Simply 6

domenica 26 febbraio 2017

Juventus-Empoli

Juventus-Empoli 2-0: autogol di Skorupski e rete di Alex Sandro

Apre Mandzukic (con decisiva complicità di Skorupski), chiude un gran gol del brasiliano. Bianconeri a più 10 sulla Roma in attesa della supersfida di San Siro

Allo Stadium vince l’abitudine: è normale, ad esempio, vedere Bonucci imperioso in campo (ma non con la fascia da capitano, come a fine partita), è normalissimo che alla fine la Juve faccia il suo mestiere: in un modo o nell’altro, anche nelle sere meno inspirate, finisce per mettersi tre punti in tasca. L’Empoli non è la squadra più insidiosa della compagnia visto quel misero 15 alla voce gol realizzati, ma i toscani si incastonano tra le fatiche portoghesi e quelle napoletane: per questo la Signora dosa le energie e, dopo un primo tempo di folate, sfonda nella ripresa con Mandzukic (con gentile collaborazione di Skorupski) e Alex Sandro. Per una sera Allegri non si inalbera con nessuno: di questi tempi sembra meno normale, ma il litigio con Bonucci è ormai acqua passata.  

Il trio dietro al Pipita cambia spesso forma in base alla partita e in questo caso incombe in Coppa Italia il Napoli appena ferito: per questo, nel turnover Mandzukic viene spedito dietro a Higuain, strano esemplare di ariete arretrato. E a sinistra c’è Sturaro, altro strano esemplare, metà assaltatore e metà mediano quando la Juve difende. Si aggiunge Marchisio, di nuovo padrone in mezzo assieme a Pjanic, ma la gara è più complicata di quanto ci si aspetti: soltanto nei primi dieci minuti la manovra avvolgente azzanna l’Empoli e sia il Pipita che Mandzukic sfiorano la rete. La maxi occasione del primo tempo arriva proprio su quest’asse: sfruttando un buco nella difesa toscana, Gonzalo cesella un passaggio celestiale, ma Mario dimostra di essere assai meno bomber del compagno, perdendo l’attimo sull’uscita di Skorupski. Non è l’unica volta che accade, questa è una di quelle serate in cui l’argentino gode è più altruista che cinico. Le migliori combinazioni, però, sgorgano sull’asse destra Cuadrado-Dani Alves, uno frizzante quanto anarchico. Un mix di palle perse e incursioni, ma nel complesso i bianconeri si arenano sul più bello: i giri non sono elevatissimi e l’Empoli resiste.  


Quando si riparte, almeno all’inizio, i toscani di Martusciello sembrerebbero intenzionati a mettere la testa là fuori, soprattutto con El Kaddouri che sente aria di derby ed è discretamente ispirato. Ma al millesimo cross dalla destra la Juve sfonda: al 52’ Mandzukic prima di testa e poi col corpo mette dentro di rabbia, anche se tecnicamente l’1-0 è da intendersi come autogol di Skorupski (dopo la traversa è il portiere a buttarla dentro involontariamente dentro di petto). Il 2-0 lo segna Alex Sandro con un movimento da centravanti, fa perno col corpo e incrocia di sinistro: l’aria di Oporto, le vecchie facce amiche viste in settimane, hanno fatto bene al portoghese. Il Pipita, invece, impreciso sotto porta per una volta, sembra più proiettato alla sfida di martedì contro il “suo” Napoli. Tornerà dall’inizio assieme a lui Dybala, stasera risparmiato e entrato a giochi fatti.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Norberto Neto s.v.: In una parola, inoperoso. La conclusione radente di José mauri da distanza siderale gli fa il solletico.
Dani Alves 6,5: Assist per Alex Sandro e tante iniziative sulla destra. Volenteroso.
Leonardo Bonucci 6: Sicuro e autoritario. Non che gli attaccanti in maglia azzurra abbiano creato così tanti grattacapi.
Daniele Rugani 6: Vedi sopra. Con la sua ex squadra è solo ordinaria amministrazione.
Alex Sandro 7: Portentoso. Moto perpetuo sulla sinistra, suggerimenti deliziosi e un gol da attaccante puro. Stiamo finendo gli aggettivi.
Claudio Marchisio 6: Sottoritmo nella prima metà di gara, cresce col passare dei minuti. La forma migliore arriverà(79' Tomas Rincon s.v.).
Miralem Pjanic 6: Non è ancora il miglior Pjanic: partita onesta da centrocampista “normale”. Questa sera non sfrutta nemmeno una punizione dalla sua mattonella preferita. Che si sia trattenuto per occasioni più importanti.
Stefano Sturaro 6,5: Sfrutta la chance concessagli da Allegri e soprattutto assolve le consegne tattiche del suo allenatore. Soldatino. (74’ Paulo Dybala 6: Entra e trova il tempo di sfiorare il gol con gran traccia a giro)
Mario Mandzukic 6,5: Fa tutto e il contrario di tutto. Sbaglia gol inenarrabile, ma non smette di crederci fino a propiziare il vantaggio: per sua sfortuna la carambola su Skorupski gli nega la gioia del gol. Argento vivo addosso.
Juan Cuadrado 7: Sua la giocata che stappa il match: davvero millimetrico il cross dalla destra. Inarrestabile quando parte palla al piede; diverte il pubblico con elastici e doppi passi. Samba Cuadrado (85' Marko Pjaca s.v.).
Gonzalo Higuain 6,5: Meglio in fase di assist man che di finalizzatore, stranamente. Per una sera non migliora il suo score in campionato e lascia ad altri la ribalta. Ma certe giocate sono da fuoriclasse e gli occhi sono sempre quelli della tigre.  
 

 

 

giovedì 23 febbraio 2017

Porto-Juventus

Champions, Porto-Juventus 0-2: segnano Pjaca e Dani Alves, quarti a un passo

Portoghesi in 10 dal 27' (doppio giallo a Telles), i bianconeri sfiorano il gol, poi risolvono il croato e il brasiliano, appena entrati. Il 14 marzo a Torino il ritorno

Ci volevano Pjaca e Dani Alves per portare la Juventus in Paradiso nell'inferno dello stadio Do Dragao. Ci volevano due panchinari per ipotecare la qualificazione ai quarti di finale di Champions League dopo una vigilia turbata dall'esclusione di Bonucci per motivi disciplinari (che ha visto la partita in tribuna, accanto a Nedved e Paratici). Così la Juve festeggia la quarta vittoria di fila in Europa e si mette tranquilla in attesa della gara di ritorno. Allegri ha il merito di aver azzeccato i cambi e la squadra, aiutata dall'espulsione di Telles, non ha sofferto il trambusto mediatico degli ultimi giorni.  

Il Porto parte forte, come da tradizione, ma l'occasione più pericolosa della prima mezzora la crea la Juventus con Dybala, che si mangia un gol calciando alto. La svolta della partita arriva al 27', quando Telles prende il secondo giallo per un brutto fallo su Lichtsteiner (il primo era stato poco prima su Cuadrado): intervento duro e decisione giusta. Un minuto dopo Cuadrado sfiora il palo. Espirito Santo sceglie di sacrificare il gioiellino André Silva, inserendo Layun sulla fascia sinistra e lasciando Tiquinho unica punta. Prima dell'intervallo ci prova anche Khedira con un colpo di testa fuori bersaglio. Poi un intervento in angolo di Casillas (non sicurissimo) su tiro di Khedira, infine il palo di Dybala dopo un gran sinistro. Niente da fare: la Juve ci prova ma non riesce a chiudere il primo tempo in vantaggio. Si va all'intervallo tra i fischi assordanti dei tifosi del Porto, che non gradiscono l'arbitraggio di Brych, giudicato troppo fiscale. 

Il secondo tempo è un assedio della Juve: dopo un gol annullato a Dybala per fuorigioco (dubbio) arriva il tiro alto di Khedira e la conclusione dalla distanza ancora di Paulo. In mezzo c'è il colpo di testa di Herrera che spaventa i bianconeri. Il Porto si difende con caparbietà e attenzione, la Juve è meno lucida e meno brillante del solito. Il tecnico dei padroni di casa non s'accontenta del pari e mette Corona, più offensivo, al posto di Neves. Allegri risponde con Pjaca al posto di Cuadrado. Poco prima Higuain sfiora un gol che poteva essere bellissimo, ma la porta di Casillas sembra stregata. Però la superiorità numerica alla lunga aiuta e la sostituzione di Allegri è vincente: al 28' ci pensa Pjaca, che trova il primo gol con la Juventus nella serata più importante. Subito dopo raddoppia Dani Alves su cross di Alex Sandro. Partita finita e qualificazione a un passo. La Juve può continuare a sognare la finale di Cardiff.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Una serata di vacanza per il capitano bianconero. Gli unici tentativi del Porto finiscono fuori dallo specchio della porta. Per il resto sonnecchia perché si gioca a una porta sola: quella di Casillas.

Stephan Lichtsteiner 6,5: Combattente, affonda sulla destra, dialoga in appoggio e si accentra. Ammonito per eccesso di foga ma la Champions League gli mancava dopo l’esclusione dalla lista nella fase a gironi e ha dimostrato di avere ancora tanta fame (dal 73’ Dani Alves 7: Appena entrato realizza il gol della sicurezza. Impatto degno di un giocatore che una certa esperienza in campo internazionale ce l’ha). 

Andrea Barzagli 6,5: E’ la guida del reparto, chiude senza fronzoli sulle rare sfuriate avversarie e gioca d’anticipo. Reduce dall’infortunio, dimostra di averlo smaltito meglio rispetto a Chiellini.
Giorgio Chiellini 6: La sua gara inizia con un fallo su André Silva al limite dell’area, poi si conferma incerto anche su un retropassaggio a Buffon. Se la cava perché non viene sollecitato troppo spesso, ma la condizione fisica non poteva essere ottimale e si è visto.
Alex Sandro 7,5: Una spina nel fianco. Colleziona discese imperiose a ripetizione, palloni crossati con il contagiri e un cioccolatino solo da scartare per il raddoppio di Dani Alves. L’ex Porto rimpianto, l’ex Porto che brilla al do Dragão ha la maglia numero 12.
Sami Khedira 6,5: Serve Dybala con il compasso e crea una buona chance. Di testa sfiora il bersaglio mentre da fuori area non inquadra lo specchio nel secondo tempo. Alla fine va vicino addirittura allo 0-3. Insomma, è ovunque e gli manca solo un gol inseguito a più riprese. 
Miralem Pjanic 6,5: Lancia e ispira, ma è bravo anche in copertura con un lavoro in interdizione davvero prezioso.
Juan Cuadrado 6,5: Fa la barba al palo da fuori area, nei cross a volte è un po’ fumoso ma quando si accende sono dolori (dal 67’ Marko Pjaka 7: A 5 minuti dal suo ingresso in campo segna un gol pesantissimo, il primo con la maglia bianconera. Ha scelto una serata di gala).
Paulo Dybala 7: Manda sopra la traversa una ghiotta occasione, colpisce un palo clamoroso con il mancino e la sua qualità cristallina crea sempre scompiglio tra i lusitani. Maghetto (dall’85’ Claudio Marchisio S.V.).
Mario Mandzukic 6: Il solito sacrificio non manca, ma è il meno brillante tra i bianconeri insieme a Chiellini. Ci si attendeva di più anche perché era riposato dopo il turno di squalifica in campionato. Il cambio con Pjaca sembrava poter riguardare lui, ma Allegri decide diversamente.
Gonzalo Higuain 6,5: Impegna Casillas nella prima frazione, il suo destro a giro esce di un niente nella seconda. Il Pipita ha voglia di lasciare il segno e ci va vicino: i gol li ha tenuti per altre occasioni, quando ce ne sarà più bisogno.

 

domenica 19 febbraio 2017

Juventus-Palermo

 

Juventus-Palermo 4-1: Marchisio, Dybala e Higuain, che spettacolo

Apre il centrocampista, poi doppietta della Joya e gol numero 19 del Pipita. Inutile la rete nel recupero di Chochev. Mercoledì la gara di andata degli ottavi di Champions in casa del Porto

Punizione, sostantivo dal verbo punire. In attesa di coniugarlo in Champions, la Juve ha iniziato a masticarlo con il Palermo: due gol e un palo nel 4-1 finale nascono da punizione, ma quella che brilla di più è la perla di Dybala alla sua ex squadra, un gioiello dopo aver preso il legno. Sinistro da destra, a parti invertite ci sarebbe l’altro cecchino Pjanic, oggi in panchina: bastassero i calci da fermo, la Signora meriterebbe già la coppa. Il gol di Higuain è, invece, un riflesso pavloviano, una normale abitudine e non fa quasi più notizia. Più raro, invece, l’assist allo scadere per la doppietta della Joya. Nell’attesa di riprovare la connection mercoledì, i bianconeri hanno “punito” facilmente i rosanero di Diego Lopez: nel tramonto di carriera da giocatore, l’uruguaiano ha appreso l’arte della panchina da Allegri, suo allenatore a Cagliari. Pare che sin dall’inizio amasse approfondire la fase difensiva: bene, ieri lo svolgimento del tema è stato pessimo. Il gol nel recupero di Chochev serve soltanto a macchiare l'inviolabilità della Juve che in campionato durava da Firenze. 

Dopo averlo schiaffeggiato pubblicamente, all’inizio Allegri ha dato una carezza a Pjaca, lanciandolo dal 1' in questo strano turno senza Mandzukic, squalificato. Certo, nel nuovo mantra chiamato 4-2-3-1 sembrava un leggerissimo azzardo rischiare Sturaro alto a sinistra e, invece, nonostante il piede non sia il più adeguato alla posizione, è Stefano a causare il primo sussulto del match. Sulla posizione guadagnata dal numero 27, arriva l’ammonizione per Goldaniga e il successivo palo dybaliano. Da un’altra punizione al 13’ arriva l’1-0 di Marchisio, un anestetico sulla serata: il calcio da fermo lo batte Dani Alves, Posavec respinge il Pipita e, alla fine, il Principino rivede il gol in A che mancava da metà 2015. C’è tempo per una paratona di Buffon e per un recupero di Asamoah su bizzarria di Alves, ma è un piccolo accorgimento di Allegri a far divertire la gente e detonare in parte il talento atomico compresso nel corpo di Pjaca: spostato a sinistra rispetto all’inizio stentato a destra, il croato è un continuo di finte e controfinte, sterzate al centro e cioccolatini gentilmente offerti alla compagnia. Tirasse ogni tanto non abusando del doppio passo, sarebbe già un cambio fatto e finito. Nel domino di posizioni, Sturaro fa l’ariete dietro al Pipita e Dybala a destra. Sembrerebbe svagato, ma questa è la partita del Picciriddu, svezzato a Palermo e diventato adulto a Torino: al 40’ la punizione del 2-0 (senza esultanza perché per lui la Sicilia è ancora questione di cuore) sarebbe da mandare in loop negli schermi di Oporto. 

Khedira viene tirato via all’intervallo e si rivede l’esuberanza di Lemina, bravo più a schermare che a interdire. Per il resto, i rosanero fanno il solletico al rientrante Benatia, voglioso visto il Rugani in rampa di lancio alle sue spalle. Inevitabile come la morte e le tasse, arriva poi il gol di Higuain, il dodicesimo nelle ultime dieci: al 18’ beffa Posavec con un tocco dolce dolce su assist meraviglioso di Dybala. Avrebbe la chance anche Cuadrado, sempre su magia della Joya, ma il colombiano cincischia troppo anziché concludere. In ogni caso, il fatto che Allegri abbia scelto lui come cambia di Sturaro conferma l’insegnamento di questo spicchio di stagione: Allegri non rinuncia più alla trazione offensiva. Le normali parti in commedia si scambiano poi allo scadere, quando è il Pipita di tacco a liberare la doppietta della Joya. Prima, invece, un po’ di paura per Posavec: nel tentativo di anticipare Higuaín, Goldaniga si scontra con lui. Il portiere rosanero rimane immobile a terra per qualche istante. Poi, dopo l'intervento dello staff medico, lo Stadium resta in apnea fino a quando si rialza tra gli applausi. L’arrabbiatura giornaliera di giornata di Allegri, invece, la procura Bonucci: dopo aver ricevuto il richiamo per alcuni atteggiamenti piaciuti poco, Leo ha risposto e il tecnico lo ha invitato a stare zitto. L’occhiataccia in aggiunta serve a tenere alta la tensione perché mercoledì c’è tutt’altra squadra da punire.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Battuto da Chochev dopo un mese in cui aveva tenuto la porta chiusa, ma si era guadagnato la pagnotta nel primo tempo: non semplice l'intervento sul sinistro di Nestorovski.
Dani Alves 6: Rischia di combinare la frittata, ma viene salvato da Asamoah che anticipa Balogh. Meglio quando avanza: sua la punizione che apre a Marchisio la strada dell'1-0.
Mehdi Benatia 6: Al rientro, confeziona una prestazione fatta di attenzione e pochi fronzoli. Ha qualche difficoltà nel momento migliore del Palermo, dopo l'1-0, ma è solo una fase passeggera.
Leonardo Bonucci 6: Stranamente non precisissimo in passaggi anche facili ai compagni, rischia su Balogh nel primo tempo. Per il resto, se la cava in tranquillità. 
Kwadwo Asamoah 6,5: In campo un po' a sorpresa, offre una prestazione pulita. Con l'highlight, decisivo, di un intervento salva-risultato su Balogh: si era sul punteggio di 1-0. Battuto invece nello stacco aereo da Chochev.
Sami Khedira 6: Tatticamente intelligente, controlla il gioco a centrocampo quasi senza farsi notare. Gioca solo un tempo, sfiorando anche il gol (dal 46' Mario Lemina 6: Il primo impatto non è dei migliori, con qualche pallone mal gestito a centrocampo. Poi anche lui si scioglie, disputando un tempo senza sussulti).
Claudio Marchisio 7: Chiude un cerchio nefasto iniziato quasi un anno fa, proprio contro il Palermo, nel giorno del grave infortunio costatogli gli Europei. Prova di sostanza e attenzione, di chiusure e palleggio. E con un gol che ha un valore doppio (dal 75' Tomas Rincon s.v.).
Marko Pjaca 6: Un doppio passo con cross perfetto di Khedira è la cosa migliore del croato, che specialmente nel primo tempo mostra vivacità e qualche colpo da grande giocatore. Meglio rispetto a Crotone, ma può fare ancora meglio.
Paulo Dybala 7,5: Non inizia granché bene e sembra patirne, ma è solo un'illusione: decisivo con tante buone giocate, con la stupenda pennellata su punizione del 2-0, con l'assist del tris a Higuain e con il gol del 4-0. Serata magica contro la squadra che lo ha portato in Italia.
Stefano Sturaro 6,5: Esterno mascherato, è preziosissimo nel giostrare in tutte le posizioni in cui Allegri gli chiede di farlo. Compensa in negativo la propria duttilità e una corsa senza sosta con qualche errore tecnico (dal 70' Juan Cuadrado 6: Mostra verve e vivacità nei 20 minuti che ha a disposizione. Gli manca solo il gol, che cerca senza trovarlo)
Gonzalo Higuain 7: Trova il suo 19° gol in campionato, coronando una partita in cui non viene servito benissimo dai compagni. E poi serve a Dybala il pallone fatato del poker. Insomma: in un modo o nell'altro, lo zampino lo lascia sempre.


 

lunedì 13 febbraio 2017

Cagliari-Juventus

Cagliari-Juventus 0-2: decide la doppietta di Higuain

Un gol per tempo per il Pipita, che sfrutta gli assist di Marchisio e Dybala. Nella ripresa rosso a Barella e gran parata di Buffon su Pisacane

E' la notte di Gigi Riva, ma è anche la notte della Juve. Se quella di Rombo di Tuono, premiato da Giovanni Malagò col collare d'oro del Coni, è una festa affascinante e unica, quella della Juve, alla quinta vittoria di fila, è ormai una consuetudine. Campionato finito? Sembra difficile fermare la marcia dei campioni d'Italia che vincono senza forzare e senza scannarsi, e, come a Crotone, colpiscono con due gol senza subirne e, come in Calabria, hanno sempre il timbro di mister 90 milioni, ovvero Gonzalo Higuain, ora in testa con Edin Dzeko alla classifica dei cannonieri, un altro suo chiodo fisso grazie alla doppietta in terra sarda. 

Dopo le onoreficenze per Riva, si gioca. Rastelli mantiene i propositi della vigilia: conferma Dessena e lascia fuori Ionita, si copre con un 4-4-2 votato al raddoppio sistematico sulle corsie e allo sfiancante lavoro di Sau e Borriello sui centrali di centrocampo Marchisio e Khedira. Ma non rinuncia a offendere. E infatti parte forte. Allegri rilancia Marchisio con l'indispensabile Khedira e usa le sue stelle offensive come al solito. Ma nella prima parte le stelle sono appannate, a parte qualche sgasata di Cuadrado che ottiene una punizione sul fondo è un giallo per la zanzara Barella, sempre più realtà in un Cagliari concreto che corre. E' la Juve che deve frenare i rossoblù rimediando due gialli: prima Lichtsteiner su Borriello e poi Chiellini per un'entrataccia su Barella. Unico sussulto del difensore livornese che dopo 18 minuti si arrende per un fastidio ai flessori (oggi gli esami) e va in infermeria lasciando il posto a Rugani. Bruno Alves ci prova col piazzato, il Cagliari accelera, la Juve è in sonno, priva di idee. Ci vogliono almeno 25 minuti prima che la capolista prenda coscienza e convinzione. C'è un solo tiro, alto, di Dybala, per il resto Rafael esce con sicurezza sui pochi cross. Ma guai a distrarsi e al 37' Marchisio, fin lì anonimo, trova l'imbucata giusta per il Pipita che tenuto in gioco da Pisacane e un po' dimenticato dai centrali rossoblù si infila e batte Rafael. Il Cagliari accusa il colpo e va negli spogliatoi, sotto, ma con una buona prova, come aveva chiesto Giulini. 

E proprio per ribadire che il re è sempre lui il Pipita pensa di raggiungere immediatamente Dzeko in testa alla classifica dei bomber. Il Cagliari è ancora sotto choc, nonostante il rigenerante intervallo. E dopo due minuti subisce il colpo del ko. Avvia Cuadrado, ricama Dybala, finalizza Higuain che servito dal connazionale, più rifinitore che risolutore, infila ancora Rafael. La gara si placa, Cuadrado si fa ammonire ingenuamente proseguendo l'azione dopo il fuorigioco fischiato, Rastelli rilancia Ionita e toglie Dessena. Borriello prova un tiro ma calcia malissimo, fa meglio Isla che alla sua ex squadra un dispiacere vorrebbe darlo eccome. Anche Allegri decide di cambiare: Marchisio ha dato, ecco Pjanic e al pianista basta mettere piede in campo per farsi toccare duro da Barella che finisce sotto la doccia col doppio giallo e fa finire definitivamente anche la partita. L'ultimo sussulto rossoblu è di Pisacane che con un gran tiro costringe Buffon a una super deviazione in angolo. L'ultima tentazione è di Rastelli che manda in campo Ibarbo, tornato dopo le delusioni greche, per creare scompiglio. Fischiato dalla solita Nord, applaudito da tutti. La Juve nel finale sfiora il terzo gol con Mandzukic (traversa) e Dybala (miracolo di Rafael).

E ora si pensa al futuro. Senza Barella, squalificato, sarà ancora un uomo in meno per Rastelli che, però recupera Farias, Joao Pedro e Padoin per far punti nella doppia trasferta contro Samp e Crotone, Mentre la Juve venerdì deve sbrigare la pratica Palermo, prima di imbarcarsi per Porto dove sarà tutta un'altra storia. Da scrivere.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6,5: Una parata, una. Ma che intervento: un tuffo splendido sulla bordata di Pisacane. Match blindato, altro clean sheet.
Stephan Lichtsteiner 6: Subito ammonito, fatica a prendere le misure. 15 possessi persi: troppi per un difensore. Lo abbiamo visto piú in forma.
Leonardo Bonucci 6,5: Bene. Ancora una volta é il bianconero ad effettuare piú passaggi. Imposta ogni azione, allarga il gioco, dietro non sbaglia nulla.
Giorgio Chiellini 5: 18 minuti bastano per meritarsi un'insufficienza. Rischia su Barella, guadagnandosi subito un giallo, perde Borriello al primo scatto. Poi si fa male e viene sostituito. (Dal 18' Daniele Rugani 6,5: Pulito, preciso, attento. Non sbaglia una partita che sia una)
Alex Sandro 6: Rischia trattenendo Dessena nel primo tempo: poteva starci il penalty per il Cagliari. Solo tre cross e un'occasione creata: testimonianza che ha spinto meno del consueto. 
Sami Khedira 6,5: Altra buona prova. Lucido, energico, preciso (95% di passaggi riusciti).
Claudio Marchisio 7: Verticalizzazione splendida quanto geniale per il gol di Higuain. Gioca con intelligenza, senza mai sprecare un pallone. Esce stremato. (Dal 67' Miralem Pjanic 6: Entra, trotterella, gestisce. Una ventina di minuti di puro allenamento).
Juan Cuadrado 7: Si propone spesso e nella prima frazione la Juve si appoggia sempre a lui per inventare qualcosa in avanti (saranno 92 i palloni giocati a fine gara). Avvia l'ottima ripartenza del raddoppio bianconero. Ormai un titolare inamovibile nello scacchiere di Allegri.
Paulo Dybala 7: Dolce ed elegante il pallone che innesca Higuain per lo 0-2 bianconero. Si muove tra le linee, dribbla, inventa. E impegna Rafael. (Dal 91' Mario Lemina s.v.).
Mario Mandzukic 6: Ormai è più evidente la fase difensiva di quella offensiva (8 possessi guadagnati). Sbaglia un gol di testa, si vede poco in avanti, poi centra una traversa nel recupero. Sarebbe un 6+.
Gonzalo Higuain 7,5: Letale e decisivo. Segna il primo gol con il pallone numero 13 del match. Quinta trasferta di fila a bersaglio, già 21 reti stagionali con la Juve. Un'altra doppietta: nessuno nel 2017 come lui in Serie A (8 gol da gennaio).


 

giovedì 9 febbraio 2017

Crotone-Juventus

Crotone-Juventus 0-2, gol di Mandzukic e Higuain. Fuga bianconera

Con le reti di Mandzukic e Higuain nella ripresa, i bianconeri si portano a +7 sulla Roma e a +9 sul Napoli

Missione compiuta. La Juventus rovina la festa del Crotone (città impazzita per l'arrivo della Signora: record d'incassi allo Scida) e rimanda la Roma a -7 con i gol di Mandzukic e Higuain. Ma non è stato tutto così facile come si potrebbe immaginare. Anzi, i bianconeri hanno impiegato più del previsto per aprire la difesa dei padroni di casa, che hanno resistito strenuamente per un'ora. Alla fine però la differenza di valori viene fuori: quando hai in campo tanti giocatori dai piedi buoni prima o poi il gol arriva, e così quando la Juventus ha cominciato a spingere sull'acceleratore ha ristabilito le gerarchie.  

Allegri conferma il modulo e Pjaca al posto di Cuadrado come anticipato alla vigilia, ma fa qualche sorpresa: fuori Pjanic, dentro Rincon accanto a Khedira, Asamoah a sinistra per far rifiatare Alex Sandro, mentre dall'altro lato c'è il ritorno dal primo minuto di Dani Alves dopo l'infortunio di novembre. Nicola s'affida al solito 4-4-2 ma sacrifica Trotta per schierare Tonev al fianco di Falcinelli. Il primo tempo regala emozioni sopratutto nei minuti finali, quando a pochi secondi dal fischio Ferrari salva sulla linea su un tiro sporco di Dybala; l'azione era iniziata con un colpo di testa di Pjaca parato da Cordaz. Così si va al riposo sullo 0-0, cosa mai successa alla Juventus pentastellata: con il nuovo modulo ha sempre segnato nei primi 45 minuti. L'altro episodio di rilievo è un fallo di Mesbah su Dybala: l'arbitro lascia correre ma dalle immagini il rigore ci poteva stare. Per il resto c'è poco da dire: la Juve controlla e il Crotone si chiude: dopo mezzora circa Allegri sposta Pjaca a sinistra, per provare a sfondare dalla parte di Rosi, Dybala a destra e Mandzukic centrale. 

L'assenza di Pjanic costringe Dybala ad abbassarsi per andare a prendersi il pallone. Lui arretra e Asamoah e Dani Alves s'allargano e salgono. E' così che la Juve del secondo tempo, più aggressiva e propositiva, trova il vantaggio dopo un quarto d'ora: testa di Asamoah che costringe Cordaz al tuffo, sulla respinta Mandzukic firma l'1-0. La punta croata non segnava in campionato due mesi: t'aspetti la rete di Pjaca, alla prima di titolare, e invece arriva il sigillo del connazionale. Inutile attendersi una reazione del Crotone, che era già tutto arroccato nella sua area. Un altro quarto d'ora e la Signora chiude la pratica calabrese: Ricon serve un pallone filtrante per Higuain (16 gol in campionato) che si smarca e segna il 2-0. I calabresi chiudono con il 4-5-1, la Juve ci prova ancora con Pjanic (botta al volo sulla traversa) e Higuain.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Spettatore non pagante per un tempo intero, se non altro sporca i guanti nel secondo: attento prima su Falcinelli e poi su Capezzi. Due parate non impossibili.
Dani Alves 5,5: Cose buone e cose meno buone. Tagli interessanti per i compagni alternati a troppi errori di misura. Le giocate migliori, quando può scambiare con Dybala. Da lui parte comunque il cross del vantaggio (dal 78' Andrea Barzagli s.v.)
Leonardo Bonucci 6: Gioca con il fisico per limitare Falcinelli, usandolo forse un po' troppo: dopo qualche scintilla nel primo tempo, nella ripresa si prende un giallo. Non perfetto nei lanci per gli attaccanti, per il resto se la cava bene.
Daniele Rugani 6,5: Scelto da Allegri per far coppia con Bonucci, non tradisce. Ha pochi pensieri, è vero, ma tutte le volte in cui deve disimpegnarsi lo fa al meglio. Rischia solo con una trattenuta su Falcinelli che Valeri considera regolare. 
Kwadwo Asamoah 6,5: Non butta mai via il pallone, giocandolo sempre al meglio. Se dietro ha poco lavoro, quando sale è decisivo: è lui a propiziare lo 0-1 di Mandzukic.
Sami Khedira 6: Non una prestazione indimenticabile. Libero da pensieri difensivi ha modo di giocare spesso il pallone, ma non sempre lo fa con la precisione adeguata (dal 70' Miralem Pjanic 6,5: Porta maggiore qualità nella gestione dei palloni in mezzo al campo. Entra con brio e colpisce una traversa clamorosa)
Tomas Rincon 7: Attenzione, presenza costante in mezzo al campo, chiusure puntuali. E in più, il tocco da trequartista che libera Higuain davanti a Cordaz. La prima da titolare del venezuelano è un successo. 
Marko Pjaka 5,5: Vivace, elettrico, voglioso di dimostrare qualcosa ad Allegri e ai tifosi. Ma è una voglia che ben presto si rivela controproducente: frenetico, spesso compie la scelta sbagliata al momento del dunque (dall'89' Stefano Sturaro s.v.)
Paulo Dybala 6,5: Prova in tutti i modi a far cambiar marcia alla Juventus in un primo tempo a ritmi blandi: da lui partono le azioni più pericolose. Non segna, ma gioca una gara qualitativamente costante.
Mario Mandzukic 7: Se nel primo tempo si nota più per un generoso recupero a centrocampo che per quello che combina in attacco, nella ripresa è decisivo: suo il gol che stappa un match diventato improvvisamente rognoso.
Gonzalo Higuain 7: In un modo o nell'altro, lascia sempre il segno. Sbuffa per un tempo calciando senza la giusta pericolosità, poi trova il modo di lasciare lo zampino: gol numero 16 in campionato.


 

lunedì 6 febbraio 2017

Juventus-Inter

Juve-Inter 1-0, Cuadrado decide con un missile

I bianconeri passano con un gol del colombiano, dopo un bel primo tempo. Ripresa più nervosa, nel finale espulso Perisic

Dopo Napoli e Roma, l’Inter. La legge dello Juventus Stadium decide ancora uno scontro diretto, coi bianconeri che fanno un altro passo verso il sesto scudetto consecutivo. L’1-0 è fissato da una sventola da fuori area di Juan Cuadrado, in chiusura di un primo tempo che ricorda uno dei due episodi della saga di Rocky. Sì, quando dopo qualche round Rocky Balboa e Apollo Creed se le danno di santa ragione a guardia bassa. Juve e Inter se la giocano così in 45’ stupendi, quando dopo 4 occasioni a 3 piuttosto evidenti il colombiano trova il gol che gli mancava da aprile in campionato. Con quella che non è propriamente la specialità della casa. Diverso il secondo tempo, con l’Inter che fatica a rifornire Icardi e a creare situazioni pericolose. E la Juve a gestire e a ripartire.  

Ennesima prova da grande squadra della Juve. Che ha il difetto di non segnare il secondo gol, anche a causa di un superlativo Handanovic, concedendo il minimo indispensabile con questo assetto a una squadra che ha tanti uomini per fare male. Dybala è a tratti incontenibile nel raccordo, oltre a colpire una traversa “messianica”, Mandzukic è da medaglia bel triathlon olimpico e Chiellini gladiatorio in difesa. Dove c’è lui, non si passa. La maturità della Juve da 4-2-3-1 sta nella copertura del campo e nella lettura delle linee di passaggio. Sì, con questo atteggiamento, parola tanto cara all’Allegri di questo periodo, si può andare avanti in Champions. 

L’Inter esce battuta, ma non è bartalianamente “tutto sbagliato tutto da rifare”. Napoli e Roma, le dirette rivali nella volata Champions, non avevano infastidito così la Juve allo Stadium. La squadra di Pioli gioca un bel primo tempo, quasi alla pari con la Juve. Il 3-4-2-1 davanti ad Handanovic, con Gagliardini e Brozo (poi Kondogbia) a proteggere la difesa e Medel libero che avrebbe inorgoglito Eugenio Fascetti, limita la qualità della Juve a 5 stelle e non si arrende a una partita di sola sofferenza. Il lavoro immane di Perisic consente ai nerazzurri di andare in pressione alta e di giocarsela alla pari dal 12’ al gol di Cuadrado. L’occasione di Joao Mario esce per un po’ di sfortuna, quella di Icardi è un errore, importante, dell’argentino, che reclama anche un rigore per una scivolata di Mandzukic in area. Quello che convince dell’Inter, è l’atteggiamento. Sempre dentro la partita, anche in un secondo tempo in cui Buffon non si sporca le mani e Handanovic salva tre volte su Pjanic, Higuain e Mandzukic. Con queste prestazioni, la volata Champions resterà apertissima.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6,5: Sicurezza assoluta. Si fa trovare pronto sul colpo di testa ravvicinato di Perisic, da campione vero.

Stephan Lichsteiner 6: Subito guizzante in avvio, poi bada a presidiare la sua area di competenza senza prendersi troppe licenze poetiche (81’ Dani Alves s.v.)
Leonardo Bonucci 6,5: Parte in sordina con qualche disattenzione qua e là, poi sale di colpi e non concede più niente a Icardi e compagni. Anima bianconera.
Giorgio Chiellini 6: Quando non riesce a sfangarla con l’esperienza, la sfanga con le maniere forti. Ruvido ma efficace.
Alex Sandro 6: Intrigante duello con Joa Mario. Limita le sue sgroppate ma si conferma un esterno solidissimo e ormai giunto alla piena maturità calcistica.
Sami Khedira 6,5: Soffre nel primo tempo la fisicità dei centrocampisti nerazzurri, poi sale in cattedra dettando legge. Risorsa inestimabile per supportare il nuovo assetto a trazione anteriore. 
Miralem Pjanic 6: A corrente alternata, cresce alla distanza dopo prima parte da attore non protagonista. Costringe per due volte Handanovic al grande intervento con le sue mortifere conclusioni.
Juan Cuadrado 7,5: Man of the match allo Juventus Stadium con il tiro da tre punti che manda in paradiso la Vecchia Signora, bordata di collo pieno in controbalzo che fa venire giù lo stadio. Ed è un fattore sulla destra con i suo cross affilati a tagliare la difesa avversaria. (71’ Claudio Marchisio 6: Entra per blindare il possesso e proteggere il vantaggio).
Paulo Dybala 7: Quando si accende regala sprazzi da fenomeno assoluto, vedi la mezza rovesciata spettacolare, vedi l’interno sinistro a giro da fermo che pizzica la traversa. Craque.
Gonzalo Higuain 6: Lascia la ribalta agli altri e quando riceve palloni utili impegna Handanovic. Si fa comunque apprezzare in fase di appoggio. Perfettamente integrato con i compagni, anche quando non vive serate magiche. 
Mario Mandzukic 6,5: Solita prestazione generosa da “tuttocampista” con grande dispendio di energie e moto pressoché perpetuo. Ma chi lo toglie più dall’undici titolare?