Simply 6

domenica 22 maggio 2016

Milan-Juventus

                                             L'ITALIA SI TINGE DI BIANCO E NERO

La Juventus batte 1-0 il Milan e si aggiudica la Coppa Italia per l’11a volta nella storia, diventando la prima squadra italiana a conquistare per due volte di fila l’accoppiata scudetto-coppa nazionale. Il primo tempo è di marca Milan, che non trova il gol. Più equilibrato il secondo, ma il risultato non cambia. Si va ai supplementari: Allegri inserisce Morata che dopo una manciata di minuti segna il gol vittoria (110′).
Milan e Juventus si ritrovano di nuovo faccia a faccia in una finale. Nel 2003 in palio c’era la Champions League, stasera all’Olimpico di Roma la coppa è molto meno prestigiosa, ma questo non sminuisce l’importanza del match. In casa bianconera si cerca un doblete storico, visto che mai nessuno prima ha conquistato per due anni di fila l’accoppiata scudetto-Coppa Italia. Per i rossoneri e il suo allenatore, invece, la sfida rappresenta un bivio decisivo: in caso di vittoria il Milan metterebbe in bacheca un trofeo dopo cinque stagioni, altrimenti andrebbe in archivio la terza stagione fallimentare di fila senza Europa. Brocchi si gioca il suo futuro: regalare una gioia a Berlusconi in tribuna potrebbe significare rimanere al timone anche l’anno prossimo.
Milan e Juventus si affrontano in finale di Coppa Italia per la quarta volta. Finora il bilancio è di due successi dei bianconeri e uno dei rossoneri che trionfarono nell’unica occasione in cui il match si disputò in gara secca e proprio all’Olimpico di Roma: era l’1 luglio 1973 e la squadra all’epoca allenata da Nereo Rocco si impose 6-3 ai rigori dopo che al 120′ la partita si era chiusa sull’1-1. I due successi della Juventus risalgono invece alle stagioni 1941-42 e 1989-90. Nel primo caso, dopo l’1-1 dell’andata a Milano, i bianconeri stravinsero 4-1 al ritorno. Nel 1990, invece, la vittoria fu decisamente più sofferta: dopo lo 0-0 al Comunale, la squadra di Zoff vinse 1-0 al ritorno a San Siro.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Neto 6: Presa ferrea e nessuna titubanza per il vice-Buffon: esame superato.
Andrea Barzagli 6.5: Impeccabile, come sempre gli è accaduto nel corso di questa estenuante stagione. Seconda giovinezza per il centrale toscano. Ministro della difesa.
Giorgio Chiellini 7: Sicuro, autoritario e provvidenziale. Mai recupero fu più fruttuoso per la causa bianconera: ottime notizie anche in chiave nazionale. Re Giorgio.
Davide Rugani 6: Non è aggraziato come i compagni di reparto, deve spendere qualche fallo di troppo e rimediare l’”ennesimo” giallo (dopo eterna astinenza), ma tutto sommato se la cava bene, Il suo anno da praticante è finito in crescendo.
Stephan Lichtsteiner 5: Soffre la freschezza atletica di De Sciglio e i guizzi di Bonaventura: lo svizzero non è un “fattore” sulla corsia di destra e provoca un leggero solletico alla retroguardia rossonera quando spinge in avanti (76’ Cuadrado 7: Impatto devastante: suo il cross al bacio per la definizione fantastica di Morata. Sbuca da sotto le foglie e sorprende la difesa rossonera).
Hernanes 4,5: Profeta inconsistente e per nulla incisivo. Inghiottito dalla tracotanza del centrocampo rossonero, gira a lungo a vuoto senza riuscire a prendere in mano la squadra bianconera. Inevitabilmente, è lui l’emblema della contro-prestazione bianconera. Esce lui e la Juve risolve la pratica: un caso? (109’ Alvaro Morata 7,5: Un pallone toccato, un gol: stimmate del fuoriclasse assoluto per il ragazzo svezzato dal Real Madrid, che alla Casa Blanca potrebbe presto fare ritorno. Quando si dice “Nato pronto”: nemmeno il tempo di tastare il campo che Alvaro trova la coordinazione e la battuta a rete di controbalzo per il gol partita. Segnò in tutte le partite più importanti nella campagna europea lo scorso anno, si è ripetuto con l’autografo sul secondo double consecutivo quest’anno. Re Mida.)
Mario Lemina 6,5: Patisce a lungo la fisicità del centrocampo rossonero e si accende ad intermittenza, ma il gol vittoria nasce da una poderosa accelerazione a tagliare in due la difesa del Milan. Talento cristallino.
Paul Pogba 5,5: Fatica terribilmente a caricarsi la squadra sulle spalle e, non a caso, è vittima di un nervosismo serpeggiante che alle volte lo manda fuori giri.. Chiama due volte Donnarumma al grande intervento, ma la sua stella questa sera resta offuscata. Tanti meriti vanno ascritti agli avversari che ben lo contengono. Leone in gabbia.
Patrice Evra 5: Quasi ridicolizzato dalle sgroppate in serie del “motorino” Calabria. Stavolta l’esperienza dell’ex Manchester United non paga: nocivo (63’ Alex Sandro 6,5: Buon impatto sul match, la musica cambia subito al suo ingresso in campo e per Calabria la pacchia finisce)
Mario Mandzukic 5,5: Stavolta non indossa l’elmo spartano e si disimpegna senza la foga agonistica dei giorni migliori, venendo controllato senza troppi patemi d’animo dal solerte Zapata. Non che gli siano stati recapitati molti palloni utili…
Paulo Dybala 6: Campionato, Champions League, Coppa Italia, non fa differenza: la Joya è uno dei pochi a non tradire nella disastrosa prima frazione bianconera e, una volta entrato in possesso di palla, semina il panico tra gli avversari e all’occorrenza arretra il proprio raggio d’azione per illuminare la manovra. Purtroppo per lui, servito poco e male questa sera.

sabato 21 maggio 2016

Juventus-Sampdoria

Cinque gol come i cinque scudetti di fila: la Juventus sceglie il modo migliore per festeggiare il tricolore allo Stadium con i propri tifosi. Prima della consegna della Coppa dello scudetto c’è stato lo spettacolo in campo con la nuova maglia, quella che la Signora indosserà nella prossima stagione: doppietta di Dybala e una rete a testa per Evra, Chiellini e Bonucci. Allegri può essere soddisfatto: dopo la sconfitta di Verona, la Juve ha risposto bene sul campo. Tutti segnali positivi per la finale dell’Olimpico contro il Milan, che si giocherà tra una settimana. Anche per merito degli avversari, che hanno accettato di buon grado il ruolo di vittima sacrificale.
13227739_1093713814008753_1506441851988679120_oE adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Neto 6: Viene chiamato in causa due volte da Alvarez e risponde presente. Ordinaria amministrazione.
Leonardo Bonucci 7: Poco lavoro in fase di copertura, si toglie lo sfizio del gol al minuto numero 85, confermando la sua pericolosità nelle sortite offensive.
Andrea Barzagli 6.5: Dalle sue parti non si passa e questa non è una novità. Solita sicurezza, Quagliarella non la vede mai.
Giorgio Chiellini 7: Capisce che la giornata è molto tranquilla dalle parti di Neto e cerca il gol con insistenza trovandolo al 77’ con una splendida conclusione. 
Stephan Lichtsteiner 6.5: Solito contributo di corsa e dinamismo per il trenino svizzero. In questi cinque scudetti consecutivi la sua firma è evidente.
Roberto Pereyra 6: Gara senza infamia e senza lode, qualche spunto isolato. Stagione sfortunata per il giocatore argentino, condizionato dai troppi infortuni. Malinconico. (dal 65’ Stefano Sturaro 6: Regala la solita garra a centrocampo)
Hernanes 6.5: Buona gara per il centrale brasiliano. Qualche bella giocata, una “veronica” ad effetto e presenza importante in mezzo al campo. Potrebbe rivelarsi una buona risorsa anche per il prossimo anno.
Paul Pogba 6.5: Il francese regala i soliti colpi di classe in mezzo al campo, senza spingere sull’acceleratore. La gara è già archiviata al 15’ e il centrocampista bianconero prova più volte la conclusione da fuori, sfiorando più volte il bersaglio grosso.
Patrice Evra 7: Gran gol di testa e spinta costante sulla fascia: in soli due anni l’esterno francese è diventato una personalità di spicco dello spogliatoio juventino.
Mario Mandzukic 7: Il modo in cui difende il pallone in occasione del rigore fischiato alla Juve è da manuale della prima punta. Guerriero come al solito. (dal 75’ Simone Zaza SV)
Paulo Dybala 8: Giocatore devastante. Numeri incredibili per una stagione di esordio: ha segnato 23 gol totali, ha partecipato attivamente a 28 gol della Juventus in questo campionato (19 reti, 9 assist). Ha raccolto l’eredità di Tevez da vero veterano. Predestinato. (dal 67’ Alvaro Morata 6: Regala accelerazioni interessanti e mette lo zampino sul quinto gol).

venerdì 13 maggio 2016

Hellas Verona-Juventus

Nella 37a giornata di Serie A, il Verona batte 2-1 la Juventus e ferma una striscia bianconera di 26 gare senza sconfitte (l'ultimo ko il 28 ottobre per 1-0 contro il Sassuolo). Nel giorno dell'addio al calcio, Luca Toni prima prende un palo e poi sblocca la gara con un pregevole cucchiaio su calcio di rigore (43'), concesso per un fallo di Alex Sandro su Pisano. Nella ripresa Viviani (10') trova il raddoppio. Al 49' rigore di Dybala.
 L'Hellas è già retrocesso e la Juve è già campione d'Italia, ma al Bentegodi sarà comunque una serata di grandi emozioni per l'ultimo match da professionista di Luca Toni, 305 gol con i club, 16 con la Nazionale con cui si è laureato campione del mondo nel 2006. Prima del fischio d'inizio il presidente Setti ha premiato il bomber, ricoperto di applausi dai tifosi e dai calciatori della Juve. I veneti vogliono salutare con una bella prestazione gli oltre 25 mila spettatori accorsi allo stadio, un pubblico esemplare che ha sempre incitato Toni e compagni nonostante una stagione da dimenticare. L'attaccante è l'unica punta del 4-2-3-1 di Delneri. La formazione ad Allegri questa volta gliela fa il Giudice Sportivo, con le squalifiche di Hernanes, Pogba, Mandzukic e Lichtsteiner, che si aggiungono agli infortunati Caceres, Marchisio, Morata e Khedira. In porta c'è Neto, in attacco l'inedito tandem Zaza-Dybala. Si rivede in panchina Chiellini.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Neto 6: In campo per scelta di Allegri, prende due gol su cui proprio non può far nulla. Bravo a dire di no a Ionita e a evitare un passivo ancora più pesante.
Andrea Barzagli 6: In campo per la 150esima volta in maglia bianconera, viene messo un po' in difficoltà dagli inserimenti a sorpesa di Siligardi ma rimedia col senso della posizione. Lascia il campo nella ripresa (dal 72' Giorgio Chiellini s.v.)
Leonardo Bonucci 5,5: Gli tocca proprio Toni, e sono dolori: dopo un avvio tranquillo la situazione gli sfugge di mano, perché il centravanti del Verona sulle palle alte non si batte. Poco preciso nei suoi lanci da regista.
Daniele Rugani 6: Se la cava tutto sommato con tranquillità, prendendosi anche qualche iniziativa palla al piede. Il gol del raddoppio di Viviani arriva però nella zona lasciata scoperta dall'ex empolese. 
 Juan Cuadrado 6: Stavolta incide poco. Con Emanuelson e i rientri di Siligardi ha tante difficoltà, anche se dopo l'intervallo crea molto più rispetto ai primi 45 minuti.
Stefano Sturaro 5,5: In tandem con Cuadrado prova a fungere da elemento sorpresa inserendosi tra le maglie della difesa veronese. In generale non incanta (dal 62' Roberto Pereyra 5,5: Schierato da mezzala nell'ultima parte di gara, conferma ancora una volta di vivere una stagione particolare, entrando poco nelle azioni bianconere)
Mario Lemina 5: Spento. Sempre marcato e senza la personalità adatta per andarsi a prendere il pallone in situazioni difficili, dà uno scarsissimo apporto alla manovra della Juventus.
Kwadwo Asamoah 5,5: In difficoltà quando deve rincorrere, più di quando ha la palla tra i piedi. Bello l'assist che porta Zaza a colpire il palo (dal 71' Simone Padoin s.v.
 Alex Sandro 4,5: L'azione si snoda pochissimo dalla sua parte, e così il brasiliano deve pensare quasi solamente a tenere la posizione. Troppo irruente nell'azione che regala il rigore al Verona, completa una serataccia con l'espulsione.
Paulo Dybala 6: Vive di lampi isolati: troppo spesso porta troppo il pallone, altre volte regala la scossa all'attacco. Pericoloso su punizione, firma il gol della bandiera.
Simone Zaza 6,5: Ha una voglia matta di regalare buoni spunti ad Allegri (e a Conte). Battaglia con Helander per tutta la gara, mettendoci tanto impegno e venendo fermato solo dal palo e dalla bandierina dell'assistente.

lunedì 2 maggio 2016

Juventus-Carpi

Non ci sono briciole da lasciare e non ci sono storie in stile Leicester da raccontare. La Juventus pentacampione è una squadra di cannibali poco romantici, inscalfibile e imbattibile anche nella prima passerella tricolore allo Stadium. Il Carpi sperava nel giorno di festa per fare un colpaccio, un po’ come all’andata quando sfiorò una clamorosa rimonta in dieci, ma nell’anticipo all’ora di pranzo resta a digiuno di gol e di punti. I bianconeri firmano il 2-0 con una rete per tempo con due riserve d’oro, prima Hernanes poi Zaza, e stampano la 25° vittoria nelle ultime 26 partite con un altro percorso netto difensivo. Senza sudare e sbadigliando anche, la Juve ha fatto il suo e si è presa gli applausi dei propri tifosi. Che l’hanno onorata con uno striscione ad hoc: “25 campioni, un uomo vero. Max Allegri vero condottiero”. Il tecnico ha ringraziato con un saluto, evitando di saltare sul coro dei tifosi, e chissà se avrà ripensato al suo primo giorno juventino nel luglio 2014, bagnato da insulti e sputi.
Il tempo è sempre galantuomo, ma questa è una Juve di mostri. Allegri tiene a riposo Dybala e Barzagli, ma limita il turnover e vara una Juve “aggressiva” con Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce più Mandzukic-Morata in attacco. E poi c’è Paul Pogba, che si diverte ad inventare colpi ad effetto e dopo 7’ sfiora un gol da urlo sul perfetto lancio di Bonucci (per altro in versione baffo nel giorno del suo 29° compleanno). I bianconeri ci provano al 15’ con il colpo di testa di Morata fuori di poco (bel cross di Alex Sandro), ma poi vengono aggrovigliati dal 5-3-2 del Carpi. Che sospinto da 1500 tifosi cerca insperati punti salvezza e riesce a congelare lo 0-0 con i ritmi lenti e una difesa ad oltranza.

Lo spumante di lunedì a Vinovo e l’orario della sfida fanno il resto, ma il banchetto scudetto allo Stadium non viene rovinato solo perché Buffon al 21’ ci mette del suo per deviare con i piedi il diagonale di Verdi, mentre subito dopo il tiro di Suagher è fuori di poco. La Juve domina nel possesso palla, ma riesce a sbloccarla solo alla fine del primo tempo con la botta fuori area di Hernanes: il portiere Belec non è impeccabile e l’1-0 può far scattare la prima capriola celebrativa del “Profeta” in bianconero. Hernanes non segnava da un anno (10 maggio 2015, Inter-Lazio 2-1) ed è il 15° marcatore in campionato della squadra di Allegri.
Nella ripresa lo spettacolo è più sugli spalti con la “ola” e i cori celebrativi dei tifosi per il quinto tricolore, visto che in campo la Juve si limita a controllare le ripartenze del Carpi e a fare accademia. Buffon prova brividi al 31’ per il siluro del neo entrato che sfiora il palo alla sua destra, ma l’imbattibilità casalinga (11 partite di fila senza prendere gol, un altro record per questa Juve) è salva e subito dopo arriva il sigillo della 14° vittoria consecutiva allo Stadium. Ci pensa Pogba a pennellare dalla destra il cross che Zaza spedisce di testa in rete. Confermandosi così come uno dei bomber più prolifici per minuti giocati: un gol ogni 111’ in campionato. Anche così si vincono gli scudetti.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Gianluigi Buffon 7: Decisivo anche quest’oggi nel parare su Verdi lanciato a rete. Per lui un ulteriore record, 10 partite consecutive casalinghe senza subire gol in campionato.
Daniele Rugani 6: Non soffre mai su Gagliolo, qualche difficoltà in più quando prova ad inserirsi Martinho.Peccato per il giallo.
Leonardo Bonucci 6,5: Partita sufficiente, anche se non ha un gran lavoro da fare. Spesso e volentieri prova ad inserirsi nell’area avversaria ma non riesce a segnare. Fantastico il lancio per Pogba in avvio di gara.
Patrice Evra 6,5: Avvio non brillantissimo visto il cambio di posizione. Una volta prese le misure però gioca con ordine e attenzione sbarrando la strada a chiunque.
Juan Cuadrado 5,5: Allegri punta sul 3-5-2 per avere quel qualcosa in più dalla fascia ma il colombiano non lo si vede quasi mai spingere sulla destra. (dal 74′ Stephan Lichtsteiner 6: Ravviva la partita nel finale, dando più verve alla fascia destra ma si becca un giallo inutile nel recupero).
Paul Pogba 7: L’unico che gioca con costanza per gli interi 90 minuti. Più volte agisce da esterno sulla destra, a volte importante in pressing. Sfiora il gol in avvio di gara, suo l’assist del 2-0 nel finale. Peccato per il giallo nel recupero e la relativa squalifica, avrebbe meritato anche un mezzo punto in più.
Anderson Hernanes 6,5: Va a fase alterne. La Juventus gioca a ritmi bassi e il brasiliano non riesce mai a far cambiare marcia al centrocampo bianconero, ha il merito però di realizzare il gol del vantaggio, trovando così la prima gioia con la maglia della Juventus.
Kwadwo Asamoah 6: E’ piacevole ritrovarlo in campo ma non è ancora il miglior Asamoah visto all’Udinese. I tifosi della Juve sperano di vederlo finalmente a pieno regime nella prossima stagione. (dall’85’ Stefano Sturaro sv: Pochi palloni toccati nel finale).
Alex Sandro 6,5: Non riesce ad essere mai costante sulla fascia ma ha dei momenti importanti nella gara dove anche in tre non riescono a trattenerlo. Ha ancora ampi margini di crescita.
Alvaro Morata 6: Cerca spazi in area di rigore ma nel primo tempo il Carpi si difende bene. Stoppato da un infortunio alla caviglia, lascia il campo all’intervallo. (dal 46′ Simone Zaza 7: Migliora, per quanto possibile, la sua media gol. Entra ad inizio ripresa e segna il gol che chiude il match. Meglio di così).
Mario Mandzukic 6,5: Lotta come un pazzo su tutto il fronte d’attacco. Vuole il gol e ci prova in tutti i modi, poi lo si vede anche difendere su Sabelli nella propria area di rigore. Uno spettacolo. Altro che fallimento in Germania come ha riferito qualche esperto; averne di campioni come lui…