Simply 6

sabato 29 aprile 2017

Atalanta-Juventus

Atalanta-Juventus 2-2: Conti, autogol di Spinazzola, Dani Alves e Freuler

Bel primo tempo della squadra di Gasp, avanti con Conti. Nella ripresa autogol di Spinazzola e rete per Dani Alves prima del definitivo pari dello svizzero

Del Monaco l’Atalanta ha la freschezza della gioventù e le frequenze supersoniche: lo tenga a mente la Signora prima della Champions perché, nelle prove generali della semifinale a Bergamo, più che il secondo tempo arrembante, può rimanere negli occhi il primo deprimente. La Juve è andata in crescendo, l’Atalanta terribile del Gasp in calando: alla fine, il 2-2 fotografa una partita completamente a due facce, ma le occasioni per i bianconeri sono numericamente molto di più. Per questo, anche alla luce del pari-beffa arrivato allo scadere e su una azione confusa, Allegri può avere qualche rimpianto per la classifica accorciatasi: la Roma può andare a -6, ma basterà preservare la cattiveria della ripresa per non correre rischi in chiave scudetto. 

All’inizio da un lato ecco le prove generali per la Champions, con l’11 che Allegri ha lucidato nelle notti di gala; dall’altro Gasperini stimolato dagli eventi a rimescolare le carte: in panchina Kessie e Petagna, il primo per il problema fisico patito sabato nel match col Bologna, il secondo per scelta tecnica. A supportare Gomez c’è Kurtic e, soprattutto, la sorpresa Hateboer: quando il Papu inizia ad arare la fascia, l’olandese è pericolosissimo in allungo e sfiora a due passi da Buffon. Nel complesso, è lui la zanzara più fastidiosa: si muove da destra e poi tagli in mezzo, con Gomez impegnato nel solito lavorìo tutto tecnica a svuotare l’area. Al contrario, i bianconeri sono lenti e svagati, pure piuttosto molli, e le uniche occasioni sono da cercarsi nelle girate, occasionali e d’istinto, del Pipita: per il resto, l’Atalanta va al doppio dei giri e alla mezzora si divora il vantaggio. Errore Juve in disimpegno, Chiellini a terra imprudentemente e su Freuler serve l’interventone di Buffon. Il contraltare bianconero viene da un taglio di campo frizzante, con cross di Chiellini e destro al volo di Cuadrado, che allarga troppo il compasso. Poco, però, molto poco, e proprio un attimo prima che l’arbitro Guida fischi al 45’ arriva il guizzo di Conti che infila il pallone tra Buffon ed il palo: è il Papu ancora una volta l’apriscatole, prima serve Kurtic murato da Chiellini in spaccata, e poi crossa per l’esterno, uno dei più positivi tra i ragazzini terribili del Gasp. Tutto meritatissimo perché è proprio sulle fasce che il Gasp vince le gare, bloccando Mandzukic e Alex Sandro con Conti, spingendo quando serve anche con l’energia di Spinazzola.

I primi minuti del secondo tempo sono, invece, quelli del pareggio e del realismo. Un manifesto di quello che la Juve può essere: se alza i ritmi e morde, diventa un carrarmato che schiaccia ogni rivale, anche la bellissima rivelazione di questo campionato. Tra il 49’ e il 52’ arriva il pareggio su un goffo autogol di Spinazzola, prodotto del vivaio bianconero che prima o poi tornerà a casa. E ancora un Dybala scatenato che si intrufola in area e costringe Berisha alla super parata. E sugli sviluppi del corner è ancora il portiere a prendersi una pallonata addosso su missile ravvicinato di Higuain. Tre indizi fanno una prova: è tornata la vera Juve che può lamentarsi pure per un rigore incredibilmente non dato. Toloi tocca con la mano, Guida assegna il penalty, ma poi si corregge incredibilmente e fischia il fuorigioco. Una topica clamorosa che, però, non cambia l’andazzo della ripresa: la Juve preme e bombarda l’Atalanta con occasioni in serie, su Khedira (una volta con destro a giro dal limite e una volta di testa nell’aria piccola) Berisha fa gli straordinari. L’aver alzato sensibilmente il baricentro porta campo alle spalle dei difensori Juve che devono gestire qualche pericolosa scappata dei folletti atalantini. Il 2-1 di Alves, definitivamente calato nel ruolo anche in campionato, su cross di Pjanic, è il giusto riconoscimento alla super ripresa bianconera. Sembrerebbe tutto finito, ma l’Atalanta dimostra perché è lassù: il Papu spaventa Buffon, poi Freuler in mischia lo batte e fa sorridere la Roma, che ancora non rinuncia all’impresa impossibile. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 7: Decisivo su Freuler in uscita. Bravo due volte su Gomez. Stava per sbarrare la strada ancora a Freuler nel finale, che ha poi segnato sulla ribattuta.
Dani Alves 7: Gran partita. Bene dietro, scattante quando spinge, grintoso quando duetta con Cuadrado o Dybala. Uno dei piú in forma della Juventus. (Dall'86' Andrea Barzagli s.v.)
Leonardo Bonucci 5,5: Fatica a leggere i continui movimenti di Gomez. L'argentino lo disorienta e lui non riesce mai a chiudere in bello stile. Apparso in affanno o comunque meno brillante del solito.
Giorgio Chiellini 5,5: Per poco un suo errore nel primo tempo non manda in porta Freuler. In chiusura copre bene, quando imposta tentenna troppo. 
Alex Sandro 5,5: Concorso di colpa con Mandzukic sul primo gol dell'Atalanta. Mai in evidenza in fase di spinta. Quando non é motivato, non rende.
Sami Khedira 7: Berisha gli nega due volte il gol. In partita da subito. Contrasta, si inserisce, ci prova. In Champions é squalificato ed infatti oggi la testa era a Bergamo.
Miralem Pjanic 6: Valutazione complicata. Primo tempo malissimo. Nella ripresa a tratti incanta, fino all'assist per Dani Alves. Poi la distrazione che costa il gol del 2-2. Montagne russe, media del 6.
Juan Cuadrado 5: Sfiora il gol con un gran destro al volo nel primo tempo. Unico squillo di una partita sotto i soliti livelli. Ammonito anche lui. (Dal 78' Stephan Lichtsteiner s.v.)
Paulo Dybala 6: Primo tempo opaco, secondo da trascinatore. Per mezz'ora é incontenibile. Aperture, lanci, triangoli. Conferma di essere la luce di questa squadra. (Dall'88' Mario Lemina s.v.).
Mario Mandzukic 5: Prestazione negativa. Conti lo bracca e gli segna in faccia. Serata no.
Gonzalo Higuain 5,5: Insomma. Un paio di conclusione, qualche movimento, ma poco Pipita. Caldara e Masiello lo fermano quasi sempre.


 

lunedì 24 aprile 2017

Juventus-Genoa


Juventus-Genoa 4-0: autogol di Munoz, Dybala, Mandzukic e Bonucci

I bianconeri dominano la partita e vanno a +11 sulla Roma impegnata domani a Pescara. Nel finale esordio per Mandragora

Nella mente e nel cuore il Barcellona si confonde col Monaco: allo Stadium la gente ha ancora negli occhi l’impresa catalana e sogna di ripeterla nel Principato. In mezzo ci sarebbe però il Genoa, annichilito senza dover sudare troppo. Questa in campionato contro il Grifone doveva essere la “partita scudetto” secondo il pensiero di Allegri in vigilia e il 4-0 finale certifica, se mai ce ne fosse bisogno, che il tricolore sarà nuovamente cucito sul bianconero. In più, la Juve vendica la partita folle dell’andata a Marassi, quella in cui la truppa adesso arrivata in semifinale di Champions ha patito di più. Ma stavolta in campo non c’è alcuna traccia di quel Grifone che rifilò tre sberle in 29 minuti, anzi le parti sono naturalmente rovesciate. E negli applausi finali del pubblico, uno è dedicato a Mandragora, all’esordio in bianconero: ecco una scheggia di futuro proprio contro la ex squadra del talentino napoletano.  

All’inizio c’è Benatia a fare da scudiero a Bonucci tra i centrali. E Lichtsteiner, alto come mai prima d’ora, a fare il Cuadrado. È quest’ultima una variante non considerata nella maxi pretattica di Allegri: il 4-2-3-1, comunque, non si tocca più e la Juve bagna il pane nella difesa di burro di Juric, un trio argentino altamente rivedibile. I primi due gol arrivano come un lampo: al 17’ un goffo autogol di Munoz dopo una incursione di Marchisio. Il passaggio di Higuain è morbido e appetitoso, il tocco del Principino sbilenco, ma il difensore argentino finisce per buttarsela dentro. Sessanta secondi dopo Dybala, uno che è amico di Munoz e l’ha usato come traduttore appena arrivato in Italia, segna il 2-0 dopo un uno scambio stretto con Khedira: il sinistro radente è sul primo palo, ma per purezza ricorda quello della notte magica contro il Barcellona. Anche in questo caso, la manovra inizia dal Pipita, meno killer d’area e più punta di raccordo. Certo, anche lui dovrebbe segnare per avvicinarsi al top in classifica cannonieri, ma ci prova nel primo tempo soltanto con un sinistro floscio dal limite. Più robusto, bello ed efficace il destro di prima di Mandzukic del 3-0: l’azione è aperta da un altro zuccherino di Dybala e il croato è bravissimo a trovare l’interno sul secondo palo. Il tutto in 41’ minuti, dodici in più di quelli che erano serviti al Genoa per regolare i bianconeri all’andata. Ma questo Grifone, già sazio e senza nulla da chiedere alla stagione, non è neanche lontano parente di quello assatanato di cinque mesi fa. Nel complesso pare pochissima cosa e basta una Juve normale dopo le fatiche di Coppa per rendere inutile la ripresa.  

Vista la prima parte, nella seconda si rischia di morire di noia perché, in fondo, niente cambia davvero. Il ritmo basso del Genoa agevola la manovra dei bianconeri, bravi a far transitare il pallone da una fascia all’altra e a trovare il corridoio più adeguato per le punte. Mandzukic, rimproverato spesso da Allegri nonostante il gol, assume una posizione più arretrata e spesso lontana dal cuore delle azioni offensive: i cori dei tifosi, continui e potenti, lo ricambiano però delle infinite corse in questa stagione. Un sussulto arriva con un gol annullato a Bonucci per un fallo in mezzo all’area su punizione di Dybala, ma è enorme il suo gol convalidato una decina di minuti dopo: Leo ha un che di Scirea quando esce palla al piede, salta un uomo e con un tiro leggermente deviato batte il povero Lamanna. Certo, il contrasto dei rossoblù è pressoché assente, ma l’azione è impetuosa, da giocatore totale, e arriva dopo una super prestazione in Catalogna. Chi manca al party? Solo il Pipita che prende il palo a botta sicuro dall’area piccola dopo un incrocio colpito di sinistro da Marchisio, finalmente in palla e con la fascia da capitano per 90 minuti. Anche se un terzo palo sarà poi colpito da Asamoah, è questa l’azione più bella della serata, la foto di una Juve che sa essere bella nella sua tremenda praticità. Lo sanno bene in Catalogna, lo temono a Montecarlo. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Norberto Neto 6: Spettatore non pagante, o quasi: oltre a un paio di parate facili su altrettante conclusioni da fuori degli avversari, non deve impegnarsi.  

Andrea Barzagli 6: Sin dai primi movimenti si nota come agisca largo a destra, da terzino puro seppur piantato nella propria metà campo. Rischia poco o nulla.
Leonardo Bonucci 7: Uno scivolone che dopo pochi minuti libera in area Simeone sembra preannunciare nubi sullo Stadium, ma non è così: l'ex barese si riprende, comandando la difesa e trovando pure il tempo di segnare un gol, dopo essersene visto annullare un altro.
Mehdi Benatia 6,5: Concede poco o nulla a qualsiasi avversario gli si pari di fronte. Chiusure tempestive e concentrazione massima, è una presenza solidissima nella retroguardia bianconera.
Kwadwo Asamoah 6,5: Più offensivo di Barzagli, sembra non sprigionare fino in fondo la propria elettricità. Anche se quando avanza rischia di far male: il palo ne frustra il tentativo.
Sami Khedira 6,5: Presidia il centrocampo offrendo il consueto contributo tattico. Tenta subito qualche inserimento offensivo ed è bravissimo nel porgere a Dybala il pallone del raddoppio (dal 69' Tomas Rincon 6: Presenza simbolica, per lui che è un ex. Una ventina di minuti a risultato ampiamente acquisito, con poco da segnalare).
Claudio Marchisio 6,5: Fa le cose semplici, senza strafare ma al contempo regalando solidità al reparto. Però quando si avvicina all'area punge, eccome: "confonde" Muñoz nell'azione che porta al vantaggio della Juventus e poi colpisce una clamorosa traversa (dall'86' Rolando Mandragora s.v.).
Stephan Lichtsteiner 6: Cuadrado è un'altra cosa nell'interpretazione del ruolo di esterno offensivo, ma lo svizzero comunque non demerita: percorre su e giù la fascia, aiuta in fase difensiva e propone alcuni cross interessanti.
Paulo Dybala 7,5: Altra grande prestazione, altro gran gol. Una specie di iradiddio per difensori e centrocampisti del Genoa, che non riescono mai a intuirne le intenzioni e a fermarlo. Impressionante. 
Mario Mandzukic 7,5: Corridore instancabile, come al solito è un esempio per compagni più giovani e meno famosi. Il gol, splendido, corona una prestazione ancora una volta condotta a mille all'ora (dall'82' Stefano Sturaro s.v.).
Gonzalo Higuain 6,5: Per una volta non segna, ma si sbaglia chi pensa che la sua sia una prestazione negativa: l'assist del vantaggio è da trequartista, la lotta là davanti costante, gli spazi che apre ai compagni sempre preziosi. Solo il palo gli nega il gol.


 

giovedì 20 aprile 2017

Barcellona-Juventus

Champions League: fisicità, difesa e qualità, ecco perché la Juve può vincere

Al Camp Nou il capolavoro di Allegri: per i giornalisti catalani i bianconeri sono ora i grandi favoriti. Atletico Madrid in lieve calo, Monaco talentuoso ma inesperto, solo i giganti del Real sembrano all'altezza dei vari Buffon, Bonucci, Khedira e Dybala

#finoallafine è l’hashtag che contraddistingue i tifosi della Juventus sui social. In un’Italia da sempre divisa tra chi ama i bianconeri e chi non li può vedere, questi ultimi replicano a volte con il tasto cancelletto seguito da “finoalconfine”. Innocenti punzecchiature, che si basano sulla disparità di successi della Juve tra Italia ed Europa. Ma lo slogan va senz’altro rinnovato: la Juve che nei 180’ stramerita la qualificazione alle semifinali di Champions, è una grandissima squadra anche per l’Europa. Parlare di triplete può essere decisamente prematuro, ma non si può neppure ignorare come questa squadra abbia tutti gli strumenti per confezionare la stagione perfetta. I catalani, che di calcio capiscono come pochi, in zona mista ben oltre la mezzanotte parlavano di Juve chiara favorita per la Champions. Difficile sbilanciarsi così, ma ad oggi non vediamo, ora che è uscito il Bayern Monaco, una squadra così qualitativa, solida ed esperta allo stesso tempo. 

La Juventus non ha grossi picchi di condizione, ma la sua curva di rendimento resta costantemente elevata. Non ricordiamo una partita in cui i bianconeri abbiano finito sulle ginocchia. Grande merito ai preparatori e a una rosa ampia, che soprattutto in difesa e a centrocampo consente ampie rotazioni. Ma la fisicità della Juve è anche stazza: quando si fa a sportellate è difficile vincere un duello coi bianconeri.

Il calcio non è solo uno sport di statistiche, ma quando i numeri sono strabilianti vanno sottolineati. Due gol subiti in 10 partite di Champions, pari a 900’, recuperi esclusi. Quando Allegri varò il 4-2-3-1 a gennaio contro la Lazio, si temeva che la Juve pentastellata concedesse troppo. Macché, il sacrificio di Mandzukic e Cuadrado, la bravura dei difensori e una fiducia crescente rendono difficile non solo farle gol, ma il solo arrivare dalle parti di Buffon. In 180’ il tridente più forte del terzo millennio, Messi-Suarez-Neymar, è rimasto a secco. Così come il Barça, che al Camp Nu non andava in bianco dalla semifinale del 2013 col Bayern.

La prova superata al Camp Nou è di quelle pesanti. Aveva ragione Allegri: questo gruppo sta crescendo molto in consapevolezza. A Barcellona nessuno ha mai tremato. Anzi, un giocatore come Pjanic, a cui finora si rimproverava di non incidere troppo nelle partite più importanti, ha giocato i 90’ più belli, in rapporto al valore dell’avversario, da quando è a Torino. E poi ci sono i califfi. I Buffon, i Chiellini, i Bonucci, Dani Alves, i Mandzukic, i Khedira. Gente che ha già vinto tanto e ne ha viste troppe per lasciarsi intimorire.

A queste basi, la Juve aggiunge una classe assoluta nei suoi attaccanti per completare un cocktail più indovinato di un Mojito. La fisicità di Mandzukic, la freddezza di Higuain davanti alla porta, le sgasate di Cuadrado e la classe purissima di Dybala. Se ci aggiungiamo anche i colpi di Pjanic, gli inserimenti di Khedira e le palle inattive, è evidente come la Juve possa fare in molti modi. Forse troppi per poterla arginare.

In campionato è rimasta la Roma, staccata di otto punti a sei giornate dalla fine. Ciò significa che la squadra di Allegri, oltre allo scontro diretto, può perdere un’ulteriore partita e pareggiarne un’altra, coi giallorossi a fare percorso netto. Rimonta possibile in teoria, molto meno in pratica. Perché la Juve non stacca quasi mai con la testa. “Punti a fargli perdere la calma – ha commentato Luis Enrique – ma difendono talmente bene che poi la calma la perdi tu che ci giochi contro”. In finale di Coppa Italia - per ora il 2 giugno, anticipata al 17 maggio in caso di ubi maior a Cardiff in quel fine settimana - ci sarà la Lazio, per uno storico tris. Le insidie della gara secca sono evidenti, e Inzaghi vivrà quest’ultimo mese di stagione in funzione di quei 90’. Però resta il divario, evidentissimo, tra i due organici. E poi ci sono le tre rimaste in Champions. Il Monaco corre, gioca bene, ha attaccanti giovani e molto forti, come Mbappe e Bernardo Silva. Ma concede spazi e non ha esperienza in certe partite. Un vestito che si cuce bene alla Juventus. Poi c’è l’Atletico, che pare un po’ in calo rispetto agli anni scorsi ed è arrivato fin qui pescando Leverkusen e Leicester nella fase a eliminazione. Resta il Real, dici poco. Che cerca uno storico bis in Champions ma, come evidenziato dai 360’ con Napoli e Bayern, resta lontano dalla perfezione. Che nel calcio non esiste. Anche se dopo aver visto i 180’ della Juve contro il Barcellona… 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Alla fine dei conti, viene impegnato soltanto da un sinistro di Messi nel primo tempo e in un corner mal smanacciato nella ripresa. Chi l’avrebbe mai detto?
Dani Alves 7: I campioni si vedono in occasioni come questa. Prende in consegna Neymar, lasciando fuori dal campo ogni velleità offensiva. E, alla lunga, argina nel migliore dei modi il rampante connazionale. Prezioso.
Leonardo Bonucci 8: Monumentale. Inizia con il piglio giusto, chiudendo ogni varco ai tagli di Neymar. E chiude senza mai una sbavatura. Match da grandissimo difensore, capace d’esaltarsi nelle occasioni più importanti.
Giorgio Chiellini 7,5: La vendetta è un piatto che va servito freddo. In due partite, ha letteralmente cancellato Luis Suarez dalla contesa. Semplicemente impeccabile. 
Alex Sandro 6: Non attacca mai e viene sollecitato altrettanto in fase difensiva. Si complica solamente la vita nell’occasione che costa il giallo a Khedira, per il resto la sua è una serata abbastanza tranquilla.
Miralem Pjanic 6: Primo tempo di classe a due passi da Iniesta, secondo tempo di pura sofferenza. Nel complesso, una prova di maturità per un centrocampista spesso accusato di essere troppo leggerino per certe partite.
Sami Khedira 6: Partita di grande intelligenza tattica e altrettanta sofferenza. Palla al piede, si vede soltanto nel finale, quando è in palpabile debito d’ossigeno. Il giallo rimediato gli costerà la semifinale d’andata, poco male.
Juan Cuadrado 6,5: Spreca tanto con la palla tra i piedi, compresa l’occasione che potrebbe chiudere il match in avvio di ripresa. Ma ogni volta che la Juve deve ripartire, lui c’è. 
Dal 37’ st Mario Lemina S.V.: Entra per rinsaldare la difesa.
Paulo Dybala 6: Impreziosisce i pochi palloni a disposizione con giocate di classe, sacrificandosi parecchio anche in fase difensiva. Chiude in calando e viene sacrificato per un cambio di copertura. Dopo i fasti dell’andata, una prestazione di pura umiltà tattica.
Dal 29’ st Andrea Barzagli 6: Un quarto d’ora d’esperienza per calmare definitivamente gli ardori blaugrana.
Mario Mandzukic 6: Tanta fase difensiva, quasi inesistente quando la Juventus si distende in contropiede. Lui e il dirimpettaio Sergi Roberto paiono abbastanza isolati dal fulcro della contesa.
Gonzalo Higuain 5,5: Mezzo voto in meno per le due palle sprecate in avvio di partita e qualche imprecisione in ripartenza. Continua l’astinenza dal gol in Europa, ma visto l’isolamento della serata non c’è affatto da biasimarlo. 
Dal 43’ st Kwadwo Asamoah S.V.: L’estrema mossa difensiva di Allegri. 


 

domenica 16 aprile 2017

Pescara-Juventus

Pescara-Juventus 0-2: decide la doppietta di Higuain

Due gol del Pipita nel primo tempo, ispirati da Cuadrado a Mandzukic. Dybala esce dopo un colpo alla caviglia


E' arrivato il gol numero 200 da quando gioca in Europa per Gonzalo Higuain e subito dopo anche il 201: il Pipita ha scelto il modo migliore, la doppietta, per prepararsi alla sfida del Camp Nou. Ma soprattutto è arrivato il pareggio della Roma in casa con l'Atalanta, che innalza la Juventus a +8 sulla seconda in classifica. Se non ci fosse stato l'infortunio di Dybala sarebbe stato il pomeriggio perfetto per la Signora: successo in trasferta sul Pescara per 2-0 e allungo sulla diretta inseguitrice. Quella caviglia dolorante di Paulo però tiene in apprensione i tifosi in vista del ritorno dei quarti di Champions League. 
In attesa di capire meglio che cosa ha La Joya, è giusto godersi una vittoria molto importante, contro una squadra che Allegri temeva molto. Per questo il tecnico limita il turnover alla difesa e a mezzo centrocampo: ne cambia sei (portiere compreso) ma conferma i fantastici cinque, compreso Cuadrado che era dato in ballottaggio con Lemina alla vigilia. Il colombiano si dimostrerà indispensabile, perché è da un suo tiro che nasce il gol sblocca partita. Zeman non cambia lo spartito del suo 4-3-3, con Caprari, Brugman e Memushaj davanti, che per una ventina di minuti regge l'urto dell'armata bianconera. La partita è tosta e il caldo non aiuta. Il Pescara corre, pressa e picchia. Non a caso il primo giallo arriva dopo 3 minuti (Muntari per fallo su Dybala). La prima palla gol invece la confeziona Higuain per Mandzukic, murato da Fiorillo. Per il vantaggio bisogna aspettare il 23': azione personale di Cuadrado che va al tiro, sulla respinta di Fiorillo c'è il Pipita. Gonzalo è motivato, sfiora il raddoppio con il destro; Mandzukic invece si mangia un gol facile facile su suggerimento di Cuadrado ma poi si fa perdonare con una testata-assist per il 2-0 di Higuain (43'), che indirizza la sfera con la punta del piede.  
Il Pescara parte arrembante: tiro di Brugman alla prima azione, parato da Neto, poi costruisce ma si perde davanti alla porta avversaria. Però continua a menare anche nella ripresa e Dybala ne fa le spese: un brutto fallo di Muntari (già ammonito e graziato dal permissivo Di Bello) lo costringe a lasciare il campo a Sturaro dopo 8 minuti, dolorante alla caviglia destra e preoccupato, visto che mercoledì c'è la delicata gara di Champions con il Barcellona. Senza l'argentino Allegri passa al 4-3-3 e Sturaro dopo pochi minuti ha l'occasione del 3-0. La Juve nel secondo tempo fa il minimo indispensabile, il Pescara continua a lottare ma fa molto poco sotto porta: solo un tiro di Biraghi nel finale, parato da Neto. Così la Signora al fischio finale dell'Olimpico può festeggiare. 
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Norberto Neto 6: Preciso, anche se “sicurezza” non è esattamente il concetto che trasmette quando viene chiamato in causa.
Stephan Lichtsteiner 6: Partita onesta di controllo, niente più.
Andrea Barzagli 6,5: Un intervento fondamentale nel primo tempo, ancora sullo 0-0, che blocca il passaggio diretto a un Bruno davanti alla porta.
Daniele Rugani 7: Oggi fa il Bonucci, toccando più palloni di chiunque altro ma soprattutto partendo sicuro già dal primo minuto, quando il resto della squadra invece sembrava già con la testa al Camp Nou. Migliore in campo insieme ad Higuain.
Kwadwo Asamoah 6,5: Si conferma una validissima alternativa ormai in questo ruolo di terzino basso. Jolly vero. 
Miralem Pjanic 6: Parte talmente assonnato che dopo 5 minuti Allegri manda a scaldare Sturaro e Rincon dalla disperazione. Poi si riprende leggermente, ma niente di trascendentale oggi a Pescara… Anzi. Dal 46’ Thomas Rincon 6: Impatto così così con la partita. Ma di fatto la Juve nella ripresa non fa nulla per farsi notare.
Claudio Marchisio 6: Mette un po’ d’ordine a una Juve partita a giri davvero troppo bassi. Ma Pescara non è la partita dove sprecare forze e per Marchisio è un pomeriggio di semi-sonnolenza.
Juan Cuadrado 6,5: Per 20 minuti è probabilmente il peggiore, poi però fa un guizzo dei suoi e la Juve sblocca la gara. Che vuoi dargli se non il classico sei e mezzo? Dall’87’ Mario Lemina s.v. 
Paulo Dybala 6: I ritmi e le giocate non sono certo quelle di martedì sera, ma alla Juventus oggi non serviva certo una prestazione del genere. Un paio di lampi ma soprattutto le stecche di Muntari che costano carissime. Juve in ansia per una partita dove di fatto, probabilmente, lo si poteva davvero risparmiare. Dal 54’ Stefano Sturaro 6,5: Impatto giusto con la gara. Entra con la consueta grinta e senza fare complimenti, sia questo il Bayern Monaco o il Pescara di turno. Atteggiamento giusto.
Mario Mandzukic 6,5: Parecchio nervoso, ma alla fine ormai perfettamente calato in un ruolo che lo vede sbagliare gol sotto porta ma fornire assist perfetti a Higuain. Il nuovo Mandzukic è meno bomber e più uomo squadra. Anzi, “il più” uomo squadra.
Gonzalo Higuain 7: Al posto giusto nel momento giusto. Che è poi quel che più conta in questo tipo di partite. Una presenza.



 

mercoledì 12 aprile 2017

Juventus-Barcellona

Juventus-Barcellona 3-0: doppietta di Dybala e gol di Chiellini

Grande partita dei bianconeri e della Joya, che firma la doppietta nel primo tempo. Nella ripresa Chiellini fa tris di testa. Mercoledì prossimo il ritorno al Camp Nou

Don't forget Paris. Non dimenticare Parigi. Non essere come il Psg. Più che un monito, un dovere morale, per non scalpellare l’opera d’arte scolpita a Torino, a cui manca solo la parola. La Juve travolge 3-0 i marziani del Barcellona, che stasera sembrano piuttosto umani, e piuttosto spaesati. Se non fosse successo quello che è successo agli ottavi, parleremmo di semifinali a un passo, di catalani irriconoscibili e a fine corsa. Non lo faremo. Racconteremo invece di un vantaggio importante, e meritato, da difendere con denti e soprattutto convinzione dei propri mezzi. Un vantaggio costruito dalla stella giovane di Dybala, sempre più splendente, e da una zuccata di Chiellini, l’esponente della vecchia guardia, quella brutta e cattiva: una fusione perfetta.  

Ma un 3-0 frutto anche delle parate di Buffon (almeno due decisive, una per tempo), delle museruole che i difensori mettono a Suarez e Neymar, del sacrificio intelligente di Alex Sandro (Messi deve cambiare zona) e del solito Mandzukic, del senso della posizione di Pjanic. Ma soprattutto di un capolavoro tattico e psicologico di Massimiliano Allegri: la sua Juve rincula quando deve, non ha paura di giocare la palla, rischia e salta il pressing. Colpisce e si difende: restano 90’ per togliersi la scimmia del Barça.

La classe c’era. Le investiture anche. L’esultanza l’aveva inventata. L’attività social era costante. I ragazzini impazzivano già. Mancava una prestazione enorme in una gara immensa, per salire un gradino verso lo status di superstar assoluta, di quelle che possono dominare una generazione. Eccola: doppietta al Barcellona in 22 minuti. Paulo Dybala si prende la scena al 7’, dopo un balletto sulla palla di Cuadrado in area, che gli cede la palla. E’ in posizione defilata, ha intorno tre-quattro uomini, ma nessuno colpevolmente davvero vicino: e allora si inventa un sinistro a giro sul secondo palo che si infila per l’1-0. Solo a pensarlo, da fermo, ci vuole genio. Se il primo è invenzione, il secondo è esecuzione: perfetta. Sul cross di Mandzukic, basso, arretrato, giusto, La Joya carica e colpisce con precisione chirurgica sul primo palo. Ter Stegen non si avvicina nemmeno al miracolo, 2-0. In mezzo c’era stato un lampo di Messi, un “tracciante” che aveva tagliato fuori Alves e trovato Iniesta solo davanti a Buffon. L’esultanza per la parata di Gigi è un segno, dopo 22 anni quest’uomo riconosce le giocate decisive. Infatti un minuto dopo arriva il 2-0, al termine di un’uscita dal pressing alto da master di Coverciano. Bonucci, lancia per Higuain, sponda per Pjanic, apertura per Mandzukic all’ala. Se salti la prima pressione, dopo col Barça si aprono autostrade a 4 corsie da correre: lo aveva mostrato già il Psg. Il 3-0, di Chiellini, di testa, su corner di Pjanic è un’altra coltellata in una debolezza dei marziani, le palle alte. Il Chiello si batte il petto “vendicando” due occasioni più grandi fallite da Higuain, poi finirà nella moviola, ma il suo tocco di mano in area al 70’ arriva dopo una carambola petto-faccia che lo assolve. 

l Barça non è tradito dall’arbitro, ma da uno schieramento 3-4-3 che non decolla mai, da un Mascherano che sembra non aver mai giocato a centrocampo, da una difesa che mostra limiti evidenti, da una MSN che non si accende, col brasiliano triste e fuori dal gioco. Se rientrano anche da questa batosta, consegnategli la coppa. Ma scherzano col fuoco. Se la Juve non sarà il Psg, si bruceranno.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 7,5: Una grande parata su Iniesta nel primo tempo, un altro tocco sontuoso nella ripresa. Santo Gigi firma questa serata perfetta. Capitano da clean sheet. Strepitoso.

Daniel Alves 6,5: Disattento in avvio, si fa perdonare percorrendo chilometri su chilometri. Ex battagliero.
Leonardo Bonucci 6,5: Non trova l’impatto per il terzo gol prima del 3-0 di Chiellini, ma in anticipo chiude tutto e tutti. Di qui non si passa.
Giorgio Chiellini 7,5: Stravince il duello con Suarez, si presenta con un’entrata dura su Messi ma poi non sbaglia niente. Sporca un colpo di testa di Suarez e sul gol del 3-0 incorna di testa un pallone che bacia il palo e s'insacca. Ha la sua rivincita sul Pistolero. Gladiatore.
Alex Sandro 6,5: Recuperi, dribbling, sgroppate: è un motorino sulla fascia. Imprendibile.
Miralem Pjanic 6,5: Calci piazzati al cachemire e qualità senza soluzione di continuità. Artista in azione (dall’89’ Andrea Barzagli s.v.). 
Sami Khedira 6,5: Tira da fuori con autorevolezza, fa il lavoro sporco ma si rende utilissimo anche davanti. Stagione straordinaria, giocatore vero: vince il suo 'clasico'.
Juan Cuadrado 6,5: Appoggia a Dybala sul gol d’apertura, serve Higuain in profondità. Solido, concentrato, il colombiano non manca all'appello (dal 73’ Mario Lemina 6: Utile nel gestire il vantaggio nel finale). 
Paulo Dybala 9: Si gira e la piazza nell’angolino con il mancino per far decollare la serata: il suo gol capolavoro apre le danze. L’uomo dei gol nella fase a eliminazione diretta (ha trafitto Bayern, Porto e Barcellona sempre allo Stadium, 8 reti nelle ultime 7 partite casalinghe), non tradisce mai quando conta. Fulmina ter Stegen per la sua doppietta e fa impazzire il popolo bianconero. C’è un solo argentino che brilla nella notte di Torino e non è Messi. È la Joya. Predestinato. (dall’81’ Tomas Rincon s.v.).
Mario Mandzukic 7: Il leone è tornato: pressa ininterrottamente, dalla sinistra regala un assist a rimorchio per Dybala, copre dietro su Messi. Completa il tutto con affondi sulla corsia mancina e il lavoro a tutto campo che è ormai un marchio di fabbrica. Applausi.
Gonzalo Higuain 6: Qualche errore non da Pipita. Con un colpo di testa centrale spreca una chance in avvio. Grande sacrificio, ma non è preciso nemmeno dal limite. Si mangia il 3-0 al 10’ della ripresa. La ribalta è della Joya, avrà altre occasioni. 



  

domenica 9 aprile 2017

Juventus-Chievo

Juventus-Chievo, Allegri fa turnover in difesa

Spazio dal 1' a Higuain, Dybala, Sandro e Cuadrado, che sembrava potessero riposare in chiave Champions. Nel Chievo parte dalla panchina Inglese

Martedì prossimo la Juve giocherà la partita dell'anno allo Stadium contro il Barcellona, ma per Allegri conta moltissimo anche il Chievo. Niente scherzi in campionato, perché la Roma è staccata di soli 6 punti e c'è lo scontro diretto all'Olimpico alla terz'ultima. 

La Juve si schiera col consueto modulo. In difesa Allegri fa rifiatare alcuni titolari certi di martedì, come Bonucci e Chiellini, con coppia centrale Barzagli-Rugani. A sinistra Alex Sandro, già a riposo domenica scorsa a Napoli. In mezzo Marchisio fa rifiatare Pjanic. Accanto a lui Khedira. Davanti conferma di Sturaro al posto dell'acciaccato Mandzukic (da monitorare il recupero di SuperMario in chiave Barça, non è certo al momento) e spazio a Cuadrado, Dybala e Higuain. 

Il Chievo sale allo Stadium già salvo, senza nessuna pressione. Ma la squadra di Maran fin qui è sempre stata molto dentro alle partite e il fatto di giocare senza alcuna pressione potrebbe anche essere un vantaggio. Davanti agirà Birsa alle spalle di Meggiorini e Pellissier, con Inglese che partirà in panchina.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Presente sul tentativo di Pellissier in apertura di ripresa, poco impegnato nel resto della partita.
Stephan Lichtsteiner 6,5: Compensa le lacune tecniche con tanta corsa e tanta presenza, c’è anche nel finale per servire l’assist a Higuain. (dall'85' Daniel Alves s.v.).
Andrea Barzagli 6: Serata da ex senza grosse sbavature, nonostante il ronzio di Pellissier e Meggiorini a volte lo infastidisca. È sempre posizionato perfettamente.
Daniele Rugani 6,5: Ha una tale tranquillità ed una pulizia nelle giocate che nulla sembra poterlo turbare. Pellissier e Meggiorini vedono pochi palloni in generale.
Alex Sandro 5,5: È forse il meno positivo di serata, grave la sua disattenzione nel primo tempo, una palla persa che scatena la ripartenza del Chievo: per sua fortuna Meggiorini sbaglia. 
Sami Khedira 6: Un po’ smunto, ha riposato poco nelle ultime settimane e non è parso brillantissimo.
Claudio Marchisio 6,5: Una diga in mezzo al campo, è positivo anche a livello di geometrie nonostante non sembri ancora giunto al picco della forma.
Juan Cuadrado 6,5: Salta l’uomo, crea superiorità ed i suoi cross sono sempre difficili dal leggere. È una pedina fondamentale, fa bene Allegri a preservarlo. (dal 66’ Mario Lemina 6: Dinamismo e fisicità al servizio della squadra). 
Paulo Dybala 8: Un primo tempo stratosferico, quando decide di fare sul serio rivolta le sorti della partita con l’assist ad Higuain. Una prestazione così, alla vigilia del Barcellona, è di buon auspicio.
Stefano Sturaro 6: Gioca in un ruolo un po’ atipico per lui, non gli si può chiedere molto di più. (dal 72’ Leonardo Bonucci 5,5: Evitabili quelle proteste isteriche appena entrato in campo)
Gonzalo Higuain 7,5: Torna al gol dopo cinque partite in campionato e continua il suo momento positivo dopo la doppietta al Napoli. Ne sbaglia anche un paio, non facilissimi, ma sembra più brillante rispetto all’ultimo mese.


 

giovedì 6 aprile 2017

Napoli-Juventus

Napoli-Juventus, doppietta con polemica di Higuain. A De Laurentiis: "È colpa tua"

Il Pipita, quando segna la rete dell'1-0, indica la tribuna d'onore, dove siede il presidente, reo di averlo lasciato partire quest'estate in direzione Torino e di avergli scatenato contro la rabbia dei tifosi

G come gol. G come gioia, repressa, che si trasforma quasi in rabbia al momento del gol che sblocca la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Napoli e Juventus. G come Gonzalo Higuain. "È colpa tua", manda polemicamente a dire dal campo l'attaccante argentino ad Aurelio De Laurentiis, reo di averlo lasciato partire quest'estate in direzione Torino e di avergli scatenato contro la rabbia dei tifosi. La covava da giorni, probabilmente, questa dedica il Pipita. Lo aveva fatto intendere anche nel pre-partita, quando, lasciando il terreno di gioco dopo il riscaldamento, aveva rivolto un applauso alla curva napoletana,indicando più volte la tribuna d'onore. Applausi dopo i fischi e gli insulti ricevuti all'arrivo del pullman bianconero, cui Higuain aveva replicato con un gesto che sembrava indicare la volontà di segnare due reti. Lui, infatti, voleva rispondere anche e soprattutto come sa fare meglio: con i gol. Promessa mantenuta. Adesso sono 4 quelli segnati al Napoli in stagione: uno in campionato e tre (uno all'andata e due stasera) nelle semifinali di Coppa Italia. Contro nessuna squadra ha fatto meglio. E non può essere soltanto un caso. 

Il primo timbro, Higuain lo mette al trentaduesimo minuto. 32 è il numero che, nella "Smorfia", significa 'o capitone, l'anguilla, neanche a farlo apposta piatto tipico della tradizione natalizia napoletana. E, proprio come un'anguilla, Higuain sguscia via alla marcatura di Chiriches e scaglia verso la porta un pallone nemmeno troppo potente, ma fulmineo, che lascia immobile Reina. La potenza, il Pipita se la tiene per il bis, quando scarica alle spalle dello spagnolo l'assist di Cuadrado e, per poco, non tira giù la porta. Stavolta, non c'è nessuna dedica particolare. Ma lo sguardo al cielo di De Laurentiis che segue avrà comunque soddisfatto l'argentino. Il tweet del fratello Nicolas non lascia spazio a dubbi. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Norberto Neto 5: Due buone parate, ma anche un errore troppo grave per esser perdonato. Queste ingenuità ad alti livelli si pagano.
Dani Alves 5: Passi indietro decisi. Marcatura su Insigne inesistente, fase di impostazione spesso troppo leziosa e imprecisa. No, non ci siamo.
Leonardo Bonucci 5,5: Con Benatia proprio non si trova. Su Milik chiude bene, ma sugli inserimenti dei centrocampisti azzurri non si fa trovare pronto.
Mehdi Benatia 5,5: Spazza di testa e spesso anticipa Milik. Ma in due dei tre gol azzurri é in ritardo. Da rivedere. Continua a non convincere del tutto.
Alex Sandro 6: Di un altro livello nella gestione del pallone rispetto ad Asamoah. Paradossalmente meglio nella prima frazione che nella seconda. Duello acceso con Callejon. 
Tomas Rincon 5,5: L'interdizione non é male, ma deve migliorare la qualitá delle giocate. Si divora un gol colossale nel primo tempo. (Dal 70' Miralem Pjanic 5,5: Entra per gestire il pallone nel convulso finale, ma si guadagna il giallo che gli costa la finale)
Sami Khedira 6: Non lo vedi, ma lui c'é. Contrasta, combatte, capisce che non é partita da cuori teneri.
Juan Cuadrado 7: Uno dei giocatori che in questa Juventus fa la differenza. Oltre all'assist per il raddoppio, decine di iniziative apprezzabile. Velocità d'azione impressionante.
Paulo Dybala 5,5: Non é in condizione e si vede. Distratto in alcuni fraseggi, a tratti in ritardo. Ha bisogno di minuti. (Dal 76' Andrea Barzagli 6: Tosto e in partita da subito. Contributo utile nel finale).
Stefano Stiraro 6,5: Innesca il primo gol di Higuain, é il primo a pressare l'impostazione campana. Tecnicamente rivedibile, tatticamente intelligente (DALL'86' Mario Lemina s.v.).
Gonzalo Higuain 8: Bum bum. Ai fischi, continui e asfissianti, risponde con una doppietta. Decisivo, determinato, leader. Napoli lo rimpiange eccome. 

 

 

lunedì 3 aprile 2017

Napoli-Juventus

Napoli-Juve, Sarri: "Loro mai così in difficoltà; normali i fischi a Higuain"

"Due giocatori mi hanno chiesto il cambio, altrimenti avrei messo un attaccante. Ma abbiamo fatto una grande partita". De Laurentiis: "Complimenti a tutti, grande partita". Hamsik: "Meritavamo di più"

"Quando una squadra gioca come ha fatto il Napoli stasera - commenta Sarri dopo l'1-1 in rimonta con la Juventus- un allenatore può andare a casa con tutte le sensazioni che vuole, tranne che con la delusione. Raramente si è vista una Juventus così in difficoltà. E pensare che si era messa malissimo per noi, prendendo subito gol contro una squadra che subisce pochissimo come quella bianconera"

Dopo il pari di Hamsik , arrivato al quarto d'ora della ripresa, il Napoli non è riuscito a trovare il gol della vittoria, per Sarri c'è anche un po' di sfortuna, specialmente a livello di problemi fisici. "La gestione dei cambi purtroppo è stata forzata: Zielinski per Allan è stato un tentativo di vincere la partita, poi sarebbe seguito l'ingresso di un attaccante, ma due giocatori mi hanno chiesto il cambio. Forse Milik sarebbe entrato, vedremo per mercoledì: di sicuro con lui riempiamo di più l'aria. Higuain? è venuto a salutarmi, ma lo trovo normale.  

Il pubblico è stato straordinario, come sempre, e ha dato dimostrazione di grande sportività: i fischi di Higuain erano inevitabili, magari col tempo cambierà qualcosa. Dispiace di non aver dato soddisfazione a un pubblico del genere, non ci siamo riusciti stasera, ci proveremo mercoledì in Coppa Italia. La mia squadra probabilmente ha ancora qualche piccolo margine di miglioramento: se riusciamo a trovarlo, è tanta roba. L'atteggiamento della Juventus, che difendeva bassa? Forse è dovuta al gol che hanno trovato subito, ma mi piace pensare che c'entra anche la nostra prestazione. Siamo stati bravissimi con la pressione sulle palle perse, gli abbiamo sporcato tutte le ripartenze. Noi durante l'anno abbiamo regalato troppi gol: avessimo fatto noi la partita che ha fatto la Juventus stasera l'avremmo persa 3-1". Non è andata così, la squadra di Sarri ha fatto il gioco che conosce meglio e sono arrivati anche i "complimenti a tutti" del presidente De Laurentiis, che su twitter ha parlato di "grande partita".

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Una sola sbavatura su una conclusione di Mertens dalla distanza, per il resto è il solito lucchetto alla porta. Incolpevole sul gol di Hamsik.
Stephan Lichtsteiner 6: Quasi inesistente in fase di spinta, ma dal punto di vista difensivo riesce a fare un buon lavoro.
Leonardo Bonucci 6: Un muro in area di rigore, bravissimo nell’annullare Mertens ma in occasione del gol di Hamsik si fa trovare fuori posizione.
Giorgio Chiellini 6,5: In avvio di gara fa subito una sbavatura, ma per il resto riesce a tenere i ritmi dell’attacco del Napoli. 
Kwadwo Asamoah 5: Scellerato. Tiene in gioco Hamsik in occasione del pareggio e per poco non regala al Napoli anche il 2-1 con un clamoroso (e sbagliato) retropassaggio. Difende male, non riesce a tenere il passo né di Callejón né di Hysaj costringendo Mandzukić ad un lavoro più difensivo del solito.
Sami Khedira 6,5: Per 70 minuti è il padrone del centrocampo, sempre puntuale in copertura ed ha anche il tempo di bucare la resistenza di Rafael. 
Claudio Marchisio 6: Sua la responsabilità di chiudere le linee di passaggio del Napoli. Compito riuscito fino a metà secondo tempo quando il Napoli trova il gol del pareggio. Poi la pressione degli azzurri comincia a farsi sentire per tutta la linea mediana della Juventus che è costretta a rinculare, facendo molta fatica ad uscire dalla propria metà campo. (dall’80’ Paulo Dybala s.v.: Pochissimi palloni toccati, un ingresso solo per recuperare minuti dopo l'infortunio).
Mario Lemina 5: Male il gabonese. Ha l’attenuante di giocare in una posizione molto distante dalle sue caratteristiche, ma il più delle volte sbaglia il tempo della giocata o semplicemente il controllo palla. (dal 61’ Juan Cuadrado 5,5: Non un grande impatto alla gara, diversi i palloni persi nella propria metà campo). 
Miralem Pjanic 6: Partita altalenante ma tutto sommato sufficiente. Nel primo tempo fatica a trovare la giusta posizione, visto il passaggio a trequartista ma è suo - comunque - lo splendido assist che vale l’1-0 di Khedira. Gioco più ordinato nella ripresa, tornando nella sua posizione abituale. (dall’87’ Tomás Rincon s.v.: Entra per mettere ordine nel finale di gara).
Mario Mandzukic 5,5: È costretto ad un compito ancor più difensivo del solito e paga dazio nel duello con Hysaj. Dal punto di vista offensivo è inesistente ma era difficile chiedere di più ad un giocatore che ha rischiato fino all’ultimo di non essere convocato.
Gonzalo Higuain 5,5: Non male il primo tempo, gioca senza tensione nonostante i fischi del San Paolo. Paga però una statistica impietosa: 0 tocchi nell’area avversaria. È vero che non è stato assistito a dovere, ma nel secondo tempo l’argentino ha fatto davvero poco, se non una transizione offensiva poi non sfruttata da Lemina.