Simply 6

mercoledì 28 settembre 2016

Dinamo Zagabria-Juventus

Champions, Dinamo-Juve 0-4: gol di Pjanic, Higuain, Dybala e Dani Alves

Il bosniaco segna e regala a Higuain la palla del raddoppio, poi nella ripresa si sblocca la Joya prima del poker di Dani Alves

L’HD si risveglia, combatte e frantuma le caselle in cui fino a ieri sera c’era ancora scritto zero. Gonzalo Higuain infila il primo gol in trasferta della stagione, quello del 2-0 con stop di petto e colpo al volo di sinistro; Paulo Dybala piazza la… mancinata da 25 metri realizzando il suo primo gol stagionale nella vetrina più lussuosa del Continente. Morale: Juve spacca Dinamo, Allegri riceve le risposte chieste alla vigilia (poco fighettismo, molta concretezza) e insomma quel che doveva fare la Juve lo ha fatto per raddrizzare il proprio Girone. Ovvero, vincere, anche con un filo di gas e soprattutto coi colpi dei suoi talentuosi, visto che prima dell’uscita dal campo (contusione sotto il polpaccio sinistro) Pjanic aveva messo l’1-0 e servito l’assist per la rete di Pipita. Ah, la chiosa è con Dani Alves: punizione del 4-0 deviata da Schildenfeld e con la collaborazione del portiere Semper.  

Il pomeriggio era nato sotto una stella misteriosa: il gioiellino della Dinamo, Ante Coric, pur se dato in grande forma e titolare alla vigilia postava su facebook un messaggio nel quale annunciava la non-convocazione per la gara di stasera. Infatti, nemmeno panchina. Qualcuno sussurra che sul gioiello rimasto della Dinamo ci siano grandi squadre dietro (Juve stessa, Inter e Barcellona), ma qui a Zagabria sussurrano che possa essere capitato qualcosa con l’allenatore Sopic, un duro che probabilmente non ama alzate di cresta. Resta il fatto che la Dinamo si è presentata senza la sua stellina ma ha dato filo da torcere comunque alla Juventus. I bianconeri si apparecchiano con la formazione annunciata: Hernanes si riprende il posto da regista (quello che alla Juve manca tanto vista l’assenza di Marchisio), ai suoi fianchi Khedira e Pjanic, dietro la BBC e davanti l’HD, Higuain-Dybala. A sinistra c’è ancora Evra come contro il Siviglia e l’inizio dice che la Dinamo ha il fuoco addosso da subito, anche se il primo quarto d’ora passa con due tiri alti di Higuain e Dani Alves.

La Juve gira attorno alla Dinamo che in brevissimo tempo si chiude a riccio. Dai e ridai, serve però un lancio da dietro – di Bonucci – per scardinare la situazione croata: Schildenfeld tenta l’anticipo ma va fuori tempo e disorienta Sigali, colpo di testa maldestro, s’infila Pjanic, Semper è tre passi fuori dalla porta, colpo di punta di destro e vantaggio bianconero. Pjanic che, pochi minuti prima, era rimasto sotto al primo tackle della partita facendo venire dubbi per un altro infortunio. Invece il bosniaco si riprende e mette non solo l’1-0 ma successivamente pure l’assist per il raddoppio. 

a Dinamo, però, sa reagire: cerca la profondità con velocità, la differenza di tasso tecnico in mezzo fra le due squadre si vede eccome ma il brivido alla Juve lo mette lo stesso e su calcio piazzato: Antolic calcia la punizione da sinistra, Schildenfeld salta più in alto di Chiellini, Buffon battuto ma traversa… santa subito. Juve salvata dal legno. Al 31’, ecco il 2-0: lancio di Pjanic, Sigali (ancora lui) si fa saltare, Higuain stoppa di petto e, senza nemmeno lasciar cadere la palla, infila Semper per il 2-0 di sinistro. E’ il suo primo gol in trasferta – e in Champions con la Juve - dopo i 4 segnati allo Stadium. 

Nella ripresa, Allegri decide di non rischiare Pjanic nonostante il primo tempo straordinario: lo sostituisce per precauzione con Cuadrado, schierato da mezzala destra. La Dinamo cambia due uomini, e nel frattempo Dybala decide di darsi una mossa dopo un primo tempo di pochi spunti. Quando scatta il minuto 12, ecco che La Joya si accentra da destra e lascia scorrere un sinistro violento per il 3-0: è il primo gol stagionale nella vetrina più bella. Giusto così, e la pratica Dinamo viene archiviata in scioltezza con anche il lucchetto di Dani Alves. Juve a 4 punti, situazione raddrizzata.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it: 

Gianluigi Buffon s.v.: Serata di Champions a guardare sul prato i compagni dominare.
Andrea Barzagli 6,5: Preciso, puntuale, come al solito. Quasi un allenamento. Meravigliosa una chiusura al volo in area nel secondo tempo. (Dal 68’ Marko Pjaca 6: Entra bene nel match. Un paio di spunti, un destro a giro. Ha un’innata frizzantezza in corpo)
Leonardo Binucci 6,5: Si perde Schildenfeld nel primo tempo: traversa. Poi salva su una mischia in area. Il resto sono lanci, aperture e chiusure.
Giorgio Chiellini 6: Un paio di solito svarioni evitabili. Poco lavoro e pochi tackle, qualche licenza offensiva.
Dani Alves  6,5: "Trottolino" a destra. Usa la testa e dopo il primo tempo si risparmia e si gestisce. Nella punizione finale è fortunato. 
Sami Khedira 6,5: Di testa va vicino al gol nel primo tempo. Si inserisce e combina bene con le punte. Solito apporto positivo.
Hernanes 6,5: Non aveva di fronte dei marziani, ma la sensazione è che la sua presenza renda più libero e tranquillo Pjanic. Alcune buone idee. 
Miralem Pjanic 7: Nel gol è fortunato e lesto. Poi l’assist è un suo marchio di fabbrica: lancio morbido da dietro che Higuain può solo trasformare in rete. Classe e precisione. Poi esce all’intervallo per precauzione (fastidio alla caviglia). (Dal 46’ Juan Cuadrado 6: Entra piano nel match. Poi accelera e sgomma. Come mezz’ala però non pare a suo agio)
Patrice Evra 6: I cross non sono sempre precisi. La differenza di passo con Alex Sandro in questo momento è abissale. Bene in copertura.
Paulo Dybala 7,5: Svaria, arretra, imposta il gioco offensivo, scambia con Higuain e Alves. Il gol che lo sblocca è una meraviglia assoluta. Gli gioverà.
Gonzalo Higuain 7: Timbra il cartellino con un gol preciso ed elegante. Lasciargli spazio è un peccato mortale. Buoni movimenti, ottimo gioco di sponda (Dal 71’ Mario Mandzukic 6: Entra, lotta, va al tiro. Nessun sorriso, tanta voglia di fare).


 

domenica 25 settembre 2016

Palermo-Juventus

Palermo-Juve 0-1, autogol di Goldaniga, per Allegri tre punti senza brillare

Con Dybala in panchina, i bianconeri fanno più fatica del previsto al Barbera, ma vincono e restano in testa: decide una deviazione del difensore rosanero su cross di Dani Alves, poi Mandzukic fallisce un paio di occasioni. Infortuni pr Rugani e Asamoah

Altro che prestazione a cinque stelle: nel giorno in cui Palermo fa il pieno di grillini per ospitare la kermesse del movimento pentastellato, la Juventus non brilla e raggiunge l'obiettivo grazie all'aiutino di un giocatore rosanero. Senza quello spericolato (e sfortunato) colpo di tacco nella propria area di rigore di Goldaniga, forse adesso staremmo raccontando di un altro 0-0 della Signora dopo quello di Champions con il Siviglia. Invece arriva la seconda vittoria di fila in campionato dopo il passo falso con l'Inter, manna degli dei in vista della trasferta di Zagabria di martedì. Il grande assente è Paulo Dybala, che non gioca neanche un minuto nel suo vecchio stadio. Senza di lui la Juve ha poche idee ed è molto meno pericolosa. Segnerà meno, però sa come far girare la squadra.  

Continua a essere una Juve dai due volti: quella del Barbera non è spumeggiante come delle ultime due partite casalinghe di serie A. Allegri sceglie la formula del doppio centravanti per far riposare Dybala e a sorpresa preferisce Dani Alves a Lichtsteiner. Il motivo è semplice: vuole aumentare il numero di cross per le teste di Higuain e Mandzukic e per questo affida le fasce al duo brasiliano. Il giochino però non riesce, perché l'ex Barça e Alex Sandro arrivano sul fondo meno rispetto al solito e perché le due punte fanno gli stessi movimenti. De Zerbi per il debutto casalingo sulla panchina del Palermo (nella sua prima al Barbera era squalificato) cambia quattro uomini rispetto al turno infrasettimanale, copia Allegri con la difesa a tre ma piazza due trequartisti dietro al centravanti Balogh, Chochev e Diamanti. I due danno molto fastidio alla mediana bianconera, lenta e poco tonica: Khedira e Pjanic non vanno mai a prenderli e il lavoro sporco in copertura tocca soprattutto a Lemina, che però sbaglia anche cose facili quando deve impostare. La Juve per mezzora non fa un tiro in porta. L'infortunio di Rugani convince il tecnico a passare a un anomalo 4-3-3 che con il passare dei minuti assomiglia più a un 4-4-2, con Cuadrado che fa l'elastico tra il centrocampo e l'attacco. Il cambio produce subito la prima azione da gol della partita: su azione di contropiede Higuain serve Lemina, Posavec respinge e Gonzalez mette in angolo. Meglio l'argentino di Mandzukic, male Pjanic nel ruolo di mezzala: Allegri gli lascia la libertà di muoversi ma lui non trova mai l'intuizione giusta. Che non sia la sua serata si capisce alla fine del primo tempo, quando il bosniaco si trova sul piede un pallone respinto dal portiere in uscita (dopo tiro in porta di Cuadrado) ma invece di stoppare e calciare accompagna la sfera tra le braccia del Posavec. 

Juve bruttina e con poche idee, che però trova il vantaggio al 4' della ripresa aiutata dalla fortuna: tiro cross di Dani Alves deviato di tacco da Goldaniga. La Juve si rivede dopo un quarto d'ora abbondante con un tiro di Mandzukic respinto in angolo. Poco dopo è sempre il croato, ancora a caccia della prima rete stagionale, a sbagliare un gol facile facile su suggerimento di Khedira. L'unica volta che Mario riesce a mettere il pallone in porta Valeri annulla perché lo pesca in fuorigioco (giusto). De Zerbi mette Nestorovski a posto di Balogh e aumenta la spinta, fino a chiudere la Juve nella propria metà campo. A sinistra Aleesami è una spina nel fianco bianconero. I rosanero ci provano fino alla fine: prova coraggiosa, forse avrebbero meritato qualcosina in più. La Juve, che chiude in in dieci per l'infortunio di Asamoah, torna a casa con 3 punti che fanno classifica e si riproietta sulla Champions League.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Sicuro in presa, attento nelle uscite. I guanti li sporca, ma nessuna grande parata.
Andrea Barzagli 6,5: Lui fa sempre il suo dovere. Non eccelso, ma sicuro e concentrato. Doti che in queste partite tirate fanno sempre la differenza.
Leonardo Bonucci 6: Un giallo (evitabile) dopo pochi minuti. Poi amministra, senza commettere ingenuità.
Daniele Rugani 6: Dura meno di mezz'ora, poi lo scontro con Balogh e il problema al ginocchio. Aveva retto discretamente, brutta notizia per Allegri (Dal 31' Juan Cuadrado 5,5: Spinge e si appoggia, ma soffre la vivacità di Aleesami. Appena rientrato, sarà utile). 
Dani Alves 7: Gioca più palloni di tutti, recupera, imposta, mostra personalità e trova il tiro fortuito con il quale la Juventus passa in vantaggio. Un vincente nato. (Dal 85' Giorgio Chiellini S.V.)
Sami Khedira 6: Nessun inserimento veramente pericoloso, qualche errore di troppo, ma un pallone splendido, che Mandzukic spreca.
Mario Lemina 5,5: In interdizione si fa valere. I problemi arrivano quando deve impostare e lanciare. Non serve a molto recuperare il pallone se poi lo si riconsegna agli altri.
Miralem Pjanic 5,5: No, non ci siamo. Mezz'ala libera, ma senza decisione e senza grandi idee. Tenero e quasi svogliato. Deve dare molto, molto di più se vuole giocare sempre titolare nella Juve. (Dal 68' Asamoah 5,5: Entra e sbaglia subito due passaggi. Fatica a trovare ritmo e si infortuna) 
Alex Sandro 6: Uno dei pochi che sembra almeno in forma. Nulla di trascendentale, ma qualche buona discesa.
Gonzalo Higuain 5,5: Poca intesa con Mandzukic. Un tiro murato, qualche apertura. Prova opaca nel complesso.
Mario Mandzukic 6: Gioca di sponda, prettamente aerea. Va al tiro due volte nella ripresa, ma trova un grande Posavec. La sua caparbietà e la voglia di far bene non si discutono mai.


 

giovedì 22 settembre 2016

Juventus-Cagliari

Juve-Cagliari 4-0, gol di Rugani, Higuain, Dani Alves e autogol di Ceppitelli. Bianconeri primi

Allo Stadium una partita senza storia finisce dopo 40': a segno Rugani, Higuain e Dani Alves. Nel finale autogol di Ceppitelli: i bianconeri si riprendono il primo posto

 

Chissà se la sconfitta di San Siro è stata davvero utile per riportare la Juve coi piedi per terra. Non può essere un Cagliari davvero troppo tenero in fase difensiva a dare tutte le risposte. Ma il comodo 4-0 con cui la Juve si sbarazza della squadra di Rastelli serve a ribadire che la differenza di qualità tra i bianconeri e le medio-piccole della serie A è ai confini dell'imbarazzante. I sardi non hanno tradito i loro principi: si cerca sempre di giocare a calcio senza chiudersi. Ma il risultato è stato sconfortante, con la Juve a chiudere la partita in meno di un tempo e Storari a limitare il passivo.
Ben presto la partita per la Juve distribuisce flebo di autostima per i giocatori di Allegri. Daniele Rugani festeggia il primo gol in bianconero all'esordio stagionale da titolare, dopo che Storari si supera su Higuain. La concorrenza per l'ex Empoli è tremenda, ma resta un giocatore fondamentale per presente e soprattutto futuro. Gonzalo Higuain dopo essere stato bloccato dal palo e da Storari in due occasioni finalizza l'azione del 2-0, avviata da Alex Sandro e interrotta dal portiere del Cagliari con la parata su Pjanic. E fanno 4 in campionato. Al 39' anche Dani Alves entra nella lista degli ammessi alla festa: destro da fuori dal corner di Pjanic (ma quanto ci ha messo il Cagliari a uscire?) e prima esultanza bianconera. Tutto facile per la Juve, che crea gioco con buone trame sulla destra e dall'altro lato con un Alex Sandro in versione iradiddio. Persino Hernanes, non esattamente il più amato dallo Stadium, strappa timidi applausi. Unica nota stonata il mancato gol per Dybala, che non trova il gol nonostante una buona partita e nella ripresa lascia spazio a Pjaca.
Rastelli dichiara chiusa la partita togliendo all'intervallo i due giocatori più forti, Joao Pedro e Borriello. Allegri risparmia Buffon (contusione). Del resto lunedì c'è la Samp. Il Cagliari resta piuttosto basso per evitare l'imbarcata, la Juve resta dentro la partita, ammira qualche fiammata di Pjaca e nel finale trova il poker con una sfortunata deviazione di Ceppitelli, che toglie il gol a Lemina. Giusto in tempo per seguire gli ultimi minuti di Genoa-Napoli, che si chiude 0-0 e riporta i bianconeri in testa alla classifica.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Gianluigi Buffon s.v.: Mai chiamato in causa. Dal 46’ Neto s.v.: Idem.
Daniele Rugani 6,5: Il primo gol in maglia Juve, ma anche tante – tantissime – proiezioni in zona offensiva. In una serata dove dietro le preoccupazioni stanno a zero, Rugani decide di mettersi in mostra anche davanti. Non una cattiva idea in questo periodo di costruzione delle gerarchie.
Andrea Barzagli 6: Guida il reparto senza timore e reali minacce subite dagli avversari.
Giorgio Chiellini 6: Come Barzagli non deve quasi mai faticare.
Dani Alves 7: Si alterna con Lemina in questo scambio di ruoli – esterno/mezz’ala – che può diventare davvero una soluzione importante per la Juve. Gamba e piede. 
Mario Lemina 6,5: Buone cose unite alla ricerca di qualche leziosismo alla Pogba che fa perdere la pazienza ad Allegri. Un consiglio: non si perda nell’imitazione di un giocatore che per qualità e mezzi tecnici è inimitabile e certamente potrà essere utile alla Juve di questa stagione.
Hernanes 7: Come Conte fece con Giovinco.Allgeri sceglie di esporsi mediaticamente e la scelta paga. Insieme a Higuain infatti il buon Hernanes è sicuramente il migliore in campo della Juve. Non perde un pallone e si dimostra cattivo nel pressing.
Miralem Pjanic 7: Buon impatto in avvio, un gol mangiato davanti alla porta, ma un ruolo – mezz’ala – che negli esperimenti di Allegri di questo avvio di stagione ci pare senza dubbio quello che gli si cuce meglio addosso.
Alex Sandro 7: Scatenato. Anche lui. I progressi di questo ragazzo da un anno a questa parte sono una delle note più positive per la Juventus. E una spina nel fianco, stasera, per i poveri giocatori cagliaritani. 
Paulo Dybala 6: Esce a testa bassa ma lo Stadium gli regala il tributo. L’argentino è intristito da un gol che non arriva, ma la sua prestazione non è solo quello. Il pubblico di Torino però lo sa bene, così come Allegri e il resto dei compagni: che lo abbracciano e lo rincuorano. Dal 72’ Marko Pjaca 6,5: La sensazione è che qui ci sia veramente un potenziale clamoroso. Venti minuti di accelerazioni, giocate e tocchi pregiati. Se Allegri continua a dargli spazio potrebbe vedersi costretto, come Conte lo fu con Vidal, a cambiare modulo. Uno così non si può tener fuori.
Gonzalo Higuain 7,5: Entra nel primo gol con la girata volante; scheggia il palo da solo, quando si abbassa tra le linee a prendere palla; partecipa alla manovra aiutando i compagni; dà sempre la sensazione di poter far male nel giro di un nulla; fa gol. Se hai Higuain, gioca Higuain. Una lezioncina che da oggi avrà probabilmente capito anche Allegri. Dall’81’ Mario Mandzukic: s.v.

 

lunedì 19 settembre 2016

Intel-Juventus

Inter-Juve 2-1, Lichtsteiner-Icardi in 2 minuti, poi decide Perisic

Grande partita dei nerazzurri che infliggono ai campioni d'Italia la prima sconfitta stagionale: Allegri va in vantaggio con lo svizzero, De Boer ribalta tutto grazie al capitano che prima pareggia, poi regala al croato l'assist del gol partita. Nel finale espulso Banega

Come non detto. Rifacciamo tutto. Il campionato dell’Inter probabilmente comincia qui, i timori di un dominio incontrastato della Juventus sulla A forse finiscono. La squadra di De Boer passa dal peggio del giovedì al meglio della domenica come se fosse la cosa più naturale del mondo. Cade la Juve alla quarta giornata, sotto i colpi della migliore Inter vista da un po’, non solo in questa gestione. Icardi trascinatore, Banega sontuoso, Joao Mario ovunque. Due a uno, segnano Maurito e Perisic, che cancellano Lichtsteiner, San Siro si esalta come ai tempi belli, quelli di Milito e Materazzi, peraltro rispolverati in mezzo al campo prima del match.

Allegri si sentirà sulle sue,per aver concesso poco più di 20’ a Higuain (una sola conclusione di testa, vicino al gol). Frank de Boer spazza via i fantasmi di esonero, incartando il collega con un pressing alto e soprattutto mostrando una squadra con un’anima, un’idea e un progetto. E anche uomini su cui costruire. Certo, qualche problema resta, a partire dagli esterni difensivi, ma vogliamo parlare delle aspettative della vigilia? Si temeva un derby d’Italia nel segno dello squilibrio della nuova A, ne è venuta fuori una gara tesa, giocata a viso aperto, con le consuete tensioni e pure il classico caso da moviola (Chiellini su Icardi). 

La tensione e l’elettricità trovano sfogo dopo 21’ della ripresa, quando Alex Sandro va via a D’Ambrosio e piazza un cross che Lichtsteiner deve solo spingere dentro, anticipando Santon. Stavolta però lo svantaggio non affossa l’Inter, anzi. Passano due minuti e arriva il pareggio: la Juve incassa il terzo gol da corner della stagione, ed è un signor gol. Banega la mette bene al centro, Icardi prende il volo, va sopra Mandzukic e colpisce di testa verso il palo lontano. Gran partita di Maurito, che al 33’ sugli sviluppi di una palla persa sanguinosa di Asamoah inventa un gran cross d’esterno che il subentrato Perisic, ancora di testa, trasforma nel 2-1. 

I tre gol in 12’ arrivano dopo un inizio ripresa di marca interista e un primo tempo equilibrato anche dal punto di vista delle occasioni, con il palo esterno di Icardi (che sradica un pallone dai piedi di Chiellini e tira a giro) che fa il paio con il colpo di testa “smorzato” da Khedira, quando Alex Sandro lo aveva trovato solo in mezzo all’area. È il top dei primi 45’, ma arrivano al tiro anche Eder e Pjanic, e le difese devono sbrogliare qualche altro problemino. Sul 2-1 le squadre si allungano, gli spazi si aprono, ma la Juve anche con Pjaca e con un uomo in più nel recupero (espulso Banega) non va mai veramente vicina al pareggio se non con un colpo di testa di Higuain. 

Come ha fatto l’Inter a cancellare in 90’ le impressioni di un mese? Sono passate meno di 72 ore, ma è tutta un’altra squadra rispetto all'Hapoel Beer Sheva (se fosse uguale sarebbe un delitto): De Boer lancia i suoi in un pressing altissimo, fin da Buffon, con il coltello virtuale fra i denti. Banega impedisce la ricezione facile a Pjanic, Medel e Joao Mario cercano l’anticipo su Dybala, Icardi rincorre tutti, infiammando il pubblico da vero capitano. La misura, rischiosa e dispendiosa, paga dividendi, perché la Juve si inceppa, anche per demeriti propri. I tre in mezzo (Pjanic fa il centrale, con Khedira c’è Asamoah) non paiono nella loro miglior giornata, la manovra trova un po’ di sfogo e accelerazione solo quando si trova Alex Sandro, o quando Dybala riesce a creare superiorità. Anche in fase offensiva i nerazzurri sono diversi: più raccolti, più stretti, con Banega e Joao Mario che viene a prendersi la palla ovunque, ed Eder pericoloso (lascerà il posto a Perisic). La Juve invece non fa vedere nulla delle giocate lineari, pulite, quasi barcellonesche viste col Sassuolo. Aveva ragione Allegri: non sarà una passeggiata. Magra consolazione, per chi esce da San Siro battuto, e forse ridimensionato.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Non sicurissimo, ma sui gol può poco. Nessun errore particolare, ma nessun miracolo.
Mehdi Benatia 6: 25 minuti e poi il ko. Eder lo punta un paio di volte, lui lo ferma con esperienza. Poi l’infortunio muscolare. (Dal 25’ Andrea Barzagli 4,5: Ma era davvero Barzagli? Entra a freddo e non ne azzecca una. Subito ammonito, sbaglia in appoggio e in chiusura. Che disastro)
Leonardo Bonucci 4,5: Una delle peggiori prove in bianconero. In ritardo nel leggere le azioni offensive, Icardi lo disturba e spesso lo mette in difficoltà. Sul corner del primo gol ha responsabilità anche lui.
Giorgio Chiellini 5: Male. Candreva quando lo punta lo fa ballare. Sbaglia anche lui in impostazione, Impreciso e falloso. (Dall’80’ Pjaca s.v.).
Stephan Lichtsteiner 6: Il gol gli permette di arrivare a un sei stiracchiato. Ma spinge poco e copre male nel complesso.
Sami Khedira 5: Si divora un gol clamoroso nel primo tempo. Nel mezzo arriva sempre con un tempo di ritardo. Svagato e in palese calo fisico. Andava fatto riposare.
Miralem Pjanic 5,5: Sfiora il gol con un piazzato dal limite e con una punizione nel finale. Nel complesso nessuna giocata di rilievo e tante aperture elementari. Ci si aspetta di più.
Kwadwo Asamoah 5,5: Spesos ha spazio, ma preferisce girarsi su sé stesso anziché affondare. Tanto dinamismo, qualità limitata.
Alex Sandro 6,5: Cross, recuperi, corsa, attenzione. Suo l’assist per Lichtsteiner. Ok, penalizziamo la pagelle perché è co-protagonista nel gol del 2-1 nerazzurro, ma è senza dubbio il migliore della Juventus.
Mario Mandzukic 4,5: Malissimo. Ai limiti dell’impresentabile. Anticipato, poco reattivo, mai uno spunto. (Dal 74’ Gonzalo Higuain 6: Entra e mette subito aggressività e voglia sul campo. Andava fatto giocare prima).
Paulo Dybala 6: Solito gran movimento, solita qualità nel palleggio. Non riesce a segnare, ma crea, anche se continua a giocare troppo distante dalla porta.


 

giovedì 15 settembre 2016

Juventus-Siviglia

Juve-Siviglia 0-0, Higuain traversa, la Champions comincia con un pari

I bianconeri sprecano due occasioni con Khedira nel primo tempo, poi sfiorano il gol col Pipita e nel finale Rico salva su Alex Sandro: gli andalusi portano a casa un punto. Pjanic in campo solo dal 68'


Da almeno un paio d’anni la Juventus vive di certezze. Acquisite dominando in Italia e allestendo squadre sempre più forti. Ma la scalata alla Champions sarà complicata anche quest’anno. Altra regola scolpita nelle tavole della legge bianconera. Nonostante un girone tutt’altro che insuperabile e uno 0-0 col Siviglia che non compromette nulla. Gli spagnoli disinnescano quella che in serie A è una corazzata inaffondabile. Lo fanno giocando una partita difensiva modello Anni 60, tutta difesa e sacrificio. Rispetto ad allora l’altezza della linea difensiva e le distanze in campo sono diverse, la sostanza no. Le scelte di Allegri faranno discutere: su tutte l’esclusione di Pjanic e l’ingresso tardivo di Pjaca, formidabile spaccapartite a cui sono stati concessi solo 8’ totali. Grossi rimpianti anche per le due occasioni iniziali non convertite da Khedira, che se trasformate avrebbero cambiato tutto.
Sampaoli mette in solaio i 4 trequartisti visti in Liga col Las Palmas e ridisegna il suo 4-1-4-1 con interpreti più difensivi. Kranevitter, piccolo clone del Mascherano pre-Guardiola, scherma la difesa aiutato da Iborra e N’Zonzi. Franco Vazquez è un nueve più falso di una moneta da 5 euro. Utile nell'alzare la qualità del palleggio, nullo nella ricerca della profondità. Gli andalusi restano corti e alti: la prima pressione è anche apprezzabile, ma la Juve riesce a fare male da subito col suo gioco in verticale, ispirata da un Dybala che sembra un regista avanzato. Surreale una sua giocata da terra che mette in porta Khedira, ma il tedesco grazia Rico per due volte in avvio di gara. Sono le due chance migliori. E non concretizzarle pesa sulla partita. Il Siviglia si sistema centralmente, aiutato da una Juve che ha pochino dai due esterni. Si va al riposo con la sensazione che la partita stia montando gomme invernali con sotto l’asfalto bollente di luglio. Impantanata, ostica, poco fluida. Perché il Siviglia usa con una certa perizia il fallo tattico. Alla faccia della squadra d’attacco annunciata alla vigilia da Sampaoli, bravo a bluffare coi giornalisti.
Del resto portare via un punto dallo Stadium sarebbe oro per gli andalusi in chiave qualificazione. La Juve fatica a creare pericoli e la manovra non si accende. Il trio Khedira-Lemina-Asamoah illumina con luce fioca. La traversa di Higuain su una delle poche cose belle di Dani Alves è un episodio, col Siviglia che riprende a cantare la sua efficace ninna nanna alla partita. Allegri inserisce Pjanic e Alex Sandro per i mediocri Asamoah ed Evra. Il finale vede la Juve alzare il baricentro, con un Siviglia sempre più basso. C’è tanta intensità, non sempre lucidità. Anche se nel recupero ci vuole un grande Sergio Rico sul colpo di testa di Alex Sandro. Finisce 0-0. Del resto si sa: per la Juve in Europa di scontato non c’è mai nulla.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:
Gianluigi Buffon S.V.: L'unica occasione in cui si sporca i guanti è su una conclusione facile facile di Escudero nel primo tempo. Stop.
Andrea Barzagli 6,5: Bravo a non perdere la trebisonda con i vari Vazquez,Sarabia ed Escudero. Rimane sereno e non commette errori.
Leonardo Bonucci 5,5: Se l'attacco del Siviglia non lo fa tremare, i piedi non sono i soliti: il "secondo regista" di Allegri, stavolta, fa correre qualche brivido con disimpegni poco felici.
Giorgio Chiellini 6,5: Prestazione complessivamente positiva, favorita dalla mancanza di spine nell'attacco andaluso. Solo Correa lo ubriaca di finte.
Dani Alves 6: Malino nel primo tempo, meglio nella ripresa: le due occasioni più importanti, ovvero la traversa di Higuain e la smanacciata di Rico su Dybala, nascono dai suoi piedi. Non perfetto, però, al cross. 
Sami Khedira 5,5: Qualche buona giocata in mezzo al campo, ma le due occasioni fallite nel primo tempo pesano non poco nell'economia del match: stavolta i suoi inserimenti non sono fruttuosi.
Mario Lemina 5: Troppo timido, ancora una volta. Pochi i palloni toccati dal francese, che proprio non riesce a entrare in partita. Davanti alla difesa non ha idea di come superare il primo pressing avversario.
Kwadwo Asamoah 5: La scelta di Allegri di puntare su di lui si rivela errata: impacciato e troppo lento nella gestione del pallone, non dà fluidità all'azione della Juventus. Molto spento (dal 68' Miralem Pjanic 6: Non male il suo ingresso in campo. Prova a inventare, pur tra varie difficoltà, e con una grande giocata dal fondo porta Higuain a sfiorare il vantaggio)
Patrice Evra 5,5: Dopo un primo tempo in cui praticamente non si vede, prende leggermente quota nella ripresa. Anche per lui, in ogni caso, non la miglior prestazione in maglia bianconera (dal 68' Alex Sandro 6,5: Regala un altro passo alla manovra bianconera sulla fascia sinistra. E al 94' va a un passo dal colpaccio).
Paulo Dybala 6: Ogni tanto gigioneggia un po' troppo, ed è questo il suo limite in una gara in cui appena tocchi palla sono in tre a ringhiarti sulle caviglie. Va a intermittenza (dall'86' Marko Pjaca S.V.)
Gonzalo Higuain 6: Primo tempo senza sussulti e senza palloni toccati dentro l'area, secondo in cui qualche pallone in più gli arriva: solo la traversa e Parejo gli negano il gol.

 

lunedì 12 settembre 2016

Juventus-Sassuolo

Juve-Sassuolo 3-1: Higuain doppietta, segna anche Pjanic, Allegri fa festa

Il Pipita segna due gol in 10 minuti, poi il tris del bosniaco all'esordio e la rete di Antei su errore di Buffon: i bianconeri sfiorano più volte il poker, si concedono qualche sbandamento in difesa e centrano la terza vittoria in tre partite

Qualità HD. Anche più che HD. Com’è il nuovo formato? 4K? Ecco, siamo lì, anche se i gol della Juve sono solo 3 (a 1). Non solo Higuain e Dybala. La Juve contro il Sassuolo chiude in mezz’ora, ma soprattutto mostra doti tecniche e giocate di categoria superiore. Non solo ai rivali e alla concorrenza italiana in genere, ma anche rispetto al recente passato, quello dei 5 scudetti consecutivi. Da Pjanic a un Khedira in versione deluxe, dal sontuoso Alex Sandro fino al solito Bonucci dietro. Togliete Chiellini, che ha altre doti, e se siete difficili anche Lichtsteiner e Lemina: tutti gli altri danno del tu al pallone, coccolandolo pure. 

Il resto, probabilmente, lo fa Allegri: i suoi finché non tirano inconsapevolmente i remi in barca occupano il terreno di gioco, creano azioni elaborate e belle da vedere, arrivano a tirare in porta una decina di volte e raccolgono una quindicina di corner. Max domani se la prenderà per le occasioni concesse a Ragusa e Politano, nella parte finale del match, con un risultato che non era abbastanza nel ghiaccio per quanto si era visto. A cercare per forza il pelo nell’uovo, serve più cattiveria, e Dybala almeno inizialmente mostra un po’ di sudditanza verso Higuain (vuole sempre dargliela, invece di tirare). Ma, neanche a dirlo, i più sovrastano i meno e l’impatto di Higuain fa tremare il campionato.

Higuain-Pjanic: due clausole pagate, non proprio low cost, due aggiunte che spediscono la Juve in una nuova dimensione. Bastano 5’ per capire che allo Stadium, quest’anno, ci saranno cose belle da vedere. Corner per il Sassuolo, Miralem con una finta e una giocata fa saltare il pressing: si va in verticale da Khedira e poi Dybala. Apertura per Higuain: il diagonale di Gonzalo non perdona. Era la prima da titolare per mister “chili di troppo”: in 10’ segna una doppietta. Il secondo lampo è abbacinante: Khedira fa la torre su una respinta di testa della difesa, lui si inventa una girata al volo che se non vale i 90 milioni di euro, almeno li giustifica in prospettiva. Ma veniamo a Pjanic. Aveva già timbrato il cartellino con alcune giocate a centrocampo di quelle che spostano gli equilibri: arriva anche il gol, del 3-0 al 27’. Khedira (c’è sempre, lui) crossa da destra, Miralem al debutto colpisce di testa la traversa, poi si avventa sul rimpallo. Gioca avanzato, quasi da trequartista, sfiorerà il gol anche nella ripresa (grande azione, parata di Consigli): l’impressione è che vedremo l’esultanza col pollice in bocca abbastanza spesso. 

Il Sassuolo segna con Antei, su corner di Politano, dopo un’uscita a vuoto di Buffon. Per un’oretta fa da sparring partner, poi alza la testa. Finirà nella parte alta della classifica, anche se Vrsaljko e Sansone non si sostituiscono in un giorno, anche se Matri pare parlare un’altra lingua, anche se il centrocampo (in inferiorità) soffre e la difesa a tratti balla. Però Politano ha dei guizzi, Berardi tornerà e Di Francesco non rinuncia a giocare. E poi, questa era la Juve HD. Ci provi l’Inter, il prossimo turno, a fare meglio.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus data da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 5.5: Colpevole sul gol della bandiera neroverde: questo il motivo del mezzo voto in meno. Esce male e si fa beffare da Antei. Per il resto si tratta di ordinaria amministrazione.
Giorgio Chiellini 6.5: Reduce dalle brutte prove in nazionale, il centrale bianconero gioca una gara attenta, mettendo al servizio del reparto arretrato la consueta fisicità e la consueta garra. Promosso.
Leonardo Bonucci 6: Disputa una buona gara, guidando la difesa con il consueto piglio. Sfiora anche il gol nel primo tempo. Gli attaccanti del Sassuolo non lo impensieriscono troppo.
Medhi Benatia 6: Non sbanda mai e si conferma molto più di una semplice seconda linea.
Stephan Lichtsteiner 6.5: Risponde da grande professionista alle polemiche post-esclusione dalla lista Champions. Mette al servizio della squadra la solita corsa e il solito dinamismo. Decisivo in occasione del terzo gol, sfiora anche la gioia personale. In campionato sarà sempre molto utile. 
Mario Lemina 7: Regista atipico. Non ha sicuramente i piedi di Pirlo o del compagno Pjanic ma fa da frangiflutti davanti alla difesa, sbagliando davvero poco e dando continua linfa alla manovra bianconera. Prezioso.
Miralem Pjanic 7: Allegri lo schiera mezzala e il centrocampista serbo è probabilmente più libero di dispensare giocate e suggerimenti. Un gol fatto, uno sfiorato, intesa che appare già ottima con Dybala. Non male come esordio.
Sami Khedira 6.5: Il geometra del centrocampo bianconero regala la solita preziosa prova ad Allegri. Un assist e tanti ottimi suggerimenti. (dal 72’Hernanes SV)
Alex Sandro 6.5: In fase di spinta è sempre determinante. Un pendolino capace di far ammattire l’avversario di turno. Deve migliorare in fase difensiva: ha delle colpe evidenti sul gol di Antei.
Paulo Dybala 7.5: Nessun tocco banale, ogni volta che accarezza il pallone regala alla platea qualcosa di importante e delizioso. Un assist per Higuain e tante giocate sapienti. Gli manca solo il gol. (dal 87’Pjaca SV).
Gonzalo Higuain 8: Due gol (splendidi) in 10 minuti, tre reti nelle prime tre giornate di campionato. Intesa perfetta con Dybala. Letale e importante anche all’interno della manovra bianconera. Qualcuno ha ancora dei dubbi sulla bontà dell’investimento? (dal 69’ Mario Mandzukic 6: Entra e va vicino al gol, trovando, però, la risposta di Consigli) .