Juventus-Roma 1-0, decide Higuain. Bianconeri a +7, campione d'inverno
Decide un gol del Pipita nel primo tempo: la squadra di Allegri soffre nel finale ma allunga in classifica
Se "un diamante è per sempre", lo slogan allo Juventus Stadium vale anche se sostituiamo il gioiello più ambito dalle donne di tutto il mondo con una…Pipita. Juventus-Roma si decide con il quinto gol stagionale decisivo (decimo totale in campionato) di Gonzalo Higuain. Che inizia a pesare parecchio nell’economia della stagione. E così, dopo aver castigato il "suo" Napoli, manda la Juventus a più sette dalla Roma. Infliggendo un segnale pesantissimo al campionato prima di andarsi a giocare venerdì la Supercoppa col Milan. Anche se la Roma non esce ridimensionata dalla supersfida. La bilancia delle occasioni pende dalla parte della Juve. E Szczesny è il migliore della Roma. I giallorossi però sono alla pari sul piano mentale: non "sbracano" dopo un brutto inizio, chiudono le due frazioni in avanti. Quello che manca è la qualità nella rifinitura e nella conclusione. Perché se Higuain decide, Dzeko non incide, cedendo alla superiorità di Rugani e Chiellini.
Spalletti stupisce tutti. Che Salah parta dalla panchina è nell’ordine delle cose, ma la scelta di sostituirlo con l’inadeguato Gerson sorprende tutti. E soprattutto non porta a niente di buono. La catena di destra con Rudiger in fase offensiva è nulla. E per fortuna che Alex Sandro è in serata normale. Lo strappo iniziale della Juve nasce dalla voglia di mangiare la partita di Mandzukic, che confeziona il primo recupero con palla a Higuain dopo 50”. E Szczesny è bravissimo sul Pipita, imbeccato ancora dal croato. La Roma patisce l’inferiorità numerica in mezzo con De Rossi e Strootman in difficoltà iniziale. Pjanic è bravo a galleggiare tra le linee, pur senza inventare chissà cosa. La Roma si rinfranca nella seconda metà di tempo. E’ Nainggolan a prendersela sulle spalle: lo trovi a recuperare palla sulla sua area, ad appoggiare Dzeko, ad andare al tiro. Un giocatore totale. L’occasione più insidiosa per la Roma è una mischia da corner, con Manolas murato da Rugani e spazzato da Khedira. L’atteggiamento della Roma convince, la produzione un po’ meno. Anche perché dalle fasce, con un Perotti scialbo, arriva pochino.
L’infortunio di Pjanic (che già non stava bene) in avvio di ripresa ridisegna la Juve col 4-4-2 e Cuadrado. Mentre Spalletti è già ripartito col cambio non quotato dai bookmaker, Salah per Gerson. Mentre Mandzukic continua a far capire perché per Allegri sarà complicatissimo levarlo, Rugani si laurea col massimo dei voti, portando al professor Allegri la tesi su Dzeko. Il borsino giallorosso tende nuovamente al rialzo, dopo che Szczesny evita il 2-0 con una parata meravigliosa su Sturaro, messo in porta dal solito Mandzukic. C’è il rientrante Barzagli per il 3-5-2 Juve, e il faraone per De Rossi, per un 4-2-3-1 parecchio offensivo. La Roma, spinge, crea un paio di mischie pericolose. Ma è Szczesny a regalare la parata migliore in chiusura, ancora sull’ottimo Sturaro. Simbolo di una Juve che lotta sempre. E che certe partite non le sbaglia mai.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Gianluigi Buffon 6: Soffre un po’ la confusione e
il fisico che la Roma porta in area sui corner, ma non si macchia di
nessun particolare peccato. Ordinaria amministrazione, insomma.
Stephan Lichtsteiner 6: Una discreta spinta, un
paio di cross interessanti e una buona fase difensiva. Quando la Roma
poi va in raddoppio, combina poco. Ma non si poteva certo aspettarsi
dell’altro. Dal 68’ Andrea Barzagli 6: Torna in campo dopo l’infortunio alla spalla di Verona per 25 minuti finali che lasciano buone speranze ad Allegri. E non solo.
Daniele Rugani 7,5: Partita sontuosa là
dietro, dove anticipa costantemente Dzeko o legge ogni tentativo di
pallone fatto filtrare. Allegri ha finalmente deciso di dargli
continuità e il buon Rugani lo sta ripagando alla grande. Stasera,
davvero, con una gran prova di maturità. Specie in un finale così
complicato.
Giorgio Chiellini 6: Ordinaria amministrazione anche per lui a fianco di un Rugani che stasera fa davvero un figurone.
Alex Sandro 6,5: Rischia grossissimo su un
paio di uscite palla al piede finite male – una di queste porta alla
chance di Perotti – ma alla fine è anche colui che si materializza come
la costante spina nel fianco di Rudiger. A tutto campo.
Sami Khedira 6: Lavoro silenzioso e costante in mediana.
Claudio Marchisio 7: Quando Marchisio gira, tutta
la Juve gira. Nel primo tempo è assoluto protagonista del gioco; nella
ripresa è prezioso ed intelligente baluardo a protezione della linea a
quattro. E’ il giocatore da cui questa squadra davvero non può
prescindere.
Stefano Sturaro 7,5: Nella serata in cui per la
Juve è fondamentale il lavoro della classe operaria, il migliore in
campo va a uno Sturaro autentico uomo ovunque. Insieme a Mandzukic è una
presenza costante in mediana, pronto sempre al raddoppio o alla
chiusura degli spazi.
Miralem Pjanic 6: Bloccato a inizio ripresa
dall’ennesimo guaio, gioca una partita onesta. Si va vedere tra le linee
ma soffre inevitabilmente dal punto di vista fisico e, per la botta
presa, alla fine si deve arrendere. Dal 51’ Juan Cuadrado 6,5: Entra quasi a freddo ma dimostra di essersi ormai adattato a
qualsiasi ruolo. Parte trequartista, torna esterno, finisce terzino. Un
paio di leziosismi di troppo, ma anche due o tre partenze alla sua
maniera.
Gonzalo Higuain 7,5: Fa una cosa in tutta la
partita, ma va benissimo così ed è ciò che da lui vuole la Juve: palla
rubata di grinta, dribbling, secondo dribbling, bordata di sinistro. Tre
punti. Sesto gol nelle ultime 9 apparizioni in tutte le competizioni.
Non male… Dall’81’ Paulo Dybala :s.v.
Mario Mandzukic 7,5: Ok, Higuain fa gol. Ma quanto
ha corso Mandzukic. Per il croato la Stadium è un’ovazione costante.
Dopo 30 secondi è fuori dai cartelloni per una spallata di Manolas, al
95’ si accascia al suolo, sfinito, al triplice fischio. Nel mezzo
tackle, recuperi, raddoppi, chiusure difensive ma anche assist – come
quello a Sturaro – e naturali proiezioni offensive. Una partita di una
generosità commovente.