la prima in bianconero.
Alex Sandro 5: Notte fonda. Debilitato dall’influenza, non si propone mai. Dietro subisce, spesso distratto. Quando Messi si allarga, lo salta sempre.
Rodrigo Bentancur 5,5: La prima da titolare in bianconero inizia con personalità. Dopo un buon avvio, però, si perde. Viene ammonito, sbaglia qualche lancio. Nella ripresa sparisce, giusto sostituirlo (Dal 63’ Federico Bernardeschi 6: Inizia con un mancino potente fuori di poco. Poi impegna Ter Stegen. Quantomeno ci mette voglia).
Miralem Pjanic 5,5: Primo tempo ottimo. Si sdoppia nella fase di interdizione (raddoppi continui su Messi) e impostazione. Gestisce con sapienza tecnica ogni pallone bollente, anche al limite dell’area. Nella ripresa paga dazio e la Juventus sbanda. Calo fisico troppo evidente, i centrocampisti blaugrana lo ribaltano.
Blaise Matuidi 5,5: Falloso, duro, deciso. Non gli si chiede qualità, ma nel marasma generale della ripresa, crolla anche lui.
Douglas Costa 6: Uno dei pochi a salvarsi nella Juventus. Spunti, cross e accelerazioni nel primo tempo, calo nel secondo. 
Paulo Dybala 5: Serata no. Senza cadere dell’insostenibile e presuntuoso paragone con Messi, sbaglia due conclusioni facili e tormenta la sua prova di errori e imprecisioni. Dybala è un grande giocatore e in futuro lo dimostrerà ancora di più. Per adesso il confronto con il 10 del Barcellona non è plausibile.
Gonzalo Higuain 4,5: Impalpabile, poco mobile, mai feroce, sempre anticipato. Ha un'occasione nel primo tempo e calcia debolmente. Poi sparisce. (Dal 87’ Fabrizio Caligara S.V.: debutto assoluto con la Juventus).


 

domenica 10 settembre 2017

Juventus-Chievo

Juventus-Chievo 3-0, decidono Higuain, Dybala e l'autogol di Hetemaj

Terza vittoria su tre per Allegri: apre un autogol di Hetemaj, nella ripresa il raddoppio di Higuain e il gol del numero 10, che cambia il match.

Compleanno bagnato compleanno fortunato. Il diluvio a Torino non ferma la partita e neppure la Juventus, che per festeggiare i 6 anni dello Stadium ha rifilato tre gol al povero Chievo. Se vinci così bene anche quando non convinci e ti mancano tanti giocatori, significa che la strada è quella giusta. Bastano un Dybala part time e un Higuain ancora non al top per la terza vittoria di fila in campionato (con 10 gol segnati).  

A Torino è la giornata delle novità (debutto dal primo minuto per tre: Szczesny, Matuidi e Douglas Costa) e dell'assenza dei senatori: fuori Buffon, Barzagli, Chiellini e Marchisio tutti insieme, non solo sparisce completamente la BBC (già menomata dalla partenza di Bonucci) ma in campo c'è solo un reduce dei sei scudetti di fila, Lichtsteiner, che da partente (lo voleva il Besiktas) si ritrova capitano. Era dal 2008 che la Juventus non si presentava in campionato senza lo zoccolo duro italiano. E' anche la giornata della partenza lenta bianconera, complici anche i tanti cambi: a riposo Dybala, Alex Sandro (fermato da un virus) Barzagli, Buffon, Khedira e Marchisio infortunati. Così la Signora fatica a immaginare trame di gioco e pure a metterle in pratica. Troppi passaggi in orizzontale, non c'è nessuno che taglia in mezzo al campo e per arrivare alla porta ci vuole un'eternità. Non a caso la Juventus riesce nell'impresa di portarsi in vantaggio senza aver fatto un tiro in porta: merito di Hetemaj, che al 17' devia alle spalle di Sorrentino una punizione di Pjanic. La Juventus si risveglia intorno alla mezzora, con un paio di accelerazioni che partono soprattutto da Pjanic, il migliore del primo tempo. Lui e Lichtsteiner sono gli unici a costringere Sorrentino alla deviazione in angolo. Il Chievo parte bene ma poi perde aggressività dopo l'inaspettato svantaggio. Su punizione ci prova Radovanovic (che poi farà il bis sempre da fermo nella ripresa, ma senza centrare la porta), Szczesny non fa rimpiangere Buffon, respingendo un tiro insidioso, e Benatia la butta in corner. 

Il secondo tempo ha un avvio sonnacchioso ma quando entra Dybala (dopo meno di 10 minuti) tutto cambia: si torna al 4-2-3-1, con Sturaro alto a destra, e bastano pochi minuti per arrotondare il punteggio. L'argentino giovane scambia con Pjanic, l'argentino più anziano riceve e segna. Ennesimo gol di Higuain al Chievo (dopo la doppietta dello scorso anno) ed ennesima dimostrazione che anche quando il Pipita non è sprint sa come metterla dentro. Comunque la sensazione ricavata anche contro il Chievo è che questa squadra non possa prescindere da Dybala: lui e Pjanic sono il fosforo della Signora. Il numero 10 si esibisce in un colpo di tacco, sfiora il 3-0 in un paio d'occasioni e lo trova dopo l'ingresso in campo di Bernardeschi: l'ex viola lo serve, lui si libera di due avversari e beffa Sorrentino sul primo palo. Ottimo allenamento con vista Messi. E il Chievo? Sfortunato ma anche meno tignoso di quanto ci si aspettasse. Pucciarelli è troppo tenero, non a caso Maran lo toglie nel secondo tempo per mettere il vecchio leone Pellissier, che comunque per poco fa il 2-1 di testa). La difesa attempata regge per un po' ma alla fine naufraga, il centrocampo non è mal ma rende al di sotto delle aspettative. Niente da fare: per il Chievo lo Stadium resta un tabù. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6,5: Para su Radovanovic e Pucciarelli, sicuro nelle uscite, bravo con i piedi (gioca ben 43 palloni). 

Stephan Lichtsteiner 6,5: Capitano di giornata, spinge molto nel primo tempo. Nella ripresa si assesta e prova a difendere. Promosso.
Mehdi Benatia 7: Salvataggio monumentale in anticipo su Inglese nel primo tempo, dopo una respinta centrale di Szczesny. Impeccabile in ogni chiusura, gran partita.
Daniele Rugani 6,5: Spesso in bello stile, spesso con la giusta precisione. Pochi fronzoli, pochi errori.
Kwadwo Asamoah 6,5: Alex Sandro è influenzato e allora tocca a lui. Disfatta la valigia, ormai pronta direzione Istanbul, gioca con la solita abnegazione. Vivo ed efficace a sinistra, non rinuncia ad appoggiare l’azione.
Blaise Matuidi 6,5: Leve lunghe e dinoccolate, contrasti continui. Ci mette esperienza e fisicità. Buon innesto. 
Miralem Pjanic 7: Da una sua punizione laterale nasce l’autogol di Hetemaj. Poi sigilla la buona prova con l’assist di mancino per Higuain. Fulcro del gioco, si prende responsabilità nei momenti delicati.
Stefano Sturaro 6: Come sempre palesa limiti tecnici, ma come sempre si danna l’anima. Alti e bassi, tanta corsa (Dal 76’ Federico Bernardeschi 6: Duetta con Dybala in occasione del terzo gol, avrà spazio in futuro).
Douglas Costa 6: Frizzantino. Lampi di Douglas. A volte si spegne, ma quando accelera palla al piede è un piacere per gli occhi. Esalta l’Allianz Stadium, pur senza riuscire a concretizzare tanto movimento. Da rivedere sicuramente, la qualità c’è (Dal 54’ Paulo Dybala 7,5: Entra e avvia immediatamente l’azione del 2-0. Impatto devastante, giocate e tiri, dribbling e magie. Il gol del 3-0, stupendo, è solo il giusto premio a 36 minuti da fenomeno).
Gonzalo Higuain 6,5: Timbra come al solito, alla prima occasione buona.Destro e secondo gol in campionato. Giusta grinta dopo l’esclusione dalla Seleccion.
Mario Mandzukic 5,5: Così così. Sacrificio ok, ma poche sponde alla Mandzukic. Rimane largo e fuori dal gioco, esce per un preoccupante problema al polpaccio (Dal 83’ Rodrigo Bentancur S.V.).