Simply 6

lunedì 30 gennaio 2017

Sassuolo-Juventus

Sassuolo-Juventus 0-2: gol di Higuain e Khedira. Tutto facile per Allegri

SI sblocca subito la squadra di Allegri, che gioca un'altra grande partita con il 4-2-3-1. Padroni di casa pericolosi solo in una occasione

Buona la terza, anzi buonissima. Il nuovo modulo a trazione ultra anteriore regala alla Juventus la terza vittoria consecutiva tra campionato e Coppa Italia. I magnifici cinque (Higuain, Pjanic, Dybala, Cuadrado e Mandzukic) schierati ancora tutti insieme appassionatamente sono una delizia per gli occhi degli amanti del bel calcio. La guest star del pomeriggio al Mapei, però, è sempre lui: Gonzalo Higuain, che apre la partita e poi fa l'assist a Khedira per il raddoppio. Un Pipita scatenato, che recita tante parti in partita: è rapace sottoporta ma corre e lotta a tuttocampo come un ragazzino. Per lui parlano i numeri: 15 reti in campionato (18 stagionali), raggiunti Dzeko e Icardi in testa alla classifica dei marcatori, sesta partita di fila a segno in campionato. Numeri da fenomeno.  

I gol della Juventus nascono da due splendide azioni corali. Dopo 9 minuti appena, il tacco di Mandzukic libera Alex Sandro, cross del brasiliano per il Pipita, che con la rapidità di un felino anticipa Acerbi quel tanto che basta per realizzare l'1-0. Al 26' è ancora Gonzalo a conquistare caparbiamente un pallone sulla fascia e poi a crossare in mezzo: velo di Dybala e botta vincente di Khedira. La Signora a cinque stelle si diverte e fa divertire, erano mesi che non si vedeva una Juventus così convincente in trasferta. La conferma del 4-2-3-1, con Alex Sandro al posto di Asamoah, mette in difficoltà il Sassuolo di Di Francesco, che sceglie lo stesso modulo ma senza riuscire a ottenere lo stesso effetto: Pellegrini soffre schierato alle spalle di Matri, non fa filtro e non propone, con il risultato che Pjanic è sempre libero di agire e la Juventus si trova costantemente in superiorità numerica. Di Francesco se ne accorge e dopo mezzora passa al tridente, per cercare di tenere più basso Cuadrado e limitare le vie di fuga bianconere. 

Il secondo tempo si apre con la Juventus sempre all'attacco, che colpisce un palo con il sinistro di Dybala. Poco dopo però arriva anche l'occasione più pericolosa del Sassuolo: palla ghiotta per l'ex Matri che trova il muro Buffon, bravo anche sul primo tiro di Politano. Di Francesco si gioca tutto nell'ultima mezzora con quattro punte in campo (dentro pure Defrel), ma è ancora la squadra di Allegri a creare apprensione con Higuain. Così mentre il tecnico del Sassuolo cala l'ultima carta, Ragusa, Allegri regala un quarto d'ora abbondante di Pjaca, che sostituisce Dybala e si piazza prima alle spalle di Higuain e poi a destra nel 4-3-3 disegnato dal tecnico con l'ingresso in campo di Rincon. Qualche bella giocata che conferma le belle parole spese costantemente dal tecnico per lui. La Juve vola a +4 (aspettando il recupero col Crotone) grazie allo stop della Roma con la Samp.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6.5: Poco impegnato, risponde presente negli unici due ravvicinati tentativi del Sassuolo, firmati Politano e Matri. Cosa chiedergli di più?
Stephan Lichtsteiner 6: Solita grinta e dinamismo in fascia. Nel primo tempo si diverte ad offrire costantemente la sovrapposizione a Cuadrado, nella ripresa cala la spinta offensiva ma la sua gara rimane ampiamente sufficiente.
Leonardo Bonucci 6: Parte contratto e per poco non combina la frittata al 5’, perdendo un pallone sanguinoso in area di rigore. Dopo non sbanda più e imposta con la solita sicurezza, agevolato anche dalla poca pressione di Matri e compagni.
Giorgio Chiellini 6.5: Fa sentire la sua presenza in ogni occasione. Dalle sue parti non si passa.
Alex Sandro 7: Le sue discese sulla fascia sinistra sono spettacolo puro. Decisivo in occasione del vantaggio bianconero, continua a spingere per tutto il corso della gara, mettendo in grande difficoltà la difesa del Sassuolo. 
Sami Khedira 7: Gara di sostanza e concretezza per il centrocampista tedesco. Mette tutto il suo fosforo al servizio della squadra e fredda Consigli, chiudendo di fatto il match. Col nuovo modulo sembra tornato il giocatore ammirato a inizio stagione.
Miralem Pjanic 6.5: Altro giocatore che appare totalmente rivitalizzato dal nuovo modulo. Questa volta lascia a Khedira i compiti di inserimento e si “limita” a far girare la squadra, dettando il ritmo davanti alla difesa.
Juan Cuadrado 6.5: Il colombiano è la solita variante impazzita e nella ripresa libera al tiro Higuain e Mandzukic. Meno prorompente rispetto ad altre occasioni ma sempre nel vivo del gioco. (dall’83’ Tomas Rincon S.V.).
Paulo Dybala 6.5: Meno continuo rispetto a Mandzukic e Higuain ma assolutamente geniale nei momenti che contano. Grande velo in occasione del gol di Khedira, sfortunato in occasione del palo nella ripresa. (dal 77’ Marko Pjaca S.V.).
Mario Mandzukic 7.5: Divide con Higuain la palma di migliore in campo. Giocatore di importanza fondamentale nell’economia del nuovo modulo. Corre, si sacrifica, inventa (da rivedere il tacco che dà il via all’azione dell’1-0). Chiave di volta per il futuro della Juve anche in Champions League.
Gonzalo Higuain 7.5: Un gol, un assist e tanto lavoro al servizio dei compagni. La cattiveria agonisitica con la quale si avventa su Cannavaro per dare il via all’azione del 2-0 dice molto del suo momento e dell’unità di intenti che sembra propria della squadra di Allegri. Se lui e Mandzukic continuano a confermare questa disponibilità al sacrificio Allegri potrebbe davvero aver trovato la soluzione.


 

giovedì 26 gennaio 2017

Juventus-Milan

Coppa Italia, Juventus-Milan 2-1: Dybala e Pjanic decidono, non basta Bacca

I bianconeri volano in semifinale con i gol dell'argentino e del bosniaco: il colombiano la riapre ma Locatelli si fa espellere poco dopo. Deulofeu entra e sfiora il pari

In questi giorni si fa un gran parlare di Dario Argento: ricorre il quarantesimo anniversario dall’uscita di Suspiria, uno dei capolavori del Maestro dell’horror. Restando in tema, la Juve riesce a esorcizzare il tabù Milan e al terzo incrocio stagionale batte i rossoneri 2-1. La semifinale di Coppa Italia col Napoli è servita. E senza nemmeno troppa fatica: non passano nemmeno 2’ tra il gol di Bacca e l’espulsione di Locatelli, che mostra tutti i suoi 19 anni nell’entrata su Dybala con un’ammonizione già sul gobbone. E la speranza del Milan di riaprirla perde subito consistenza. Neto deve parare solo una punizione di Kucka e un tiro-cross di Deulofeu, mentre è la Juve, che chiude col 4-4-1-1 e Alex Sandro per Dybala, che manca due volte il 3-1 con Mandzukic, la prima per sfortuna la seconda per imprecisione di Supermario. Senza contare il consueto prodigio di Donnarumma sul destro di Pjanic.  

Perché ha saputo concretizzare da subito una superiorità evidente, negli uomini e nel gioco. I gol nei primi 21’ di Dybala (altro esorcismo riuscito, gol pesante dopo l’infortunio di San Siro e gli sprechi di Doha) e Pjanic hanno permesso ai bianconeri di gestire la gara, abbassandosi e lasciando fare la partita al Milan. Allegri ha riproposto il 4-2-3-1 visto con la Lazio, con gli stessi interpreti da centrocampo in su, Barzagli e Rugani titolari in difesa. La Juve non ha nemmeno avuto bisogno di produrre troppe fiammate, trovando il gol alla prima occasione. Si apre già il dibattito: questo modulo sarà riproponibile in Champions? Di sicuro l’uomo chiave è Mandzukic: lo trovi a ripiegare su Kucka e ad avviare l’azione del primo gol con la consueta magistrale spizzata. 

Stavolta i rossoneri non sono riusciti a imbrigliare la Juventus. La catena di destra è andata subito in sofferenza contro Mandzukic e le discese di Asamoah, bravi a mettere in mezzo Abate. Sotto dopo 10’, i rossoneri sono stati chiamati a fare la partita e a produrre gioco. Quello che sanno fare meno bene, perché la qualità dei centrocampisti e anche dei difensori centrali in impostazione non è certo sopraffina. Quello che non manca è lo spirito: sotto di due gol come a Torino coi granata e col Napoli, la squadra non ha mai smesso di provarci, tenendo aperta la partita fino al 93’. E senza il rosso a Locatelli, la qualificazione della Juve sarebbe stata meno agevole. Da segnalare i 10’ finali d Deulofeu, entrato per Bacca. 

Dopo 10’ la difesa del Milan collassa troppo al centro sul cross di Asamoah e il tocco di Cuadrado libera Dybala, perfetto nel tiro di destro. Asamoah, vera alternativa ad Alex Sandro, entra anche nel secondo gol, guadagnandosi la punizione che Pjanic mette nel sette facendola pure sembrare facile. Dybala fallisce il controllo del possibile 3-0 e si va a scaldarsi senza che il Milan abbia vagamente impensierito Neto. Nel gol rossonero, invece c’è tutto Bacca, più che mai in versione “una palla un gol”. Il colombiano, fin lì irritante per come è fuori dal gioco, produce una gran girata su un pallone vagante servitogli da… Khedira. Sfortunatamente per il Milan, non ci saranno altre palle pulite per il colombiano. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Norberto Neto 6,5: Non può nulla sul gol di Bacca. Bravo su Kucka e abile a rimanere in piedi sull’afffondo finale di Deulofeu. Promosso il portiere di Coppa. 

Andrea Barzagli 6: Abbiamo visto Barzagli migliori. A destra regge bene nel primo tempo, mentre nella ripresa fatica nel tenere la linea, poco aiutato da Cuadrado. Se la cava con solita classe.
Leonardo Bonucci 6,5: Qualche fallo di troppo, ma anche tante chiusure. La solita soliditá: tre contrasti vinti e tre palloni intercettati.
Daniele Rugani 6,5: Sicuro e attento. Bene di testa, sveglio nel leggere con un tempo d’anticipo certe situazione. Sei respinte difensive. Titolare aggiunto.
Kwadwo Asamoah 7: Corre come un dannato a sinistra, si propone, crossa, spinge. Ancora positivo: sono due partite di fila giocate a ottimi livelli. 
Miralem Pjanic 7,5: Terza punizione su otto gol totali in bianconeri. Si conferma splendido specialista. Ma è tutta la prestazione che ne certifica la crescita, fisica e mentale. Detta i tempi, distribuisce 65 passaggi, trova la calma giusta nei momenti meno sereni. Migliore in campo, per distacco.
Sami Khedira 6: Insomma. Nel senso che si sacrifica e prova anche ad inserirsi (un gol annullato), ma non sempre risulta lucido. Con questo modulo deve fare tanto (troppo?) lavoro sporco.
Juan Cuadrado 6,5: Tacco volante tanto geniale quanto fortunato per innescare Dybala in occasione del vantaggio bianconero. Tante accelerazioni, tre cross perfetti. E sette falli subiti, più di chiunque in campo. Si specchiasse un pelo meno...
Paulo Dybala 7: Quarto gol nelle cinque gare giocate nel 2017: se l’inizio è questo, può essere davvero il suo anno. Segna col destro (quasi un inedito, visto che è il secondo con quel piede da quando è in Italia), procura l’espulsione di Locatelli, duetta con Cuadrado e Pjanic. Non ancora al top, ma già così fa la differenza. (Dal 67’ Alex Sandro 5,5: Non entra bene nel match. Qualche errorino di troppo, fatica nel trovare la posizione. Quasi deconcentrato)
Mario Mandzukic 6: Esterno, ma anche mezz’ala in ripiegamento su Kucka. Prima è sfortunato con una deviazione aerea di poco a lato, poi si divora il 3-1 con un colpo di testa a lato da ottima posizione. Ma lotta sempre, in ogni momento. In un ruolo non suo, merita rispetto.
Gonzalo Higuain 6: Poco servito in zona gol, poco presente al tiro (solo due conclusioni). Da applausi l’abnegazione in pressing e la cavalcata dopo il recupero che provoca l’ammonizione di Zapata.

 

 

giovedì 12 gennaio 2017

Juventus-Atalanta

Coppa Italia, Juve-Atalanta 3-2: bianconeri ai quarti

Finisce 3-2 allo Stadium: gol dell'argentino, Mandzukic e Pjanic su rigore. La squadra di Gasp gioca una buona ripresa e segna con Konko e Latte. Rientra Bonucci nel finale

Avanti soffrendo fino alla fine, ma quello che conta è il risultato. La Juventus piega la resistenza di un'Atalanta mai doma (e molto meno rinunciataria rispetto al campionato) battendola 3-2 e si qualifica per i quarti di finale, dove troverà la vincente tra Milan e Torino. Bianconeri ancora in corsa su tutti i fronti e sempre imbattibili in casa. In vetrina soprattutto Dybala e Pjanic, ma anche i giovani di Gasperini non hanno demeritato: coraggio e spregiudicatezza che possono portare lontano.  

Allegri fa turnover dove può, lanciando Rincon dal primo minuto, con Hernanes in regia e Marchisio nel vecchio ruolo di mezzala; in difesa scelte praticamente obbligate (Chiellini squalificato, Bonucci appena rientrato dall'infortunio, Alex Sandro ancora fermo ed Evra non convocato per questioni di mercato), in attacco Mandzukic punta centrale con Dybala e Pjanic alle spalle. L'Atalanta orfana di Kessie (Coppa d'Africa) e Gagliardini (appena ceduto all'Inter) si presenta con una formazione poco rimaneggiata: a parte il Papu Gomez e i due centrocampisti, ci sono tutti i titolari. La Juve inizia soffrendo, perché l'Atalanta chiude bene tutti gli spazi e non le concede poche volte di entrare in area di rigore, però quando ci riesce è pericolosa: al 15' cross di Lichtsteiner per Mandzukic, che approfitta del liscio di Caldara e di pancia mette il pallone sul palo. Tre minuti dopo i bianconeri reclamano un calcio di rigore per un intervento di Toloi su Dybala. L'arbitro non lo concede, così Paulo decide di crearsi da solo l'occasione del vantaggio: sponda di testa di Mandzukic e sinistro al volo dell'argentino, che dopo il penalty realizzato domenica con il Bologna è tornato a segnare anche su azione. Paulo è in giornata di grazia e alla Juve basta un altro quarto d'ora per raddoppiare: l'argentino si veste da assistman e al 33' regala a Mandzukic un cioccolatino che vale il 2-0. Anche il croato è in forma e non fa rimpiangere Higuain, però prima dell'intervallo si divora la doppietta ciccando la sfera su imbeccata di Pjanic. 

Nel secondo tempo arriva finalmente il momento di Marko Pjaca, che torna in campo dopo tre mesi abbondanti e un brutto infortunio. Il croato sostituisce Dybala e fa subito vedere buone cose, però è l'Atalanta a spaventare la Juve a metà ripresa con il tiro-jolly di Konko. Così la squadra di Gasperini torna in partita e non s'arrende neanche dopo il 3-1 su rigore di Pjanic (rigore concesso per fallo di D'Alessandro su Lichtsteiner). I ragazzi terribili di Gasp trovano il 3-2 al 35' con Latte Lath, classe '99, mandato in campo nel secondo tempo al posto di Grassi: l'invoriano, spregiudicato e deciso, costringe la Juve a soffrire fino all'ultimo. E si prende la soddisfazione di segnare allo Stadium.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it: 

Norberto Neto 6: Fondamentale nel finale sul sinistro velenoso di Petagna, ma a dir poco svagato in un paio di occasioni.
Stephan Lichtsteiner 7: E’ vero, sbaglia sul gol di Latth, ma è uno dei migliori della Juventus per determinazione e qualità negli inserimenti sulla destra. Furia.
Andrea Barzagli 6,5: Governa con maestria la retroguardia bianconera e non ha colpe sui gol incassati.
Daniele Rugani 6: FIdo scudiero del veterano Barzagli, attento in marcatura e immune da sbavature.
Kwadwo Asamoah 5,5: Bene nella fase iniziale, uno dei più in difficoltà nel finale.
Tomas Rincon 6,5: Fenomenale in interdizione, si propone con successo in avanti. Sembra già a suo agio negli schemi di Allegri. 
Claudio Marchisio 6,5: Un gigante in mezzo al campo, sprizza classe ad ogni tocco. Risparmiato dopo 45 minuti. Smoking bianco (46’ Stefano Sturaro 5,5: Soffre la fisicità del centrocampo della Dea nella seconda frazione).
Miralem Pjanic 6: A intermittenza. Alterna grandi giocate a qualche pausa. Ma quando si accende illumina la scena. (83’ Leonardo Bonucci s.v.)
Hernanes 5,5: Parte discretamente, ma nell’economia del suo voto pesano i tanti errori in fase di impostazione.
Paulo Dybala 7,5: Torna a fare il fenomeno, ammesso e non concesso che avesse mai smesso. Saetta di rara bellezza e potenza dal limite, assist da playstation a Mandzukic e numeri sparsi d’alta scuola. Il Messi del calcio italiano. (62’ Marko Pjaca 6: D’incoraggiamento. La condizione è ancora lontana, ma i crismi del fuoriclasse sono evidenti).
Mario Mandzukic 6: Impeccabile sull’innesco di Dybala, ma quel pallone divorato nel finale di primo parziale grida ancora vendetta.

 

lunedì 9 gennaio 2017

Juventus-Bologna

Juve-Bologna 3-0: doppietta di Higuain e gol di Dybala su rigore

I bianconeri sbloccano dopo 7' e passeggiano: la Joya segna su rigore, l'ex Napoli fa doppietta. Nel finale debutta Rincon

R come record e anche come riscatto. Il 2017 della Juventus parte nel segno della HD, doppietta di Higuain e rigore di Dybala per stendere un Bologna inesistente e continuare la corsa inarrestabile in campionato. Ora la squadra di Allegri è tornata a più quattro sulla seconda (con una partita in meno) e ha superato se stessa, arrivando a 26 vittorie di fila allo Stadium. Meglio della Juve di Conte (con la partecipazione dello stesso Allegri), che si era fermata a 25.  

La Roma e il Napoli vincono, l'Inter pure? Niente paura: la capolista ci mette 7 minuti a ristabilire le gerarchie: buon pallone di Pjanic per Higuain, che non pare affatto appesantito dalle vacanze natalizie, e gol dell'1-0. Per il Bologna, che non era ancora entrato in partita, è il colpo di grazia. La squadra di Donadoni accusa il colpo e per venti minuti abbondanti non riesce a fare tre passaggi di fila. La Juventus invece ha lasciato in Qatar la sua brutta copia versione Supercoppa ed è tornata agli standard del campionato. Dybala è di nuovo titolare dopo due mesi e mezzo abbondanti, Pjanic fa il trequartista, Barzagli ha ripreso il suo posto nella difesa a quattro accanto a Chiellini e Asamoah fa il terzino sinistro per mancanza di alternative (Alex Sandro è infortunato ed Evra non è stato convocato per questioni di mercato: potrebbe partire); in porta c'è Neto perché Buffon è influenzato. 

Il Bologna si presenta con un 4-3-3 in cui Destro è il terminale offensivo troppo solo; l'obiettivo è rubare palla e ripartire, ma la squadra di Donadoni poche volte ci riesce. La prima parata di Neto è su un tiro a giro di Di Francesco (19'), l'altra è su occasione di Dzemaili. Tutto qui. Troppo poco, anche perché la Juventus raddoppia prima dell'intervallo: fallo di Oikonomou su Sturaro, Dybala va sul dischetto e cancella l'errore di Doha. Per l'attaccante argentino è un gol che ha il sapore della liberazione: non giocava titolare dal 22 ottobre e non segnava dalla doppietta all'Udinese del 15 ottobre. Bologna non pervenuto e la musica non cambia dopo l'intervallo, quando dopo 10 minuti un cross di Lichtseiner attraversa tutta l'area di rigore e finisce sulla testa di Higuain, che tutto solo realizza il 3-0. Così il Pipita arriva a 12 reti in campionato, confermando che lui e Dybala insieme funzionano. Higuain esce tra gli applausi per fare spazio a Mandzukic, ma dalla faccia non pare contento: voleva segnare qualche gol in più. Nel finale c'è spazio anche per l'esordio di Rincon. La Signora non Italia non ha rivali. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Norberto Neto 6: Praticamente mai chiamato in causa. Come al solito, in questi casi, voto politico.
Stephan Lichtsteiner 7: A rischio partenza in estate, poco utilizzato nella prima parte di stagione, da qualcuno anche bistrattato dopo qualche prestazione così-così al rientro. Alla fine però nell’emergenza difensiva bianconera viene fuori che Lichtsteiner è terzino di ruolo ancora affidabile e di sicuro rendimento. Vedere la corsa per l’assist del 3-0 a Higuain.
Andrea Barzagli 6: Partita di ordinaria amministrazione. Destro non gli porta un singolo problema.
Giorgio Chiellini 6: Stesso concetto di quanto espresso qui sopra.
Kwadwo Asamoah 6,5: Bene. E non era per nulla scontato. Asamoah ha rinunciato alla Coppa D’Africa in una specie di debito di riconoscenza verso il club. Allegri lo mette in un ruolo di fatto ricoperto solo poche volte (era esterno del 3-5-2 con Conte,praticamente mai stato terzino puro) ma il ghanese alla fine ripaga con sostanza e attenzione. 
Sami Khedira 7: Ottima partita in mediana, stesera il migliore del centrocampo bianconero. Tanti palloni recuperati e ben smistati, parecchiinserimenti interessanti e anche un paio di occasioni da gol. Insomma, tornato al suo livello. Dall’81’ Tomas Rincon S.V.
Claudio Marchisio 6: Meno preciso del solito. Sbaglia tanto, soprattutto nel primo tempo, scatenando gli urlacci di Allegri da bordo campo. Si sono viste serate decisamente migliori, ma alla fine comunque ‘porta a casa la pagnotta’.
Stefano Sturaro 6,5: Come al solito buonissimo dinamismo in mezzo al campo e anche per lui qualche incursione interessante. Una su tutte quella che vale il rigore che porta al 2-0 di Dybala e chiude la partita già prima dell’intervallo.
Miralem Pjanic 6,5: Una partenza a razzo con un assist delizioso per Higuain, poi un calo evidente già da metà di primo tempo. Continua a dare la sensazione di non essere totalmente a suo agio quando c’è da far sentire i muscoli, ma alla fine uno guarda i numeri della Serie A e legge 5 gol e 5 assist: solo Marek Hamsik meglio di lui. Dal 69’ Juan Cuadrado 6,5: Entra con il piede giusto. Un pallone in profondità per un ottimo contropiede, due sfere recuperate di pura rabbia e la solita garanzia per Allegri di avere in panchina un'arma mica da ridere per cambiar le partite in corso. 
Paulo Dybala 6: Anche in questo caso, si sono viste sue serate migliori. In avvio la vede poco, poi si intestardisce in qualche leziosismo di troppo. Certo, quando poi viene il numero, mette in porta Sturaro. La risultante finale però è di una partita troppo altalenante e anche poco lucida sotto porta. Sufficiente, ma niente più.
Gonzalo Higuain 7,5: Uomo partita per due semplici motivi. Il primo, va da sé, è che scaraventa in porta il primo pallone toccato della sua serata, consentendo alla Juve una trama da proseguire tutta in discesa. Il secondo, invece, fa ancor più onore: lungo tutto il corso della sfida è il più caldo, il più grintoso, il più voglioso di rincorre e soprattutto di segnare. Affamato. Sì, ma di gol. Dal 74’ Mario Mandzukic S.V.