Simply 6

domenica 28 ottobre 2018

Empoli-Juventus


Serie A, Empoli-Juve 1-2: gol di Caputo e Cristiano Ronaldo (2)

Nona vittoria in campionato per i bianconeri col portoghese che ribalta l'iniziale vantaggio dei toscani

CR7 hollywoodizza la provincia italiana. Arriva lui e tutto si ferma: stadi esauriti, alberghi e ristoranti pieni, baracchini con la sua maglietta presi d’assalto. Ma Ronaldo è soprattutto il più forte giocatore del mondo insieme a Messi. Te ne accorgi quando, dopo il peggior primo tempo stagionale suo e della Juventus, decide che i due punti persi col Genoa possono bastare. E ribalta la partita con la folgore che fissa il 2-1 finale dopo aver trasformato il rigore del pari. Il gol più bello dei 7 fin qui segnati in bianconero.
Solo elogi per la squadra di Andreazzoli, che pur restando bassa gioca un bel calcio, con centrocampisti di corsa e qualità. Bennacer macchia una bella prova con la sciocchezza che provoca il rigore, Acquah si divora Matuidi nell’azione del gol, Zajc ha i colpi del grande giocatore. Se ci aggiungiamo che il caricabatterie della Juve non ha ancora ultimato il suo lavoro post-Manchester, l’1-0 (gol di Caputo) con cui i toscani vanno al riposo non deve stupire. In difficoltà Bernardeschi e tutto il centrocampo, con una regia insolitamente abulica di Pjanic. Se il livello resta questo, la salvezza non dovrebbe essere un problema.
La Juventus, che resta complessivamente lontana dai suoi standard migliori, rientra con altra intensità. L’emblema è Matuidi: molliccio nei primi 45’, il solito trattore nella ripresa. Il segnale di risveglio lo dà l’azione chiusa dalla traversa di Pjanic dopo una gran parata di Provedel su un convincente Alex Sandro. Il calo dell’Empoli aiuta la Juve a restare sempre alta, con Dybala molto cucitore e poco stoccatore e bravo a procurarsi il rigore. In una giornata così, sembra più facile che la Juve la possa ribaltare col colpo di un campione piuttosto che col gioco. Detto fatto: CR7 sgancia il missile che lascia a bocca aperta il Castellani, prima di un finale che trasforma Allegri in versione kickboxer su una bottiglietta per via di una gestione imperfetta nei minuti finali.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da tuttojuve.com:

Wojciech Szczesny 6: il gol è una perla di Caputo su cui non può fare nulla. Per il resto osserva, attento quando le palle arrivano dalle sue parti.Mattia De Sciglio 5.5: non è Cancelo e questo si sa. Il problema, però, è che non riesce nemmeno ad essere pulito nelle cose semplici. Spreca qualche ripartenza di troppo (90' Andrea Barzagli s.v.).
Daniele Rugani 6: non sempre trasmette sicurezza, ma nel complesso se la cava quasi sempre. Inserito all'ultimo istante quando con la testa era già in panchina: non era semplice.
Leonardo Bonucci 7: una chiusura su Caputo vale un gol. Si prende le responsabilità che servono e, questo va sottolineato, non stacca mai la spina.
Alex Sandro 6.5: il migliore per distacco in termini di continuità e presenza dentro la partita. Mette in mezzo tantissimi palloni pericolosi e sfiora anche il gol, negatogli da un ottimo Provedel. Dopo Manchester un'altra prestazione molto convincente.
Federico Bernardeschi 5: primo tempo da incubo in cui sbaglia tutto quello che può sbagliare. Appare nervoso e fuori dalla partita. Un po' meglio nella ripresa, quando ritrova se non altro un po' di cattiveria. Ma non la lucidità (66' Juan Cuadrado 6: un po' confusionario a tratti, porta comunque le energie che servivano)
Rodrigo Bentancur 5: a Manchester grande prova, con due soli errori che potevano costare cari. A Empoli mette in campo solo le imprecisioni. Sbaglia tanti passaggi, anche semplici, e non riesce a proteggere la difesa. Serata completamente da dimenticare. Nota di merito: nonostante sia una giornata no, non smette di provarci e non ha mai paura.
Miralem Pjanic 6.5: prende per mano la squadra quando ne ha bisogno e solo la sfortuna gli nega un gol bellissimo. Provvidenziale anche e soprattutto nel momento più difficile (80' Douglas Costa s.v.).
Blaise Matuidi 6.5: vederlo inseguire Acquah senza riuscire a opporsi in occasione della ripartenza da cui nasce il gol dell'Empoli fa una effetto davvero strano. Soffre moltissimo l'ex Torino, ma riesce a tornare il solito Blaise nella ripresa, quando domina il centrocampo e fa davvero la differenza.
Cristiano Ronaldo 7.5: nel primo tempo offre una delle peggiori prestazioni in maglia bianconera, ma lui deve essere decisivo e fare la differenza. Ed è quello che fa, mettendo la sua firma a caratteri cubitali sui tre punti. Prima è glaciale dal dischetto, poi sfodera un gol meraviglioso. Decide di vincerla e la gara si piega al suo volere.
Paulo Dybala 6.5: una delle poche luci nell'oscuro primo tempo, offre alcune giocate scintillanti. Poi ha l'astuzia e la forza per prendersi il rigore che cambia la partita e fa riprendere il mondo a girare per il verso giusto. Sta molto bene e la fascia da capitano gli dona.




mercoledì 24 ottobre 2018

Manchester United-Juventus



Manchester-United-Juventus 0-1: gol di Dybala, Pogba si ferma al palo

Una rete nel primo tempo della Joya basta a piegare il Manchester United. Red Devils pericolosi in una sola occasione, con il palo del francese a 15' dalla fine. Il resto è un dominio

Di solito Old Trafford è uno stadio da sedute di laurea e qui, nel teatro dei sogni, la Juventus si è messa una corona di alloro in testa. Con qualche apprensione non richiesta nel secondo tempo, ma se l'è comunque messa: per la Signora un diploma magistrale in Champions League. L'1-0 allo United del vecchio nemico Mou, arrivato con un primo tempo sontuoso e un secondo col fiato più corto, è il certificato da appendere alla Continassa: dimenticate le apprensioni del passato, contenute le ansie a pochi momenti del match, è nata una grande squadra europea. Con un piede agli ottavi dopo il terzo successo su tre nei gironi. Mou, invece, dovrà sudarsela di più e tornare a pensare a come saldare la sua panchina: questo United, costruito a sua immagine e somiglianza, non sembra alla stessa altezza.

Allegri all'inizio ha scelto la coperta calda di un 4-3-3 "mobile": Cuadrado largo a destra e dall'altro lato Matuidi, pronto a stringere in mezzo quando il colombiano avanza sulla linea di Cristiano e Dybala. Mou, invece, ha piazzato ai lati del bisonte Lukaku tre piccoli diavoli: da destra Rashford, Mata e Martial. Il trio è scollato dall'atteso ex Pogba, ma è nell'atteggiamento che José regala più di metà partita al collega italiano: approccio arrendevole, quasi in timida attesa dei palleggiatori bianconeri. Questa Juve, però, è una bestia strana, cangiante: tiene il possesso in queste circostanze, ma sa anche ripartire veloce quando serve. Il tridente bianconero mostra frequenze superiori rispetto ai difensori rivali, forse più forti fisicamente ma assai meno mobili. Tutte doti che servono per dominare in Europa.

Il resto lo fa Ronaldo che attira ogni cosa attorno a sé. Un magnete dentro a Old Trafford: a pochi minuti dall'inizio attrae un invasore, placcato qui un attimo prima di dare il cinque al proprio eroe. Poi si prende una palla sulla destra e, ricordando i tempi in cui faceva l'ala proprio da queste parti, mette in mezzo la palla da cui sgorga l'1-0: Cuadrado è fermato a un passo da De Gea e Dybala può esultare con il sinistro facile. Sta nel Cristianesimo, però, il segreto di tutto: Ronaldo è cercato costantemente e ricambia sempre la cortesia, come quando chiude l'uno due con Cancelo e manda il connazionale vicino al 2-0.

Proprio il terzino portoghese è la bollicina che mancava e che ha cambiato il sapore dei brindisi in questa stagione: un martello costante, soprattutto se Martial non lo segue mezza volta. A Bonucci e Pjanic, registi alternati di questa super Juve, basta alzare la testa e poi la palla finisce oltre la linea di difesa: soprattutto da destra, ma pure da sinistra, il primo tempo è un movimento di orchestra. Potrebbero arrivare altri gol con Ronaldo su punizione deviata a fatica da De Gea (decisivo anche sulla ribattuta di Matuidi), e con un altro sinistro liftato di Dybala. Al di là di tutto, la sensazione è che la Juve abbia trovato finalmente una comoda casa europea: la Champions è il nuovo salotto della Signora, ora si sente padrona come fosse in Italia.

Il secondo tempo di Mou è un filo più coraggioso, sfruttando anche il leggero calo dei centrocampisti che si erano spolmonati oltre ogni umana possibilità. Qualche balbettio di Alex Sandro, qualche vecchio problema di posizionamento di Cancelo, il calo di precisione dei passaggi di Pjanic ed ecco che i Diavoli spaventano di più grazie al più propositivo Pogba. È lui ad approfittare di una dormita di Bentancur (che fa imbestialire Allegri) nell'occasione più grande della partita dei rossi di Manchester: il sinistro schiaffeggia il palo e finisce sulla faccia di Szczesny prima di uscire. Un pericolo che risponde al destro di Ronaldo, meno preciso rispetto al primo tempo. Una resistenza ordinata, con gli ingressi di Bernardeschi, Douglas Costa e Barzagli, consente di portare in porto l'1-0: finisce con Mourinho che risponde agli insulti dei tifosi bianconeri con tre dita. Vecchi rancori italiani, vecchi ricordi del triplete, quella cosa che Max (assieme a Cristiano) stavolta può prendersi davvero.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da tuttojuve.com:

Wojciech Szczesny 6: sempre attento. non deve compiere parate particolarmente difficili fino al lampo di Pogba. Lì risponde presente, così come in tutte le uscite.
Joan Cancelo 6.5: meno devastante di altre volte, ma si conferma comunque la solita piacevole sicurezza. Sia quando c'è da attaccare che quando  c'è da difendere. Sfiora anche il gol dopo un uno due bellissimo con CR7 (87' Douglas Costa s.v.).
Leonardo Bonucci 6.5: alcune chiusure sono da manuale del calcio. Qualche intuizione è semplicemente 'da Bonucci'. Inserisce nel pacchetto anche qualche leggerezza che non inficia l'ottima prova.
Giorgio Chiellini 7: in queste partite uno come lui è determinante. Avete presente il leggendario compagno da portare in guerra? Ecco. Chiude tutto, si divora Lukaku e sveglia la squadra quando rischia di calare.
Alex Sandro 7: ferma tutti gli avversari poi riparte, come una molla pronta a liberarsi. Vince praticamente tutti i duelli. Per distacco una delle migliori gare della stagione.
Juan Cuadrado 6.5: mette lo zampino nell'azione del gol, poi, pur con meno precisione rispetto a tanti compagni, alimenta con costanza l'azione offensiva (81' Andrea Barzagli s.v.).
Rodrigo Bentancur 6.5: Allegri l'aveva citato tra i giovani chiamati a vivere una grande notte, lui risponde presente. Ringhia sui Diavoli Rossi e quando ha il pallone tra i piedi mostra personalità e qualità. Mezzo voto in meno per qualche leggerezza che sarebbe potuta costare cara, ma promosso alla grande. E da grande.
Miralem Pjanic 7: primo tempo monumentale in cui accorcia e allunga la squadra da maestro e cancella in più di un'occasione Paul Pogba. Cala un po' nella ripresa, ma quando serve, in uscita e come diga, risponde ancora presente.
Blaise Matuidi 7: una di quelle volte in cui i Matuidi in campo potrebbero essere 3, o anche 10. Recupera una quantità industriale di palloni, è ovunque e fa anche ripartire l'azione con precisione e puntualità. 
Paulo Dybala 7.5: solo una volta prima di oggi la Juve aveva vinto in questo stadio. L'aveva decisa un altro numero 10, Alex Del Piero. Oggi lui regala i tre punti e una vittoria bella quanto storica, ma fermarsi al gol sarebbe sbagliato. Sfodera una prestazione mostruosa: cuce i reparti, resiste alle pressione di giocatori decisamente superiori e ogni tocco è ciò che serve al momento giusto. Con una spolverata di qualità (78' Federico Bernardeschi s.v.).
Cristiano Ronaldo 7: non segna, ma torna in quello che è stato il suo regno e si riprende scettro, trono e corona. Quando controlla il pallone cambia l'inerzia della partita, quando si muove decide dove vanno le cose e la partita. Il cross da cui nasce il gol è il solito gioiello, il tiro che De Gea devia in angolo nella ripresa un di quelle giocate che al mondo fa solo lui. A fine gara se ne va tra gli applausi di tutto lo stadio.

domenica 21 ottobre 2018

Juventus-Genoa



Serie A, Juventus-Genoa: 1-1. Gol di Ronaldo e Bessa

Apre Ronaldo, pareggia Bessa: dopo otto vittorie di fila i bianconeri si fermano contro la formazione di Juric. Nella ripresa Allegri mette Dybala e Bernardeschi, ma la vittoria non arriva

I bimbi possono portare a casa un insegnamento prezioso. I piccoli delle scuole calcio che hanno colorato l’Allianz nella curva che l’ultima volta vomitava insulti adesso lo sanno: in questo gioco (e nella vita) niente è mai scontato, neppure se c’è un alieno nella tua squadra. Hanno visto da vicino Cristiano Ronaldo accendere la magia come nelle favole, ma hanno visto pure la Juve buttarsi via perché convinta di averla vinta già all’intervallo. Poco cinismo davanti, una grave disattenzione dietro ed ecco spiegato questo 1-1 che ferma la cavalcata. Contro il Genoa non è arrivata la nona vittoria consecutiva di Allegri, un delitto in una partita dominata e con un Cristiano ispirato.

Prima della ripresa globalmente sottotono e dell’harakiri, Ronaldo aveva mostrato ai suoi baby tifosi un vastissimo repertorio oltre il gol: non un appoggio sbagliato, non uno scatto fine a se stesso o una apertura inutile. Cristiano è così, mai banale, squilibrante pure nelle cose facili: non basta, però, se non si dà il morso finale alla preda. E così perde valore pure il suo ennesimo record: nel primo tempo, dopo aver fatto tremare il palo con una testata, con un gol facile facile il portoghese è diventato il primo a segnare 400 gol nei top campionati europei (oltre ai 5 bianconeri, 311 spagnoli e 84 inglesi).

Sul tiro ribattuto di Cancelo e su incertezza del portiere Radu, la palla dell’1-0 è finita sul suo piede. A mancarlo, guarda tu i casi della vita, c’era proprio Piatek. Il capocannoniere, troppo solo a battagliare con i colossi della difesa, ha perso la sfida con un rivale di ben altro blasone. Si è fermato un turno, niente gol per la prima volta da quando veste rossoblu, eppure nella ripresa è cresciuto con tutta la truppa. Il gol di Bessa è, infatti, un premio, forse esagerato, per un secondo tempo coraggioso. Prima il Genoa aveva organizzato soprattutto difesa e timidi contropiedi: Juric, al suo rientro, ha piazzato come pilastro difensivo nel 3-5-2 Cristian Romero, argentino classe 1998 al debutto e in difficoltà contro Cristiano. Non quanto i suoi terzini di fronte alla velocità di Cancelo, signore del primo tempo, e di Alex Sandro, più in palla nella ripresa.

Le scelte a sorpresa di Allegri, invece, sono state due, la prima in alto a destra e la seconda attorno al braccio di Bonucci. Cuadrado, di ritorno dal Sud America, si è posizionato accanto a CR7 e Mandzukic e i riccioli si sono dimostrati più vivaci delle ultime volte (malissimo Douglas Costa quando è entrato al suo posto). Leo, invece, è stato scelto come capitano vista l’assenza del sodale Chiellini, più Khedira e Dybala, ed è il segno di riappacificazione finale con il pianeta Juve: l’ultima fascia con la Signora risaliva al 6 maggio 2017, proprio qui all’Allianz, nel derby finito 1-1 contro il Torino.

Bonucci ha guidato i suoi con autorevolezza, prima di addormentarsi con l’intero reparto, soprattutto Alex Sandro, a metà secondo tempo: tutti convinti che una palla innocua stesse per morire in calcio d’angolo e invece Kouamè ha avuto il tempo di tenerla, crossare indisturbato e Bessa ha staccato comodo. Imperdonabile calo di concentrazione, unico vero rischio in questa A per una Juve così nettamente superiore ai rivali. Alla fine gli ingressi di Dybala e Bernardeschi e il cambio di modulo hanno aggiunto poco o niente: la Juve ha peccato di supponenza e ne ha pagato le conseguenze, come sanno i piccoli (educatissimi) che hanno lasciato delusi l’Allianz.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date dalla Gazzetta Dello Sport :

Wojciech Szczesny 6: Primo tempo in tranquillità; nel secondo, si conferma con ottime risposte sulla pericolosità di Piatek. Non può nulla sul gol del pareggio.
Joao Cancelo 6,5: Cerca costantemente l’uno contro uno, conscio della superiorità e della capacità di corsa. In quella fascia fa ciò che vuole, è il padrone di se stesso. È il giocatore che risente meno il calo degli ultimi 45 minuti di gioco.
Medhi Benatia 5,5: Falloso nei contrasti di gioco e cartellino giallo a seguito; palla al piede non ha la dimestichezza di Bonucci, cala come molti altri agli inizi del secondo tempo e regala lo svantaggio.
Leonardo Bonucci 5: Sicurezza disarmante tramutata in apparente tranquillità, per tutto il primo tempo regala sogni tranquilli al reparto arretrato della manovra bianconera; ad inizio del secondo, perde lucidità regalando qualche svista di troppo, e ne risente tutta la prestazione.
Alex Sandro 6: Se il suo “avversario“ di ruolo spicca per l’incredibile avvio di campionato, il brasiliano non si fa certo trovare impreparato. Ad inizio secondo tempo, crea una ghiotta occasione sprecata dall’assenza dei compagni di squadra. Nel secondo tempo, cala la corsa e di conseguenza il rendimento.
Rodrigo Bentancur 5,5: Da qualche settimana, è costante nelle gerarchie di Allegri e ringrazia il mister con delle buone prestazioni. Il secondo tempo, però, porta malumori e qualche imprecisione di troppo.
Miralem Pjanic 5,5: Nel primo tempo crea un gran passaggio in verticale che porta Ronaldo vicino al vantaggio. Tranquillizza lo staff medico dopo lo scontro del primo tempo, ma non si può dir lo stesso della prestazione nel totale.
Blaise Matuidi 6,5: I suoi inserimenti in area di rigore offrono un forte vantaggio nell’azione offensiva della squadra. È il centrocampista più in palla del match, chiude le distrazioni dei compagni evitando spiacevoli sorprese. E difatti, alla sua uscita, la squadra ne risente.
Juan Cuadrado 5,5: Non brilla particolarmente, il colombiano svolge una buona prestazione al servizio della squadra nel primo tempo con una costante presenza sulla fascia, fino alla sostituzione.
Cristiano Ronaldo 6,5: Il primo squillo della Juve parte dai piedi del suo fuoriclasse al 10′ minuto, ma la prima vera occasione la crea al 13′ minuto, dove si divora la rete del vantaggio. Il portoghese non perdona se stesso e si prende una rivincita dopo nemmeno cinque minuti: la rete del vantaggio è sua. Meritatamente, sua. Alla Juventus non si dipende da niente e nessuno, vero, ma con un giocatore simile, è difficile crederci… tabellone dei marcatori compreso.
Mario Mandzukić 5,5: Viene richiamato più volte dal Mister per la poca presenza in area di rigore, dove non riesce ad incidere o rendersi pericoloso. Impreciso in alcune possibilità sottoporta, da salvare il colpo di testa su salvataggio di Radu, ma cala nel secondo tempo fino alla sostituzione.
Paulo Dybala 6: In pochi minuti dall’ingresso in campo, ha sui piedi la possibile palla del vantaggio, che non riesce a sfruttare.
Federico Bernardeschi S.V.: Entra a pochi minuti dalla fine, regala un buon impatto nonostante il resto dei compagni abbia staccato la spina.
Douglas Costa 5,5: sostituisce Cuadrado al 58′, non riesce a dare lo sprint in più per rivitalizzare le manovre di squadra.



domenica 7 ottobre 2018

Udinese-Juventus


Udinese-Juventus 0-2: gol di Bentancur e Cristiano Ronaldo

I campioni d'Italia fanno 10 su 10 in stagione chiudendo la partita a Udine già nel primo tempo

Partita dopo partita, e fanno 8 vittorie su 8 in campionato, più le due di Champions, dopo il 2-0 di Udine, prosegue il processo di "Hollywoodizzazione" della Juventus. La Signora arriva sui campi di provincia, i ristoranti e gli alberghi si riempiono, tutto esaurito allo stadio ed esibizione da 3 punti della squadra di Allegri. Troppo superiore ai tre quarti delle squadre del nostro campionato perché ci sia davvero partita. Alla Dacia Arena bastano 4 minuti, in cui la Juve segna due gol e costringe Scuffet a una parata prodigiosa su Mandzukic, per archiviare la pratica Udinese. Che dalla sua prospettiva l'aveva anche affrontata bene: 9 uomini dietro la linea della palla, Behrami a protezione della difesa e ribaltamenti affidati a un contropiedista come Lasagna, che per la verità l'ha vista poco.
La beffa per la squadra di Velazquez sta nell'incassare il primo gol da una situazione di corner a favore. La cosa speciale la fa Dybala, dopo il rinvio con le mani di Szczesny e un passaggio dalle parti di CR7. La Joya esce vincitore da un contrasto di puro fisico con Fofana, che è tre volte lui. Un giocatore ritrovato, se mai si fosse smarrito. Certo, poi per segnare servono anche un cioccolatino di un devastante Joao Cancelo e l'inserimento di Bentancur, alla sua seconda presenza da titolare dopo Frosinone.
La Juve, che della grande squadra possiede ormai anche la maturità, spegne la Dacia Arena subito dopo. Stavolta è Mandzukic a fare un grande lavoro tra Barak e Troost-Ekong, invito a nozze per il sinistro di Ronaldo che fa partire una sassata modello Sassuolo. Fanno 4 in 8 partite per Cristiano, apparso il solito giocatore nonostante una settimana complicata fuori dal campo. La ripresa, che vede un bel salvataggio di Alex Sandro sull'unica occasione dei friulani, serve solo a Scuffet a conquistarsi la palma di migliore dell'Udinese: grandi parate su Bernardeschi e CR7, che per la verità poteva angolare di più il suo destro. Cambia poco: Juve a punteggio pieno dopo 8 giornate. E le prossime tre saranno Genoa allo Stadium, Empoli in Toscana e Cagliari ancora a Torino. Le vincesse tutte e tre, sarebbe record europeo di tutti i tempi: nessuno ha mai vinto le prime 11 di campionato.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6 : Un paio di prese su conclusioni da fuori. Tutto facile.
Joao Cancelo 7,5: Terzino destro di spinta, abituato a dominare la sua fascia. Crossa, dribbla, copre, attacca, ma difende bene. Grande assist per Bentancur, una traversa colpita. Migliore in campo.
Leonardo Bonucci 6,5: Buona prova. Sicuro, lucido, preciso. Non concede nulla a Lasagna.
Giorgio Chiellini 6: Un solo rischio, con Lasagna lanciato in campo aperto. Lo stende con esperienza, evitando il giallo. Il resto è gestione in serenità.
Alex Sandro 6,5: Salva sulla linea un tiro di Lasagna. Appoggia e spinge, con coraggio e forza.
Rodrigo Bentancur 7: Bel gol di testa in inserimento. Sostanza, ma anche pulizia nei passaggi. In crescita.
Miralem Pjanic 6,5: Gioca di fino, non sbaglia una giocata. Quando è così tranquillo, tutta la Juventus ne trae benefici. (Dall'89' Andrea Barzagli S.V.) .
Blaise Matuidi 6: Primo tempo ordinato. Buona intesa con Alex Sandro e Ronaldo. Esce per un fastidio muscolare (Dal 46' Emre Can 6: Nel mezzo. Parte pianino, chiude con due tackle vincenti. Dinamico e voglioso) .
Paulo Dybala 6 : Tra le linee si muove bene e aumenta la qualità delle giocate della Juventus. Meno bene al tiro, dove non riesce a sfruttare la sua tecnica. Sufficiente (Dal 65' Federico Bernardeschi 6,5 : Entra con brillantezza. Verticalizza, impegna Scuffet. In forma) .
Mario Mandzukic 6,5 : Un assist intelligente e un gol sprecato. In mezzo la solita abnegazione e il solito lavoro di sponda. Applausi della Dacia Arena per un paio di recuperi in fase difensiva.
Cristiano Ronaldo 7: Il mancino con cui sigla lo 0-2 è un gioiello. Sempre pericoloso, sempre guizzante. Scuffet gli nega tre volte la doppietta personale.

mercoledì 3 ottobre 2018

Juventus-Young Boys


Juventus-Young Boys 3-0: tripletta di Dybala in Champions

I bianconeri sanno solo vincere, anche in Champions: sono 9 successi su 9 partite in stagione. Senza Cristiano Ronaldo, si scatena la Joya

È l'idolo dei bambini. La sua faccia dimostra anche meno dei 24 anni effettivi. E allo Stadium la Juve affrontava lo Young Boys, letteralmente i "giovani ragazzi" in inglese. Sarà per questo che è la grande notte, o meglio il tardo pomeriggio, di Paulo Dybala. Che da solo cancella la debole resistenza degli svizzeri: è sua la tripletta che fissa il 3-0 finale. È la prima in Champions con la maglia della Juve e la prima stagionale in assoluto, per un totale di gol bianconeri che sale a 72 (9 in Champions). Paulo raggiunge Pippo Inzaghi, Alessandro Del Piero e Arturo Vidal (ultimo a riuscirci nel 2013) nel ristretto club di juventini che hanno segnato una tripletta in Champions.
La Joya gioca la miglior partita del suo 2018-19 dopo la doppietta segnata al Bologna. E guarda caso, in entrambe le partite accanto al numero 10 c'era un solo attaccante, CR7 con gli emiliani e Mario Mandzukic con gli svizzeri. Al di là del valore modesto degli avversari, una situazione tattica da non sottovalutare. Lo Young Boys vale più o meno il Bologna. Difende peggio della squadra di Inzaghi e ha un pizzico di qualità in più nel palleggio. Squadre di questo livello non possono impensierire una Juventus del genere, che risolve la questione più complicata, segnare il primo gol, dopo 5 minuti. Gran palla di Bonucci per Dybala, Camara difende sull'argentino, come neanche un centrale di Serie C e gran gol della Joya.
Il resto è pura accademia. Bernardeschi, partito in posizione di mezzala destra ma avanzato dopo 15' in una sorta di 3-4-1-2, produce strappi che uniscono tecnica e potenza. Gli manca solo lucidità nelle scelte chiave. Pjanic continua a giocare un calcio sublime, la difesa (nuovamente a 3 con Barzagli e Benatia titolari) non concede nulla. Nel finale c'è spazio anche per Moise Kean, all'esordio stagionale. E cosi, in poco più di un mese, la Juve ha vinto 7 partite su 7 in campionato e ha ipotecato la qualificazione in Champions. Ah, stasera mancava lo squalificato Cristiano Ronaldo. Se ne è accorto qualcuno?

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny s.v.: Mai chiamato in causa dai giocatori dello Young Boys.
Andrea Barzagli 6: Fuori posizione in occasione dell’unico sussulto dello Young Boys, ma poi gioca una partita attenta in difesa.
Leonardo Bonucci 7: Suo il lancio per Dybala che realizza il gol dell’1-0. Sempre preciso in fase di impostazione, utile anche dietro.
Medhi Benatia 6,5: Torna a farsi vedere anche Benatia. Il marocchino gioca con attenzione senza commettere sbavature.
Juan Cuadrado 6,5: Non si fa vedere nel primo tempo. Nella ripresa - però - spinge molto, confezionando anche l’assist per il 3-0 di Dybala.
Miralem Pjanic 6,5: Ritmi non altissimi nel primo tempo, ma è sempre preciso nell’impostare l’azione (dal 70’ Sami Khedira 6: Buon impatto alla gara. Bella notizia per la Juventus, visto che Khedira sarebbe dovuto tornare dopo la pausa per le Nazionali).
Blaise Matuidi 6,5: Fa il suo a centrocampo, chiudendo sempre sulle ripartenze degli svizzeri. Decisivo su Sanogo che per poco non realizzava il pareggio. Entra poi nell’azione del raddoppio di Dybala (dal 46’ Emre Can 6,5: Aiuta tantissimo in fase di impostazione nella ripresa. Sempre più presente negli schemi della Juventus).
Alex Sandro 6: Non patisce mai in difesa. Non è però continuo sulla fascia, nella ripresa.
Federico Bernardeschi 6,5: È show nel primo tempo, con l’ex Viola che mette in seria difficoltà tutta la difesa dello Young Boys. Nella ripresa sbaglia, forse, un po’ troppo quando arriva in area di rigore.
Paulo Dybala 8: È un Dybala ritrovato dopo il gol al Bologna. L’argentino gioca più “libero” e spensierato, senza il peso di trovare in fretta il gol. L’ex Palermo trova una tripletta, coglie un palo, prova a conqusitare un rigore (l’arbitro non lo dà clamorosamente). Insomma, fa tutto lui.
Mario Mandzukic 6: Solito sbattimento in mezzo al campo. Non si intende però con il resto della squadra (dal 78’ Moise Kean 6: Debutto in stagione, cerca di segnare anche lui nel festival della Juventus. Segna, ma gli viene annullato per fuorigioco).