Simply 6

domenica 29 aprile 2018

Inter-Juventus



Inter-Juventus 2-3: Higuain la ribalta nel finale

Partita pazzesca: Juve in gol con Douglas e rosso con la Var a Vecino. Poi nella ripresa rimonta nerazzurra con Icardi e autogol Barzagli. Poi in 2' l'altra autorete di Skriniar e il Pipita

Aprile 2018, il mese dell’epica. Dopo le rimonte (sfiorata e completata) di Juve e Roma in Champions, ecco un’altra gara memorabile. Contraddittoria, nervosa, da rimonte e contro-rimonte, da crisi di nervi ed esplosioni di gioia. La vince la Juve, sul campo dell’Inter, dopo essere andata a un passo dal crollo dell’Impero, del regno dei Sei anni. Che invece possono diventare ancora sette. La vince 3-2, (dopo esser stata in vantaggio 1-0 e sotto 2-1) in undici contro dieci, per un rosso al 18’ a Vecino (seguono e seguiranno polemiche, su Orsato e sulla Var). La decide Higuain, fino a lì forse il peggiore in campo, colpevole di un gol sbagliato dopo aver saltato il portiere. Aprile 2018 nel calcio è così: non fai in tempo a dare un giudizio, che succede qualcosa che lo ribalta completamente.

Difficile anche giudicare un’Inter che parte male, in 10 rimonta la Juve, sembra poter reggere l’urto e si sfalda nei cinque minuti finali. A caldo, sugli spalti, se la prendono tutti con il cambio Santon-Icardi: da quando Spalletti cerca di rinforzare la difesa, becca due gol. E il nuovo entrato è sempre in zona. Ai nerazzurri restano l’impresa sfiorata e zero punti in classifica, che possono complicare la corsa Champions. Insensibile (come da tormentone), stavolta, è stata la Juve. La squadra di Allegri gioca col fuoco, sembra viaggiare sul confine fra l’implosione per eccesso di energie nervose e l’immortalità, come gli eroi dei film americani. Il Napoli stasera va a -4: all’86’ Sarri pareva aver già sorpassato.

 Il vantaggio juventino porta la firma di Douglas Costa, che sul secondo palo raccoglie un cross da destra di Cuadrado e infila con un diagonale di esterno sinistro. E’ il 13’, l’alba di un match che sembrerà indirizzarsi col rosso a Vecino e che invece vivrà ben altre emozioni. La rimonta nerazzurra parte al 7’ della ripresa su una punizione (al solito tendente verso la perfezione) di Cancelo: Icardi è lasciato solo a colpire di testa (amnesia collettiva) e non perdona. Higuain lo fa in contropiede, poco dopo Perisic se ne va a sinistra, fa sedere Cuadrado e crossa in mezzo: autogol Barzagli. La Juve sembra sull’orlo del crollo nervoso, della fine del ciclo, invece si butta all’attacco e fra l’87’ e l’89’ completa la controrimonta: prima Cuadrado se ne va sulla destra e trova il gol da posizione impossibile (deviazione Skriniar), poi Dybala su punizione trova la testa vincente di Higuain. Tre a due, Allegri in campo ed espulso: partita incredibile.

Chi pensava (o temeva) che l’asettica Var avrebbe cancellato le polemiche nei big match è servito: del rosso a Vecino parleremo per tutta la prossima settimana, senza arrivare a un verdetto univoco. Quello di Orsato in diretta è un giallo, dopo l’esame in tivù si trasforma in rosso (vede dolo nel pestone su Mandzukic). E’ il 18’, la Juve è già in vantaggio, il clima si scalda ulteriormente. Il popolo di San Siro, ovviamente, ha pochi dubbi, i cori “ladri, ladri”, partono da lì a poco. Due falli non fischiati a su Cancelo e Perisic lanciati in fascia, un giallo a Barzagli (volevano la par condicio di rossi) fanno ribollire i tifosi e giocatori nerazzurri. Che almeno incassano, nel recupero del primo tempo, l’annullamento via Var del gol di Matuidi, in netto fuorigioco sul tocco di Higuain.

La “giocata” di Allegri, oltre a panchinare i discussi Benatia e Dybala, è l’invenzione di Cuadrado terzino (ruolo che copriva anni fa). Dopo 5’, quando si becca un giallo su Perisic, pare un azzardo. Dai suoi piedi però parte il cross del gol, ma anche il cross che porta all’angolo da cui nascerà il gol. In più avere lui e Alex Sandro come terzini bassi, oltre a liberare dalla pressione Pjanic, aggiunge soluzioni e qualità: non si contano i cambi di gioco. Quando Allegri toglie un altro centrocampista, Khedira, per Dybala, la Juve sembra sbilanciata anche 11 contro 10. Poco dopo Cuadrado si sdraia sulla finta di Perisic: nasce lì l’autogol di Barzagli. Quando tutto pende verso la “scommessa azzardata”, ecco il lampo per il gol del 2-2. Tutto e il contrario di tutto: va così, di questi tempi.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Grande parata su un bolide di Candreva dai 25 metri. Non fa miracoli sui due gol nerazzurri.
Juan Cuadrado 6: Pagella difficile. Ammonito dopo cinque minuti. Inizia svagato, poi dal suo piede parte il pallone che porta al gol Douglas Costa. Ma soffre infinitamente Perisic, che lo travolge in occasione del raddoppio. Poi dalla sua caparbietá nasce il gol del 2-2. Alti e bassi.
Daniele Rugani 4,5: A volte manca di personalitá e non rischia la giocata. Tende sempre a buttar via e mai a giocare. Si perde totalmente Icardi sul gol.
Andrea Barzagli 5: Icardi osso duro. Lui fatica a contenerlo per tutto il match. L'autogol è tragicomico, soprattutto per uno della sua esperienza.
Alex Sandro 5,5: Gamba buona, passo buono, nella prima frazione. Poi inizia con gli ormai soliti errori di precisione. Troppi.
Sami Khedira 5,5: Sostanza all'inizio, calo evidente nel corso del match. Fatica sia a trovare la posizione, che a contrastare le azioni centrali nerazzurre (dal 61' Paulo Dybala 7: Con una punizione calciata molto bene impegna Handanovic. Dal suo piede parte la palla del 3-2 di Higuain. Grande impatto, rianima la Juventus) .
Miralem Pjanic 5: Passa per i suo piedi ogni azione bianconera, ma non pare in serata di grazia. Rischia due volte il secondo giallo con entrate in ritardo. Perde sicurezza e gli si annebbiano le idee. Non bene (dall'80' Rodrigo Bentancur S.V.) .
Blaise Matuidi 6: Gli annullano un gol per fuorigioco (giusto). Corsa dinoccolata e tecnica approssimativa. Ci mette l'anima, ma non basta ad arrivare sopra al 6.
Douglas Costa 7: Segna un un bel gol, con un mancino incrociato e fulmineo dei suoi. È l'unico nella Juventus che ha il cambio di ritmo giusto per queste partite.
Gonzalo Higuain 8: Lavora tanto spalle alla porta. Nella ripresa si divora il gol del possibile 1-2 bianconero. Ma poi di testa firma all'ultimo il gol del 2-3 finale. Potrebbe essere il gol Scudetto.
Mario Mandzukic 5,5: Toccato durissimo da Vecino, che affonda il tackle in ritardo: ne causa l'espulsione. Fatica a riprendersi, ma rimane in campo. Combina poco (dal 66' Federico Bernardeschi 6,5 : Entra tonico, mette cross, ha voglia. Buon ingresso) .


lunedì 23 aprile 2018

Juventus-Napoli



Juventus-Napoli 0-1, Koulibaly gol al 90': Sarri a -1, per lo scudetto è tutto aperto

Azzurri padroni del gioco a Torino, Allegri crolla all'ultimo minuto: allo Stadium è la prima vittoria dei campani. Palo di Pjanic su punizione, occasione sprecata da Hamsik

Chissà se Simone Zaza avrà visto Juventus-Napoli. Il primo pensiero, quando al 90’ Kalidou Koulibaly salta in testa alla difesa della Juve, va al gol-beffa segnato dall’attaccante in quello Juve-Napoli del 14 febbraio 2016 che sancì il sorpasso dei bianconeri sul Napoli. Stasera la squadra di Sarri resta dietro a quella di Allegri di un punto. Ma, se non è ancora la favorita per lo scudetto, parte almeno alla pari. La Juventus dovrà andare a prendersi lo scudetto sabato prossimo a San Siro con l’Inter e all’Olimpico contro la Roma. Dici poco. Anche perché l’entusiasmo in casa Napoli - unito a un calendario oggettivamente abbordabile - fa pensare a 12 punti su 12 più che mai possibili per gli azzurri.

È vero che la pagella di Buffon fino al 90’ è sostanzialmente ai confini del senza voto, ma è il Napoli che fa la partita fin dai primi minuti. Può essere comprensibile che la Juve stia bassa e speculi sui 4 punti di vantaggio, ma per troppo tempo rinuncia a ripartire, lasciando solo un Higuain già di suo in pessima serata. Nelle uniche occasioni in cui i bianconeri saltano il primo pressing magistralmente insegnato da Sarri, nascono il palo sulla punizione (deviata in barriera) di Pjanic, un’occasione per Higuain e una progressione insidiosa di Douglas Costa.

Troppo poco. La Juve si abbassa. Si schiaccia. Nel secondo tempo sembra quasi una provinciale. E non è un caso che Koulibaly bruci proprio quel Mehdi Benatia che era stato il pilastro su cui la Juve, orfana di Chiellini dopo 11’, stava portando a casa uno 0-0 preziosissimo. Che poi i bianconeri prendano gol di testa da una squadra che sulle palle inattive dovrebbero sovrastare, è un merito in più da attribuire al Napoli e al miglior difensore del campionato, proprio Koulibaly.

Il Napoli la vince coi suoi principi, senza mai snaturarsi. La pressione alta tiene lontana la Juve, i difensori non si trovano mai uno contro uno coi vari Dybala e Douglas, anche loro in serata negativa. Anche in una partita in cui nessuno degli attaccanti incide, su tutti un Mertens in evidente flessione, Sarri la risolve con un difensore. E se la Juve, lo si dice da tempo, è inferiore sul piano del gioco collettivo, la dovrebbe vincere con le giocate dei suoi campioni. Che però si mettono tutti in coro per una stecca epica. E ora Allegri non può più sbagliare.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6 : Pressato dagli attaccanti del Napoli, lui è comunque attento. Risponde presente quando sollecitato da conclusioni dalla distanza, ma non può far nulla sul gol di Koulibaly.

Benedikt Howedes 6: Subito messo in difficoltà da Insigne, deve poi spostarsi al centro per l’infortunio di Chiellini. Un po’ di apprensione quando viene preso in velocità, ma nel complesso la sua partita è positiva.
Medhi Benatia 5 : Si prende subito un giallo, ma gioca comunque con tranquillità. Fosse finita al 90’ sarebbe stata una partita perfetta, ma viene mangiato da Koulibaly all’ultimo respiro.
Giorgio Chiellini S.V.: Sfortunato. Al primo intervento su Insigne si fa male, ed è costretto ad uscire. (dall’11 Stephan Lichtsteiner 5: Entra a freddo e non è utile alla causa. Qualche palla persa che poteva costare caro, poi si fa vedere poco e male davanti. Nella ripresa riesce ad arginare Insigne che non affonda, ma lo svizzero è sempre prevedibile).
Kwadwo Asamoah 5,5: Anche lui soffre, soprattutto nel primo tempo, in fascia. Non aiuta in fase offensiva.
Sami Khedira 5,5: Non gioca neanche male nel primo tempo, mettendo in campo tanta intensità. Nella ripresa però si spegne, lasciando sempre scoperta la sua parte di campo.
Miralem Pjanic 6,5: In fase difensiva fatica sui ritmi del Napoli, ma lui ne esce a testa alta. È anche il più pericoloso dei suoi con diversi calci piazzati che mettono in difficoltà i saltatori del Napoli. E dire che giocava non al meglio…
Blaise Matuidi 5,5: Primo tempo giocato a buoni ritmi. Anche lui si spegne nella ripresa, perdendo diversi palloni nell’area avversaria.
Douglas Costa 5,5: Quando parte palla al piede semina scompiglio. Peccato giochi più per se stesso che per la squadra. (dal 71’ Mario Mandzukic 6: Lui, il suo ce lo mette. Sarebbe andata meglio con il croato subito in campo?).
Gonzalo Higuain 5: Nel primo tempo lotta con le unghie e con i denti, sfiorando anche il gol. Poi, però, viene chiuso dalla morsa del duo Raúl Albiol-Koulibaly, senza riuscire a sbloccarsi.
Paulo Dybala 4: Gioca fuori dal coro. Non trova i compagni e i compagni non trovano lui. Allegri è così costretto a toglierlo dal campo all’intervallo. Momento no per l’argentino. (dal 46’ Juan Cuadrado 5,5: Con lui, la Juventus gioca con più profondità. Sbaglia però diverse giocate che avrebbero potuto cambiare il corso della partita).

giovedì 19 aprile 2018

Crotone-Juventus

Crotone-Juventus 1-1: gol di Alex Sandro e Simy

Rovesciata pazzesca del centravanti di Zenga, che risponde al gol di Alex Sandro. Il Napoli arriva allo scontro diretto di domenica sera con soli 4 punti di ritardo

Dopo la Spal e dopo Diabaté, la Juventus doveva aver capito quanto si suda sui campi di provincia. E, invece, no: a Crotone ha peccato ancora di presunzione, dilapidando due punti e complicandosi il futuro prossimo. Sul campo di un agguerritissimo Zenga, le è andato di traverso un altro centravanti possente. E un’altra rovesciata spettacolare: l’acrobazia del nigeriano Simy, lontana parente di quella di Ronaldo, pareggia la zuccata di Alex Sandro. Ma, soprattutto, ribalta il campionato e avvicina pericolosamente il Napoli. Adesso cambia completamente la prospettiva dello scontro diretto: in certi momenti era a +9 da Sarri, ma Allegri si presenterà allo Stadium domenica "solo" a +4.

La sorpresa di Allegri è l’inserimento di Sturaro, giusto per dare un po’ di ossigeno allo spremutissimo Khedira dell’ultimo periodo: inizialmente largo a sinistra sulla trequarti nel caro vecchio 4-2-3-1. Ma la soluzione è un lampo momentaneo, già al minuto nove Max lo sposta più indietro e più a destra: diventa la più tradizionale delle mezzali con i soliti compiti da guastatore. Accanto, al posto di Pjanic infortunato, torna Marchisio a dirigere il traffico: potrebbero essere gli ultimi due mesi nella sua Juve e ogni occasione rimasta può servire per far leva sulla nostalgia, ma il Principino fatica ormai a uscire dal compitino. Zenga ha una buona squadra, a dispetto delle quattro cadute nelle ultime cinque uscite. Anche stasera dimostra ordine con un Mandragora, juventino in pectore, cagnaccio di mezzo. In più è Diaby, fastidiosa zanzara di fascia nel 4-3-3 con Simy puntello centrale, a creare i maggiori problemi. Ma la Juve sorniona sonnecchia senza mai dormire, colpisce come d’abitudine, con un blitz chirurgico: certo, se hai Douglas Costa, in questo momento il giocatore più squilibrante del campionato, il resto è una conseguenza.

Da una delle tante accelerazioni dell’ala nasce una singolare connection brasiliana con il colpo di testa dell’1-0 del connazionale Alex Sandro. Non è un anestetico per il fervore crotonese, anzi qualche altra buona giocata qua e là si intravede, assieme a delle individualità che serviranno in questo finale di stagione: il lungagnone Simy fermato da Szczesny nell’unica vera occasione crotonese e, soprattutto, il terzino mancino Martella. Ha fisico e piede tagliente: per conferme, chiedere a Lichtsteiner, ma pure a Benatia bravo a giganteggiare sui tanti cross che piovono. Nel complesso, però, la Juve va in controllo, con un filo di gas e un orecchio al San Paolo: Dybala sembra usare due marce in meno della scheggia Douglas e pure il Pipita (a digiuno di esultanze da un mese) non sembra lui.

Lo scossone della ripresa lo dà un retropassaggio di Benatia preso con le mani da Szczesny e valutato come volontario. Tradotto: punizione a due in area e sul calcio forte di Faraoni c’è la respinta bassa del polacco, molto più che un portiere di riserva come insegna questa stagione. Ma ancora di più, a segnare la partita e (forse) il campionato è la rovesciata ronaldesca di Simy che fa tremare il ponteggio dello Scida. E porta il pubblico a usare cori simpatici per paragonare il nigeriano a Cristiano: un altro gol più unico che raro subìto e, in fondo, meritato dalla Signora, un po’ troppo distratta nell’approccio al secondo tempo. E solo a quel punto è obbligata a uscire dal torpore, con i riccioli di Cuadrado a dare un po’ di follia: inizia così lo show di Cordaz, eccezionale in volo sul mancino di Matuidi. E ancora più prodigioso dopo, quando Bentancur sfonda e serve in mezzo Higuain: il Pipita, solissimo in mezzo, dovrebbe solo spingerla in rete e invece spara di rabbia centralmente. Un errore che pesa parecchio: per una volta a Napoli lo ringrazieranno.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Forse non perfetto sul gol di Simy, ma era comunque stato preciso nell’episodio della punizione a due in area.
Stephan Lichtsteiner 6: Un primo tempo scoppiettante, con buone discese e soprattutto cross insidiosi. Si spegne un po’ nella ripresa, ma la sua resta comunque una gara positiva.
Medhi Benatia 5,5: Qualche indecisione di troppo, un retropassaggio rischioso. Insomma, una gara non al suo miglior livello.
Daniele Rugani 5,5: Continua a non convincere. A volte sembra dover partire per impostare in proiezione offensiva, poi si impaurisce e si gira per scegliere il più comodo e meno rischioso retropassaggio.
Alex Sandro 6,5: Trova il bel gol di testa e spinge bene con Douglas Costa sulla catena di sinistra. Forse l’unica nota positiva della serata della Juventus, soprattutto dopo l’ultimo periodo dove spesso aveva deluso.
Stefano Sturaro 5: Non all’altezza del centrocampo della Juventus. Si vede poco, si inserisce ma non è concreto. Insomma, un downgrade evidente rispetto ai soliti volti noti della mediana bianconera. Dal 68’ Juan Cuadrado 5,5: Viene buttato dentro dopo il gol del pareggio del Crotone per tentare di creare un po’ di spazi con la superiorità numerica in uno contro uno, ma la verità è che di duelli non ne vince praticamente uno. Bloccato.
Claudio Marchisio 5,5: Ributtato dentro dal primo minuto, non convince a pieno. Regista di una Juventus a giri davvero troppo bassi. Arrugginito. Dal 64’ Rodrigo Bentancur 5,5: Non fa meglio Bentancur, che per giunta entra e dopo 60 secondi vede il Crotone trovare il gol del pari. Da lì in poi infatti i calabresi sono un muro in cui l’uruguaiano non trova mai il pertugio.
Blaise Matuidi 6: Meno inserimenti del solito anche perché assai meno spazi per provarli, ma alla fine è il migliore della Juve in mezzo al campo. Bellissima la conclusione da fuori su cui Cordaz si supera.
Paulo Dybala 5: La sua immagine è in una palla persa a metà campo che dà il via al contropiede del Crotone su cui Marchisio deve spendere il fallo tattico. Siamo al 10’ del primo tempo circa, e Allegri da lì manda a scaldare subito Cuadrado. Troppo lontano dalla porta, Dybala si perde spesso nel traffico o va a sbattere sul muro crotonese. Serata decisamente no. Dall’88’ Federico Bernardeschi : s.v.
Gonzalo Higuain 5,5: Paga il lavoro logorante che gli chiede Allegri: lontano dalla porta, a coprire tantissimi metri di campo. E’ poco preciso poi sulla palla gol avuta a un quarto d’ora dalla fine, dove sceglie la violenza anziché la più saggia – in quel caso – precisione. E Cordaz si supera. Ah, non va in gol ormai da più di 500 minuti.
Douglas Costa 6,5: Conferma il momento di forma strepitoso con un assist al bacio per la testa di Alex Sandro – il decimo in campionato – ed è a lungo l’unico punto di riferimento di una Juve che solo dai suoi piedi riesce a creare qualcosa di concreto.

mercoledì 18 aprile 2018

Juventus-Sampdoria

Juve-Samp 3-0: Douglas tre assist, gol di Mandzukic, Howedes e Khedira

Il brasiliano entra per l'infortunato Pjanic e serve tre passaggi gol : bianconeri a +6 sul Napoli

Tre gol come al Bernabeu, ma senza amarezza finale. Anzi, la vittoria della Juventus sulla Sampdoria ha un retrogusto anche più dolce grazie allo 0-0 del Napoli a casa del Milan, perché permette ai bianconeri di mettere un'ipoteca sullo scudetto. Persa la Champions, la Signora azzanna il campionato con la ferocia di chi non vuole abdicare dopo 6 anni di tirannia e sbatte i rivali azzurri a -6 in attesa dello scontro diretto (tra una settimana allo Stadium). L'impresa stavolta è firmata da protagonisti vecchi e nuovi: apre Mandzukic, protagonista al Bernabeu, bis della new entry Howedes (prima rete in bianconero) e terzo gol di Khedira. Tutto con la sapiente regia di Douglas Costa, subentrato ma decisivo.

Allegri lascia in panca Benatia, Alex Sandro, Lichtsteiner, Douglas Costa e Higuain e sceglie il 4-2-3-1 con Howedes terzino destro, Matuidi alto a sinistra, Cuadrado a destra e Mandzukic centravanti, ma il primo tempo è da pennichella. A parte il gol, la Juventus tira in porta due volte (con Cuadrado e Mandzukic) e la Samp di Giampaolo, schierata con il 4-3-1-2 (Ramirez a sostegno di Zapata e Quagliarella), è tutta in un'occasione dell'ex Quaglairella, su cui Buffon è ben piazzato. Il resto è svagatezza e tatticismo, almeno fino a quando la cattiva sorte non dà un aiutino ad Allegri: a due minuti dall'intervallo Pjanic esce per un fastidio muscolare e il sostituto Douglas Costa pochi attimi dopo dipinge per il destro di Mandzukic il cross che vale il vantaggio. Così Marione, che non aveva mai segnato in campionato nel 2018 (ultima rete a Bologna a metà dicembre) trova la terza rete nelle ultime due gare dopo la doppietta (inutile) al Real.

Massimo risultato con il minimo sforzo, con Douglas Costa che si conferma letale per parabole e accelerazioni. Non a caso è sempre lui a mettere sulla testa di Howedes (già, proprio l'oggetto misterioso del mercato estivo, con più minuti passati in infermeria che in campo) il cioccolatino delizioso per il raddoppio, che arriva al 14'. E poi a omaggiare Khedira (al 29') con un altro pallone irresistibile. Tre a zero e tre assist di mister Flash, che vuole griffare il settimo scudetto. A inizio ripresa Giampaolo aveva provato a muovere le acque inserendo Kownacki per Quagliarella, che dà meno punti di riferimento. Ed è lui a creare subito un po' di agitazione nell'area avversaria (palla che finisce a lato), seguito a ruota da Zapata (colpo di testa stoppato da Buffon). Fino al 2-0 di Howedes, che chiude partita e forse anche il campionato. La Signora ferita non molla, anzi diventa ancora più feroce. Napoli avvisato: appuntamento domenica prossima sempre allo Stadium (mercoledì ci sarà la trasferta a Crotone per il turno infrasettimanale) per il match clou della stagione.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6,5: C’è anche la sua firma su questa ipoteca sullo Scudetto. Dice di no a Quagliarella sullo 0-0 ed evita il gol della bandiera di Zapata nel recupero.
Benedikt Howedes 6,5: Il suo ultimo gol risaliva al 28 aprile 2017 in Bundesliga. Assapora la prima gioia in bianconero con un colpo di testa su invito a nozze di Douglas Costa.Dietro lascia qualche spazio, ma può essere perdonato per questo.
Daniele Rugani 6: Fa buona guardia contro due clienti non banali come Quagliarella e Zapata.
Giorgio Chiellini 5,5: Zapata gli crea dei problemi e ha il demerito di addormentarsi a inizio ripresa facendosi scippare il pallone del possibile 1-1 da Ramirez. La sicurezza è un’altra cosa.
Kwadwo Asamoah 6: Si fa ammonire in avvio, ma non si fa condizionare. Si alterna a Matuidi nelle sgroppate sulla sinistra, poi entra Douglas Costa e si prende lui la scena.
Juan Cuadrado 6: Una spina nel fianco sulla destra in avvio, dove trova delle praterie dalla parte di Regini. Potrebbe insistere e creare superiorità numerica, ma con il passare dei minuti frena.
Sami Khedira 6,5: Mette il suo sigillo sulla prova della squadra con il rasoterra del 3-0. Giocate sempre utili alla causa (dall’81’ Stefano Sturaro s.v.).
Miralem Pjanic 6: Qualche lancio dei suoi, prestazione con luci e ombre fino al problema fisico che lo obbliga ad abbandonare la scena (dal 43’ Douglas Costa 8: Tre assist, il primo dopo una manciata di secondi dal suo ingresso in campo. Sfiora la gioia personale di destro, gli riesce veramente tutto. Spacca la Sampdoria e lancia la Juventus verso lo Scudetto. Padrone della fascia. Inarrestabile).
Blaise Matuidi 6,5: Dove lo metti sta. Il jolly di Allegri consente al tecnico di cambiare modulo come e quando vuole. Un lusso non indifferente.
Paulo Dybala 6: Un lampo dei suoi sulla trequarti resta uno squillo isolato. Si fa rimpallare troppe conclusioni e viene murato (dal 67’ Rodrigo Bentancur 6: Dà ad Allegri la possibilità di avere un uomo in più a centrocampo per gestire il vantaggio).
Mario Mandzukic 7: Segna il primo gol in campionato nel 2018, il decimo stagionale. A conti fatti, ha realizzato tre reti nelle ultime due partite (comprese tutte le competizioni), tante quante quelle piazzate nelle precedenti 20. L’uomo dei gol pesanti.

mercoledì 11 aprile 2018

Real Madrid-Juventus


Real Madrid-Juventus 1-3: Ronaldo su rigore al 97' elimina i bianconeri

Prova leggendaria dei bianconeri, che ribaltano lo 0-3 dell'andata con la doppietta di Mandzukic e Matuidi. Poi al 93' il fallo in area di Benatia su Vazquez

Drammatica eliminazione per la Juve al Santiago Bernabeu. Dopo una rimonta straordinaria che aveva portato la Juve a recuperare lo 0-3 dell'andata, al 92"30, quando mancavano 30" ai supplementari, Benatia impatta Vazquez, liberato in area dall'assist di Ronaldo. Seguono l'assegnazione del calcio di rigore, le furiose proteste dei giocatori bianconeri, con Buffon espulso. Passano più di 4' prima che Szczesny entri in campo al posto di Higuain per cercare il miracolo su Ronaldo. Che invece calcia il rigore perfetto e consegna al Real Madrid l'ennesima semifinale. Il Bernabeu esulta liberato dall'incubo, sui volti dei tifosi juventini scende invece la disperazione nonostante una gara epica della squadra bianconera, nobilitata dalla doppietta di Mandzukic e dalla rete di Matuidi, che purtroppo non sono bastate.
L'inizio è stile Roma, anzi ancora meglio: dopo un minuto e una manciata di secondi Douglas Costa, che vince il ballottaggio con Cuadrado a destra, dà il via all'azione dell'1-0: palla a Khedira che crossa per la capocciata perfetta di Mandzukic. Una rete che alimenta il sogno bianconero. Dopo pochi minuti ecco un'altra palla rubata da Douglas Costa, che serve Higuain anticipato da Navas. Poteva essere 2-0 all'alba dell'incontro, invece il Real è ancora vivo e vegeto e impegna Buffon con Bale (parata e poi tacco fuori sempre dell'11 sulla respinta). Poco dopo Chiellini ci mette il piede su Isco ma la Juve ha subito un'altra occasione con Mandzukic, che stavolta tira troppo centrale. Giusto, al 14', annullare il gol a Isco per fuorigioco. Allegri è costretto alla prima sostituzione ben prima dell'intervallo: De Sciglio, che stava tenendo bene la fascia destra, lascia il posto a Lichtsteiner per una botta al piede sinistro. Cambio forzato ma fortunato, visto che dal piede dello svizzero parte il cross per un'altra zuccata di Mandzukic, ancora bellissima e imprendibile. Bravissimo Khedira, l'uomo da cui parte l'azione. Due a zero al 37' anche grazie al miracolo di Buffon (di braccio) su Isco da distanza ravvicinatissima e alla traversa colpita da Varane nell'extratime.
Il secondo tempo ricomincia con un doppio cambio nel Real: fuori Casemiro e Bale per Lucas Vazquez e Asensio, incubo della Juve dopo il gol segnato in finale di Champions a Cardiff. La Juve ci crede e nonostante la rimescolata tattica di Zidane dopo 15 minuti trova il 3-0: tiro cross di Douglas Costa, ancora lui, che Navas non trattiene e Matuidi trasforma nel pallone del quasi miracolo. I tifosi del Real sono attoniti, i bianconeri sistemati in piccionaia si fanno sentire come fossero il triplo rispetto ai 3500 effettivi. Anche l'ultimo degli scettici, a questo punto, comincia a crederci. Cristiano Ronaldo è una furia e va a dare la sveglia ai compagni a uno a uno. Mette paura alla Signora con un tiro da sinistra che Pjanic sporca in angolo. Mentre Allegri aspetta a mettere forze fresche sperando nei supplementari, Zidane si gioca l'ultima carta, Kovacic. Il signore del Bernabeu resta Buffon, che compie l'ennesimo prodigio su Isco prima della beffa finale. Nei minuti di recupero c'è il fallo da rigore di Benatia su Lucas Vazquez e il numero uno della Juve viene espulso per proteste. Esce furibondo ma tra gli applausi di tutto lo stadio, che gli tribuna il giusto omaggio per la sua (probabilmente) ultima gara di Champions League. Entra Szczesny ma da dischetto CR7 non sbaglia: il sogno è finito, la Juventus è fuori dalla Champions, ma a testa alta.

 E adesso le pagelle dei singoli  giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon: 7: Fatica a trattenere il pallone, ma é bravissimo su Isco nel primo tempo. Bravo anche nella ripresa su Ronaldo e sicuro in uscita. Viene espulso perché perde la testa dopo la concessione del penalty. Ha sbagliato? Forse si, ma si puó capire il perché ha reagito cosi. Era probabilmente la sua ultima in Champions.
Mattia De Sciglio S.V.: Inizia con un tunnel, poi soffre subito Ronaldo ed esce al quarto d'ora presumibilmente per un problema fisico (Dal 17' Stephen Lichtsteiner 7: Entra e mette l'assist per il 2-0. Gioca con astuzia, senza esagerare, ma proponendosi sempre. Gamba ancora importante) .
Mehdi Benatia 6: Probabilmente la pagella più complicata di sempre da scrivere. Il marocchino è sontuoso per 92 minuti, ma in area, all’ultimo secondo, è protagonista dell’Episodio (la E maiuscola non è un refuso). La spintarella c’è e da il via a tutte le polemiche del mondo, dettata dalla foga e dalla voglia di tirarlo via quel pallone. Impossibile penalizzarlo con l’insufficienza, così come impossibile, purtroppo, premiarlo più di così.
Giorgio Chiellini 7: Un muro. Respinge tutto con la solitá grinta. Sbaglia una volta in uscita ma viene graziato. Sono le sue partiite.
Alex Sandro 6,5: A volte si distrae, ma quando parte in serate come queste non si ferma. A sinistra con Mandzukic si intende benissimo. Il Real da quella parte non passa mai.
Sami Khedira 7,5: Cross al bacio per Mandzukic, partita sontuosa in fase di contenimento e ripartenza. Gioca palloni puliti e con intelligenza, sovrasta il connazionale Kroos.
Miralem Pjanic 7,5: Dominatore in mezzo. Quanto é mancato all'andata. Distribuisce palloni con sapienza, ha sempre il controllo della situazione, uomo chiave della Juventus.
Blaise Matuidi 8,5: Forza della natura. Immenso. Incredibile. Corre per quattro, pressa e riparte. Gioca da area a area. E poi segna anche. Chissá se ci fosse stato dall'inizio anche all'andata.
Douglas Costa 8: Un fenomeno palla al piede. Vola, mette in seria difficoltá il connazionale Marcelo nel primo tempo. Nella ripresa le sue accelerazoni infiammano la Juve. Dal suo piede parte anche il cross per il gol di Matuidi.
Gonzalo Higuain 6,5: Lavora tantissimo per la squadra, sgomita, si sbatte, pressa. Positivissimo insomma, come tutta la Juventus del resto, che gioca una gara a suo modo destinata a entrare nella storia.
Mario Mandzukic 8: Monumentale. Segna due gol di testa (il secondo con un grande scatto), rincorre anche dietro, ci mette l'anima. Dá tutto quello che ha. Imprescindibile.

domenica 8 aprile 2018

Benevento-Juventus

Benevento-Juve 2-4: Dybala tripletta, doppio Diabaté. Allegri a +7 sul Napoli

Bianconeri raggiunti due volte prima del terzo gol della Joya (due su rigore), poi Douglas Costa la chiude

Nel segno di Paulo Dybala, ma quanta sofferenza! Ha vinto la Juventus, ma il Benevento non ha demeritato, per il coraggio ed il gioco espresso. Due rigori e una prodezza: l'anticipo del sabato pomeriggio inquadra ancora meglio la qualità del talento argentino che, a fine partita, ha portato a casa il pallone della gara. Non solo Dybala, in ogni modo, perché Benevento ha potuto godere della doppietta di Diabaté, la seconda in quattro giorni, dopo quella rifilata al Verona, mercoledì. Tanta sofferenza, dicevamo, per la capolista, ma anche la certezza che in panchina Allegri non perde mai la concentrazione. Quando i sanniti hanno trovato il 2-2, allora il tecnico bianconero ha inserito Douglas Costa, Higuain e Khedira. E proprio i primi due hanno confezionato l'azione per il quarto gol che ha chiuso la partita: splendido il tiro dalla distanza del brasiliano che è finito dritto all'incrocio dei pali.

Allegri non vuole lasciare nulla d'intentato e in previsione del ritorno di Champions mercoledì a Madrid lascia fuori alcuni titolari tra cui Higuain, Chiellini, Khedira e Douglas Costa. De Zerbi, invece, mette in campo il miglior Benevento, lo stesso che mercoledì ha battuto il Verona. L'avvio è un monologo della Juventus, con i sanniti raccolti nella propria metà campo, pronti a far scattare la ripartenza. Così com'è stato al 9', quando Djiuricic ha esaltato lo scatto di Diabaté, ma Szczesny ha risolto in uscita. La pressione della capolista non trova sbocchi, sulle fasce Cuadrado e Alex Sandro spingono con continuità, ma al centro dell'area Mandzukic pare poco ispirato. La Juventus passa in vantaggio al 16' con un'altra delle magie di Paulo Dybala: il suo sinistro a giro lascia sulle gambe Puggioni che non può che accompagnare con lo sguardo il pallone in rete. Il gol rilassa i bianconeri, mentre il Benevento trova la forza di reagire e conquista addirittura il pareggio al 24'. Djiuricic spara dalla distanza e Szczesny compie una prodezza nel respingere la conclusione. Sulla palla s'avventa Guilherme che crossa per il tocco ravvicinato di Diabaté: il Vigorito è una bolgia. Il pari restituisce maggiore equilibrio alla partita. Al 36' l'arbitro Pasqua annulla un gol a Mandzukic per un fallo di mano precedente, mentre al 44' Pjanic viene steso in area da Tosca. L'arbitro fa segno di proseguire, ma il Var, Nasca, gli suggerisce di rivedere l'azione. Basta appena un minuto a Pasqua per vedere che il fallo c'è e quindi fischiare il rigore. Alla battuta ci va Dybala per il nuovo vantaggio (48'). Il pareggio del Benevento arriva subito, dopo 6 minuti dall'inizio della ripresa, con Diabaté, pronto a staccare sull'angolo di Viola. Intanto, Allegri manda dentro Higuain che in 8 minuti sistema le cose, prima costringendo Viola al fallo in area (rigore trasformato ancora da Dybala) e poi avviando l'azione che Douglas Costa chiude con un meraviglioso sinistro a giro da fuori area. Ed ora, a Madrid, per tentare l'impresa.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6,5: Deve sudare le proverbiali sette camicie: prende due gol su cui può far poco ed è bravissimo prima su Djuricic e poi su Iemmello.
Stephan Lichtsteiner 6: Tiene la posizione senza proporsi più di tanto in avanti. Buona prestazione difensiva.
Medhi Benatia 5,5: Tenere a bada Diabaté è una missione più difficile di quanto possa sembrare. Dopo aver salvato su Brignola, si perde nettamente il maliano consentendogli di firmare il 2-2.
Daniele Rugani 5,5: Come Benatia perde il confronto con Diabaté, che lo tiene sempre all'erta e, di fisico, gli fa passare 70 minuti d'inferno.
Alex Sandro 6: Bello il lancio d'esterno per Cuadrado che apre l'azione del primo vantaggio. Duetta spesso con Matuidi, ma non chiude bene su Diabaté.
Claudio Marchisio 6: Sostanza, intelligenza, ma pochi lampi. Bella,comunque, la scodellata in area per Pjanic che porta alla concessione del rigore (dal 63' Gonzalo Higuain 6: Apporto fondamentale, visto che entra e si guadagna il rigore del terzo vantaggio)
Miralem Pjanic 6,5: Primo tempo sontuoso, tra un lancio illuminante per Cuadrado e la magia in area che manda in tilt Tosca. E nella ripresa salva tutto su Guilherme sul punteggio di 2-2.
Blaise Matuidi 6: Va spesso allo scambio con Alex Sandro e presidia la propria zona di campo. Buone chiusure, ma patisce le ripartenze avversarie.
Juan Cuadrado 6: Alla prima da titolare dopo tre mesi e mezzo, mostra vivacità e dà vita a tanti guizzi. Ha però la pecca di non giustiziare Puggioni a tu per tu col portiere (dal 58' Douglas Costa 7: Supersonico. Porta forze fresche in attacco e piazza il timbro a una gara più complicata del previsto con un gol meraviglioso) .
Paulo Dybala 7,5: Si lascia parzialmente alle spalle la serataccia contro il Real Madrid con un gol splendido e una freddezza assoluta dal dischetto. Il protagonista numero uno del successo bianconero.
Mario Mandzukic 5,5: Pochi alti e molti bassi, poche luci e molte ombre. Si vede annullare un gol, nel gioco aereo ha spesso la meglio, ma per il resto non si rende quasi mai pericoloso (dal 78' Sami Khedira s.v. ) .

mercoledì 4 aprile 2018

Juventus-Real Madrid

Champions, Juventus-Real Madrid 0-3: meraviglia Ronaldo, che rovesciata!

Doppietta di CR7, applaudito da tutto lo Stadium. Chiude Marcelo, espulso Dybala per somma di ammonizioni.

Bianconeri in gara fino al 2-0, poi i blancos dilagano

Chiudete tutto, dopo un gol così. È questa la prima reazione al capolavoro con cui Cristiano Ronaldo firma il 2-0 all’Allianz Stadium, col 90% degli sportivissimi tifosi della Juve ad applaudirlo. Difficile aggiungere qualcosa a una carriera come quella di CR7, ma è molto probabile che Cristiano trovi un posto speciale tra le sue perle a questa rovesciata sganciata da quote siderali. Ma il chiudete tutto vale soprattutto per la Juve, che subito dopo perde anche Dybala per doppia ammonizione e incassa un severissimo 3-0 che di fatto chiude qui la sua Champions. Bizzarri gli dei del calcio. Un anno fa una grande del calcio spagnolo, il Barcellona, proiettava la Juve e Paulino al top del calcio europeo. 12 mesi dopo, sempre quarti di Champions, l’altra corazzata di Spagna, il Real, rifila tre cazzotti di quelli che la Juve non aveva mai preso allo Stadium. E fa rientrare il 10 bianconero, che non aveva affatto giocato a male, a testa bassa negli spogliatoi.
Si era detto alla vigilia: per fare l’impresa contro i più forti serve solidità difensiva, concretezza sotto porta e un po’ di buona sorte. La Juve non ha avuto nulla di tutto ciò. Persino quel Picasso di secondo gol nasce da una bruttezza di Chiellini. E se il terzo di Marcelo arriva a babbo morto, il primo gol, con cui la Juve si complica la vita dopo 3’, è un inedito per una squadra che difende così bene di sistema. Le colpe di De Sciglio, Barzagli e Chiellini vengono smascherate dalla classe immensa di Isco e dal movimento da perfetto centravanti di CR7. Pronti-via e Juve già sotto. La squadra di Allegri ha avuto anche le occasioni per pareggiare e avrebbe anche meritato l’1-1, ma la bravura di Navas su Higuain, un po’ di sfortuna in un paio di mischie e una punizione di Dybala sporcata e fuori di centimetri hanno fatto capire che non era serata.
La Juventus per lunghi tratti ha fatto match pari, nonostante l’assenza di Pjanic e Benatia. Ogni volta che è riuscita a portare palla nell’area del Real ha dato la sensazione di poter essere pericolosa. Dove il Real ha fatto la differenza è nella facilità di creare gioco e pericoli, con il “precario” Isco in serata di grazia da trequartista accarezza-palloni, Modric versione Carlo Rubbia del centrocampo e Kroos mister “ci penso io a far sembrare tutto facile”. Due-tre passaggi e il Real ti fa male, come aveva detto Allegri, a differenza di una Juve a volte un po’ farraginosa. A tutto questo aggiungete la lettura dei momenti, le malizie da grande squadra che ti fanno stare a terra a guadagnare secondi quando c’è burrasca. Ora il Madrid andrà all’assalto della terza Champions consecutiva (!!!) coi galloni di favorito. E chissà se a Buffon, che ha preso il nono gol in sei partite contro CR7, verrà voglia di annunciare il ritiro. E’ solo la prima delle domande sul futuro della Juve, che comunque resta assolutamente roseo. A partire da due trofei da aggiungere alla ricchissima collezione aperta nel 2011: un settimo scudetto consecutivo che sarebbe leggenda e la quarta Coppa Italia consecutiva.

 E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 5: Luci e ombre. Le luci di un paio di parate delle sue, ma soprattutto le ombre di tre gol subiti e dell'incomprensione con Chiellini da cui nasce lo 0-2. Esce dallo Stadium quasi in lacrime.
Mattia De Sciglio 5,5: Lascia troppo spazio a Isco, che serve la palla dello 0-1 a Ronaldo. Poi si riprende tutto sommato benino, ma senza lampi particolari.
Andrea Barzagli 5: Male come a Cardiff . Stavolta da centrale. Lascia completamente libero Ronaldo, che non lo perdona. Poi crolla nel finale, come tutti i compagni.
Giorgio Chiellini 4,5: Bloccato nell'azione dello 0-1, disputa un buon primo tempo ma nella ripresa cede di schianto: l'incomprensione con Buffon che porterà al raddoppio è gravissima.
Kwadwo Asamoah 5,5: Per buona parte della gara rimane piantato nella propria zona di competenza. E quando avanza non sforna un cross decente (dal 69' Mario Mandzukic 5,5: Entra a gara compromessa e quasi non si vede) .
Sami Khedira 6,5: Vivo, presente, rinfrancato dal gran finale contro il Milan. Recupera e riparte, travestendosi anche da assistman. Complessivamente il migliore della Juve (dal 75' Juan Cuadrado s.v. ) .
Rodrigo Bentancur 6: Sarà pure un novellino, ma la personalità in mezzo al campo non gli manca. Buone giocate, buoni inserimenti. Ha la pecca di tirare male quando ne ha la possibilità.
Douglas Costa 5,5: Un primo tempo incolore e senza verve, una ripresa con qualche spunto in più fino alla sostituzione. Non può arrivare alla sufficienza (dal 69' Blaise Matuidi 5,5: 20 minuti in cui può far pochissimo, col Real ad attaccare e la Juve stordita) .
Paulo Dybala 4,5: Si rende pericoloso soltanto su punizione, poi non trova mai sbocchi. Ricade nel vizietto della caduta facile e poi è frenetico nel colpire Carvajal: una doppia ingenuità che costa carissima alla Juve. Serata da dimenticare.
Alex Sandro 5: Ormai si è capita la sua difficoltà nell'incidere partendo da esterno alto. Pochissimi spunti da segnalare da parte sua. Chiude da terzino.
Gonzalo Higuain 6: Non molla mai, recupera palloni, va vicino a un gol che solo Navas gli nega. L'uscita di Dybala gli toglie un punto di riferimento prezioso, ma anche nel recupero sfiora l'1-3.Guerriero.



domenica 1 aprile 2018

Juventus-Milan


Juventus-Milan 3-1: Dybala, Cuadrado e Khedira in gol, non basta Bonucci a Gattuso

I bianconeri soffrono dopo il botta e risposta nel primo tempo tra l'argentino e l'ex, poi accelerano nella ripresa e scappano a +4 sul Napoli

Le grandi partite nascono dalle grandi storie. Juve-Milan è sempre un partitone perché ne hai tantissime da raccontare ogni volta . L’anno scorso il mani di De Sciglio al 95’. Quest’anno sembra che sia Leo Bonucci, che segna a Buffon tra Barzagli e Chiellini, a scrivere la vicenda dell’anno. Ma ecco che sbuca Juan Cuadrado. Il colombiano, ultima partita il 23 dicembre, strappa la convocazione all’ultimo secondo. E indirizza la partita col colpo di testa, non proprio la specialità della casa, che apre le porte al 3-1 finale.
Se quello di Dybala all’Olimpico finora era il candidato fortissimo al premio di gol-scudetto in caso di settima festa consecutiva, la testata di Cuadrado, nobilitata dal gol di Khedira, chiude una giornata fondamentale per la Juve. Che torna a +4 sul Napoli dopo una partita per lunghi tratti sofferta, contro un Milan che avrebbe meritato di più.
Perché a 4 giorni dal Real, il gioco della squadra di Allegri è brillante per i primi 8’, quelli che servono a uno scintillante Dybala per sbloccare la partita. Poi si passa da un piccolo cabotaggio a lunghi momenti di imbarazzo, in cui tutto passa dalla vena di Dybala. Lichtsteiner annaspa e regala il corner dell’1-1, il centrocampo viaggia a marce bassissime, Higuain fa il solletico a Romagnoli e Bonucci, la prima costruzione viaggia a due all’ora. Lo Stadium affronta lo spicchio finale di partita un po’ intimidito, anche perché Calhanoglu stampa sulla traversa un 2-1 che non sarebbe stato scandaloso in quel momento. Allegri la vince perché ha una qualità che tutti si sognano in Italia. E se non è Dybala è Douglas, che avvia l’azione del 2-1. Se non è Douglas è Khedira, per 74’ il peggiore in campo con Lichtsteiner, che poi fa assist e gol. Per dire che col Real servirà di più c’è tempo, intanto la Juve si cuce un altro pezzo di scudetto.
Bravo Rino,sì, perché il suo Milan dimostra una volta di più di essere squadra vera. Lo spettacolo è un’altra cosa, ma i rossoneri sono messi bene in campo, difendono di squadra e sanno ripartire con l’efficacia del triangolo destro Calabria-Kessie-Suso. Perché il Milan perde? Non ha grandi stoccatori, uomini in grado di fare male. A partire dai vari Silva e Kalinic, centravanti mai pericolosi. E perché Donnarumma ha smesso di fare i miracoli. Il sogno Champions passa dal derby di mercoledì. Ma il vero sollievo peri tifosi che stanno per prendere la A4 e tornare a Milano, è che il prossimo anno c’è un tecnico pronto a far tornare il Milan dove merita.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Graziato da André Silva e Çalhanoglu, battuto da Bonucci, ma quando viene sollecitato risponde presente: bravo in due occasioni su Suso.
Andrea Barzagli 6: Bruciato implacabilmente dall'ex compagno Bonucci nell'azione del pari rossonero. Ma se non altro ha il merito di riprendersi, disputando una ripresa pressoché perfetta.
Mehdi Benatia 6,5: Il migliore dei tre difensori di Allegri. Soltanto un'ammonizione macchia la sua prestazione, precisa anche nei momenti più complicati.
Giorgio Chiellini 5,5: Non bene. Anche lui è colpevole per la marcatura non ottimale su Bonucci. E quando imposta è da mani nei capelli.
Stephan Lichtsteiner 5: Un paio di interventi difensivi, ma soprattutto tanta, tanta fatica nel gestire al meglio la propria fascia di competenza. Sbaglia tanto e dura solo un tempo (dal 46' Douglas Costa 6,5: Allegri capisce di non poter fare a meno di lui e lo inserisce all'intervallo. Scelta saggia, perché il brasiliano incendia la gara con dribbling e iniziative, entrando sia nel secondo che nel terzo gol) .
Sami Khedira 6,5: Prestazione insipida per gran parte del match, sia in copertura che in inserimento. Poi, d'incanto, diventa il protagonista della vittoria: assist e gol. Il calcio è strano.
Miralem Pjanic 5,5: Parte bene, trovando Dybala tra le linee e guardando il compagno andare in gol. Poi si spegne: lento, poco creativo, banale nelle giocate. Lo salva parzialmente un fondamentale intervento difensivo su Suso (dal 75' Rodrigo Bentancur s.v. ) .
Blaise Matuidi 5,5: Così così. Non è il Matuidi ammirato in tante altre occasioni. Costretto a tanta fase difensiva, pasticcia quando porta palla (61' Juan Cuadrado 7: Bentornato! Mancava da tre mesi, ma non patisce l'emozione del rientro in campo: suo gol che potrebbe consegnare una fetta di scudetto alla Juve) .
Kwadwo Asamoah 5,5: Si propone costantemente nell'avanzata, ma con scarsissima incisività e parecchi errori. Anche lui non in gran serata.
Paulo Dybala 7: Un gol gioiello, il diciottesimo in campionato, e la sensazione che sia sempre lui a trainare una squadra con la lingua penzoloni. Resta su alti livelli e porge a Khedira la palla del 3-1.
Gonzalo HIGUAIN 5,5 - Cerca e trova lo scambio con Dybala, andando alla conclusione e impegnando Donnarumma. In generale, si batte ma perde il duello coi difensori rossoneri.