Coppa Italia, Atalanta-Juve 0-1: Higuain-gol, Buffon para rigore a Gomez
Dopo 3' un grande Pipita decide la partita, poi il portiere dice no a Gomez dagli undici metri. Il 28 febbraio il ritorno a Torino
La settimana dei festeggiamenti in onore di Gianluigi Buffon si è chiusa ieri con lo scarto dei regali: il primo gliel’ha dato Higuain quando la semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta doveva ancora schiudersi; il secondo se l’è fatto da solo, respingendo un rigore del Papu e ogni accenno di rimonta atalantina. Nella nebbia di Bergamo la Juve tira via così quel retrogusto di ruggine lasciato dalle ultime due partite: si avvicina alla prima finale della stagione, ma soprattutto sgasa proprio nel momento caldo.
All’inizio Allegri ritrova Matuidi, sceglie Douglas Costa assieme ai due colossi d’attacco (ancora niente Bernardeschi, provato alla vigilia), e insiste pure su De Sciglio sulla fascia destra di difesa. Gasp decide di azzardare con un corazziere davanti: c’è Cornelius assieme a Gomez con dietro Cristante e in panca Ilicic. Il lampo di Higuain, avvelenato sin dal primo secondo, finisce per mettere tra parentesi l’inizio della partita: l’Atalanta si disunisce, accusa la botta, ma in generale soffre molto anche tatticamente. Alle spalle dei centrocampisti atalantini sfrecciano sia Mandzukic che (soprattutto) Costa, veloce il triplo rispetto al resto della compagnia. I centrali della Dea sono in ritardo quasi sempre e la partita sembra messa su un piano inclinato per i bianconeri.
La parentesi si chiude solo dopo una ventina di minuti, quando Gasp si riavvicina alle frequenze abituali e riesce finalmente a penetrare in area con i suoi diavoli davanti: in questo frangente arriva il fallo di mano di Benatia (segnalato con la Var) e il rigore calciato da Gomez. Sfortunatamente Buffon, dopo lunghi giorni di auguri, vuole finalmente festeggiare in campo. Anzi, la sua parata ha l’effetto di spingere indietro ogni velleità atalantina del primo tempo e le occasioni da qui in avanti sono tutte della Juve: mentre Pjanic guida l’orchestra, Matuidi si inventa nel ruolo di tenore. Ricuce e si inserisce, calcia sia di destro che di sinistro.
Nelle ultime esperienze da queste parti, Allegri era riuscito sempre a mettere sotto per un tempo Gasp, ma alla lunga la Dea aveva rimesso il muso dentro alla gara con prepotenza. I minuti iniziali del secondo tempo lascerebbero pensare al solito svolgimento del tema: per scriverlo entra in campo Ilicic al posto di Cornelius. Si ricostituisce così la coppia nerazzurra immaginata alla vigilia ma, a parte qualche guizzo, la resa è assai lontana dalle attese. Nel complesso Hateboer e Castagne non riescono a essere le frecce di sempre e la Juve ha tempi e spazi per ripartire. L’ingresso di Bernardeschi, al posto dell’anguilla Costa, serve soprattutto per accorciare la coperta. Solo alla fine, per effetto di una reazione nervosa più che del gioco, arriva un mischione che potrebbe rovesciare la frittata: dopo un batti e ribatti in area, Buffon deve regalarsi ancora un miracolo. Niente di nuovo, è già successo negli ultimi 40 anni.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Gianluigi Buffon 7,5: Come i campioni, anzi, i fenomeni: osserva i compagni per gran parte del match, poi sfodera due interventi decisivi nelle uniche occasioni in cui viene chiamato in causa. Il più classico dei “quarant’anni e non sentirli”
Mattia De Sciglio 5: Svagato e troppo impreciso. Sprazzi dell’ultimo De Sciglio milanista. Non a caso Allegri si arrabbia spesso e volentieri con lui.
Giorgio Chiellini 6,5: Il migliore tra i difensori bianconeri, il più attento e reattivo nonostante debba ricorrere alle cattive in occasione del cartellino giallo rimediato. Per il resto però è impeccabile.
Mehdi Benatia 5: Braccio troppo largo in occasione del rigore e qualche sporcatura che in questo scorcio di stagione non gli avevamo mai visto commettere. Annebbiato (82’ Andrea Barzagli S.V.) .
Alex Sandro 6: Manca sempre un centesimo per arrivare a un euro, ma in questa occasione è meno distratto di altre volte in fase difensiva. Non è però l’Alex Sandro straripante della scorsa stagione. Non ancora, quanto meno.
Sami Khedira 6,5: Dinamico e continuo nell’azione. Dopo il punto esclamativo di Verona si conferma ad alti livelli.
Miralem Pjanic 7: Smista palloni che è un piacere e non perde mai la bussola. Stato di grazia e fiducia totale nei propri mezzi (Dal 90' Rodrigo Bentancur S.V.) .
Douglas Costa 5,5: L’avvio promette bene, ma il brasiliano stavolta si spegne alla distanza lasciando ad altri la ribalta (Dal 63' Federico Bernardeschi 6: Buon impatto nel match, è da subito propositivo e in partita) .
Blaise Matuidi 6,5: Mezzo punto in meno per quel grave errore sottoporta. Però che contributo in termini di energia al centrocampo bianconero!
Gonzalo Higuain 8: Salto di qualità enorme rispetto alle ultime uscite. Si è tolto la ruggine di dosso con quel a Verona nel finale e a distanza di tre giorni si ripresenta in una condizione psico-fisica incredibile: sblocca la gara con inarrestabile percussione centrale e per tutto l’arco del match porta a spasso i malcapitati difensori avversari. Iradiddio.
Mario Mandzukic 7: È lui a propiziare il gol di Higuain con tackle perfetto in mezzo al campo. Quale diapositiva migliore per la consueta prova generosa e qualitativa del campione croato?