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martedì 28 giugno 2016

Italia-Spagna

Italia-Spagna 2-0, Chiellini-Pellè, festa azzurra: siamo ai quarti di Euro 2016

Capolavoro di Conte: Roja dominata a lungo, il difensore della Juve sblocca al 33' sugli sviluppi di un calcio piazzato, al 91' il raddoppio. Vendicata la sconfitta in finale del 2012. Sabato la sfida alla Germania.

 Bestie nere, furie rosse, chiamatele come volete, tanto l'unico colore che conta, qui a Parigi, oggi è l'azzurro. Meravigliosa, coraggiosa Italia: 2-0 alla Spagna,l'avventura a Euro 2016 continua.I detentori del titolo lasciano l'Europeo agli ottavi e forse chiudono un ciclo. Problemi loro: noi andiamo a Bordeaux, con una prestazione maiuscola, un copione "tipo Belgio" e Chiellini-Pellè nel tabellino dei marcatori. Non battevamo gli spagnoli in una competizione ufficiale dal '94, l'ultima volta, a Kiev, ne avevamo prese quattro. Ma stavolta è un'altra storia.

POCO INIESTA: Pronti-via e viene giù il diluvio. Il primo quarto d'ora si gioca sotto secchiate di pioggia e l'Italia sembra una Ferrari azzurra. Un pezzo unico, da collezione, che ha montato le gomme giuste e che avanza senza sbandate fin dalle parti di De Gea, spaventandolo tre volte: tiro debole di Eder, stacco di Pellè con risposta del portiere in tuffo e rovesciata di Giaccherini sul palo, ma a gioco fermo. Poi esce il sole. E i contorni dell'impresa epica sembrano sfumare, perché la Roja ritrova un minimo di ordine nel suo 4-3-3. Non punge, però: l'unico intervento di Buffon fino all'intervallo sarà sul rasoterra al 28' di un affaticato Iniesta. 

APRE GIORGIONE: In tornei come l'Europeo, la gestione della fatica è un fattore chiave. E il turnover azzurro contro l'Irlanda paga dividendi, perché i ragazzi di Conte corrono, corrono, corrono. Anche De Sciglio, preferito a Darmian nel 3-5-2, è attivo a sinistra: chiude su un tentativo di Fabregas e propone cross interessanti, sul migliore dei quali Parolo trova l'incornata. Niente da fare, per il giocatore più paragonato a Tardelli l'appuntamento col gol in Nazionale è ancora rimandato. A cavallo della mezz'ora, però, gli azzurri beneficiano di tre minuti di follia di Sergio Ramos, che prima rischia l'autogol e poi abbatte Pellè al limite dell'area. Dov'è Pirlo, quando servirebbe? Negli Stati Uniti... ma non c'è nemmeno il tempo di evocarne la grandezza, perché la punizione di Eder porta al gol. De Gea non trattiene il fendente dell'oriundo, Giaccherini si avventa sul pallone e Chiellini,al 33',mette dentro sul rimpallo.Esplode il settore del tifo azzurro, l'Italia è in vantaggio e se lo stramerita. Anzi, se De Gea non volasse per negare il raddoppio a Giaccherini, andrebbe al riposo avanti di due gol.

EDER SPRECA: Del Bosque ha visto abbastanza. Paga per tutti Nolito, che lascia la ripresa ad Aduriz. Dopo 45 minuti gli spagnoli hanno appena il 53% di possesso palla, e sono lenti, prevedibili, con gli esterni Juanfran e Jordi Alba che restano bassi e il solo Silva, tra le linee, a darci fastidio. Si riparte e, a sorpresa, dopo 8 minuti Conte richiama in panchina De Rossi, che non gradisce. Dentro Thiago Motta. Neanche il tempo di capire il motivo di tanta fretta e quasi arriva il bis italiano: Pellè inventa la sponda che libera la corsa di Eder, intravediamo già Bordeaux all'orizzonte, invece De Gea risponde da campione e la Gironda svanisce subito. Ancora per un po'.

CHIUDE PELLE': Il cronometro corre, si entra nell'ultimo terzo di gara e la Spagna, finalmente, si scuote. Senza De Rossi, l'Italia agevola il risveglio delle furie rosse, anche in un lunedì in cui hanno ben poco di furioso. Aduriz, Sergio Ramos e Lucas Vazquez (in campo al posto di Morata, che ha steccato la prova di maturità) falliscono tre chance, sebbene l'ultima sia stoppata dal fuorigioco. Poi s'iscrivono al tiro a segno anche Iniesta e Piqué, ma in porta c'è Buffon, mica l'ultimo della pista. Dentro Pedro, Insigne e Darmian per lo sprint finale. Lorenzo accende subito la luce, ma trova i guanti di De Gea. Dall'altra parte siamo a Piqué centravanti. E la mossa per un pelo non si rivela vincente, perché al 90' Buffon è ancora strepitoso nel dirgli di no. Aggrappati ai guanti del capitano, resistiamo alla marea rossa montante. E quando il pallone corre sul lato opposto, Insigne allarga il gioco per Darmian, l'esterno del Man Utd mette in mezzo e Pellè confeziona il raddoppio tutto "made in Premier". Game, set and match. Conte corre e non si ferma più. Come la sua Italia. Prossimo ostacolo la Germania, il 2 luglio. Occhio a darci per spacciati.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori dell?Italia data da eurosport.it:

 

Gianluigi Buffon 7,5: Dall’altra parte c’è un de Gea superlativo ma Buffon non è da meno. Due parate incredibili su Morata e Piqué che si erano liberati nell’area piccola.
Andrea Barzagli 7,5: Nolito non riesce ad entrare in area di rigore in tutto il primo tempo, nella ripresa gioca Morata a sinistra ma anche l’ex juventino fatica contro il Muro italiano.
Leonardo Bonucci 7,5: Anche lui è un muro. Stoppa Morata che nel primo tempo fatica a trovare spazi. Balla un po’ all’ingresso di Aduriz ma riesce a contenere egregiamente l’attaccante dell’Athletic.
Giorgio Chiellini 8: E’ perfetto, non solo per il gol, comunque prezioso. Sia in difesa che in attacco, sulle palle alte, mette a nudo una Spagna che sembrava intoccabile. In difesa è un gigante e dà una grande mano a De Sciglio per la marcatura su David Sinva che è costretto a giocare molto lontano dalla porta. 
Alessandro Florenzi 6,5: Ha la grande responsabilità di coprire su Iniesta, ma nell’ultima stagione alla Roma ha dimostrato di gestire molto bene la fase difensiva. Tanta corsa anche in avanti, qualche imprecisione però nei cross. (dall’84’ Matteo Darmian 6,5: Entra e trova subito il pertugio per fornire l’assist del 2-0 di Pellè).
Marco Parolo 7: Puntuali inserimenti in avanti che creano superiorità numerica sulla trequarti. Prezioso anche in difesa dove aiuta Barzagli e Florenzi sui movimenti di Iniesta e Alba.
Daniele De Rossi 7,5: Non è al meglio e dura solo 53 minuti. E’ fenomenale però in quell'ora (poco meno) che gioca bloccando sul nascere tutte le iniziative di Fàbregas, fa ripartire l’azione con velocità e dà una grandissima mano alla difesa andando a chiudere sui trequartisti della Spagna. (dal 53’ Thiago Motta 6: Qualche intervento a vuoto e il giallo che gli farà saltare la gara contro la Germania. Nonostante tutto è però determinante davanti alla difesa andando a chiudere su Iniesta e David Silva). 
Emanuele Giaccherini 7,5: Per 70 minuti lo si trova dappertutto. Con una rovesciata sfiora il gol dell’anno, è lui che si avventa sulla corta respinta di de Gea, riuscendo in qualche maniera a favorire il movimento di Chiellini per il gol del vantaggio.
Mattia De Sciglio 7: Bravissimo a fare le due fasi. Difende benissimo su David Silva e Juanfran ed è sempre puntuale con interessanti cross dalla sinistra.
Citadin Eder 8: Con i suoi movimenti mette in crisi tutta la fase difensiva della Spagna con Busquets che lo perde ad ogni affondo. Sua la punizione che mette in difficoltà de Gea sul primo gol. (dall’82’ Lorenzo Insigne 6: Qualche accelerazione nel finale che permette agli azzurri di tenere alta la squadra). 
Graziano Pellè 8: Mette in grossa difficoltà Piqué e Sergio Ramos e sfiora il gol in avvio di gara. Fa salire la squadra e cerca sempre la giocata con Éder. Ha la lucidità anche nel finale quando trova il gol del raddoppio.

 

 

venerdì 24 giugno 2016

Italia-Irlanda

Euro 2016, Italia-Irlanda 0-1: decide Brady, anche i verdi agli ottavi

Un colpo di testa all'85' regala agli uomini di O'Neill la qualificazione alla seconda fase con gli azzurri e il Belgio: prima sconfitta per Conte in una gara ufficiale, ma non fa male

 Che cuore, l’Irlanda. E che brutta, questa Italia. Per fortuna, la prima sconfitta dell’era Conte in una gara ufficiale è una caduta che non provoca traumi: eravamo già qualificati, primi nel girone E di Euro 2016, con un avversario già certo per gli ottavi di Parigi. Però il c.t. azzurro aveva chiesto di evitare brutte figure. E questa, se non lo è, diciamo che ci va vicino. Ventidue anni dopo lo sgambetto al Mondiale americano, l’Irlanda torna a batterci in un match con punti in palio: lì arrivammo in finale, qui chissà.

 TURN OVER MASSICCIO: Otto cambi rispetto alla partita con la Svezia. E in effetti non è la stessa Italia. Se già a Tolosa gli azzurri erano stati assai meno sfavillanti che a Lione, la versione della Nazionale che si esibisce a Lilla è ancora un gradino sotto. Del resto, è inevitabile, nonostante la cura maniacale che Conte mette nel preparare ogni singolo match: le partite in cui l’Italia può (e deve) gestire situazioni di partenza favorevoli non possono essere uguali a quelle in cui è costretta a buttare in campo tutto ciò che ha. La squadra è sempre ordinata nel suo 3-5-2, ma combina davvero poco in avanti e soffre la fisicità degli irlandesi, per i quali non c’è domani se non con una vittoria. E ai punti, nei primi 45 minuti, prevarrebbero nettamente i verdi di O’Neill, che recriminano anche per un netto fallo in area di Bernardeschi su McClean.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori dell'Italia data da eurosport.it:

 Salvatore Sirigu 5,5: Pronta risposta sul poderoso colpo di testa di Murphy e soprattutto un mezzo miracolo sull'incursione di Hoolahan, ma anche un continuo patire le palle alte. Sull'inserimento centrale di Brady si fa cogliere impreparato. 

Andrea Barzagli 6: Gioca col pilota automatico e non concede regali agli avversari. Peccato per quel giallo: una spada di Damocle per il proseguio del suo torneo.

Leonardo Bonucci 5,5: Condizionato dalla diffida, non sfodera la consueta tranquillità mista a trance agonistica. Brady gli scappa via alle spalle prima di incornare a rete il gol dell'apoteosi per la Green Army

Angelo Oobonna 6: Piacevole sorpresa. Attento, concentrato ed esplosivo. Sfrutta a dovere la chance offertagli da Antonio Conte.L'erasmus a Londra - scuola Hammers - lo ha rigenerato.
Mattia De Sciglio 6: Volitivo sulla corsia di sinistra: ha finito la stagione in crescendo e si vede. Aperture di prima intenzione e cross al centro degni di nota. Peccato per qualche pausa distribuita nel corso della gara. (82' El Shaarawy sv).

Alessandro Florenzi 5,5: Non perfettamente a suo agio da mezzo destro a fianco del regista Thiago Motta: non è il suo feudo e da adattato non riesce a sprigionare il suo potenziale
Thiago Motta 4,5: Lento, compassato e fuori condizione. Trotterella in mezzo al campo senza mai velocizzare la manovra. Finisce dietro la lavagna dopo quello sconsiderato assist offerto sul piatto d'argento...a Shane Long.Impresentabile. 

Stefano Sturaro 5: Qualità, quella sconosciuta. Apporto nullo o quasi quello del mediano di rottura in forza alla Juventus:non fa nulla per smentire il nutrito gruppo di detrattori.
Federico Bernardeschi 5: Non è ancora pronto per risaltare su questi palcoscenici, nonostante le stimmate del giocatore qualitativo. Incerto, timido e pure a rischio penalty provocato: Hategan lo grazia. Smarrito. (60' Darmian 6: Entra con buon piglio e bada a rispettare le consegne tattiche senza troppi orpelli. )
Ciro Immobile 5,5: Una staffilata di destro dalla distanza (fuori un metro abbondante) e poco, pochissimo altro: più luci che ombre nella sua serata. (74' Lorenzo Insigne 6,5: Autore dell'unico vero spunto degno di nota della serata, un interno a giro pazzesco che avrebbe sicuramente miglior fortuna, invece d'infrangersi contro il palo). 
 Simone Zaza 6: Un leone liberato dalla gabbia: suo uno dei pochi guizzi della complicata serata azzurra - girata alta su cross al bacio di De Sciglio - oltre a un moto perpetuo teso a dar fastidio a qualunque avversario gli capiti a tiro.

domenica 19 giugno 2016

Italia-Svezia

Euro 2016, Italia-Svezia 1-0: Eder gol, siamo agli ottavi di finale

Un gol dell'interista a due minuti dalla fine ci regala la seconda vittoria nel gruppo E e il passaggio del turno. Traversa di Parolo, Ibrahimovic non morde

L’ha voluto. L’ha portato in Francia anche se nel 2016 ha segnato meno di chiunque. L’ha rimesso in efficienza fisica. E ora Antonio Conte se lo abbraccia, il suo Eder, sotto il cielo nuvoloso di Tolosa. Bis azzurro: 1-0 alla Svezia in extremis, qualificazione agli ottavi già in cassaforte, domani Belgio-Irlanda potrebbe darci il primo posto aritmetico nel gruppo E dell’Europeo. Diciamolo subito: la sconfitta è una punizione troppo severa per la Svezia, che nonostante un Ibrahimovic al minimo sindacale ha messo l’Italia più in difficoltà di quanto abbia fatto il Belgio. Ma con testa e cuore, la Nazionale ha fatto il colpaccio anche in una versione meno scintillante rispetto a Lione.
È la Svezia ad avere una buona chance a una ventina di minuti dalla fine, ma Guidetti non ci arriva e Ibra, in fuorigioco, spreca malamente da due passi. Poi i rimpianti si spostano sul fronte opposto: minuto 82, Giaccherini disegna un cross perfetto per l’omologo Parolo, che di testa manda il pallone a stamparsi contro la traversa. La tavola sembra apparecchiata per uno 0-0 magro magro, ma Eder di fame ne ha tanta. Tantissima. E allora, sfruttando una sponda di Zaza all’88’, trova finalmente spazio al limite dell’area, manda fuori giri Lindelof e fulmina Isaksson sul palo lungo. Gli azzurri corrono sotto la curva italiana, Eder è sommerso dai compagni, Conte esulta davanti alla panchina e almeno stavolta Zaza non gli può colpire di nuovo la faccia… Si va agli ottavi. Missione stra-compiuta, in anticipo. Psicologicamente è un bel vantaggio.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori dell?Italia data da eurosport.it:
Gianluigi Buffon 6: Il capitano non viene mai impegnato nell’arco dei novanta minuti. Spettatore non pagante a Tolosa, si limita a sporadici interventi di routine.
Andrea Barzagli 6: Sicuro quando chiamato in causa. Conte gli chiede anche di “fare il Bonucci” lanciando da dietro: lui lo accontenta, senza risultati eccezionali.
Leonardo Bonucci 6,5: E’ il primo a impostare, i suoi lanci in profondità sostituiscono il lavoro dei centrocampisti. E quel che conta è la fase difensiva: di qui non si passa!
Giorgio Chiellini 6,5: Il duello con Ibrahimovic è rude ma corretto. Attento nelle chiusure. A inizio ripresa non le manda a dire a Guidetti in un contrasto piuttosto cercato ma la faccia tosta serve, eccome, in gare come queste.
Antonio Candreva 6,5: La partenza non è delle più incoraggianti con qualche palla persa non da lui. Conte lo richiama all’ordine e, con la guardia alta, vince un duello con Forsberg e disegna qualche buon cross per impensierire Isaksson. Per chilometri percorsi è tra i più preziosi.
Marco Parolo 6: Dopo un primo tempo in sordina, cresce nel secondo tempo e prova a verticalizzare, ma gli manca sempre quel pizzico di determinazione che fa la differenza. Trova la traversa di testa nel finale: è anche sfortunato ma non demerita.
Daniele De Rossi 5,5: Graziato da Kassai, meritava il giallo per un pestone su Ibra a inizio partita. Rimedia l’ammonizione nella ripresa, ma rallenta troppo la fase d’impostazione azzurra (dal 74’ Thiago Motta 6: Impatto positivo, entra nel momento giusto per cambiare l'inerzia).
Emanuele Giaccherini 6,5: Volitivo ma parte con il freno a mano tirato. Anticipato da Kallstrom in area, cerca di accelerare nel finale e diventa un pericolo per gli avversari: tra le chance create c’è anche il cross ben calibrato per Parolo. Giak non tradisce.
Alessandro Florenzi 6,5: Parte a sinistra per rientrare puntualmente sul destro, vivace, si mette sempre in mostra con qualche sgroppata delle sue. Sacrificio e polmoni (dall’85’ Stefano Sturaro s.v.).
Eder 7: Spinge largo a sinistra, nella ripresa svaria a destra, ma sembra inconsistente. Fermi tutti. Nel momento della verità, però, risolve la partita. Redivivo dopo un periodo nero con la freddezza dei tempi d'oro. Bentornato!
Graziano Pellè 5: Impreciso al tiro quando viene servito da Eder. Sbaglia stop semplici e appoggi banali: insomma, questa volta non è giornata (dal 60’ Simone Zaza 6,5: Decisivo il suo ingresso in campo. La sponda aerea per il gol di Eder toglie le castagne dal fuoco. Argento vivo).

martedì 14 giugno 2016

Belgio-Italia

Euro 2016, le 5 sentenze dopo Belgio-Italia

Da Pellè che ha segnato in odor di rivincita su altri bomber ben più attesi ma rimasti a secco fin qui, a Bonucci regista non solo difensivo, a Giaccherini jolly prezioso. Passando per Buffon e Conte e un capolavoro tattico che ha inguaiato la squadra di Wilmots

 "Sentenze" è una parola forte, dopo una sola partita di Euro 2016. Ma questo primo match della Nazionale ha già detto parecchie cose. In tornei così intensi e brevi, si fa in fretta a passare dall'altare alla polvere, ma intanto...
STATO DI GRAZIA...NO — Intanto ha segnato Graziano Pellè. Che è un attaccante, in una squadra che sulla carta avrebbe un reparto offensivo meno forte di altre, in un torneo in cui finora le punte si sono viste poco. D'accordo, ha fatto gol "a fil di sirena", ma c'era già andato vicino due volte. Bella rivincita, per lui come per Giroud, il bomber meno amato dai francesi, a bersaglio contro la Romania.

 CUOR DI LEO — Leonardo Bonucci è in uno stato psico-fisico clamoroso. Sussurri dagli allenamenti dicono che si lamenti (scherzosamente) per il super lavoro atletico a cui è sottoposto dallo staff azzurro, ma se i risultati sono questi... Ha sbagliato solo un intervento in novanta minuti, forse due, non di più. Ha fatto innervosire Lukaku, ha lanciato con più precisione rispetto al solito, ha indovinato un assist al bacio, ha spazzato l'area quando c'era da badare al sodo. È abbastanza o serve altro?

 EQUILIBRISTI — Non spingere troppo su entrambe le fasce si è rivelata la scelta migliore. È vero, Darmian non ha certo giocato la sua miglior partita, ma questa è una Nazionale talmente compatta ed equilibrata da poter sopperire a qualche amnesia. Ci vuole fortuna, ovvio: sullo svarione dell'esterno del Manchester Utd, Lukaku avrebbe potuto e dovuto trovare l'1-1. Ma la buona sorte devi andartela a cercare con intelligenza. Ci sarà modo di osare di più contro altri avversari, forse. Ma ieri sera abbiamo ammirato un capolavoro tattico.

 ALLA SBARRA — Gigi Buffon ha 38 anni. Alla fine del primo tempo ne aveva 28: esultava, agitava i pugni, si caricava. A fine partita, forse, ha pensato di averne 18. Si è lanciato verso la curva azzurra con un balzo felino, si è aggrappato alla traversa e si è sfracellato al suolo, perché il "movimento Cassina" non era previsto tra gli allenamenti a Coverciano. Per fortuna non si è fatto nulla. Come Conte, centrato dalla testa pelata di Zaza durante la celebrazione del 2-0. Ragazzi, calma, è lunga, cerchiamo di arrivare in fondo interi.

 GIAK, SI GIRA — Emanuele Giaccherini ha sbagliato un controllo a metà del primo tempo, non perfezionando il recupero della palla dopo un buon ripiegamento diversivo. Ha imprecato, ma alzando lo sguardo ha incontrato l'applauso convinto di Conte, soddisfatto dell'applicazione del "Giak" e della sua lettura tattica. Pochi minuti dopo, Giaccherini ha portato avanti l'Italia: controllo di sinistro, conclusione di destro. Contro Courtois, uno dei migliori portieri al mondo. Esterno di fascia, interno di centrocampo... per il c.t., che l'ha allenato alla Juve, Giaccherini è un "must-have". Un jolly indispensabile.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori dell?Italia data da eurosport.it:


Gianluigi Buffon 6: Non è chiamato a grandi interventi, anzi, praticamente nessuno a parte il tuffo iniziale su Nainggolan. Sei politico.
Andrea Barzagli 6,5: Non attentissimo in un paio di situazioni del primo tempo, poi però sale di livello e il Belgio non combina quasi nulla dal suo lato.
Leonardo Bonucci 8: Semplicemente sontuoso. Non c’è centrale in Europa che sappia fare ciò che Bonucci sa fare con i piedi. Puntuale e preciso nei puri compiti difensivi, la differenza la fa quando da registra assolve i compiti di un De Rossi tenuto a uomo da Fellaini mettendo in porta i vari Eder, Giaccherini e compagnia. E poi dicono che l’Italia non ha fuoriclasse… 
 Antonio Candreva 7: Perde un paio di palle sanguinose che rischiano di mettere in porta i belgi, ma dovete valutare il dispendio di energie: corre tanti di quei chilometri che anche un mezzofondista arriverebbe senza lucidità. L’assist nel finale è il giusto premio alla sua partita.
Marco Parolo 7: Anche lui molto, molto bene. Tantissimo lavoro oscuro in un ruolo che nel 3-5-2 di Conte significa essere primo attaccante e primo difensore. Silenzioso, ma uomo squadra. Non è un caso che a lui, il ct, non ha mai rinunciato dal primo giorno in cui ha messo piede a Coverciano.
Daniele De Rossi 6: Fisicamente paga tantissimo dazio alla mediana muscolare del Belgio, ma è anche preciso nel posizionamento e nella gestione del giro palla. Se solo si potesse portare indietro il tempo… (Dal 78’ Thiago Motta sv.).
Emanuele Giaccherini 7,5: Per la UEFA è uomo partita; e se non ci fosse il fenomeno Bonucci lo sarebbe anche per noi. E’ il giocatore di Conte e il piccolo Giaccherini non delude la fiducia riposta dal tecnico. Esattamente come Parolo è primo attaccante e primo difensore. Ma poi, anche lui, quanto corre? 
Matteo Darmian 5,5: Si sacrifica, ma spesso è poco preciso. Un po’ come in occasione di quel passaggio sbagliato che fa partire il contropiede belga che Lukaku non trasforma in rete. (Dal 58’ Mattia De Sciglio 6: Impatto onesto in una fase complicata di gara per l’Italia. Dà fiato e un po’ più di lucidità alla causa).
Eder 7: Gioca una partita di grandissima sostanza, ma soprattutto è perfetto a livello tattico. Non vi sorprenda la sua presenza in campo, anche se questa significa zero tiri nello specchio. Eder, infatti, è la seconda punta perfetta per i movimenti che Conte vuole davanti. Ah, quando ferma il contropiede sul passaggio sbagliato di Candreva si dimostra anche molto lucido. Promossissimo(Dal 75’ Ciro Immobile 6,5: Nel suo ingresso in campo c'è tanto dello spirito di Conte. Entra col piede giusto, si butta veloce negli spazi e rincorre tutto ciò che gli passa a fianco. E non solo).
 Graziano Pellè 7: Si pappa due gol che fanno andare di traverso il caffè a mezza Italia, ma è la perfetta sintesi di questa nazionale: ovvero non una squadra di fenomeni, ma undici ragazzi normalissimi (o quasi) che con tanto cuore provano ad andare al di là degli evidenti limiti tecnici. Per ora con grande successo.