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domenica 18 dicembre 2016

Juventus-Roma

Juventus-Roma 1-0, decide Higuain. Bianconeri a +7, campione d'inverno

Decide un gol del Pipita nel primo tempo: la squadra di Allegri soffre nel finale ma allunga in classifica

Se "un diamante è per sempre", lo slogan allo Juventus Stadium vale anche se sostituiamo il gioiello più ambito dalle donne di tutto il mondo con una…Pipita. Juventus-Roma si decide con il quinto gol stagionale decisivo (decimo totale in campionato) di Gonzalo Higuain. Che inizia a pesare parecchio nell’economia della stagione. E così, dopo aver castigato il "suo" Napoli, manda la Juventus a più sette dalla Roma. Infliggendo un segnale pesantissimo al campionato prima di andarsi a giocare venerdì la Supercoppa col Milan. Anche se la Roma non esce ridimensionata dalla supersfida. La bilancia delle occasioni pende dalla parte della Juve. E Szczesny è il migliore della Roma. I giallorossi però sono alla pari sul piano mentale: non "sbracano" dopo un brutto inizio, chiudono le due frazioni in avanti. Quello che manca è la qualità nella rifinitura e nella conclusione. Perché se Higuain decide, Dzeko non incide, cedendo alla superiorità di Rugani e Chiellini.  

Spalletti stupisce tutti. Che Salah parta dalla panchina è nell’ordine delle cose, ma la scelta di sostituirlo con l’inadeguato Gerson sorprende tutti. E soprattutto non porta a niente di buono. La catena di destra con Rudiger in fase offensiva è nulla. E per fortuna che Alex Sandro è in serata normale. Lo strappo iniziale della Juve nasce dalla voglia di mangiare la partita di Mandzukic, che confeziona il primo recupero con palla a Higuain dopo 50”. E Szczesny è bravissimo sul Pipita, imbeccato ancora dal croato. La Roma patisce l’inferiorità numerica in mezzo con De Rossi e Strootman in difficoltà iniziale. Pjanic è bravo a galleggiare tra le linee, pur senza inventare chissà cosa. La Roma si rinfranca nella seconda metà di tempo. E’ Nainggolan a prendersela sulle spalle: lo trovi a recuperare palla sulla sua area, ad appoggiare Dzeko, ad andare al tiro. Un giocatore totale. L’occasione più insidiosa per la Roma è una mischia da corner, con Manolas murato da Rugani e spazzato da Khedira. L’atteggiamento della Roma convince, la produzione un po’ meno. Anche perché dalle fasce, con un Perotti scialbo, arriva pochino. 

L’infortunio di Pjanic (che già non stava bene) in avvio di ripresa ridisegna la Juve col 4-4-2 e Cuadrado. Mentre Spalletti è già ripartito col cambio non quotato dai bookmaker, Salah per Gerson. Mentre Mandzukic continua a far capire perché per Allegri sarà complicatissimo levarlo, Rugani si laurea col massimo dei voti, portando al professor Allegri la tesi su Dzeko. Il borsino giallorosso tende nuovamente al rialzo, dopo che Szczesny evita il 2-0 con una parata meravigliosa su Sturaro, messo in porta dal solito Mandzukic. C’è il rientrante Barzagli per il 3-5-2 Juve, e il faraone per De Rossi, per un 4-2-3-1 parecchio offensivo. La Roma, spinge, crea un paio di mischie pericolose. Ma è Szczesny a regalare la parata migliore in chiusura, ancora sull’ottimo Sturaro. Simbolo di una Juve che lotta sempre. E che certe partite non le sbaglia mai.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Soffre un po’ la confusione e il fisico che la Roma porta in area sui corner, ma non si macchia di nessun particolare peccato. Ordinaria amministrazione, insomma.
Stephan Lichtsteiner 6: Una discreta spinta, un paio di cross interessanti e una buona fase difensiva. Quando la Roma poi va in raddoppio, combina poco. Ma non si poteva certo aspettarsi dell’altro. Dal 68’ Andrea Barzagli 6: Torna in campo dopo l’infortunio alla spalla di Verona per 25 minuti finali che lasciano buone speranze ad Allegri. E non solo.
Daniele Rugani 7,5: Partita sontuosa là dietro, dove anticipa costantemente Dzeko o legge ogni tentativo di pallone fatto filtrare. Allegri ha finalmente deciso di dargli continuità e il buon Rugani lo sta ripagando alla grande. Stasera, davvero, con una gran prova di maturità. Specie in un finale così complicato.
Giorgio Chiellini 6: Ordinaria amministrazione anche per lui a fianco di un Rugani che stasera fa davvero un figurone. 
Alex Sandro 6,5: Rischia grossissimo su un paio di uscite palla al piede finite male – una di queste porta alla chance di Perotti – ma alla fine è anche colui che si materializza come la costante spina nel fianco di Rudiger. A tutto campo.
Sami Khedira 6: Lavoro silenzioso e costante in mediana.
Claudio Marchisio 7: Quando Marchisio gira, tutta la Juve gira. Nel primo tempo è assoluto protagonista del gioco; nella ripresa è prezioso ed intelligente baluardo a protezione della linea a quattro. E’ il giocatore da cui questa squadra davvero non può prescindere.
Stefano Sturaro 7,5: Nella serata in cui per la Juve è fondamentale il lavoro della classe operaria, il migliore in campo va a uno Sturaro autentico uomo ovunque. Insieme a Mandzukic è una presenza costante in mediana, pronto sempre al raddoppio o alla chiusura degli spazi.
Miralem Pjanic 6: Bloccato a inizio ripresa dall’ennesimo guaio, gioca una partita onesta. Si va vedere tra le linee ma soffre inevitabilmente dal punto di vista fisico e, per la botta presa, alla fine si deve arrendere. Dal 51’ Juan Cuadrado 6,5: Entra quasi a freddo ma dimostra di essersi ormai adattato a qualsiasi ruolo. Parte trequartista, torna esterno, finisce terzino. Un paio di leziosismi di troppo, ma anche due o tre partenze alla sua maniera. 
Gonzalo Higuain 7,5: Fa una cosa in tutta la partita, ma va benissimo così ed è ciò che da lui vuole la Juve: palla rubata di grinta, dribbling, secondo dribbling, bordata di sinistro. Tre punti. Sesto gol nelle ultime 9 apparizioni in tutte le competizioni. Non male… Dall’81’ Paulo Dybala :s.v.
Mario Mandzukic 7,5: Ok, Higuain fa gol. Ma quanto ha corso Mandzukic. Per il croato la Stadium è un’ovazione costante. Dopo 30 secondi è fuori dai cartelloni per una spallata di Manolas, al 95’ si accascia al suolo, sfinito, al triplice fischio. Nel mezzo tackle, recuperi, raddoppi, chiusure difensive ma anche assist – come quello a Sturaro – e naturali proiezioni offensive. Una partita di una generosità commovente.


 

 

lunedì 12 dicembre 2016

Torino-Juventus

Torino-Juventus 1-3: Belotti, doppietta di Higuain e Pjanic

Belotti porta avanti i granata, poi ci pensa Higuain con una doppietta a placare un bel Torino. Nel finale la chiude Pjanic, appena entrato

Non basta il massaggiatore, non basta il popolo granata, non basta lo Stadio Olimpico Grande Torino. Il Dragone, per dirla alla Mihajlovic, non si spaventa, non si commuove: espugna il castello granata e manda un messaggio al regno intero della A. Chi vuole tagliargli la testa? Non ce la fa il Toro, che pure lotta alla pari a lungo e si porta anche in vantaggio con il cavaliere senza macchia e senza paura Belotti. Risponde Higuain, decide Higuain, la chiude il subentrato Pjanic. Tre a uno per la Juve, che ora risale a +7 sulle seconde, che si sfidano domani.  

E’ stato un derby per numeri 9, con i due centravanti migliori in campo, è stato un derby a lungo equilibrato (e negli ultimi anni non era così scontato). Il 3-1 finale è frutto del crollo dopo il bis di Higuain e dell’impatto immediato del subentrato Dybala, che fa a fette la difesa già provata partendo da destra. Già i cambi… Sinisa ne fa tre tutti insieme, quando mancano dieci minuti e siamo sull’1-1: sembra la mossa per provare a vincerla, ma alla ripresa del gioco ecco il lancio giusto, il controllo di Higuain, il diagonale perfetto dopo aver “mandato a spasso” Barreca. Alla fine è profetico lo striscione del settore bianconero, prima del match: “Cambia il nome, non la storia: su questo campo la nostra gloria”.

Gara da bomber, dicevamo. Le clausole sono mica cosa per tutti. Quasi volessero confermare quei 200 milioni scarsi che mettono insieme “per la rescissione”, Belotti e Higuain si prendono i titoli e i flash del primo tempo. Sono loro, i più attesi, a fissare l’1-1. Il Gallo domina nei primi 20 minuti, durante i quali Rugani fatica a contenere le sue sportellate. Sul gol, poi Belotti sovrasta Lichtsteiner, facendo trovare la sua testa al cross che conclude una grande discesa di Baselli che ne salta due prima di crossare dal fondo. E’ il 16’, la Torino granata esulta insieme al suo numero 9, Mihajlovic richiama Rossettini per registrare la difesa. Avrebbe dovuto parlare anche con Castan, tagliato fuori 12 minuti dopo da un tocco di prima di Mandzukic (che pare involontario) su verticalizzazione di Cuadrado. Un’autostrada si apre di fronte a Higuain, che aveva preso la mira qualche minuto prima (parata di Hart) e stavolta non perdona: 1-1. La sfida a due se la prende il Pipita, con la 19esima doppietta in A, e il 6° gol in 7 partite al Toro. 

Scelte azzeccate e meriti per Allegri, che si adegua al clima da battaglia preferendo Sturaro a Pjanic, piazzando i suoi con un 4-3-3 spurio, che in fase difensiva diventa un 4-4-2 classico e quando si tratta di attaccare vede un sovraffollamento sul centro destra, con spazio per Alex Sandro per salire sulla sinistra. Dal triangolo Cuadrado-Mandzukic-Higuain, molto vicini, nasce il primo gol. Il croato è sempre nel vivo del gioco, sia che si tratti di offendere o di chiudere, il colombiano troverà più spazi nella ripresa, completando il lavoro con un paio di chiusure difensive. Dybala farà anche meglio, partendo da lì, mentre la difesa dopo qualche balbettio tiene. 

Il Toro si muove intorno a un totem, Andrea Belotti: più che terminale, il Gallo corre ovunque, sradica palloni, detta passaggi e li fa. Rimedia falli e trascina i compagni. Il tridente dei miracoli e soprattutto lui, con Iago spento e Ljajic bloccato: il serbo però, quando il risultato è sul pareggio sfora il 2-1 co un tiro a giro che fa paura persino al Dragone. In mezzo Baselli è il migliore, dietro qualche ingenuità di troppo, specie nel finale. E la Juve non perdona.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Beffato dal vantaggio del Toro, non è chiamato ad altri interventi. Soffia il pallone fuori sulla conclusione di Ljajic.
Stephan Lichtsteiner 5.5: Sovrastato da Belotti in occasione del vantaggio granata vive una gara di sofferenza. In affanno.
Daniele Rugani 6.5: Duello rusticano con Belotti, l’uomo ovunque del Toro. Soffre a tratti ma non cade mai. Ottima prova.
Giorgio Chiellini 6: Non sempre impeccabile, riesce con esperienza e doti fisiche a mettere sempre la proverbiale pezza. Certi appoggi sbagliati però…
Alex  Sandro 6: Meno scatenato del solito. Zappacosta si dimostra cliente rognoso e il brasiliano deve arretrare il baricentro della propria azione, badando al sodo. Si salva quasi sempre ma non è una passeggiata. 
Sami Khedira 6: Gara, al solito, compassata e preziosa. Prova l’inserimento in area senza successo nella ripresa. Non brilla ma il suo apporto c’è sempre.
Claudio Marchisio 6.5: Determinante per gli equilibri. Ricama e cuce, lancia e apre varchi con buone verticalizzazioni. Con lui è sempre un’altra Juve.
Stefano Sturaro 6: Solita gara di lotta e personalità. Sbaglia, però, come spesso capita, troppi appoggi. (67’ Mario Lemina 6: Buon impatto sulla gara).
Juan Cuadrado 5.5: Nel primo tempo soffre l’intraprendenza di Barreca e non riesce a spaccare la partita in favore della Juve. Fa partire l’azione del pareggio ma non brilla.(80’ Miralem Pjanic 6.5: Entra e segna. Cosa volere di più?).
Gonzalo Higuain 8: Torna a segnare in campionato e lo fa con due gol fondamentali, il secondo davvero splendido. Partecipa al gioco della squadra, affinando anche l’intesa con Mandzukic. La sensazione è che il ritorno di Dybala possa giovargli ulteriormente. Ma non era un giocatore in crisi? Cecchino. 
Mario Mandzukic 7: Solito apporto in termini di qualità e quantità. Gioca a tutto campo. Sgomita davanti, diventa difensore aggiunto, regala addirittura un tacco (molto probabilmente involontario) per lanciare Higuain verso la rete. Chi gli dice che dovrà tornare in panchina? (71’ Paulo Dybala 7: Entra, inventa e regala momenti di calcio eccelso. Lo slalom che regala di fatto il 3-1 alla Juve è qualcosa che solamente i giocatori di categoria superiore possono regalare. Gioia per gli occhi)  .

 

giovedì 8 dicembre 2016

Juventus-Dinamo Zagabria

Juve-Dinamo Zagabria 2-0, Higuain e Rugani valgono il primo posto

Il Pipita e Rugani firmano il 2-0 sulla Dinamo Zagabria: i bianconeri vincono il girone e ritrovano anche Dybala, assente da fine ottobre

Sarà un weekend lungo in casa Juventus. Mica per il ponte, che al mondo pallonaro interessa il giusto. Prima il derby col Toro, poi il sorteggio degli ottavi di Champions. Che la Juve si guadagna da prima del girone, dopo un comodo 2-0 alla Dinamo Zagabria. Dei pericoli dell’urna vi parliamo a parte, ma nemmeno il Real riesce a battere il Dortmund. Anche i blancos faranno parte del lotto delle terribili seconde nell’urna. Di queste cose la Juve si è comunque preoccupata il giusto. Senza spendere troppe energie, i bianconeri hanno giocato una buona partita, contro una squadra oggettivamente non all’altezza della Champions League, che ha chiuso il gruppo con l’imbarazzante bilancio di 0 punti, 0 gol fatti e 15 subiti. E che allo Stadium ha badato più che altro a evitare la goleada. 

I bianconeri, con Pjanic alle spalle di Higuain e Mandzukic, creano palle gol da subito. I croati non hanno la tecnica o l’impatto fisico per provare a limitarli. Svetta Rugani in mezzo alla difesa, Marchisio gioca molti palloni. E Pjanic, libero da compiti difensivi o marcature asfissianti, entra in 5 delle 8 conclusioni della Juve nel primo tempo. La Juve non segna perché Higuain sbaglia un gol non impossibile in avvio, poi Livakovic si dimostra bravo e fortunato, come quando non paga dazio dopo un’uscita errata e una respinta difettosa su un Mandzukic in condizione semplicemente esaltante. Il gol arriva in avvio di ripresa, dopo una percussione da rugby di un Lemina in crescendo alla distanza, con Higuain che non spreca il destro del vantaggio. Ai croati va benissimo perdere di misura, la Juve inizia a pensare al derby. C’è tempo per il 2-0 di Rugani, aiutato dal corner meraviglioso di Pjanic. E per rivedere Paulo Dybala: 10 minuti e due gol sfiorati in attesa di aumentare i minuti già dal derby. La Juve avrà bisogno del suo campioncino, soprattutto in primavera.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Norberto Neto 6: Semi inoperoso. Nessuna parata rilevante.  

Daniele Rugani 7: A suo agio in mezzo nella difesa a tre. Timbra il primo centro in Champions. Migliora di partita in partita, ormai un titolare aggiunto in questa Juve. 

Mehdi Benatia 6: Concentrato, pulito, senza sofferenze. Nulla di impressionante, anche perché l’avversario era modesto, ma solido. 

Patrice Evra 6: Attento dietro, non commette sbavature. Ormai meglio nella difesa a tre che esterno. 

Juan Cuadrado 6,5: Corre come un dannato a destra. Salta spesso l’uomo, crossa, duetta con gli attaccanti. Mezzo voto in meno per un egoismo a volte inconcepibile. 

Mario Lemina 6,5: Entra nell’azione del gol di Higuain, si fa notare con alcune buone accelerazioni. Tecnicamente sbaglia ancora tanto, ma la prestazione è più che sufficiente. 

Claudio Marchisio 6: Ordinato, senza esagerare. Detta il ritmo alla Juventus, allarga il gioco, copre Pjanic. (Dal 73’ Stefano Sturaro s.v.). 

Miralem Pjanic 6: Dietro le punte, inizia ispirato. Poi piano piano si spegne. Nella ripresa poche iniziative da ricordare. Suo il corner del secondo gol. (Dall’80’ Paulo Dybala 6,5: Entra con una voglia spavalda. Calcia tre volte in 10 minuti, cerca palla, vuole ritrovare confidenza. Voto positivo per lo spirito, nonostante il poco minutaggio). 

Kwadwo Asamoah 5,5: Tanti, troppi, cross imprecisi. Le gambe non girano come dovrebbero. Se non è in condizione, risulta poco utile. Da rivedere. 

Gonzalo Higuain 6,5: Un po’ appesantito, a volte poco reattivo, ma poi gli capita un pallone vagante a centro area e lui punisce. Dopo 418 torna al gol, il suo decimo in generale con la maglia della Juve. La Juve ha bisogno che l’argentino sia in forma tra febbraio e marzo. Il fiuto è sempre quello del campione. 

Mario Mandzukic 7: Solito leone. Copre, rincorre, arretra, contrasta. Un ripiegamento dietro l’altro. Un esempio, un idolo della tifoseria, un attaccante che gioca a tutto campo in questo modo non esiste in Europa. (Dall’84’ Hernanes s.v.).



 

lunedì 5 dicembre 2016

Juventus-Atalanta

Juventus-Atalanta 3-1, gol di Alex Sandro, Rugani, Mandzukic e Freuler

La capolista spazza via la rivelazione: segnano Alex Sandro, Rugani e il croato, migliore in campo. Inutile gol di Freuler nel finale

Lontano il mare di Genova e il suono delle sirene rossoblù. Questo è lo Stadium, questa è la Juve, con buona pace di Gasp che viene pure da queste parti. Senza accelerare più del dovuto, con “la velocità di crociera” auspicata da Allegri, i bianconeri hanno ripreso il cammino interrotto a Marassi, spendendo il solito segnale spietato al resto della compagnia. Per l’Atalanta non c’è un destino da Leicester, per la Juventus un cesto pieno di buone notizie in vista di un dicembre di fuoco.  

La scelta saggia della difesa a 4 con Rugani preferito a Benatia ha limitato la nostalgia delle due B, Bonucci e Barzagli. Allegri ha pure regalato un nuovo vestito a Pjanic, trequartista per imbucare la palla giusta al duo maxi Higuain-Mandzukic. Per Gasp la solita beata gioventù, anche se nel 3-4-1-2 ha pesato la squalifica di Gagliardini: ecco Freuler in mezzo accanto a Kessie, pregiato fiore da esibire a mezza Europa. Per spezzare la gara dopo 15 minuti e allontanare i cattivi pensieri è servito uno strappo furioso di Alex Sandro (con omaggio successivo alla Chapecoense) da sommare a una mezza papera di Sportiello. A far partire l’azione, un numero da prestigiatore del Pipita, ancora una volta obbligato dagli eventi a “Dybalizzarsi”. Uno degli enigmi della Juve di questo periodo sta per finire visto il ritorno della Joya, intanto per un’altra serata Gonzalo è dovuto arretrare più del necessario, perdendo un po’ di fosforo in zona gol. La zuccata del 2-0 di Rugani, poi, ha semplificato la pratica burocratica. Tutto su un corner di Pjanic, che dietro le punte si è mosso come mai prima in questa nuova vita torinese: tocchetti dolci e contrasti vinti, nella speranza generale che abbia finalmente trovato il suo posto nel mondo bianconero. 

L’Atalanta ci ha messo corsa e poco altro, penalizzata dai due cazzotti presi immediatamente. Gasp non è mai il tipo da modificare il suo pensiero verticale, ma troppo lo spazio gentilmente concesso a Pjanic. È sembrato tardivo, e neanche particolarmente produttivo, il passaggio al 3-5-2, ma almeno Freuler ha potuto togliere un po’ di ossigeno al bosniaco. La sfuriata atalantina sul finire del primo tempo si è, comunque, infranta su Mandzukic, raro esempio di centravantone totale: ha sgomitato duro, fatto sponde di fino e in difesa si è pure trasformato in stopper, ribattendo due conclusioni prima di Freuler e poi di Gomez. 

Che non ci sia più traccia dei fantasmi liguri lo ha confermato il secondo tempo, fatto di qualche trama pregiata: certi scambi si erano visti pochissimi in questo periodo travagliato in casa Juve. Marchisio non è Hernanes, e non serviva questa notte di inizio di dicembre per averne conferma: un suo tiro al volo dalla distanza al 62’ è stata una delle cose belle della serata. Non la più bella perché in cima alla classifica resta la generosità commovente di Mandzukic: il gol di testa sul 3-0 è stato il premio, meritato quanto i cori ripetuti del suo popolo, anche quando è dovuto uscire per colpa di una tacchettata sotto al ginocchio. Neanche le nuove idee di Gasp, Pesic al posto di Petagna, Grassi per Conti e D’Alessandro per Kurtic, hanno cambiato l’inerzia di un match già scritto: il gol al volo di Freuler solo un bagliore in una serata grigia. Al contrario, Allegri ha potuto gestire il logorìo di Khedira e ha regalato applausi pure a Pjanic: nell’attesa che il Pipita torni alla vecchia abitudine, si può risparmiare qualche big.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Praticamente mai impensierito dall’attacco dell’Atalanta. Nel primo tempo ci pensa Mandzukic ad allontanare gli unici due sussulti della squadra di Gasperini.
Stephan Lichtsteiner 6: Buon contributo in termini di agonismo e corsa e questa non è certo una novità. Difetta, in certi frangenti, in precisione.
Daniele Rugani 7: Sempre più una certezza per Allegri.Il ragazzo non sbanda e quando c’è bisogno di lui si fa sempre trovare pronto. Preciso nelle chiusure difensive e prezioso sui piazzati, trova il suo secondo gol stagionale.
Giorgio Chiellini  6.5: Guida il reparto con autorità. Una sicurezza dietro, limita Petagna con l’aiuto di Rugani. Serata di grande tranquillità.
Alex Sandro 7: Altra grande prova dell’esterno brasiliano. Dopo la brutta prestazione di Genova ritrova smalto e accelerazioni. Si inventa il gol dell’1-0 con uno scatto che brucia Conti e con un sinistro carico d’effetto che beffa Sportiello. Certezza. 
Sami Khedira 6: Il meno positivo della cerniera di centrocampo bianconera. Non commette errori ma non riesce a salire di tono. Pochi inserimenti e pochi guizzi. (60’ Mario Lemina 6: Buon impatto sulla gara. Coglie un palo clamoroso).
Claudio Marchisio 6.5: Non ruba l’occhio questa sera ma la sua importanza nei meccanismi della squadra di Allegri è sotto gli occhi di tutti. Con lui in campo la squadra si esprime meglio. Sicurezza e fosforo al servizio dei compagni.
Stefano Sturaro 6.5: Buona gara del centrocampista bianconero. Generoso e caparbio vince la maggior parte dei contrasti. Dopo il brutto ingresso di Genova, rialza la testa.
Miralem Pjanic 7: Il bosniaco illumina la gara nel primo tempo, con tocchi sapienti e intuizioni geniali. Che Allegri abbia finalmente trovato la posizione giusta per lui? Staremo a vedere, di certo oggi uno dei migliori in campo, con due assist da fermo all’attivo. (77’ Patrice Evra S.V.)
Gonzalo Higuain 6: Non trova la via del gol e questa è comunque una notizia. Quattro gare consecutive senza segnare in campionato sono tante per uno come lui. La sua prestazione è comunque sufficiente e caparbia. Spuntato. 
Mario Mandzukic 7.5: Uomo ovunque. Segna, sgomita, lotta, apre varchi, recupera un’infinità di palloni. Generosità e peso specifico al servizio della squadra. Giocatore fondamentale negli equilibri della squadra di Allegri. Determinante. (75’ Juan Cuadrado 6: Serpentine e guizzi ma anche la dormita in occasione del gol di Freuler) .