Juventus-Verona 2-1: Rugani, Pjanic e Cerci. Lichtsteiner sbaglia un rigore
Rugani, Pjanic e Cerci nell'ultima partita dell'anno. Lichtsteiner sbaglia un rigore e non segna nel giorno dell'addio
Al minuto 62’, quando smette per sempre di calpestare l’erba bianconera, il tempo sembra sospeso nel pianeta Juve. Mentre le mani si spellano per lunghi minuti e gli occhi diventano umidi, qualche tifoso stenta ancora a crederci: l’Allianz non è più la casa di Gigi Buffon. E in una atmosfera irreale il capitano saluta idealmente tutto il calcio italiano. Abbraccia compagni e avversari, sorride e piange nella stessa espressione: lo staff e gli altri in panchina gli dedicano pure un “pasillo” d’onore appena lascia a Pinsoglio. Forse il campione allungherà la sua leggenda altrove, un giorno non troppo lontano potrebbe pure tornare da avversario, ma ovunque porterà con sé l’amore di questo popolo. Il suo. In fondo, è tutta qua quest’ultima giornata dei campioni di Italia, racchiusa in questa struggente dichiarazione d’amore. Ci sarebbe pure una partita da giocare, contro il Verona di Pecchia già con la testa alla B, e soprattutto la coppa del mito da alzare, quella del settimo scudetto filato, prima che la squadra possa salire sopra al bus scoperto e abbandonarsi all’abbraccio (bagnato) del centro. Ma tutto sembra un contorno, la cornice che distrae dal cuore della tela: sopra ogni cosa, questo è il Buffon-Day, iniziato con un frullato di emozioni dall’inizio. Con i tifosi della prima fila in curva che lo strapazzano di abbracci prima di dedicargli una coreografia (il numero uno con il corpo di Ken il Guerriero circondato dagli scudetti di questo ciclo: dalle sette stelle di Hokuto ai sette titoli di Gigi…). Alla fine della processione, gli resta attorno al braccio una sciarpa bianconera: pare un segno, come se questi colori volessero stargli ancora sulla pelle.
La partita va a ritmi pachidermici e il Verona si gode, di riflesso, un po’ della festa sperando di risalire su questo palcoscenico quanto prima. Anzi, è Fares a tirare per primo e a costringere Buffon a sporcarsi i guanti: non è la parata più difficile della carriera bianconera di Gigi, ma è forse l’ultima e quindi merita l’ovazione dell’Allianz. Per il resto, Allegri rinuncia a Higuain per Mandzukic, ma quelli più ispirati sono i sudamericani che sentono l’aria frizzante del Mondiale: Douglas Costa che sprinta alla solita frequenza supersonica e Dybala che affila spesso il sinistro. In mezzo Marchisio, anche lui attraversato dall’idea di partire, dirige il traffico lento, mentre a destra Lichtsteiner si abbandona alle ultime scorribande bianconere. Come Asamoah, in panchina e prossimo interista, anche per lo svizzero applausi di sincera riconoscenza. A Lichtsteiner viene pure concessa la possibilità di calciare un rigore sul 2-1, ma Nicolas intuisce e gli strozza in gola l’ultimo urlo. Sturaro, invece, si fa male e deve lasciare il campo a Bentancur, promosso in questo primo anno di apprendistato Juve.
I gol arrivano solo nella ripresa: il tap-in di Rugani dopo il tiro di Douglas e la sentenza su punizione di Pjanic portano la Juve sul 2-0, prima che il cambio Buffon-Pinsoglio squarci il pomeriggio e faccia annuvolare il cielo. C’è Higuain, entrato anche lui, che cerca l’ultimo gol dell’anno con ostinazione più e più volte ci va vicino. Ma senza Gigi in campo arriva curiosamente la rete di Cerci che accorcia il risultato. Ma, soprattutto, cade improvvisamente la pioggia, malinconica e incessante: lava le lacrime per l’addio di Buffon, bagna questa strana giornata di festa che la Juve mai dimenticherà.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Gianluigi Buffon S.V.: Una parata facile e tanti meritati applausi. Il voto alla carriera in bianconero di una leggenda del calcio italiano sarebbe ovviamente 10. La valutazione di un mito. (Dal 64’ Carlo Pinsoglio 6: Entra e senza colpe subisce il gol di Cerci. Poi due buone parate in presa. Esordio da ricordare in ogni caso) .
Stephan Lichtsteiner 6: Anche lui ai saluti. Rischia un’autorete nel primo tempo, con un tocco maldestro da corner. Sbaglia un rigore, che Nicolas intuisce e respinge. La sufficienza è di stima.
Daniele Rugani 6,5: Trova il gol con la prima sortita offensiva, su sviluppo di corner. Il suo secondo centro in questo campionato. Dietro arriva in ritardo sul gol di Cerci.
Andrea Barzagli 6: Sabato di semi-relax. Molto bello l’abbraccio, per primo, a Buffon.
Alex Sandro 5,5: Insomma. Dà sempre la sensazione di essere svagato o poco concentrato. Dal suo lato Romulo sfonda spesso.
Stefano Sturaro 5,5: Involuzione preoccupante. Fatica nel trovare la posizione, sbaglia anche appoggi semplici. Esce per infortunio prima della fine del primo tempo (Dal 44’ Rodrigo Bentancur 6: Entra, governa in mezzo, duetta con Pjanic) .
Miralem Pjanic 7: Altro gol su punizione diretta. Uno specialista vero. Solita eccellente gestione del pallone.
Claudio Marchisio 6,5: Cerca ripetutamente il gol con tiri da fuori. Non lo trova, ma mostra voglia e gamba. Dovrà capire cosa fare del suo futuro.
Douglas Costa 6,5 : Vola a sinistra. Con ogni pallone giocato crea un pericolo. Svelto, attivo, leggiadro. (Dal 67’ Gonzalo Higuain 6: Trotterella nel finale, spara due bomber fuori di poco)
Mario Mandzukic 6: Da punta centrale può sfruttare i cross di Douglas Costa e gli appoggi di Dybala. Va vicino al gol tre volte, senza la giusta fortuna. Ripresa da spettatore.
Paulo Dybala 6,5: Con un pallonetto morbidissimo centra la traversa: giocata da fuoriclasse. Si procura punizioni in serie, cerca sempre lo spunto vincente.