Simply 6

domenica 31 dicembre 2017

Verona-Juventus


Verona-Juventus 1-3: doppio Dybala, a segno anche Matuidi e Caceres

Dopo i gol di Matuidi e Caceres, la Joya segna due reti splendide, la seconda da cineteca. Bianconeri in scia a Sarri

La festa è arrivata in anticipo e i botti li ha sparati Paulo Dybala. Due messaggi al Napoli e a tutti quelli (Allegri per primo) che aspettavano una reazione dell'argentino, dopo le tre panchine di fila in A. Due gol che consentono alla Juventus di sfatare il tabù Verona, di restare saldamente al secondo posto, allungando sulle altre, e di passare un Capodanno sereno. Un Dybala sufficiente nel primo tempo, male a inizio ripresa ma decisivo nel finale. Che aveva bisogno di segnare per tornare a essere quello di sempre.

Le statistiche dicono che la Juventus non vinceva al Bentegodi, sponda Hellas, dal 2001. Le statistiche però ricordano anche che a Verona, lato Chievo, Massimiliano Allegri diede il via al suo fortunato ciclo bianconero (agosto 2014). Così, tanto per mettere subito i puntini sulle i, la Signora addobbata per l'occasione con l'albero di Natale (visto il periodo, ci sta tutto) indirizza la serata dopo poco più di cinque minuti. Ci prova Higuain, fermato da palo (e da Nicolas, decisivo con la sua deviazione) e sulla ribattuta trova il vantaggio Matuidi, con bel sinistro e con la complicità di Heurtaux. La Juventus inedita (un solo italiano in campo, Chiellini: mai successo in A dal 1994-95 a oggi) e con Dybala di nuovo titolare, insieme a Mandzukic e Higuain, ribadisce subito la sua forza e la voglia di non staccarsi dal Napoli. Il Verona infarcito di ex bianconeri (Caceres, Romulo e Kean) e con Pazzini in panchina però non alza subito bandiera bianca. Prova a reagire e a costruire, ha un solo vero sussulto grazie a un bel tiro di Verde (di poco a lato) e ringrazia Higuian per non aver chiuso il match prima dell'intervallo con una punizione (fuori) ma soprattutto con un'occasionissima su cross di Alex Sandro: palla comoda ma sprecata malamente (addosso al portiere).

La ripresa inizia con una sorpresa: fuori Bentancur (che non aveva brillato da sostituto di Pjanic in cabina di regia), dentro Bernardeschi e passaggio al 4-4-2. L'ex viola ci prova con un sinistro, ma è un ex bianconero, Caceres, a trovare la porta e il pareggio con una bella botta da una ventina di metri. Verona coraggioso e Juve che, come spesso le succede, fatica a chiudere le partite. Ci riesce quasi alla mezzora con Dybala, poco luccicante fino a quel momento, ma che poi si concede cinque minuti da vero "diez": doppietta di destro, il piede meno forte. La Joya prima beneficia di una bella azione di Lichtsteiner, poi fa tutto da solo, dribblando tre avversari prima di depositare in rete il pallone della doppietta. Ci starebbe pure la tripletta su punizione, ma Nicolas è reattivo. Il quarto gol non arriva anche perché il poker di Bernardeschi è annullato per fuorigioco di Higuain. Ma bastano le due reti in cinque minuti per far sorridere Dybala e tutta la Juve.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Forse non impeccabile sul gol di Caceres, ma optare per un’insufficienza sarebbe severo.
Stephan Lichtsteiner 6,5: Verde lo fa soffrire parecchio in fase di contenimento, ma lui si intestardisce e spinge fino a quando non viene premiato dall’assist per il 2-1 di Dybala. Per sua sfortuna, nella stessa circostanza rimedia un colpo da Caceres che gli costa la permanenza in campo.
Dal 29’ st Andrea Barzagli 6: Entra per serrare le fila.
Mehdi Benatia 6,5: Sfiora il secondo gol consecutivo al secondo minuto, poi dà dimostrazione di condizioni fisiche dirompenti in ogni occasione possibile.
Giorgio Chiellini 6: Meno preciso rispetto al solito. Kean rischia di metterlo in seria difficoltà. Se la cava con mestiere.
Alex Sandro 6: Cosa sarebbe questa Juventus se il brasiliano si proponesse in avanti con la costanza di Lichtsteiner? Spinge poco, ma quando lo fa ne esce sempre qualcosa di interessante.
Mario Mandzukic 5,5: Parte a sinistra in un 4-3-3, Allegri lo dirotta presto a destra in un 4-4-2 e nella ripresa lo porta nuovamente sulla corsia mancina. Sballottato, fuori ruolo e un po’ stanco. Si impegna come sempre, sbaglia più del solito.
Dal 37’ st Claudio Marchisio S.V.: Entra per riportare il modulo al 4-3-3 e chiudere il match.
Sami Khedira 6,5: Non ha colpe sul gol di Caceres, cerca sempre di mantenere l’ordine e il ritmo anche quando il resto della squadra non gira. Entra nell’azione dell’1-0 e anche in quella del 2-1.
Rodrigo Bentancur 5: La libertà che gli concede il Verona nei primi minuti lo illude. Si concede qualche disimpegno in eccessiva leggerezza, sbaglia qualche pallone di troppo. E all’intervallo Allegri lo rimpiazza con Bernardeschi. Occasione mancata.
Dal 1’ st Federico Bernardeschi 6: Qualche fiammata, due tiri buoni e segnali importanti per Allegri. Se si deve giocare con gli esterni d’attacco, c’è anche lui.
Blaise Matuidi 6,5 : Mezzo voto in meno per la pallaccia da cui nasce il gol di Caceres. Per il resto, è il migliore per costanza e ritmo. Ah, segna anche il gol del vantaggio...
Paulo Dybala 7,5: Fino al 72’, è uno dei tanti. Da allora, però, è il solo ed unico. Torna a illuminare la Juventus con la classe che lo ha sempre contraddistinto fino all’inspiegabile blackout delle ultime settimane. E con una straordinaria doppietta di destro decide la partita. Nonostante tutte le pause, arriva al giro di boa con 14 gol in 18 partite. Se non è il giocatore più forte del campionato, poco ci manca.
Gonzalo Higuain 6,5: L’unico insieme a Matuidi a lottare come se fosse una finale di Champions League. Le sue iniziative migliori non vengono premiate dal gol soltanto per una questione di millimetri.

domenica 24 dicembre 2017

Juventus-Roma


Juventus-Roma 1-0: decide Benatia, traversa di Florenzi

La rete del difensore nel primo tempo è decisiva. Poi la squadra di Allegri manca il raddoppio, prima della traversa e dell'errore di Schick, murato da Szczesny nel recupero

Allo Stadium non si passa. Cambiano gli allenatori (giallorossi) ma la prassi resta sempre la stessa: dopo Garcia e Spalletti, anche Di Francesco s'inchina a casa della Signora: 1-0 di misura, ma basta alla Juve per staccare virtualmente la Roma (che vincendo nel recupero con la Samp sarebbe stata a pari punti con i bianconeri) e restare agganciata al Napoli. Dopo la vittoria al San Paolo, la Juve vince un altro scontro diretto senza subire gol. Indice di solidità e del buon momento che sta attraversando la Signora, che può permettersi anche di rinunciare ai big.

La squadra di Allegri, senza Dybala (terza panchina di fila in campionato, stavolta zero minuti giocati: entra Bernardeschi ma lui resta seduto) e ancora con il centrocampo a tre trova il vantaggio dopo meno di venti minuti: su calcio d'angolo ci vogliono tre tentativi prima che il pallone entri in porta. Ce lo mette Benatia, dopo che Allison nella stessa azione aveva murato il colpo di testa di Chiellini e spedito sulla traversa la ribattuta del difensore marocchino. Benatia è il simbolo della Signora che ha trovato un nuovo assetto in difesa e ormai è tornata a non prendere più gol. Contro la Roma, squadra con cui aveva giocato prima di passare al Bayern, è tornato a esibirsi nell'esultanza con la mitraglia. Prima dell'1-0 più Juve che Roma: i bianconeri ci provano con Higuain (due volte) e con Matuidi, i giallorossi hanno l'occasione del pareggio intorno alla mezzora su contropiede di Perotti, ma El Shaarawy viene fermato da Szczesny, molto bravo nell'occasione. La Roma non riesce a rifornire Dzeko e in difesa non pare così solida, la Juve invece conferma il buon momento di forma: si chiude e poi riparte con i suoi piedi buoni. Prima dell'intervallo i padroni di casa reclamano per un calcio di rigore (uscita di Alisson, dubbia, su Higuain) che però l'arbitro non assegna.

L'inizio della ripresa è sempre griffato Juve: Higuain dopo pochi minuti si divora il raddoppio su una bella palla di Khedira. Più tardi sempre il Pipita si farà prima murare il destro da De Rossi e poi sparerà ancora alto. Pericoloso Matuidi (intervento di Allison). Di Francesco prova a inventarsi qualcosa: fuori El Shaarawy (non brillantissimo) e dentro Schick. Al 25' Nainggolan fa pervenire sul destro di Dzeko il primo pallone buono, che il bosniaco però avrebbe potuto calciare meglio, visto che non inquadra lo specchio della porta. Roma che deve mangiarsi le mani però più per l'occasione di Florenzi alla mezzora, che smarcatosi benissimo da Alex Sandro e Chiellini prende in pieno la traversa e poi non ha la prontezza di avventarsi sulla ribattuta. Nel finale la traversa ferma anche Pjanic, ma i titoli di coda sono per Schick, che dopo un erroraccio di Benatia che lo lancia in porta tira tra le braccia di Szczesny. Nulla da fare: allo Stadium non si passa.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 8: Due parate decisive. Una nel primo tempo su El Shaarawy ma soprattutto quella al minuto 94 su Schick. Il classico salvataggio che vale due punti in più. E dunque uomo-partita, senza ‘se’ e senza ‘ma’.
Andrea Barzagli 6,5: Attento, dal punto di vista difensivo. Certo non si può pretendere spinta, ma dalla sua parte Perotti è completamente annullato.
Medhi Benatia 6,5: Un giudizio che non può non considerare la fesseria del minuto 94, quando il marocchino rovina un match perfetto con un retropassaggio sciagurato che vale l’assist a Schick. Per sua fortuna ha Szczesny a salvargli le spalle e la serata. Anche perché, sul resto, era stato pressoché perfetto.
Giorgio Chiellini 6,5: Anche lui giganteggia a lungo nel reparto, ma anche nel suo caso c’è da sottolineare la distrazione clamorosa: ovvero quella che avuta insieme ad Alex Sandro mette in porta Florenzi (col romanista poi sulla traversa). Imperfezioni evidenti che segnato un giudizio altrimenti assai più alto.
Alex Sandro 6 : Sì e no. A tratti propositivo in avanti; altri molto distratto dietro. Nel primo tempo non sale sul fuorigioco che manda in porta Perotti col l’assist per El Shaarawy, nella ripresa è partecipe con Chiellini della dormita salvata solo dal legno superiore. Tendenzialmente, comunque, in crescita. Ma lontano da ciò che fu nella scorsa stagione.
Sami Khedira 7: Lavoro eccellente in mezzo al campo, con chiusure ed inserimenti. Calcia male un paio di situazioni ghiotte.
Miralem Pjanic 7,5: Protagonista assoluto della manovra e faro unico di una Juventus che per girare passa inevitabilmente da qui. In fortissima crescita anche dal punto di vista fisico.
Blaise Matuidi 7: E’ l’uomo chiave dietro la recente rivoluzione bianconera, dietro le ultime 8 senza subire gol. E’ sempre al posto giusto. Fa quasi sempre la cosa giusta. Levarlo ora dal campo sarebbe una follia. E infatti, Dybala, fa panca (Dal 78’ Claudio Marchisio s.v. ).
Juan Cuadrado 7: Partita eccellente anche quella del colombiano, che forse in fase di spinta qualcosa stasera crea meno del solito, ma che dal punto di vista degli aiuti difensivi è impeccabile. Terzino aggiunto (Dal 76’ Federico Bernardeschi s.v. ).
Gonzalo Higuain 5,5: Lavora tantissimo per la squadra, fa i movimenti giusti, ma sbaglia troppo. A Higuain la Juventus chiede soprattutto il gol. E stasera il Pipita se ne mangia almeno due, di cui uno clamoroso. Avrebbero evitato il finale da panico dei bianconeri.
Mario Mandzukic: Una certezza di Allegri; un punto di domanda per chi sta seduto in panchina. Fornisce come sempre grande aiuto alla squadra, anche sui palloni alti. Ma a quale prezzo? La Juventus da questo lato non crea mai superiorità e Florenzi alla fine non è mai in reale difficoltà. Ma Douglas Costa,che quel ruolo lo fa per natura, non sarebbe meglio?

giovedì 21 dicembre 2017

Juventus-Genoa

Coppa Italia, Juve-Genoa 2-0: gol di Dybala e Higuain

Ottavi:due splendide reti della Joya e di Higuain eliminano i rossoblù, a cui viene tolto un rigore nel finale con la Var

Si riaccende l'HD e la Signora vola ai quarti di Coppa Italia. Allegri aveva chiesto massima concentrazione per restare in corsa in tutte le competizioni e l'ha avuta: Juve che non subisce gol e ne segna due a ritmo di tango: apre Dybala, che finalmente ritrova il sorriso, chiude Higuain, che aveva iniziato in panchina.

 La copertina della serata se la prende il più giovane della coppia d'attacco. Sembra un copione già scritto: Allegri gli restituisce la maglia da titolare dopo due panchine e lui trova il gol scaccia crisi dopo meno di 45 minuti. Prima del vantaggio bianconero c'era stata solo la Juventus, con il Genoa infarcito di riserve preoccupato più di difendersi. Non a caso il migliore dei rossoblù è Lamanna, secondo portiere che in questo stadio aveva già parato un rigore a Tevez. Il ragazzo s'esibisce in due ottimi interventi, prima su Douglas Costa (contropiede di Bernardeschi e diagonale del brasiliano deviato dal genoano) e poi su Bernardeschi, uno dei più vivaci (punizione che Lamanna intercetta con un guizzo). Dybala ci aveva provato su cross di Douglas con un sinistro stropicciato, non sbaglia però al 42' quando con un movimento elegante e felino si porta il pallone sul piede forte e scocca un rasoterra preciso, su cui stavolta Lamanna non fa miracoli. L'argentino, schierato per la prima volta punta centrale nel 4-3-3, non segnava da Samp-Juve del 19 novembre.

Così la Signora delle seconde scelte, senza Buffon, Mandzukic, De Sciglio, Cuadrado (infortunati), Chiellini, Higuain, Pjanic, Khedira, Alex Sandro e Benatia (in panchina) passa in vantaggio e poi lo amministra. Il Genoa dimezzato (non convocati molti titolari come Perin, Lapadula e Taarabt) per rendersi pericoloso deve aspettare un errore di Barzagli, che favorisce Galabinov. La prima parata di Szczesny arriva dopo un quarto d'ora della ripresa: deviazione in angolo su tiro di Galabinov. E' più vivo rispetto ai primi 45' e poco dopo ci riprova ancora con Galabinov (tiro fuori). La Juventus però si cautela con l'artiglieria pesante: dentro Higuain al posto di Douglas Costa, si passa al 4-4-2 con Dybala accanto al Pipita. I due argentini confezionano il raddoppio poco dopo la mezzora: palla in verticale di Paulo e destro di Gonzalo. Il Genoa potrebbe riaprire la partita a meno di dieci minuti dalla fine, quando l'arbitro vorrebbe assegnare un rigore per fallo di Asamoah su Pellegri: per il Var però non è penalty. C'è spazio anche per il ritorno in campo di Pepito Rossi, ma non per una rete del Genoa. Juve ai quarti, dove troverà il Torino: derby il 3 gennaio.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus :

Wojciech Szczesny 6.5: Un’ora di inattività, ma quando Galabinov gli spara contro un bolide di mancino il polacco dimostra di essere il degno eredi di Buffon.
Stephan Lichtsteiner 5.5: Si becca il solito stupido giallo per protesta. Spinge poco e in difesa non soffre molto viste le poche discese degli uomini liguri (Dal 73’ Giorgio Chiellini 6: Partita solida per il numero 3 bianconero).
Andrea Barzagli 5: Insolitamente distratto. Si fa prendere alle spalle in alcune occasioni dai lanci genoani e ad inizio ripresa quasi regala il pareggio con un retropassaggio sciagurato.
Daniele Rugani 6: Sontuoso quando gioca d’anticipo sugli attaccanti rossoblu. Rischia anche giocate rischiose dimostrando tutte le sue qualità.
Kwadwo Asamoah 6: Ottima prestazione sia in fase difensiva che in quella offensiva. Rischia di gettare tutto all’ortiche regalando il rigore al Genoa, poi tolto dall’arbitro con il Var.
Claudio Marchisio 6: Torna in campo da titolare dopo diverso tempo. In fase di interdizione è perfetto e dal suo piede nasce il pallone per il gol del vantaggio di Dybala. Cala nella ripresa, ma era preventivabile.
Rodrigo Bentancur 7: La garra uruguaiana c’è, forse troppa ed incappa in un giallo evitabile. Una furia quando mette il turbo e trasforma l’azione da difensiva in offensiva. Un ragazzo con l’argento vivo addosso e le stimmate del fenomeno.
Stefano Sturaro 6: Potrebbe sembrare una partita anonima quella del centrocampista, ma in realtà fa tanto lavoro sporco mordendo le caviglie dei calciatori del Genoa.
Federico Bernardeschi 6.5: La voglia di spaccare e di dimostrare tutto il suo talento è quasi percettibile al tatto. Gioca tantissimi palloni, tutti conditi da tanta qualità. La miglior partita da quando indossa la maglia della Juventus (Dall”86′ Blaise Matuidi s.v.).
Douglas Costa 6.5: La prima grande occasione capita sul suo mancino, ma Lamanna è strepitoso. Il brasiliano, che giochi a destra o a sinistra, è la solita spina nel fianco della difesa avversaria (Dal 61′ Gonzalo Higuain 6.5: Quando c’è in lui, l’attacco della Juventus ha un peso diverso. Alla prima occasione disponibile, il Pipita piazza il destro alle spalle del portiere avversario.
Paulo Dybala 7.5: Un favoloso, o meglio “Dybaloso”. Uno stop a seguire che ancora canta, prima di un sinistro che è quasi una sentenza. La Joya era il calciatore più atteso e nella posizione di prima punta non ha deluso.


lunedì 18 dicembre 2017

Bologna-Juventus

Bologna-Juventus 0-3: gol di Pjanic, Mandzukic e Matuidi

Il bosniaco la sblocca su punizione e poi ispira il raddoppio di Mandzukic. Matuidi tris nella ripresa, bianconeri a meno 1 dal Napoli

Il sorpasso arriva con un filo di gas e tre reti: Allegri non ha avuto bisogno di sfrecciare sulla via Emilia con la sua fuoriserie. È bastato poco per superare il Bologna in campo e l’Inter in classifica: davanti si intravede ormai solo il contorno del Napoli, anche se lungo la corsa la Juve ha soprattutto l’obbligo di recuperare alla causa Dybala. Stavolta è entrato per un quarto d’ora ed è pure andato vicino al poker con un gran sinistro. Il Bologna di Donadoni, invece, ha patito un evidente complesso di inferiorità: il rischio è che, senza rischiare la retrocessione e senza cullare sogni di alta classifica, Verdi e soci galleggino eternamente nella terra di mezzo. Da queste parti, la musica non piace più e la gente vuole finalmente un ritmo europeo.

All’inizio niente Joya, spedita ancora una volta in panchina da Max il duro: dietro al Pipita ci sono i muscoli di Mandzukic, impegnato in un duello tutto fisico con Mbaye, e l’eccentrica esuberanza di Douglas Costa, pronto a sfidare a duello Masina. Ma almeno per mezzora manca la connessione con il Pipita, anche perché difettano cattiveria e precisione negli ultimi metri. E in più sembrerebbe esserci ordine nella proposta di Donadoni, anche se Verdi non riesce a creare e Benatia-Barzagli stringono le manette ai polsi di Destro. In mezzo, almeno all’inizio, la linea stretta Poli-Pulgar-Donsah fa un discreto argine: tra i tre, è il ghanese l’uomo del cambio di ritmo e una sua percussione con tiro dal limite fa sporcare i guanti a Szczesny. Solo un lampo perché presto, alla mezzora, salta il banco: decide una punizione defilata di Pjanic che, anziché tentare il cross, spedisce direttamente in porta. Mirante, portiere bolognese cresciuto a pane e Juventus, parte troppo in ritardo e sbaglia l’intervento: è quasi lui a buttarsela dentro. Dopo il gol qualche abbraccio lo merita pure Alex Sandro, abile e furbo a prendersi la punizione del gol: il brasiliano, involuto nell’ultimo periodo e di fatto sul mercato, è sembrato più tonico. I vecchi livelli sono ancora lontani, ma è un piccolo passo avanti nel caso volesse tenersi addosso questa maglia.

 Volato via il tappo, la Juve in ciabatte, senza mai strafare, trova pure il tempo per chiudere i primi 45’ con un vantaggio doppio. Anche stavolta il gol bianconero è un prodotto di alto artigianato, con regalo emiliano in aggiunta: illuminazione di Pjanic per Mandzukic che stoppa e conclude di sinistro secondo manuale del perfetto centravanti. Mbaye, però, gli regala troppo spazio e, come per la prima rete, Mirante non eccelle per reattività. Anche nel secondo tempo, la Juve resta in controllo assoluto, anche perché il Bologna non riesce mai ad alzare un minimo il baricentro. Tra i più deludenti c’è proprio Okwonkwo, uno dei pericoli annunciati della vigilia e mai pericoloso contro i colossi vestiti in giallo. Anzi, due dei nuovi acquisti delle Juve regalano i migliori sorrisi a Max: De Sciglio è in versione Dani Alves perché, oltre alla fiducia difensiva degli ultimi tempi, si lancia nelle progressioni dei bei tempi; Matuidi è una zanzara che salta di fiore in fiore, fino a quando sigilla con un sinistro dalla distanza il 3-0 finale. La Signora avrebbe pure occasioni per fare crescere il raccolto e per completare la festa mancherebbe solo il gol della Joya. In quel quarto d’ora, affrontato con più determinazione delle ultime uscite, Dybala ci è pure andato vicino: su di lui, almeno su di lui, Mirante si è superato.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczęsny 6: Nessun vero pericolo dalle sue parti. Risponde presente sulla conclusione di Donsah.
Mattia De Sciglio 6.5: Altra ottima prova dell’esterno bianconero. Brillante in copertura, ottimo in fase di inserimento e di spinta.
Medhi Benatia 7: Guida il reparto con grande tranquillità e personalità. Non sbanda mai. In questa fase sembra essere il vero titolare indiscusso in difesa.
Andrea Barzagli 6.5: Esperienza e concretezza al servizio della squadra. Giocatore di grande livello e non lo scopriamo certo oggi.
Alex Sandro 6.5: Torna sui livelli ai quali ci ha abituato nel corso delle precedenti stagioni. Spinge con continuità e qualità, ritrovando i duetti con Mandzukic. Si attendono conferme.
Sami Khedira 6: Probabilmente il meno brillante fra i bianconeri. Non sfigura ma è sicuramente meno incisivo rispetto ai compagni.
Miralem Pjanic 7.5: Inizia con il freno a mano tirato ma quando decide di salire in cattedra è delizioso e letale. Solita splendida traiettoria su punizione (con l’aiuto di Mirante) e assist al bacio per il raddoppio di Mandzukic. Nella ripresa non spreca un pallone, prima di lasciare spazio a Marchisio.Qualità al potere (86’ Claudio Marchisio S.V. ) .
Blaise Matuidi 7: Si dimostra imprescindibile nello scacchiere di Allegri.Il suo dinamismo è vitale per la Juve e si toglie lo sfizio del gol, con uno splendido sinistro.Douglas Costa 7: Ispirato e divertente, con le sue accelerazioni che tengono in continua apprensione la difesa del Bologna. A tratti eccessivamente lezioso ma dà l’impressione di poter diventare sempre più importante. (70’Bernardeschi 6 Qualche guizzo ma la gara è già in archivio)
Mario Mandzukic 7: Torna su ottimi livelli, dopo un periodo di leggero appannamento. Corsa, grinta e qualità che aiutano la squadra a prendere il largo. Porta a spasso Mbaye e sentenzia Mirante per il gol che, di fatto, chiude la gara (dal 75’Paulo Dybala 6: Sfiora il gol con un bel tiro da fuori e prova subito a entrare in partita. Volenteroso. Rimane comunque un giocatore fondamentale) .
Gonzalo Higuain 6.5: Lotta e si sacrifica per i compagni ma ha le polveri bagnate quest’oggi. Un paio di occasioni che uno come lui poteva sfruttare meglio. Sempre molto importante nell’economia del gioco offensivo della sua squadra.

domenica 10 dicembre 2017

Juventus-Inter

Juventus-Inter 0-0: traversa di Mandzukic, resistono i nerazzurri

Per Mandzukic le occasioni migliori, ma il portiere dell'Inter non concede nulla. Domani il Napoli può tornare primo

“Vostro onore, la giuria non è arrivata a un verdetto unanime”. Non ci sono condannati, non ci sono prove schiaccianti, Juve-Inter non sposta gli equilibri. Allo Stadium finisce 0-0, ma forse il pareggio un verdetto lo porta con sé: l’Inter resta fra gli indiziati per lottare fino alla fine per lo scudetto. Non era scontato. Ad Allegri non riesce la “mandrakata” di battere due capolista in una settimana: imposta la gara per incartare l’avversario e poi fa scatenare i suoi nel secondo tempo, quando la Juve si fa preferire, ma senza sfondare.

 Il peso della vittoria mancata peserà forse, rivisti gli highlights, su Mandzukic, che ha 3-4 occasioni buone in una gara che ne vede poche: la migliore per l’Inter è un tiro di Brozovic al minuto 84. Con un Mandzu in formato Icardi, la partita avrebbe preso altre strade, ma con Benatia e Chiellini appena meno attenti di stasera (in cui le hanno prese tutte) il numero 9 interista avrebbe avuto almeno una chanche. Non è stato uno spettacolo pirotecnico, il derby d’Italia, ma un test di solidità. Passato da entrambe. Per le emozioni e le giocate, invece, ripassare. L’ingresso di Dybala, per un quarto d’ora, è accolto con un’ovazione, ma Paulo darà poche Joye.

La rinuncia iniziale al numero 10 permette ad Allegri di schierare una formazione ancora più ordinata e compatta in fase difensiva: un 4-5-1, con a turno un centrocampista centrale che esce su Borja quando lo spagnolo ha palla. Così la Juve chiude tutto: non è un bus parcheggiato in area, ma è un bus messo di traverso, e acceso, sulla trequarti difensiva. Il risultato è che l’Inter non si fa viva dalle parti di Szczesny fino al 56’ (Icardi in area, tiro ribattuto da Benatia con richiesta rigore), mentre i bianconeri riescono ad aggirare la squadra di Spalletti, altrettanto compatta, solo sull’asse Cuadrado-Mandzukic: per due volte, in apertura e chiusura di tempo, un cross da destra del colombiano trova il croato sul secondo palo. Al 9’ Mandzu è solo, ma si fa parare il tiro di sinistro e indirizza male il colpo di testa (libera Miranda); al 45’ sovrasta D’Ambrosio di testa, ma trova la traversa.

La Juve torna dagli spogliatoi con più “licenza di offendere”, e lo fa con il solito straripante Cuadrado, ma anche sfruttando la proficua collaborazione fra Matuidi ed Asamoah. Arriva più volte al tiro, ma nulla che davvero faccia tremare Handanovic (se non un quasi autogol di Perisic in copertura). L’Inter vede una giornata di inatteso sciopero delle sue fasce, a partire dal fu-stakanovista Candreva: senza gli sbocchi esterni, con Brozovic rifinitore che si accende solo per brevi tratti, tutto passa da Borja Valero, che per un’ora le prende e le gestisce tutte (poi, inevitabilmente, cala). Secondo 0-0 in casa delle grandi (dopo Napoli), più vittoria a Roma: Spalletti continua da imbattuto, primo anche a fermare l’attacco bianconero. Non poco, comunque.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Prende nuovamente il posto di Buffon. Serata molto tranquilla, nessuna parata degna di questo nome.

Mattia De Sciglio 6: Contro Perisic poteva andare in difficoltà. Invece, lo contiene bene, complice la scarsa vena dell’avversario diretto.
Medhi Benatia 6,5: Confermato nuovamente titolare si fa subito ammonire, ma è bravo a non farsi condizionare. Sul presunto fallo di mano invocato da Icardi, fa bene l’arbitro a propendere per l’involontarietà.
Giorgio Chiellini 7: Il suo ritorno è brillante. Attento, reattivo, spazza e chiude sull’unica chance concessa nel primo tempo dai suoi compagni. Festeggia così il traguardo delle 450 partite con la maglia della Juventus in tutte le competizioni.
Kwadwo Asamoah 6: Partita divisa in due. Bene in fase offensiva, ma gli svarioni in quella difensiva sono un lusso eccessivo concesso all’Inter.
Sami Khedira 6: Tenta delle conclusioni dal limite, con un diagonale va vicino al gol. Gara di gestione senza squilli (dal 75’ Paulo Dybala 5,5: Entra con l’entusiasmo di uno studente il lunedì mattina. Comprensibile ma fino a un certo punto, la scelta di Allegri fa riflettere).
Miralem Pjanic 6,5: Qualche errore in termini di palle perse, ma sale in cattedra nella ripresa con le sue geometrie. Sui piazzati poteva fare di più (dall’85’ Rodrigo Bentancur s.v. ).
Blaise Matuidi 6,5: Prestazione di corsa, recupera palloni e si conferma un giocatore generoso. Se ne fa scippare uno da Vecino, ma ci può stare.
Juan Cuadrado 7: La variabile impazzita della Juventus, l'uomo della superiorità numerica sulla destra e degli uno contro uno vinti contro Santon. I suoi cross sono precisi e ben calibrati e diventa il miglior uomo assist per Mandzukic. Se gli altri non concretizzano, il colombiano non può farci granché. Spina nel fianco.
Gonzalo Higuain 5,5: Nervoso nel primo tempo, cresce nella ripresa in termini di aiuto alla squadra e rifornimenti per Mandzukic e Cuadrado.
Mario Mandzukic 6: La prima doppia occasione è sua e colpisce una traversa di testa al termine della prima frazione. Abile anche in copertura, è quello che va più vicino al vantaggio ma resta la pecca della poca lucidità in area di rigore.

mercoledì 6 dicembre 2017

Olympiacos-Juventus

Olympiacos-Juve 0-2, Cuadrado e Bernardeschi gol per gli ottavi

Un gol del colombiano, servito perfettamente da Alex Sandro, e il sigillo di Bernardeschi nel finale regalano la vittoria ai bianconeri, mai a rischio qualificazione. Ma che sofferenza nella ripresa

Avanti così, anche se c'è ancora tanta strada da fare. La Juventus batte all'Olympiacos 2-0 con reti di Cuadrado e Bernardeschi pur senza dare spettacolo ma ottiene il massimo beneficio, ovvero la qualificazione agli ottavi di Champions League. Come aveva detto Allegri alla vigilia, in questi casi l'unica cosa che conta è il risultato: passare il turno era l'obiettivo prefissato ed è stato raggiunto, per di più senza subire gol e senza alcuni giocatori importanti come Buffon, Mandzukic e Chiellini. Ora per un po' la Signora potrà concentrarsi sul campionato.

Quando passi in vantaggio dopo poco più di un quarto d'ora tutto diventa più facile. Succede al secondo tiro in porta della Juventus (il primo era stato di Dybala, con provvidenziale e difficoltosa deviazione del portiere) e dopo una bella azione sull'asse di sinistra: lancio di Matuidi, ad Atene in versione play (vista l'assenza di Pjanic, precauzionalmente in panchina per un affaticamento muscolare: sabato c'è l'Inter) per Alex Sandro, cross del brasiliano a pescare il compagno di scherzi e di balletti, schierato largo a destra per l'occasione, e tocco di destro sotto porta di Cuadrado. Tutto semplice, almeno così sembra, anche se lo stadio è caldo, il pubblico non smette un secondo di incitare l'Olympiacos (dimostrando una buona conoscenza delle parolacce in italiano) e i greci, pur con tutti i propri limiti, non si sciolgono. Anzi, dopo un paio di buone opportunità per la Signora (con Cuadrado, Douglas Costa e Higuain), i padroni di casa vanno vicini al pareggio prima dell'intervallo: su calcio d'angolo, sponda di Nikolaou e testa di Djurdjevic, che costringe Szczesny (Buffon out per un problema al polpaccio) al super parata di piede. E' il campanello d'allarme che non bisogna mai abbassare la guardia, anche se la linea difensiva della Juve fino a quel momento non aveva corso rischi, con Benatia e soprattutto Barzagli (che in versione capitano regala una chiusura importante quasi quanto un gol) sempre molto attenti.

L'intervallo però non porta consiglio ai bianconeri, che con Dybala (sostituito da Pjanic dopo 60 minuti) e Higuain in versione soft, lasciano troppa iniziativa all'Olympiacos. Non c'è nessuno che porta su il pallone e la Juventus si ritrova schiacciata nella sua aerea. Proprio quello che Allegri voleva evitare. Il brivido arriva poco prima del gol del vantaggio del Barcellona (che consentirebbe alla Juve di passare anche perdendo), con una doppia iniziativa del neo entrato Marin. Serve Szczesny in versione Buffon (ottimo il primo intervento in uscita) per evitare il patatrac. E ci vuole pure la traversa, colpita da Ben Nabouhane (pure lui entrato nella ripresa) a meno di dieci minuti dalla fine. Nel finale c'è spazio anche per il 2-0 di Bernardeschi, che entra e poco dopo chiude la partita con un bel sinistro (prima rete in Champions) dopo azione personale. La qualificazione ora è al sicuro: Allegri agli ottavi per l'ottavo anno di fila. Il sogno Champions continua.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 7: Paratona decisiva con i piedi nel finale di tempo su Djurdjevic. Sicuro anche nella ripresa su Pardo e Odjidja. Bravo in uscita. Il palo nel finale lo salva, regalandogli il clean sheet.

Mattia De Sciglio 6,5: Attento e concentrato. Due belle chiusure in diagonale. In crescita costante.
Andrea Barzagli 6,5: Lucido, anche nel chiudere gli sbagli altrui. Di testa impeccabile, tiene alta la linea. Barzagli c’è (Dal 70 Daniele Rugani 5,5: Entra nel finale, si perde Nabouhane che centra il palo. Un po’ addormentato) .
Mehdi Benatia 6: Un’amnesia in uscita nel primo tempo, un fallo tattico a prendersi il giallo nella ripresa. Prima e dopo alcuni interventi in anticipo dei suoi e diversi duelli vinti.
Alex Sandro 6: L’assist per Cuadrado, ma non solo. Discese, cross e allunghi nella prima mezz’ora. A tratti il vero Alex Sandro. Ma Odjidja a destra è un osso duro, lui cala e nel secondo tempo sbaglia tanto anche in impostazione. E quando perde certezze, rischia sempre di fare figuracce.
Sami Khedira 5,5: Altro giocatore della Juventus tutt’altro che in forma. Ci mette sempre il fisico, ma le gambe sono lente e i pensieri pure.
Blaise Matuidi 6,5: Il solito leone. È lui ad avviare l’azione dell’1-0 bianconero, è lui a ricucire quando la Juventus si strappa in due tronconi. Fondamentale.
Juan Cuadrado 6,5: Altro gol pesante. L’uomo di Allegri non tradisce. Tira e crossa, alleggerisce. Gli si può perdonare qualche imprecisione nel palleggio e qualche testarda azione solitaria (Dall’84’ Federico Bernardeschi 7: Entra, impegna Proto e segna un gran gol. Il tutto in meno di 10 minuti. L'emblema del "Frasi trovare pronto") .
Paulo Dybala 5: Niente da fare. Serata anonima, un tiro parato e pochi guizzi dei suoi. Chiude il girone di Champions senza gol o assist. Se la Juventus vuole fare strada in Europa, serve un altro Dybala (Dal 63’ Miralem Pjanic 5,5: Non è al top e si vede. Ha buone idee, ma la forma non lo asseconda. Un paio di aperture facili sbagliate. Non da lui. Entra per mettere ordine, ma crea confusione) .
Douglas Costa 6: Fiammate e accelerazioni ne confermano l’ottimo stato di forma. Il problema è che si accende e si spegne come un interruttore. Va e non va. Cercasi continuità.
Gonzalo Higuain 5,5: Poco servito e, quando gli capita, spalle alla porta. Così può fare poco.

sabato 2 dicembre 2017

Napoli-Juventus

Napoli-Juventus 0-1: decide Higuain su assist di Dybala. Allegri a -1 da Sarri

Al 13' gran contropiede di Dybala per il Pipita che non sbaglia. Poi i bianconeri concedono poco agli azzurri

E alla fine sorride sempre lui, Gonzalo Higuain, con quella faccia un po' così, tra lo strafottente e il soddisfatto. La mano che ha tenuto in apprensione i tifosi della Juventus non ha impedito all'attaccante argentino di segnare la terza rete al San Paolo da juventino. Che lo fischino pure: lui risponde coi gol. Questo poi è pesantissimo, perché permette alla Signora di accorciare le distanze dalla capolista Napoli: -1. Colpo grosso a casa del nemico, cui stavolta il bel gioco e il possesso palla non bastano per evitare la sconfitta, per di più con il Pipita operato alla mano sinistra lunedì scorso (e in campo con una fasciatura), senza Mandzukic (out per un problema al polpaccio nell'ultimo allenamento) e con Cuadrado e Bernardeschi acciaccati.

Dopo le innumerevoli prove della vigilia, Allegri sceglie un inedito 4-2-3-1 (che in fase di non possesso diventa 4-4-2) con Matuidi esterno sinistro e De Sciglio e Asamoah sulle fasce. Out Barzagli. Sarri risponde con Mario Rui a sinistra e il solito tridente di piccoletti, Callejon, Mertens, Insigne. Il Napoli pressa e spinge, anche se dal punto di vista atletico non pare al top, la Juventus si difende e aspetta, con l'obiettivo di ripartire e colpire in contropiede. E infatti ci riesce al 13', quando Douglas Costa va a prendersi il pallone lontanissimo e serve Dybala; l'argentino dopo una grande azione palla al piede vede il taglio di Higuain e lo serve: destro e mano sull'orecchio per rispondere ai soliti e ripetuti fischi (in partita e durante tutto il riscaldamento) dei suoi ex tifosi. La Signora ha l'occasione del raddoppio poco dopo, su angolo, ma il tiro al volo di Benatia è alto. Il Napoli cerca il pareggio con Insigne: per lo scugnizzo azzurro due tiri in sequenza, il primo su gentile omaggio di Chiellini (rinvio sbagliato), il secondo di testa su corner. In tutte e due le occasioni i guantoni di Gigi ci mettono una pezza.

Il Napoli non ci sta e inizia il secondo tempo all'arrembaggio, costringendo la Juve a difendersi con tutti i suoi mezzi. C'è ancora Buffon su un tiro insidioso di Insigne, mentre la bordata di destro di Callejon va fuori di poco. La Juve pensa più a gestire che a giocare, però quando arriva in zona Reina è sempre pericolosa. Come con Matuidi, che su gran palla di Pjanic tira bene ma addosso al portiere. Intanto Allegri aggiunge fisicità e freschezza con Marchisio e Cuadrado, mentre Sarri inserisce Zielinski. Il più pericoloso dei napoletani resta Insigne, che prima di essere sostituito da Ounas a causa di un infortunio, intorno alla mezzora ci riprova con un diagonale di sinistro (fuori) e subito dopo viene anticipato da Buffon. Niente da fare, la Juventus sbanca il San Paolo e il Napoli ora sente il fiato sul collo. Il campionato così diventa ancora più bello.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Mai praticamente chiamato in causa in interventi difficoltosi se non su un colpo di testa di Insigne nel primo tempo.
Mattia De Sciglio 6,5: Un paio di distrazioni evidenti – su una Chiellini deve usare le maniere forti con Mertens e rischia in area – ma tutto sommato il resto della partita racconta di grande attenzione e dedizione sul pericolo insigne. Certo, Douglas Costa,stasera gli dà una gran mano (Dall’84’ Andrea Barzagli s.v. ).
Medhi Benatia 7: Il migliore del reparto difensivo. E non è una novità nell’ultimissimo periodo. Non sbaglia un pallone che sia uno. Soprattutto di testa.
Giorgio Chiellini 6: Altalenante. Tante, tantissime imprecisioni in fase di uscita. Ma anche tanti, tantissimi interventi importanti a livello difensivo. Certo è che dal centrale difensivo della Juventus ci si aspetta qualcosa di più anche dal punto di vista del primo dei precedenti discorsi. E dunque…
Kwadwo Asamoah 6,5: Bene. A sinistra Callejon non passa una volta che sia una. Non avrà la spinta e i piedi di Alex Sandro, ma in questo momento a differenza del brasiliano ci mette fisico, testa e soprattutto cuore.
Sami Khedira 6: Ne ha viste e toccate poche, anche affetto da una condizione fisica che in questo particolare momento evidentemente non è delle più straripanti.(Dal 67’ Claudio Marchisio 6,5: Entra e dà una buona mano alla Juventus dal punto di vista difensivo. Prezioso).
Miralem Pjanic 6,5: Pronti-via e parte con un erroraccio che quasi mette in porta Hamsik, ma poi si dimostra prezioso anche in una nottata dove c’è poco spazio per le geometrie e più per le coperture.
Blaise Matuidi 7: Un grandissimo lavoro di copertura nella zona sinistra del campo. Alla Juve questo benedetto uomo in più in campo serviva eccome. La riprova nella prestazione di Matuidi e nel risultato complessivo arrivato da Napoli.
Paulo Dybala 7: Quanto lavoro per aiutare i compagni. Al di là dell’assist perfetto nella palla coi tempi giusti per Higuain, l’argentino si sacrifica a tutto campo per dare una mano. Testa e cuore oltre che talento. E quando i fuoriclasse si sacrificano così, è sempre un buon segno.
Douglas Costa 8: A proposito di gente che si sacrifica… Signori, Douglas Costa. Una partita clamorosa. Allegri lo piazza a destra e il brasiliano si fa tutto il campo dal 1’ al 79’, quando lascia il posto a Cuadrado. C’è lui nel break che porta il gol; c’è lui nelle chiusure difensive che danno una mano a De Sciglio e limitano Lorenzo Insigne. Uomo partita, senza dubbio. (Dal 79’ Juan Cuadrado s.v. ).
Gonzalo Higuain 8: Fa quello che gli riesce meglio: trovare il gol sull’unica vera palla buona. Che è poi ciò che gli chiede la Juve. E quindi, come Costa, entra nella categoria: uomo partita.