Simply 6

lunedì 29 agosto 2016

Lazio-Juventus

Lazio-Juventus 0-1: entra Higuain, ma la sblocca Khedira

Secondo gol di fila del centrocampista tedesco, primo tempo con due sole parate di Marchetti su Dybala e Asamoah. Bene Bastos, esordio in A per Pjaca

 Ci sono tabù e certezze che durano nel tempo. La Juventus continua a essere la bestia nera della Lazio, che dal 2003 non riesce a batterla, la Signora resta il solito animale rapace affamato di vittorie. Anche con il centrocampo ancora da sistemare (dopo l'addio di Pogba e con Pjanic ancora in fase di smaltimento dell'infortunio). In un pomeriggio senza bollicine e contro una squadra messa bene in campo dal suo allenatore riesce comunque a trovare il gol partita con Khedira (ancora lui) e a non subire gol, cosa importantissima dopo un precampionato non impeccabile dal punto di vista difensivo.

 Allegri rimette in panchina mister 90 milioni Higuain: dei nuovi in campo dall'inizio ci sono solo Dani Alves e Benatia (al posto di Bonucci, non convocato per motivi personali), Barzagli fa il centrale di difesa, in regia c'è Lemina e in panchina ci sono ben 145 milioni spesi sul mercato (oltre al Pipita e Pjanic, anche Pjaca). Nel primo tempo l'unico sussulto lo regala il cooling break, ovvero la pausa acqua per il troppo caldo (due minuti di stop: è stata la prima volta in Italia), i ritmi sono blandi (logico, vista la temperatura), la Juve è bellina da vedere ma tira pochissimo in porta, nonostante Allegri abbia scelto una versione molto offensiva, con Dani e Alex Sandro sulle fasce.

I bianconeri attaccano sempre con almeno cinque uomini, Khedira e Asamoah s'inseriscono a turno e cercano di infilare la difesa della Lazio, per la prima volta a tre (con Bastos al debutto, il migliore dei biancocelesti), ma poco ci riescono. Lemina distrugge ma non crea e Dybala e in pratica il regista lo fa Dybala. La Lazio corre, la mette sul fisico e segue il diktat di Inzaghi junior: coprire e poi ripartire. Marchetti si sporca i guanti solo su un colpo di testa di Dybala (cross di Sandro) e su un tiro di Asamoah. Manca creatività a centrocampo e tutta la squadra ne risente, anche perché Mandzukic è fuori dal gioco. La Lazio ha un'occasione buona con Immobile (cross di Anderson) che però viene anticipato dall'ottimo Benatia.
A inizio ripresa Mandzukic si ritrova sul piede la palla buona per il vantaggio, ma se la fa respingere da Marchetti (con i pugni); l'azione prosegue con un tiro di Dybala di poco a lato. è il segnale che serve il Pipita. Detto fatto: Higuain entra e la Juve passa in vantaggio: no, non è lui a bucare Marchetti ma Khedira (due gol in due partite), che s'imbuca a meraviglia su un pallone telecomandato da Dybala (nell'occasione male De Vrij e Biglia, quest'ultimo non brillantissimo). Nel finale c'è spazio anche per il primo tiro in porta della Lazio (targato Parolo e per il debutto in A di Pjaca (al posto di Dybala): pochi minuti per prendersi gli applausi dei tifosi bianconeri: dribbling e tiro respinto. la Juve chiude con 113 milioni in campo su 145 e soprattutto con sei punti in due partite. E mancano ancora due pedine da inserire negli ultimi giorni di mercato...
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Non è chiamato a interventi di rilievo. Fa buona guardia.
Giorgio Chiellini 6.5: Mette al servizio della squadra il solito agonismo e la solita fisicità. Gli attaccanti della Lazio non lo costringono a un super-lavoro quest’oggi.
Andrea Barzagli 6: Ordinaria amministrazione per il nazionale italiano. Solita attenzione e pochi grattacapi per lui.
Medhi Benatia 6.5: Bella prova del centrale ex Bayern. Non sbaglia nulla ed è decisivo sul cross di Felipe Anderson nel primo tempo, anticipando Lulic e salvando i suoi. Impossibile chiamarlo rincalzo.
Dani Alves 6.5: Nel primo tempo è, insieme a Dybala, il più positivo nelle fila dei bianconeri. I loro duetti regalano momenti di spettacolo agli spettatori dell’Olimpico. Giocatore di qualità assoluta. (dal 72’ Stephan Lichtsteiner 6: Il suo contributo è sempre prezioso).
Mario Lemina 5.5: Un passo indietro rispetto all’ottima partita contro la Fiorentina.Primo tempo da dimenticare, migliora nella ripresa.
Sami Khedira 7: In questo momento è davvero l’uomo più prezioso nello scacchiere di Allegri che non rinuncia a lui neppure sotto tortura. Calmo, ordinato, metodico e… letale. Un’altra sua incursione regala i tre punti alla causa bianconera. Cosa chiedergli di più. Garanzia.
Kwadwo Asamoah 6: Parte male ma sale di tono con il passare dei minuti. Nella ripresa dà costante linfa alla spinta bianconera.
Alex Sandro 6: Va a fasi alterne ma quando attacca la profondità facendo partire cross di precisione assoluta per i compagni è davvero devastante.
Paulo Dybala 7: Nel primo tempo si fa garante della manovra juventina, retrocedendo a centrocampo e dando la “sveglia” ad un reparto addormentato. Qualità e intelligenza calcistica al potere. (88’ Marko Pjaca S.V.).
Mario Mandzukic 5.5: La difesa di Inzaghi lo contiene bene. Prova a far male a Marchetti nella ripresa ma questa volta combina poco. Opaco. (dal 65’ Higuain 6: Tanto movimento e buoni suggerimenti per i compagni. Dovrà sfruttare bene la sosta e al ritorno in campo il palcoscenico sarà suo).

lunedì 22 agosto 2016

Juventus-Fiorentina

Juve-Fiorentina 2-1: Higuain segna al debutto e decide. Allegri, buona la prima

Apre Khedira sul finire del primo tempo, nella ripresa Kalinic illude Sousa: la risolve l'argentino arrivato dal Napoli 

 

"Una palla un gol". Gonzalo Higuain è molto più di questo. Il suo senso del gol va oltre al dibattito sul peso. L'argentino non sarà attualmente pronto per la copertina di un Magazine sul Fitness, ma ci mette 9’ per segnare il primo gol bianconero. Alla prima palla toccata. Lui che all’esordio non segna mai, dicevano. Ma il 2-1 con cui la Juventus batte la Fiorentina e conquista la prima vittoria stagionale nasconde segnali preoccupanti per la concorrenza. 
Di sicuro c'è un concorso di colpa viola nel dominio della Juventus, ma la qualità bianconera, orfana inizialmente di Pjanic e Higuain, scende sulla partita minuto dopo minuto. A gocce costanti, modello fronte di Vincenzo Nibali mentre scala lo Zoncolan. Allegri a fine partita si lagnerà certamente per i troppi gol sbagliati: l’1-0 con cui si chiudono i primi 45’ non è un inno alla concretezza della Juve. Che infatti, preso gol sull’unica iniziativa Viola, deve affidarsi alla gemma del Pipita per evitare un pari che sarebbe oggettivamente ingiusto. 
Il Conte Max sceglie Lemina play e le due locomotive brasiliane sulle fasce. Dybala arretra più spesso del solito a raccordare, per dare l’imprevedibilità che il francese non può dare. Ma è l’approccio della Juve a impressionare, opposto a quello mediocre della prima di un anno fa con l’Udinese. Squadra alta, i due brasiliani che vivono sulla trequarti e la Fiorentina che non riesce a stare dietro ai bianconeri. Sia fisicamente che sul piano della qualità. Il tremebondo Tatarusanu regala subito palla a Khedira, che alza da due passi. Massa e l’addizionale non giudicano il tocco col braccio di Astori volontario: niente rigore. Alves regala qualità a destra, Khedira va a ritmi precampionato ma ha un’intelligenza calcistica che andrebbe dichiarata alla dogana da quanto è ingombrante. La sblocca proprio il tedesco di testa, su insospettabile pennellata mancina di Chiellini. Il primo tempo Viola è rock, ma nel senso che ricorda un duo musicale, gli Zero Assoluto. Zero tiri in porta. Zero angoli. Zero iniziative. Il nulla. 
La Juventus cala dopo 45’ super. E’ difficile vedere le squadre di Allegri dominare per 90’, a maggior ragione il 20 agosto. I bianconeri gestiscono, mentre Sousa inserisce Tello per un decoroso Federico Chiesa con Bernardeschi che va centrale. Il pareggio della Fiorentina, piuttosto inatteso, nasce da una doppia sciocchezza di un fin lì positivo Alex Sandro. L’ex Porto va prima a vuoto su Tello: da lì nasce il corner battuto da Ilicic per la testa di Kalinic, che salta in testa ancora al brasiliano e beffa Buffon. 
Bel problema per Allegri: la Juve non sembra avere più molta benzina. Il Pipita però, pur senza l’addominale tartarugato da mostrare ai tifosi, avrà sempre un rapporto gemellare col gol. Asamoah (tra i migliori in campo) pesca ancora Khedira in mezzo all’area. E sulla conclusione sporcata del tedesco il Pipita gioca a “Ok il posto è giusto” come solo gli eletti del gol sanno fare. Tocco di sinistro, gol, partita e incontro.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Gianluigi Buffon 6: Sul gol non ha colpe. Non è chiamato ad altri interventi.
Andrea Barzagli 6: Preciso e sicuro nel primo tempo, come al solito. Ammonito per un intervento duro su Bernardeschi, nella ripresa risulta molto meno brillante.
Leonardo Bonucci 6,5: Solito leader. A volte pecca nel lancio, ma in chiusura non ne sbaglia una.
Giorgio Chiellini 6,5: Il cross per Khedira, i consueti anticipi. Ferma due volte Kalinic in campo aperto. Pare già in grande condizione. Nel secondo tempo anche lui diminuisce l’intensità.
Dani Alves 6,5: Parte piano, poi inizia a duettare con Dybala e strappa applausi. Gioca 102 palloni, più di chiunque in campo. La classe resta, nonostante la condizione fisica non sia più quella di un tempo.
Sami Khedira 7: Sbaglia un gol in avvio, si rifà con gli interessi grazie ad un inserimento aereo perfetto. Presente anche nella seconda rete. Giocherà solo 20 partite all’anno, ma in tutte e 20 la qualità è elevatissima. (Dall’88’ Hernanes S.V.).
Mario Lemina 7: In regia al posto di Pjanic.Magari non con la stessa qualità, ma con tanta sostanza. Recupera sette palloni, impegna due volte Tatarusanu, si esibisce in un paio di volate alla Pogba.Promosso alla grande.
Kwadwo Asamoah 7,5: Migliore in campo. In forma, tonico, volenteroso. Si muove e si propone, come nell’azione che porta al gol di Higuain. Valore aggiunto.
Alex Sandro 5,5: Un martello in fase di spinta, ma due fesserie consecutive regalano il pareggio alla Fiorentina.Perde Kalinic sul corner dell’1-1. Errore grave.
Mario Mandzukic 6: Preferito a Higuain, si danna per la squadra e per aprire spazi a Dybala. Di testa svetta, ma è impreciso. Esce acciaccato. (Dal 66’ Gonzalo Higuain 7: Entra e dopo 9 minuti e al terzo pallone giocato segna il suo primo gol con la Juventus. Se questo è il biglietto da visita…)
Paulo Dybala 7: Domina, incanta, illumina nel primo tempo. Alla Messi,come un regista arretrato, calamita ogni azione d’attacco bianconera. Due volte vicino al gol per questione di centimetri. Poi cala leggermente nella ripresa, ma continua a dare evidenti segnali. (Dal 85’ Evra S.V.).