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sabato 23 luglio 2016

Calendario di serie A 2016/2017

Serie A, il calendario 2016-17: si parte con Juve-Fiorentina e Milan-Torino

Sorteggio del prossimo campionato: l'Inter debutta a Verona col Chievo, la Roma sfida l'Udinese. Si parte il 20-21 agosto, le soste saranno sei

 Questo il programma completo della prima giornata (andata 21-08-2016; ritorno 15-01-2017)
Atalanta-Lazio, Bologna-Crotone, Chievo-Inter, Empoli-Sampdoria, Genoa-Cagliari, Juventus-Fiorentina, Milan-Torino, Palermo-Sassuolo, Pescara-Napoli, Roma-Udinese.

Nella seconda giornata (28-08-2016; 22-01-2017), Lazio-Juventus e Napoli-Milan sono gli incontri più interessanti. Completano il quadro: Cagliari-Roma, Crotone-Genoa, Fiorentina-Chievo, Inter-Palermo, Sampdoria-Atalanta, Sassuolo-Pescara, Torino Bologna, Udinese Empoli.

Alla terza (11-09-2016; 29-01-2017) non ci sono big match. Atalanta-Torino, Bologna-Cagliari, Chievo-Lazio, Empoli-Crotone, Genoa-Fiorentina, Juve-Sassuolo, Milan-Udinese, Palermo-Napoli, Pescara-Inter, Roma-Sampdoria.

Alla quarta (18-09-2016; 05-02-2017) la prima supersfida, con il derby d'Italia tra Inter e Juventus. Interessante anche la sfida tra Fiorentina e Roma. Completano il quadro Cagliari-Atalanta, Crotone-Palermo, Lazio-Pescara, Napoli-Bologna, Sampdoria-Milan, Sassuolo-Genoa, Torino-Empoli.

Alla quinta giornata (21-09-2016; 12-02-2017) spicca Milan-Lazio. Le altre Atalanta-Palermo, Bologna-Sampdoria, Chievo-Sassuolo, Empoli-Inter, Genoa-Napoli, Juventus-Cagliari, Perscara-Torino, Roma-Crotone, Udinese-Fiorentina.


Sesta giornata (25-09-2016; 19-02-2017) con il ritorno di Montella al Franchi. Cagliari-Sampdoria, Crotone-Atalanta, Fiorentina-Milan, Genoa-Pescara, Inter-Bologna, Lazio-Empol, Napoli-Chievo, Palermo-Juventus, Sassuolo-Udinese, Torino-Roma.

Settima giornata (02-10-2016; 26-02-2017) con Roma-Inter match clou. Atalanta-Napoli, Bologna-Genoa, Cagliari-Crotone, Empoli-Juventus, Milan-Sassuolo, Pescara-Chievo, Sampdoria-Palermo, Torino-Fiorentina, Udinese-Lazio.

Fuori i secondi, almeno a giudicare dagli ultimi campionati, all'ottava giornata (16-10-2016; 05-03-2017). Al San Paolo si gioca Napoli-Roma. Le altre gare: Chievo-Milan, Fiorentina-Atalanta, Genoa-Empoli, Inter-Cagliari, Juventus-Udinese, Lazio-Bologna, Napoli-Roma, Palermo-Torino, Pescara-Sampdoria, Sassuolo-Crotone.
 Nona giornata (23-10-2016; 12-03-2017) con con Milan-Juventus a catalizzare l'attenzione. Ma c'è anche il primo derby: si gioca Sampdoria-Genoa. Le altre: Atalanta-Inter, Bologna-Sassuolo, Cagliari-Fiorentina, Crotone-Napoli, Empoli-Chievo, Roma-Palermo, Torino-Lazio, Udinese - Pescara.

Così la decima giornata (26-10-2016; 19-03-2017): Chievo-Bologna, Fiorentina-Crotone, Genoa-Milan, Inter-Torino, Juventus-Sampdoria, Lazio-Cagliari, Napoli-Empoli, Palermo-Udinese, Pescara-Atalanta, Sassuolo-Roma.

Alla undicesima (30-10-2016; 02-04-2017) attesissima sfida tra Juventus e Napoli. Le altre partite: Atalanta-Genoa, Bologna-Fiorentina, Cagliari-Palermo, Crotone-Chievo, Empoli-Roma, Lazio-Sassuolo, Milan-Pescara, Sampdoria-Inter, Udinese-Torino.

Ancora il Napoli protagonista della gara più interessante della dodicesima giornata (06-11-2016; 09-04-2017), a Roma contro la Lazio. Chievo-Juventus, Fiorentina-Sampdoria, Genoa-Udinese, Inter-Crotone, Palermo-Milan, Pescara-Empoli, Roma-Bologna, Sassuolo-Atalanta, Torino-Cagliari.

E' derby Milan-Inter il match clou del tredicesimo turno (20-11-2016;15-05-2017).  Atalanta-Roma, Bologna-Palermo, Chievo-Cagliari, Crotone-Torino, Empoli-Fiorentina, Juventus-Pescara, Lazio-Genoa, Sampdoria-Sassuolo, Udinese-Napoli le altre partite.
 Così nel quattordicesimo turno (27-11-2016; 23-04-2017): Bologna-Atalanta, Cagliari-Udinese, Crotone-Sampdoria, Empoli-Milan, Genoa-Juventus, Inter-Fiorentina, Napoli-Sassuolo, Palermo-Lazio, Roma-Pescara, Torino-Chievo.

Quindicesima giornata (04-12-2016; 30-04-2017) imperdibile, con il derby Lazio-Roma e Napoli Inter. Le altre: Chievo-Genoa, Fiorentina-Palermo, Juventus-Atalanta, Milan-Crotone, Pescara-Cagliari, Sampdoria-Torino, Sassuolo-Empoli, Udinese Bologna.


Due big match nella sedicesima giornata (11-12-2016; 07-05-2017): Roma-Milan e il derby della Mole Torino-Juventus. Le altre: Atalanta-Udinese, Bologna-Empoli, Cagliari-Napoli, Crotone-Pescara, Fiorentina-Sassuolo, Inter-Genoa, Palermo-Chievo, Sampdoria-Lazio.

Alla diciasettesima giornata (18-12-2016; 14-05-2017) spicca Juventus-Roma. Chievo-Sampdoria, Empoli-Cagliari, Genoa-Palermo, Lazio-Fiorentina, Milan-Atalanta, Napoli-Torino, Pescara-Bologna, Sassuolo-Inter, Udinese-Crotone.

Diciottesima e penultima giornata (22-12-2016; 21-05-2017) con due incontri di rilievo: Fiorentina-Napoli e Inter-Lazio. Le altre: Atalanta-Empoli, Bologna-Milan, Cagliari-Sassuolo, Crotone-Juventus, Palermo-Pescara, Roma-Chievo, Sampdoria-Udinese e Torino-Genoa.

Ultima giornata (08-01-2016; 28-05-2017): Chievo-Atalanta, Empoli-Palermo, Genoa-Roma, Juventus-Bologna, Lazio-Crotone, Milan-Cagliari, Napoli-Sampdoria, Pescara-Fiorentina, Sassuolo-Torino, Udinese-Inter.




lunedì 11 luglio 2016

Finale Euro 2016 Francia-Portogallo

Euro 2016, Portogallo campione: 1-0 alla Francia, Eder gol ai supplementari

Primo trionfo per i lusitani: decide una prodezza dell'attaccante al 109' dopo un palo di Gignac al 92' e una traversa di Guerreiro. Ronaldo, uscito al 25' per una botta al ginocchio, si prende un altro trofeo dopo la Champions

 Se a giugno ci avessero detto che a decidere Euro 2016 sarebbe stato Eder, ci saremmo lasciati andare a un gesto di esultanza. Il guaio, per l'Italia, è che l'uomo dell'Europeo è l'Eder "sbagliato": Ederzito Antonio Macedo Lopes. È lui, nel secondo supplementare, a regalare al Portogallo il primo grande torneo internazionale di una storia che fin qui, era stata il manuale dei perdenti di successo. Una punta vera, che serve più di tanti palleggiatori alla scuola portoghese. Bum, una cannonata da lontano e via, verso la gloria. Ironia della sorte, il ragazzone nativo della Guinea-Bissau gioca in Francia, a Lilla. Che botta per i parigini, per Deschamps, per la nazione ospitante che già pregustava il titolo, dopo il trionfo sulla Germania. Invece niente: 1-0 per i lusitani e tanti saluti alla malinconia del "fado". 

  È anche l'Europeo di Payet, nel bene e nel male. Salvatore della patria nella gara inaugurale, positivo fino ai quarti, evanescente in semifinale e giustiziere di Cristiano Ronaldo in finale. Sì, perché al 25' CR7 abbandona la partita, dopo un calvario lungo un quarto d'ora abbondante: la botta alla gamba sinistra la prende al 9', si accascia al 17' e poi, zoppicante in contropiede, si arrende e chiede il cambio. Il pubblico di Saint Denis, che d'istinto aveva rumoreggiato pensando a una sceneggiata, capisce che il dolore del fuoriclasse è reale, dannatamente reale. E applaude il campione infortunato che esce in barella. Chapeau per la sportività. Non è lo stadio dei Ronaldo: nel '98 qui la stessa sorte toccò al Fenomeno.

Senza Cristiano, le scelte tattiche iniziali perdono un po' del loro senso: il 4-2-3-1 di Deschamps ha gli stessi uomini di Marsiglia ed è solo più aggressivo, mentre Santos (che ritrova Pepe e William Carvalho) piazza il suo colosso davanti alla difesa e spera così di limitare Griezmann. Mossa riuscita solo in parte, perché l'idolo di casa trova il modo di liberarsi in più occasioni. L'ingresso di Quaresma al posto di Ronaldo ha l'effetto dell'anestesia in sala operatoria: da lì all'intervallo i ritmi scendono di molto, con un solo uomo che si ribella e accelera. Moussa Sissoko. Impressionanti le progressioni del centrocampista del Newcastle, che va in verticale tre volte ed è l'unico, dopo un bel colpo di testa iniziale di Griezmann, a chiamare Rui Patricio all'intervento prima del riposo. 

  E Pogba? Arriva con calma, coi suoi tempi. Compare nel match al 9', con un destraccio che precede di un istante l'invasione di campo di un esagitato. Guadagna solo poche yard, gli steward in giallo lo placcano come fossero al Super Bowl. Fuori Payet, dentro Coman: Deschamps vuole freschezza. In effetti la Francia cambia passo e a metà ripresa costruisce le migliori occasioni della partita fin lì: Griezmann manca l'appuntamento con l'immortalità calcistica per questione di centimetri, Giroud quello con la conquista di tutti i cuori Bleus tirando addosso a Rui Patricio. Non avrà un'altra chance: lo sostituisce subito Gignac. E finisce anche la gara non memorabile di Renato Sanches, perché Santos esaurisce i cambi puntando su Eder. Tocca anche a Lloris dare un segno di presenza: un tiro-cross di Nani e la successiva rovesciata di Quaresma entrerebbero in porta, se non fosse per i suoi guanti. Ma è sempre l'ora di Sissoko: altro bolide, altra risposta non banale del portiere. La tavola è apparecchiata per i supplementari. C'è ancora tempo, però, per far sospirare i francesi: il 90' è già scoccato quando Gignac riceve palla in area, si beve Pepe con una gran finta e centra il palo. L'urlo dello Stade de France è un ululato isterico di rabbia e delusione. Extra-time. 

  I minuti che separano il 90' dai rigori erano stati fatali ai portoghesi in due famosi precedenti europei con la Francia. Stavolta in campo non ci sono Platini e Zidane. Ed è solo Portogallo. Eder fa capire di essere ispirato con un'incornata su calcio d'angolo, Guerreiro pareggia il conto dei "legni" con una punizione (inesistente) che centra la traversa. Brividi. È l'antipasto del gol, che si materializza al minuto 109: Eder intuisce dove finirà un pallone vagante sulla trequarti, galoppa e scaraventa in rete un destro che Lloris può solo sfiorare. Esplode il settore di tifosi in maglia rossoverde. Dentro anche Martial, la mossa della disperazione di "DD". La palla buona gli arriva pure, ma per i Bleus proprio non è serata. È la grande notte dei portoghesi, che qui, nella Parigi multi-etnica, sono noti più che altro per essere ottimi portinai e muratori. Da oggi sono anche i campioni d'Europa. E scusate se è poco.

martedì 5 luglio 2016

Italia-Germania

Euro 2016, Italia-Germania: Zaza-Pellé, che rigori imbarazzanti

I due centravanti di Conte hanno calciato dagli 11 metri in maniera grottesca, scatenando ironie e rimpianti 

 Molto della bellezza dell'Italia a Euro 2016 è stato nella sua umiltà. Nessuno è stato squadra come noi, col generale Antonio Conte a disporre da fuoriclasse di un gruppo di soldati non particolarmente dotati ma che Napoleone avrebbe voluto a capo delle sue Divisioni. Il Maestro Rino Tommasi, nelle sue mirabili telecronache di tennis, quando il terraiolo della situazione sbagliava una comoda volée a rete, commentava con un "Chiamato a giocate di tocco, rivelava le umili origini".

 Inquadrare i 18 tiri dagli undici metri di Italia-Germania in un discorso di pura tecnica calcistica è certamente riduttivo. Se anche Leo Messi, il più forte di tutti, sbaglia in finale di Coppa America, voler razionalizzare per forza può essere una forzatura. Ma anche portare avanti il discorso opposto, quello di un verdetto condizionato solo dalla fortuna, è sbagliato. 

I tiri di Simone Zaza e Graziano Pellè sono stati francamente imbarazzanti. Ai limiti del grottesco l'errore dello juventino, che era stato inserito da Conte all'ultima pausa di gioco utile, con Chiellini pronto ad accasciarsi a terra per non rischiare di far saltare il cambio. Proprio per avere uno specialista in più. Zaza, ha calciato in curva, dopo una rincorsa a passi corti oggettivamente improponibile. Non meglio è andata a Graziano Pellé, tra i migliori nei 120'. La sua mozzarella di destro è uscita e nemmeno di poco. Brutta figura, aggravata anche dalla spacconata su Neuer: il portiere tedesco è stato sfidato, mimando prima della il gesto "ti faccio il pallonetto". Ecco, forse sarebbe stato meglio così...

Più "accettabili" gli errori di Bonucci (bravo Neuer) e Darmian, che rigorista non è e mai sarà. La tensione era alle stelle: Schweinsteiger, giocatore che partite pesanti ne ha giocate parecchie, avrebbe calciato alto anche nella porta da rugby. Ma se i due uomini in lotta per la maglia da centravanti titolare dell'Italia, indossata da veri campioni nel passato, distillano la qualità evidenziata dai loro rigori, il partito di chi dice che sia stato fatto il massimo guadagna parecchi seggi.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori dell'Italia data da eurosport.it:
 
Gianluigi Buffon 7: Perché è lui a impedire che il vascello azzurro affondi; con l’Italia sotto di un gol e col morale sotto i tacchi sfodera una parata ai limiti dell’assurdo allungando oltre la traversa il sinistro disperato di Chiellini in recupero difensivo su Gomez. Autogol evitato e azzurri a ripartire verso il pareggio. Nella lotteria finale inghiotte il rigore di Muller.
Andrea Barzagli 6,5: Il filtrante di Gomez sorprende anche lui, ma in questo caso tocca elogiare il gesto tecnico dell’attaccante piuttosto che addossare colpe al difensore. Al netto di qualche lieve defiance giganteggia con il suo incedere imperiale.
Leonardo Bonucci 7: Da leader carismatico si prende la responsabilità di calciare il rigore più importante della carriera…E lo trasforma come il più consumato dei trequartisti togliendosi il lusso di battere niente meno che Manuel Neuer. Al primo rigore calciato nei tempi regolamentari in carriera. Lucida follia. Per sfortuna dell'Italia il miracolo non si ripete nella serie finale dei penalty. 
Giorgio Chiellini 7,5: Re Giorgio domina incontrastato nel regno dei palloni alti. Li calamita tutti, nessuno escluso. Prestazione superba con punte “cannavaresche” simil Dortmund 2006. Resiste anche a un fastidio al polpaccio. Highlander. (120’ Simone Zaza 5: Esecuzione davvero pessima dagli undici metri)
Alessandro Florenzi 6: Concede parecchio in fase difensiva accattivandosi le ramanzine di Conte ma compie un salvataggio pazzesco alla René Higuita sostituendosi per un attimo a Gigi Buffon; un gesto tecnico che vale quanto e più di un gol. Il gioco vale ampiamente la candela. Esce stremato dopo una ripresa con il piede costantemente pigiata sull’acceleratore (87’ Darmian 5: Ingresso sfortunato: suo l'errore decisivo dal dischetto ).
 Marco Parolo 7,5: Prestazione da Libro Cuore per il “regista per caso” Marco Parolo: si pensava dovesse patire le pene dell’inferno al cospetto dei giocolieri tedeschi, invece ha sciorinato la prestazione della vita per dispendio energetico e interpretazione del ruolo. Calma olimpica e sangue freddo.
Stefano Sturaro 6,5: Il “soldatino” di Conte non demerita affatto arando le zolle centrali del campo e incollandosi ai dirimpettai tedeschi. Per poco non pesca il jolly con rasoiata appena deviata da Boateng che termina la sua corsa a fil di palo. 
Emanuele Giaccherini 6: Abnegazione e chilometri macinati non mancano di certo, questa sera però il centrocampista del Bologna è meno lucido di altre occasioni e non riesce a incidere nei metri finali. Difficile imputargli qualcosa e nel finale trova pure il modo di trafiggere Neuer dagli undici metri tenendo vive le speranze azzurre.
Mattia De Sciglio 7: Sempre più a suo agio con l’abito azzurro, disputa un’altra recita strepitosa macinando chilometri sulla corsia di sinistra, sbrigando il doppio lavoro; quando l’opportunità si presenta, il terzino rossonero non di fa pregare e crea qualche imbarazzo a Kimmich puntandolo in velocità. Peccato solo per il giallo che gli avrebbe impedito di prender parte alla semifinale. 
Citadin Eder 6,5: Corre come un matto dall’alba al tramonto del suo match rispettando come di consueto gli ordini tattici di mister Conte. Quando spendi così tanto e ti francobolli per giunta al metronomo avversario per tenerlo a debita distanza dal vivo del match non puoi mantenere una grandiosa lucidità sottoporta perché la coperta risulta inevitabilmente corta. Esempio (107’ Lorenzo Insigne 6: Non vacilla al momento di battere dal dischetto)
Graziano Pellè 5,5: Dopo una partita estenuante e dispendiosa rovina tutto con un rigore davvero improponibile: dalla rincorsa al piattone destro finale malamente consegnato agli striscioni pubblicitari, tutto è andato per il verso sbagliato.