Simply 6

lunedì 19 febbraio 2018

Torino-Juventus


Torino-Juventus 0-1: gol di Alex Sandro, che assist di Bernardeschi. Higuain k.o.

Esulta Allegri che batte Mazzarri grazie al guizzo del brasiliano, bravo al 33' a concretizzare l'ottima intuizione dell'ex Viola. Attesa per la risposta del Napoli, impegnato contro la Spal

Senza Higuain e con Dybala. Ma, soprattutto, con soluzioni sparse e fresche idee dalla panchina: così la Juve può sorridere nel derby, anche se tutto attorno è un Lazzaretto. L’1-0 contro un Toro di color granata sbiadito lo firma Alex Sandro in versione esterno d’attacco ed è un messaggio spedito verso il golfo di Napoli: anche in un pomeriggio così complicato, anche se in una infermeria già affollata entra pure il Pipita, Allegri riesce a portare la barca in porto. Mazzarri perde i primi punti in casa, ma non deve disperarsi poi troppo: le due squadre hanno taglie diverse anche se, a dirla tutta, da Belotti e soci ci si poteva aspettare ben altra fame.

Inizialmente c’è Sturaro al posto di Matuidi, ma non ringhia nelle sue zone: si posiziona alla destra di Pjanic, facendo slittare Khedira a sinistra. Alex Sandro, invece, fa per quanto possibile il Mandzukic (influenzato). Il 4-3-3 di Mazzarri è all’apparenza utile per stringere le linee di passaggio e ripartire: se l’ex Rincon è il generale davanti alla difesa, sono Ansaldi e (soprattutto) Iago Falque gli uomini decisivi per fare da “supporting cast” al Gallo sugli esterni. In certi momenti il modulo scolora verso una sorta di 4-1-4-1: all’inizio il Toro si butta soprattutto sulle seconde palle e sugli errori in disimpegno della Juve. In uno, un contrasto per una volta perso da Chiellini, Obi e Belotti divorano una chance gigantesca due contro uno. Ma nei primi minuti è Higuain a concentrare su di se tutte le attenzioni: una botta presa in un contrasto con Sirigu lo fa zoppicare e chiedere più volte l’intervento dei medici. Stringe i denti, ma alla fine deve alzare entrambe le mani e fare il segno del cambio: al suo posto ecco Bernardeschi, anche lui non al top, e a fare il falso nueve ci pensa Douglas Costa. Le telecamere fanno vedere una lacrimuccia argentina, non un buon segno in vista delle prossime fatiche londinesi.

Il cambio Juve è una rivoluzione copernicana nella partita, un cambio radicale per entrambe le squadre: ai bianconeri viene meno molto più che un centravanti, ma il magnete di tutti i palloni, il centro di gravità dalla metà campo in su. Mentre la gabbia Nkoulou-Burdisso pensata per sgomitare col Pipita deve affrontare tutt’altro avversario, assai più guizzante. E che le scelte di Allegri, quelle all’inizio e quelle in corsa, siano azzeccate si capisce non molto dopo, al 33’: da destra Berna bullizza Molinaro e sul suo taglio in mezzo appoggia in rete comodamente Alex Sandro, attaccante esterno proprio per volere di Max. Nonostante le mille sciagure e gli infortuni, è il segno di un carattere di ferro, oltre che della capacità innata del tecnico di far di necessità virtù. Al contrario, questo Toro è troppo attendista e si affida a sterili fiammate in contropiede per rispondere al vantaggio dei cugini. Rincon, che non è Pjanic, è lasciato solo in costruzione e i risultati si vedono: Mazzarri l’aveva pure preparata con criterio, ma lo svantaggio ha mandato la macchina in tilt.

Il gioco a elastico Berna-Douglas tra centro e sinistra ruba gli occhi anche all’inizio della ripresa e solo a quel punto arriva il cambio granata: Niang per Baselli e più audace 4-2-3-1. Gli strappi del francese si vedono e preoccupano pure i bianconeri: De Sciglio, ad esempio, è costretto a prendersi un giallo pur di fermarlo nella zona calda. La carta pescata dalla panchina da Allegri è, invece, la più attesa: come da intendimenti della vigilia, riecco in campo Dybala per una mezzoretta. Si mette lì in mezzo dove folleggiava Douglas e ha pure tre occasioni, una di destro e due di sinistro. Il vero Paulo avrebbe gelato almeno una volta l’ottimo Sirigu, ma questo è solo un primo abbozzo di vera Joya: la gamba inizia ad esserci e, tornasse presto pure la fiducia, la Signora potrebbe guardare con gran ottimismo al rush finale tra Italia e Europa. I guanti di Szczesny, invece, si sporcano solo su Iago Falque, anche se solo negli ultimi dieci minuti il Toro alza il baricentro e confeziona qualche cross. Poco, pochissimo per cambiare un derby vinto in campo e in panchina.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Due interventi banali, un’uscita così così e per il resto sonnecchia. Giornata molto tranquilla.
Mattia De Sciglio 6: Spende un giallo su Niang e si sacrifica. Gara di contenimento.
Giorgio Chiellini 6: Se la cava con le cattive quando è necessario. Usa il solito mestiere anche in situazioni delicate.
Daniele Rugani 6,5: Al posto di Benatia fa un figurone e annulla Belotti. Affidabile.
Kwadwo Asamoah 6,5: Vicino al gol in avvio e la catena di sinistra funziona a meraviglia con Alex Sandro.
Sami Khedira 6: Inserimenti e lavoro sporco. Il lavoro del tedesco non manca.
Miralem Pjanic 6,5: Una punizione a giro e una regia attenta. Il faro del centrocampo.
Stefano Sturaro 6,5: Prezioso nell’azione del gol-partita, in una gara di lotta mette la grinta necessaria per distinguersi.
Douglas Costa 7: Una furia, semplicemente immarcabile. Dispensa giocate e assist, gli manca come spesso capita solo la stoccata decisiva (dal 66’ Paulo Dybala 6: Tre tiri in tre minuti. Il suo rientro in campo dopo l’infortunio è abbastanza incoraggiante).
Gonzalo Higuain s.v.: La caviglia gli rimane sotto nel contrasto con Sirigu. Sfortunato, gli esami chiariranno l’entità dell’infortunio (dal 15’ Federico Bernardeschi 7,5: Entra con il compito di rimpiazzare un certo Higuain e lo fa egregiamente. È l’uomo in più di Madama in questo momento e il gol di Alex Sandro lo confeziona lui ubriacando la difesa avversaria. L’apprendistato di Allegri può dirsi concluso. Nelle ultime 5 presenze in campionato ha inciso con 2 gol e 4 assist; dal 92’ Stephan Lichtsteiner s.v.).
Alex Sandro 7,5: La rete da tre punti nasce e finisce con lui. In sovrapposizione è perfetto, da attaccante aggiunto sfiora un altro gol. È il terzo per lui in questo campionato, il secondo nel derby. Un uomo sotto la Mole.


mercoledì 14 febbraio 2018

Juventus-Tottenham


Champions, Juventus-Tottenham 2-2: doppietta di Higuain, poi Kane ed Eriksen

Il Pipita fa e disfa: ne mette dentro due, ma sbaglia anche un rigore. Gli Spurs non mollano e completano la rimonta. Ritorno a Wembley il 7 marzo

Una partita così bella meritava un verdetto migliore per la Juventus. Il 2-2 dello Stadium col Tottenham significa una cosa: bisogna andare a vincere a Wembley contro una grande squadra, sottovalutata da molti. Da troppi. Il margine c’è: la retroguardia di Pochettino non vale neanche lontanamente il resto della squadra. Nulla di nuovo, ma di certo servirà l’impresa. Di quelle che se la fai ti danno lo slancio per andare fino in fondo. Spurs chiaramente favoriti ora, ma qualificazione da assegnare dopo altri 90’ a Londra che speriamo altrettanto belli,intensi ed emozionanti. Allegri recrimina molto, perché Higuain vede sfumare la prima tripletta in Champions, prima mancando di pochi centimetri il 3-0, poi stampando sulla traversa il rigore del 3-1. Il Pipita in Europa non è neppure fortunato: passa da eroe sicuro della serata a uomo che rischia di aver compromesso il cammino in Champions.

Grande merito di questa prima fetta di ottavo di Champions così gustosa va agli Spurs. Nessuna italiana ha la loro qualità nei piedi: chi ha mai giocato una partita del genere a Torino da quando esiste la nuova casa della Juve? Sotto 2-0 con un inizio da incubo, gli inglesi giocano il loro piacevolissimo calcio, coi magnifici tre a offrire giocate deliziose. Gli Spurs stanno anche bene fisicamente, per come portano la loro pressione alta e finiscono con gambe ancora toniche. Kane è grosso, tecnico, intelligente, fa sempre il movimento giusto. Buffon lo stoppa due volte, alla terza si arrende. Dele Alli, quando si sentirà meno PhenomenAlli (inaccettabile l’atteggiamento in marcatura sul primo gol di Higuain) ha tutto per riempire le prime pagine dei prossimi 10 anni. E non si capisce perché Eriksen, di gran lunga il migliore in campo, non abbia mai giocato nel Real, nel Barça o in un altro top club. Di contro la difesa, imbarazzante in Sanchez ed Aurier, è sempre perforabile se si salta il primo pressing. Il solo Verthongen non basta a chiudere gli spifferi. Da tenere bene a mente nel piano partita di Londra. Dove la parola gestione, tanto associata alla Juve di quest’anno, andrà messa in soffitta.
Allegri arriva alla partita fin qui più importante della stagione senza Dybala, Matuidi e Cuadrado. Due insostituibili e un’arma preziosa. Dici poco. Si presenta anche in orario, alzando di parecchio l’asticella rispetto alle prestazioni dell’ultimo mese. Dove gli avversari si chiamavano Genoa, Chievo, Atalanta, Sassuolo e Fiorentina. Pronti via ed è 2-0, col Pipita prima da copertina e poi freddo sul rigore. Il problema è il calo del centrocampo, che torna a 2 e non accadeva dal secondo tempo di Verona, in cui né Khedira né Pjanic (assist del primo gol a parte brillano). In più c’è Douglas, che ti dà in avanti (il rigore sprecato da Higuain) ma che lascia giocare Dembélé con grande agio. E se porti vicino alla porta i giocatori di Pochettino, poi la paghi. Come quando Buffon, decisivo su Kane nel primo tempo, lascia passare la punizione del 2-2 di Eriksen. Si poteva fare meglio? Forse sì. Fare meglio: sarà il leit-motiv che si riproporrà il 7 marzo a Wembley. Certamente con Dybala, forse con Matuidi.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 5: Due buoni interventi su Kane, ma anche enorme lentezza nell’uscita su cui l’attaccante degli Spurs lo aggira per il gol e la distrazione sulla punizione di Eriksen. Sistema male la barriera e fa un passo a sinistra prima del tiro. Il secondo è un errore grave e pesa.
Mattia De Sciglio 6: Uno dei meno peggio dietro. A volte timido, ma almeno concentrato. Dalla sua parte raramente si passa.
Mehdi Benatia 5: Ammonito e falloso. Soffre Kane ed esce male sul primo gol dell’inglese. Abbiamo visto Benatia nettamente migliori in questa stagione.
Giorgio Chiellini 5: Impostazione tragica, con palloni buttati in serie. Fallo al limite su Alli sanguinoso, visto che Eriksen trasforma. Serata negativa anche per lui.
Alex Sandro 5,5: 100esima con la maglia della Juventus. Tiene in gioco Kane in occasione del gol. Pecca scottante in una prova non del tutto negativa. Quando appoggia l’azione mette in difficoltà chiunque. Dovrebbe farlo più spesso.
Sami Khedira 5: Fisicamente in imbarazzo nel confronto con la brillantezza dei trequartisti del Tottenham. Paga dazio, rincorre, con lentezza e senza sfruttare le lunghe leve. Poi esce per un problema ai flessori. (Dal 66’ Rodrigo Bentancur 5,5: Entra con voglia e rischia un rosso per un fallaccio evitabile. Ha mezzi, ma ancora tanta frenesia).
Miralem Pjanic 5,5: Parte bene con l’assist sontuoso per Higuain, ma poi nella prima frazione palesa enormi difficoltà, sia in impostazione che in interdizione. Un Pjanic poco sereno e poco presente.
Federico Bernardeschi 6,5: Si procura un rigore, impegna Lloris con un sinistro dei suoi. Quando si accende, fa male. Con Higuain è tra i più pericolosi. E nel secondo tempo aiuta anche dietro.
Douglas Costa 6: Voto difficile. Alla prima accelerazione buona si procura un rigore, che Higuain non sfrutta. Alla seconda costringe Vertonghen al quasi autogol. Scintille in una prova non troppo costante (Dal 91’ Kwadwo Asamoah S.V.) .
Mario Mandzukic 5,5: Abbastanza in ombra nel primo tempo. Lavoro oscuro tanto, ma non riesce a tenere palla. Nella ripresa lotta nonostante un dolore alla gamba. Non basta per garantirgli la sufficienza. (Dal 76’ Stefano Sturaro S.V.: Quarto d’ora finale senza incidere.)
Gonzalo Higuain 7: Otto gol nelle ultime cinque partite giocate. Parte fortissimo, ma poi spreca il terzo gol due volte, una su azione (poteva essere 3-0), una su rigore (poteva essere 3-1 prima dell’intervallo). La partita però è di spessore assoluto: gioca a tutto campo, tiene su il pallone, si procura falli, apre il gioco. Il migliore della Juventus.


sabato 10 febbraio 2018

Fiorentina-Juventus



Fiorentina-Juventus 0-2: gol di Bernardeschi e Higuain, Allegri in testa

Dopo un primo tempo sofferto (palo di Dias e rigore cancellato dalla Var), perla su punizione del grande ex e raddoppio nel finale del Pipita

La dura legge dell'ex è firmata Federico Bernardeschi: Allegri lo lancia titolare e lui ringrazia spaccando la partitaccia del Franchi con una punizione alla Dybala. Bernardeschi tartassato fin dal momento in cui è sceso dal pullman, che come aveva previsto il tecnico ha giocato contro la Fiorentina in maniera scanzonata. Lui apre, Higuain chiude e la Signora vola in testa per una notte, aspettando il risultato di Napoli-Lazio.

L'episodio chiave arriva al 18' del primo tempo: tocco di braccio di Chiellini su tiro di Benassi, l'arbitro assegna un calcio di rigore che in realtà non verrà mai battuto. Veretout passa tre minuti abbondanti ad aggiustarsi il pallone sul dischetto, mentre l'arbitro resta agganciato all'auricolare in attesa di comunicazioni via Var. Quando arrivano, non fanno felici i tifosi viola: penalty revocato perché Benassi al momento del passaggio era in posizione di fuorigioco sulla giocata di Alex Sandro, comunque fortuita dopo il contrasto con Simeone. A quel punto si può ricominciare a giocare, con la Fiorentina che continua a spingere e la Juventus che contiene ma fa fatica a uscire dalla propria metà campo. Non a caso è la Viola ad andare più vicina al vantaggio prima dell'intervallo, con Gil Dias che su azione di contropiede colpisce il palo dopo aver evitato l'intervento di Lichtsteiner. La partita s'accende per qualche fallo di troppo e anche per un testa a testa Milenkovic-Higuain (provocato dal giovane serbo).

La svolta nella ripresa, quando il più fischiato (e insultato) dai padroni di casa diventa l'eroe della serata per i tifosi bianconeri: all'11' Bernardeschi diventa uno e trino, prima si procura una punizione da buona posizione (fallo di Badelj) e poi la trasforma nell'uno a zero: sinistro sul palo di Sportiello, che non fa molto per evitare lo svantaggio. Senza Dybala, specialista mancino dei calci piazzati, ci pensa l'ex viola, che adesso avrà un motivo in più per farsi odiare da Firenze. La Fiorentina non s'arrende e gioca la carta Thereau, che costringe subito Buffon a un intervento monstre per evitare il pari. Allegri invece toglie Marchisio e inserisce Douglas Costa ridisegnando la squadra con il 4-4-1-1 con il brasiliano in versione Dybala (così potrebbe giocare in Champions). La Viola ci prova ancora con una conclusione di Badelj (deviata da Benassi), ma i titoli di coda li scrive Higuain, che al Franchi si esalta: lanciato dal destro di Chiellini frega Sportiello con un diagonale chirurgico. Domani toccherà al Napoli riprendersi la testa.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6,5: Un solo intervento, ma decisivo, su Thereau. Solito fuoriclasse.
Stephan Lichtsteiner 5,5: Solita partita isterica. Lotta, ma con imprecisioni e scintille varie. Non convincente (Dal 61' Andrea Barzagli 6: Sistema la Juve dietro, infonde sicurezza, emana calma) .
Mehdi Benatia 6,5: Buona prova. Orma solo conferme per uno dei migliori difensori del campionato.
Giorgio Chiellini 6,5: Sul cross di Benassi tocca sul braccio. Sarebbe l'unica pecca in un'ennesima partita da leader. Annulla Simeone e manda in gol Higuain, col piede destro per altro.
Alex Sandro 6: Anche lui protagonista nel presunto rigore viola. Forse subisce fallo. In alcuni momenti pare il vecchio Alex Sandro, in altri si perde in un bicchiere d'acqua.
Sami Khedira 6: Poco appariscente, molto sostanzioso. Usa il fisico e tenta di non sbilanciarsi troppo in avanti. Utile.
Miralem Pjanic 5,5: Non il miglior Pjanic. Non riesce a verticalizzare, sbaglia appoggi. I raddoppi continui lo mettono in affanno.
Claudio Marchisio 6: Partita giudiziosa, intelligente. Non é al top, ma sa gestirsi (Dal 62' Douglas Costa 6,5: Con lui in campo la Juventus cambia passo. Dribbla, salta, vola) .
Federico Bernardeschi 7: Primo tempo abulico, si nasconde, non prova mai la giocata. Nella ripresa si conquista una punizione e la trasforma. Poi cresce, illuminandosi come si illumina un soggetto dipinto dal Caravaggio. Ex, almeno stasera, rimpianto (Dal 77' Rodrigo Bentancur S.V.: Finale con un paio di accelerazioni interessanti) .
Gonzalo Higuain 6,5: Nel primo tempo non la vede mai. Nel secondo la vede due volte: un tiro pericoloso e un gol. Implacabilmente forte.
Mario Mandzukic 5,5: Milenkovic ne contrasta le doti aeree e lui non é sempre preciso nelle sponde. Sottotono.

lunedì 5 febbraio 2018

Juventus-Sassuolo


Juve-Sassuolo 7-0, tris Higuain, doppietta Khedira, in gol Alex Sandro e Pjanic

Nel primo tempo rete di Alex Sandro, doppietta di Khedira e gol di Pjanic, nella ripresa si scatena il Pipita. Gara a senso unico

La Juve ha passato un freddo pomeriggio di inizio febbraio a bullizzare il Sassuolo: un’ora e mezza di tiri in porta e palloni rovesciati in rete contro una squadra troppo brutta per essere vera. Pallottoliere alla mano, i gol all’Allianz sono così abbondanti che gli infortuni prima e durante il match non tolgono il buonumore alla Signora. Dentro a questo 7-0, ridondante e un po’ rococò, ecco la bellezze di certe geometrie a centrocampo, la corrispondenza di amorosi sensi tra Pjanic e Khedira e, soprattutto, lo strapotere di Higuain, mai così tonico.

Un polpaccio dispettoso toglie dal match, un attimo prima di iniziare, Andrea Barzagli. E, nello stesso momento, offre una chance dopo una vita a Rugani. Mentre, come proclamato solennemente da Allegri alla vigilia, Bernardeschi “stringe” i denti per spalleggiare Mandzukic e il Pipita. Di tridente in tridente, Iachini risponde azzardando il nuovo arrivato Babacar davanti ai due mancini migliori della rosa: sia per Politano che per Berardi la parola Juventus provoca sussulti. Se per il primo è ancora fresca la cicatrice del passato al Napoli, saltato sul filo dei minuti; il secondo resterà sempre l’uomo del doppio gran rifiuto alla Signora. Ma l’atteggiamento del Sassuolo, dal primo all’ultimo alito, è troppo passivo perché i sinistri possano duettare: così la Juve prende possesso e si infila immediatamente dietro alle linee nemiche. E sfonda pure, subito, molto prima di quanto capiti di solito qui all’Allianz: prima Khedira suona la tromba dalla distanza e costringe Consigli a distendersi, poi al 9’ Alex Sandro la spinge con facilità dopo un mischione. E anche nel 2-0 c’è la zampa, anzi la testa, del redivivo esterno brasiliano: la spizzata su angolo di Pjanic, arriva proprio sul piede di Khedira per un tap-in da centravanti. Il tedesco conosce il mestiere e anche il 3-0 poco dopo è un colpo da Pipita: volata su ennesimo gioiellino di Pjanic, protezione col corpo e destro a incrociare.
La partita è talmente su un piano inclinato, e il Sassuolo così alla deriva e con tanta acqua imbarcata, che il vero sussulto finisce per essere l’ennesimo infortunio: appena dopo il 2-0, Matuidi si tocca la coscia e deve uscire per un applauditissimo Marchisio. Più del k.o. di Barzagli, i muscoli del francese potrebbero davvero far tremare Allegri: l’equilibrio di tutta questa nuova architettura si basa sull’atletismo intelligente del numero 14. I cattivi pensieri non fanno in tempo a prendere corpo nella testa dei 40mila dello Stadium perché la grandinata continua sulla testa di un misero Sassuolo: il poker è un destro secco dal limite di Pjanic, uno dei migliori in questo dominio annichilente. Ed è solo un caso che non sia arrivato già nella prima metà il guizzo del Pipita, vicino più volte (e con entrambi i piedi) alla meta: Higuain sta una favola, per le esultanze multiple bisogna solo avere pazienza. Tutto il contrario del Sassuolo, mai così triste e arrendevole prima d’ora: solo Lirola, baby di buone speranze appena ceduto agli emiliani, va vicino al più tradizionale gol dell’ex, ma a questa maxi-festa partecipa anche Buffon, titolare in A dopo quasi due mesi.
Nella ripresa, visto l’andazzo, Allegri sceglie di mettere al minimo l’energia: Firenze è dietro l’angolo, prima della notte europea del 13 febbraio contro il Tottenham di Pochettino, argentino di sangue piemontese. Khedira, ad esempio, lascia spazio ai muscoli di Sturaro e anche Rugani è costretto a lasciare a Benatia. Paradossalmente, rispetto a loro, prende più applausi il cambio successivo del Sassuolo, l’ex Matri al posto di Berardi, abulico almeno quanto il gioiello Politano (anche lui sostituito). Alla fine, il secondo tempo potrebbe scivolare lento fino al 90’, ma c’è tutto il tempo per far partecipare al banchetto una-due-tre volte il più importante dei convitati: il gol di Higuain in girata secca arriva tardi rispetto alla qualità della prestazione e significa 5-0. Quello del 6-0 è seguente a uno stop di velluto e a un dribbling su Consigli. L’esagerato 7-0, poi, è figlio di un docile tocco sotto. È la prima tripletta del Pipita di bianconero vestito: aspettando i responsi del dottore sui troppi infortunati, è questa la migliore medicina prima del Tottenham.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Attento su Lirola, per il resto deve solo sbadigliare e festeggiare i gol dei compagni.
Mattia De Sciglio 6,5: Puntuale in chiusura su Babacar. Convincente.
Daniele Rugani 6: Costretto a lasciare il campo dopo 45’, lui che era tornato titolare per il problema di Barzagli durante il riscaldamento. Compito agevole fino a lì (dal 46’ Medhi Benatia 6: Viene gettato nella mischia nella ripresa, quando il risultato è ampiamente in ghiaccio).
Giorgio Chieliini 6,5: Sta bene e si vede. Atleticamente vince il confronto con Babacar su tutta la linea.
Alex Sandro 7: Un gol e un assist per sbloccare la gara. Opportunista con il vizio del gol.
Sami Khedira 7,5: Sale in cattedra con una doppietta fin troppo facile per lui e non contento regala anche un assist con una precisa sponda (dal 46’ Stefano Sturaro 6: Fa il suo e lotta in mezzo al campo malgrado i noti limiti).
Miralem Pjanic 7: Segna il 4-0 con un destro telecomandato. Regia di livello.
Blaise Matuidi 6: Esce subito per un guaio muscolare. Ne avrà per 20 giorni, brutta notizia per Allegri in vista del Tottenham (dal 26’ Claudio Marchisio 6,5: Regala qualche pregevole lancio e uno di questi diventa un assist per Higuain).
Federico Bernardeschi 6,5: Prova a segnare ma Consigli blocca solo lui. Si consola con gli appoggi e un assist.
Gonzalo Higuain 8: Realizza la prima tripletta con la Juventus. Non gli andava di rimanere all’asciutto in una gara del genere. È nel momento migliore della sua stagione, in una forma da Champions League. In questo campionato le reti a referto diventano 13.
Mario Mandzukic 6,5: Come sempre il lavoro in copertura non manca, come quando recupera su Biondini. Generoso, tanto per cambiare.