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lunedì 31 ottobre 2016

Juventus-Napoli

Juventus-Napoli 2-1: Higuain decide ma non esulta. Bonucci e Callejon in gol

Il Pipita risolve dopo il botta e risposta tra il difensore e lo spagnolo: Allegri vola a +7 su Sarri e a +5 sulla Roma, in campo domani a Empoli

Una coltellata al cuore dei napoletani. Inferta quando la ferita dell’addio era ancora grondante di sangue. Il gol decisivo di Gonzalo Higuain, che sigilla il 2-1 con cui la Juve batte il Napoli, spalanca al Pipita le porte del pianeta Juve. Il centravanti che secondo i suoi detrattori non segna mai quando conta, manda a referto il più pesante degli 8 gol fin qui segnati in bianconero. Con cui Allegri si mette in tasca la prima vittoria stagionale in uno scontro diretto. La stoccata del più atteso, stasera nella rinomata versione “una palla pulita un gol”, chiude una partita molto equilibrata. Piuttosto bloccata, con poche occasioni. In cui il Napoli si fa leggermente preferire sul piano della manovra, ma in cui la Juve mostra l’efficacia della grande squadra. Capace di vincere anche quando non indossa l’abito migliore di un armadio che resta da principessa.

Il primo tempo, che fa annotare un destro centrale di Allan parato da Buffon e Reina che non va oltre l’ordinaria amministrazione, va in archivio col più incontestabile degli 0-0. La Juve fa una fatica immane a portare la palla sulla trequarti del Napoli. Manca Dybala e soprattutto Hernanes non è mai regista illuminante. Anzi, lo Stadium trema in occasione di tre palle perse da brividi. Il Pipita e Mandzukic restano senza benzina nel motore, tranne quando Khedira pesca il corridoio per Higuain, chiuso da un recupero di Chiriches che è la miglior cosa vista in 47’, insieme a un cross col destro di Alex Sandro che è prelibatezza assoluta. Il Napoli è bravissimo a soffocare la Juve coi tre davanti e i centrocampisti, anche se non riesce a creare pericoli. Diawara, a cui un mediocre Pjanic butta più di un occhio, mostra bella personalità. Ma con gli esterni che non saltano mai l’uomo e un centravanti in grado di giocare spalle alla porta, la Juve non trema mai. 

 In chiusura di primo tempo arriva l’ennesimo infortunio muscolare per Chiellini. Allegri decide di giocare subito la carta Cuadrado. Non si può più aspettare per variare uno spartito a una sola nota. Ma Juve-Napoli si accende su un episodio in avvio di ripresa, nella fattispecie un’oscena svirgolata di Ghoulam, che invece di spazzare mette in porta Bonucci. Il difensore ringrazia e di sinistro fulmina Reina. Il Napoli è bravo a reagire subito e a trovare il meritato pari: Insigne imbecca Callejon, bravo a battere Buffon di destro. Due i principali colpevoli sul fronte Juve: un Hernanes troppo contemplativo sulla giocata di Insigne e un Lichtsteiner allineato male.

 Mancano 35’ alla fine. La Juve riesce ad aggiungere qualità, iniettando nel motore, oltre al solito Sandro e a Cuadrado, un Marchisio che in 28’ dà più brillantezza al gioco di Pjanic ed Hernanes messi assieme in tutta la partita. Prima della Pipita di Higuain, intelligente a seguire la respinta di Ghoulam sull’inserimento di Khedira e a colpire col sinistro dove Reina non può nemmeno provare la parata. Finisce 2-1, nonostante un paio di mischie in area Juve. Il Napoli scivola a meno sette, i bianconeri provano la prima fuga in testa al gruppo. Nonostante la gamba non sia ancora quella del Vincenzo Nibali dei giorni migliori.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Sul gol è un po’ sorpreso, perché non legge bene la traiettoria di Insigne e Callejon colpisce in area piccola. Sicuro nelle prese e nei tiri da fuori del Napoli.

Andrea Barzagli 6,5: Preciso, puntuale, pur con qualche sbavatura in avvio. Consueta prestazione solida.
Leonardo Bonucci 7: Il sinistro al volo con cui sblocca la gara può sembrare facile, ma non lo è affatto. Ancora decisivo, ancora leader, dietro non sbaglia nulla. Lui esulta eccome.
Giorgio Chiellini 6: Bene in partita, raddoppia costantemente su Callejon a sinistra, si fa sentire in tackle e viene ammonito. Poi si fa ancora male: problema al flessore della gamba sinistra. (Dal 39’ Cuadrado 7,5: L’uomo in più della Juventus. Ok, Higuain la decide e merita un voto alto, ma il colombiano è l’unico giocatore di questa Juve che crea superiorità numerica e innesca il potenziale offensivo. Tre occasioni create, tre dribbling riusciti. Più di tutti in campo, pur avendo giocato solo 51 minuti. Indispensabile).
Stephan Lichtsteiner 5,5: Grinta e sostanza. Ma tiene in gioco Callejon in occasione del pareggio campano. Se attaccato, soffre.
Sami Khedira 6: Voto difficile. Sbaglia tanto, anche in appoggio nel primo tempo. Però con l’ingresso di Marchisio,che ne libera gli inserimenti, cresce e la Juve migliora.
Hernanes 5: Perde due o tre palloni sanguinosi in uscita nella prima frazione: la Juve non viene punita e gli va di lusso. Lento e orizzontale. Un paio di giocate apprezzabili, poco altro. Inadeguato come regista. (Dal 76’ Stefano Sturaro 6: Dinamismo finale. Lottatore).
Miralem Pjanic 5: Impalpabile. Ennesima serata incolore. Nessuna verticalizzazione, nessuna idea geniale. Anche i piazzati li calcia malino. Giusto il cambio (Dal 68’ Claudio Marchisio 6,5: Con lui in campo la Juventus è un’altra squadra. Contrasta e offre palloni puliti agli esterni. Libera Khedira da compiti difensivi. Lo Stadium ne applaude ogni passaggio).
Alex Sandro 6: Spinge, crossa, taglia. Viene ammonito e rischia il secondo giallo per un’entrata in ritardo su Reina. Con Lichtsteiner si perde Callejon. Sette la fase offensiva, cinque quella difensiva.
Gonzalo Higuain 7: Nel primo tempo sbaglia un comodo filtrante per Mandzukic e si fa rimontare da Chiriches prima di trovare il pallonetto vincente su Reina. Sembra teso, quasi dispiaciuto nel dover giocare contro il Napoli. Nella ripresa al primo pallone buono sfodere il mancino della vittoria. Non esulta, ma fa esultare i suoi nuovi tifosi.
Mario Mandzukic 6: La voglia e la tenacia dei tempi migliori. Gioca da par suo, con il coltello tra i denti. Punizioni guadagnate e tanto lavoro per la squadra. Questo è il vero Mandzukic.


 

venerdì 28 ottobre 2016

Juventus-Sampdoria

Juve-Sampdoria 4-1: doppio Chiellini, gol di Mandzukic, Schick e Pjanic

Bianconeri sul 2-0 dopo 9' con Mandzukic e Chiellini, nella ripresa segnano Schick, Pjanic e ancora il difensore. Infortunio ad Evra

Tutto è tornato al proprio posto: la certezza di poter dominare e la fiducia che domani si potrà solo migliorare, anche se la Roma è lì a un’incollatura. Insomma, la Juve si è ripresa la dimensione naturale: prova energica e trame discrete in una partita comunque facile. Il 4-1 finale contro una Samp a due facce è luminoso, anche se qualche piccola penombra si vede sempre.
Pareva l’ora di cambiare, di sterzare verso strade ignote, ma di 3-5-2 si continua a vivere (e a vincere). Per questo Allegri, nonostante gli infortuni e l’ammaccatura rimediata a San Siro, ha vestito la Juve del solito abito: allo Stadium la mediana è quella pensata per essere titolare, con in mezzo Marchisio, tornato dopo sei mesi e già sontuoso, tra Khedira e Pjanic. Oltre al doppio centravantone, la novità è il centrale di destra nella difesa a 3. Rugani? Barzagli? Benatia? No, c’è l’uomo che ha galoppato sulla fascia del Barça per anni, un produttore seriale di assist relegato a marcatore basso: Dani Alves ha piedi e cervello fino per occupare il ruolo. Certo, alcuni tocchetti in meno sarebbero graditi: in uno regala la prima occasione alla Samp con tiro di Budimir e miracolo di Neto, per una sera vice-Buffon.
Allegri ha avuto fegato, ma niente in confronto a quello di Giampaolo che ha giocato a sudoku: dal centrocampo in su, 5 cambi su 6 rispetto al derby da favola col Genoa. L’unico sopravvissuto si chiama Barreto, ma a far rumore è l’azzardo nella coppia d’attacco: niente Quagliarella-Muriel, dentro Budimir-Schick. Nel primo tempo la Samp è pallida, timidissima, per l’avvio sprint della Juve con una bella manovra avvolgente. Anzi, i bianconeri tirano dal cassetto un vecchio arnese in disuso da queste parti, il cross: su uno di Cuadrado, oggi in versione super, ecco in avvio la prima rete della stagione di Mandzukic. Poi, subito un’altra zuccata-gol di Chiellini su calcio d’angolo. Importante che il croato si sia sbloccato: servirà parecchio nei tempi duri che stanno arrivando, senza Dybala e Pjaca. In più, per una sera, ha sgravato un opaco Pipita delle faticacce in difesa e ha regalato pure qualche assist a cui non aveva abituato.
Con un 2-0 nello zaino dopo 9 minuti il resto poteva essere accademia e prove generali in vista della doppia sfida allo Stadium contro Napoli e Lione. L’infortunio di Evra al polpaccio sinistro, l’ennesimo di questo periodo disgraziato, è stata la prima notizia brutta che ha complicato la serata nel primo tempo. Poi, nella ripresa, il gol dell’1-2 di Schick, su un brutto pallone perso da Chiellini e una grossolana dormita della difesa, ha messo un po’ di pepe alla gara e di ansia ad Allegri. A quel punto Giampaolo ha pure fiutato l’aria di un insperato ribaltone e ha subito buttato dentro Muriel e Quaglia (applaudito dai suoi ex tifosi). Mossa inutile perché, dopo qualche occasione sbagliata per sufficienza, ecco il 3-1 di Pjanic dopo un’azione flipper. Nel finale il 4-1 di testa di Chiellini a rendere il tutto più rotondo. Gli applausi potenti per il cambio di Marchisio (al suo posto Lemina) e per l’ingresso in campo di Asamoah, però, fanno capire che da queste parti aspettano solo di riabbracciare gli infortunati. Visti i chiari di luna, servirà tempo e pazienza per rivedere la rosa al completo: nell’attesa, la Signora continui a battere le sue care strade.
E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:
Norberto Neto 6: Super parata su Budimir nel primo tempo ma non è preciso sulle uscite alte. Si scontra spesso con i suoi difensori, ovviamente non ha la stessa intesa che ha Bufon con il suo reparto arretrato.  
Dani Aaves 6: Gioca interno destro in una difesa tre e non è facilissimo per lui adattarsi a quel ruolo. Rischia forse troppo in fase difensiva, ma è positivo il suo spirito di squadra.
Leonardo Bonucci 6,5: Preciso come al solito a guidare la difesa, presente anche con qualche ottimo lancio dalle retrovie.
Giorgio Chiellini 7: Torna in campo dall’infortunio e timbra subito il cartellino. Suo l’errore che regala il gol alla Samp, ma è sempre lui a segnare i gol del 2-0 e del 4-1 finale con le sue solite - immarcabili - incursioni sui calci piazzati.
Juan Cuadrado 7: Nel primo tempo è devastante sulla fascia destra dove Regini e Barreto possono fare ben poco su di lui. Nella ripresa Giampaolo gli mette Praet in marcatura, e il colombiano non riesce più ad avere lo stesso ritmo. 
Sami Khedira 6,5: Solita sostanza in mezzo al campo. Nel primo tempo lo si vede dappertutto e cerca anche il gol, lavoro più oscuro nella ripresa.
Miralem Pjanic 7: Imposta, lancia, verticalizza. Il bosniaco è tutto fare contro la Sampdoria, portando a casa anche un assist e un gol. Che bello vederlo giocare quando è in partita e quando viene utilizzato nella sua posizione ideale. (dall’82’ Kwadwo Asamoah s.v.: Ritorna ad un mese di distanza dalla sua ultima gara in campionato, riuscirà ad avere continuità?)
Claudio Marchisio 6,5: Dà tanta tranquillità e geometrie al reparto di mezzo. Non è ancora al top ma con la sua presenza in campo, quella vista, è sicuramente un’altra Juventus. (dal 72’ Mario Lemina s.v.:  Entra quando il match è già incanalato verso la vittoria della Juventus, normale amministrazione). 
Patrice Evra 6: Non è devastante come Cuadrado dall’altra parte, ma si fa comunque vedere in fase offensiva. Dalle sue parti non ci sono pericoli. (dal 40’ Alex Sandro 6,5: Alterna molto bene fase offensiva e difensiva, anche lui si spende molto sulla fascia senza lasciare scoperto l’out di sinistra).
Mario Mandzukic 7: E’ tornato il guerriero, più carico che mai. Al primo tentativo segna il primo gol della stagione ma fa anche tanto altro: il croato cerca sempre l’intesa col compagno d’attacco Higuaín ed è prezioso anche in fase difensiva sulle palle inattive. 
Gonzalo Higuain 5,5: I movimenti sono quelli giusti e l’intesa con Mandzukić sembra buona. Tanti, però, troppi, gli errori sotto porta con l’argentino sicuramente non lucido nell’area avversaria. Forse gli sarebbe servito un turno di riposo, ma Allegri non poteva permetterselo. 


 

domenica 23 ottobre 2016

Milan Juventus

Milan-Juventus 1-0: Locatelli decide, Montella riapre il campionato e va a -2

Un gran gol del 18enne decide la super sfida e lancia i rossoneri a due punti da Allegri. Annullato un gol regolare a Pjanic: Rizzoli prima convalida e poi ci ripensa

In questi ultimi anni di presidenza Silvio Berlusconi sognava un Milan pieno di giovani italiani. E all’ultimo Milan-Juve da presidente, il regalo più bello glielo fa Manuel Locatelli, 18 anni, alla terza da titolare in Serie A. Che dopo un inizio tremebondo, con due brutte palle perse davanti alla sua area, non si deprime mai, fino a trovare nella ripresa il gol che lo proietta definitivamente verso una grande carriera. Il Milan continua così il suo campionato sopra le attese, con l’1-0 ai danni di una Juve normale. Non è questa la squadra che viene giustamente accreditata del sesto scudetto consecutivo e di una Champions da prime 8, se non prime 4. La gara scialba di un Higuain poco e mal servito è l’emblema di due trasferte a San Siro da zero punti.  

Montella prepara una squadra molto difensiva, con Locatelli stopper aggiunto alla Busquets, Bonaventura e Kucka molto attenti a disturbare rispettivamente Hernanes e Pjanic e a ingolfare gli spazi centralmente. Il problema per i rossoneri è da subito Alex Sandro: Abate è solo contro di lui e tutto ciò che la Juve costruisce nel primo tempo, nasce dalla fascia sinistra, come la girata di Dybala ben parata da Donnarumma. La produzione offensiva rossonera è affidata a un sinistro di Suso (attento Buffon) e soprattutto agli strappi di Niang conditi da un paio di palle inattive. Il francese rincorre Alves a tutto campo, poi approfitta dei mancati rientri del brasiliano per ribaltare il fronte. Peccato che dalla sua parte ci sia Barzagli: saltarlo uno contro uno è come pescare il jolly da 30 metri. E succederà una volta in tutta la partita. Lo 0-0 dell’intervallo, al netto della topica arbitrale che leva a Pjanic un gol regolarissimo su punizione, non è scandaloso. Anche perché sia Bacca che Higuain non incidono. Dybala esce toccandosi il bicipite femorale dopo una mezz’ora non disprezzabile, sostituito da Cuadrado. 

La partita che dopo l’infortunio di Dybala sembra spegnersi, prosegue sulla stessa lunghezza d’onda. Cuadrado gode della massima libertà dietro a Higuain, ma non lascia mai il segno. Il Milan, con un Romagnoli sontuoso, chiude benissimo gli spazi, mentre alla Juve manca sempre la variazione sul tema, con la Joya negli spogliatoi e Alex Sandro meno incisivo alla distanza. È un secondo tempo quasi da sbadigli, prima che Locatelli indovini il destro sotto l’incrocio dopo l’appoggio di Suso. Dati tutti i meriti al nuovo gioiello rossonero, Pjanic va spedito dietro la lavagna dalla maestra Allegri. Il bosniaco invece di assorbire il taglio a rimorchio del rossonero resta lì a guardarlo. 

Allegri ci prova con Mandzukic e il 4-3-3, mentre Montella finisce con un 5-3-2 arroccatissimo: dentro Poli e Gomez per Niang e Locatelli. È un finale di mischie nell’area rossonera, in cui un Donnarumma fin lì normale (e mezzo colpevole sul gol di Pjanic) si guadagna il solito votone in pagella levando un destro di Khedira dall’incrocio all’ultimo secondo. Comunque poco per la Juve. Troppo poco.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it: 

Gianluigi Buffon 6: Salva su Suso, poi deve inchinarsi al gioiello di Locatelli. L'unica conclusione pericolosa del Milan nella ripresa. Incolpevole.
Andrea Barzagli 7: Uno contro uno contro Niang, riesce a non cadere di fronte alle continue finte dell'attaccante rossonero. Ottima prestazione, nonostante il ko.
Leonardo Bonucci 6: Il suo duello personale con Bonucci è una delle sfide più interessanti della partita: dopo un buon avvio perde un po' la bussola, facendosi pure ammonire per un intervento falloso sul colombiano.
Medhi Benatia 6,5: Prestazione sicura. Elegante e deciso, non sbaglia un colpo troneggiando sul centro-sinistra della difesa bianconera. Dodicesimo titolare della Juve (dal 75' Mario Mandzukic : s.v.)
Dani Alves 5,5: Chiamato spessissimo in causa dai compagni, partecipa discretamente alla manovra senza riuscire però mai ad andare sul fondo. Avrebbe potuto fare di più. 
Sami Khedira 6: Uno dei più pericolosi: vedere per credere la botta del 94', deviata in angolo da Donnarumma. Bene nel primo tempo, meno dopo l'intervallo, ma nei momenti di pericolo c'è sempre.
Hernanes 5,5: Spesso nascosto, da regista non fa grandi cose. Le azioni bianconere più incisive passano da Khedira, più che da lui. Prova la conclusione da fuori ma non è fortunato (dall'87' Stefano Sturaro : s.v.)
Miralem Pjanic 5,5: Punizione vincente (e poi annullata) a parte, si vede a tratti: discreto in inserimento, non è però continuo, anche se estrae dal cilindro buone giocate.
Alex Sandro 5,5: Inizia benissimo, diventando il protagonista del primo quarto d'ora: sulla sua fascia arrivano i pericoli principali per la difesa del Milan. Crolla però nella ripresa, non chiudendo su Locatelli nell'azione del gol. 
Paulo Dybala 6,5: Vivace, pimpante, pericoloso. Si fa vedere, scambia coi compagni, pennella palloni in area e calcia. Potrebbe essere la sua serata, se un infortunio muscolare non lo togliesse di mezzo (dal 33' Juan Cuadrado 6: Rapido e guizzante, va alla conclusione senza trovare la porta. Si destreggia da seconda punta e da esterno, con lampi alterni).
Gonzalo Higuain 5: Le sue uniche giocate le confeziona grazie al fisico, col quale riesce a partire e a farsi largo. Ha poche occasioni per segnare e quelle poche non le sfrutta.


 

 

mercoledì 19 ottobre 2016

Lione-Juventus

Champions, Lione-Juventus 0-1: decide Cuadrado, eroico Buffon

Il portiere fa tre parate-miracolo (tra cui un rigore di Lacazette), Lemina si fa cacciare ma il colombiano, appena entrato, regala i tre punti ai bianconeri

Non importa se giochi bene o giochi male, conta solo vincere. Il diktat di Massimiliano Allegri è stato un po' il succo della gara di Lione, che si è messa male ma è finita benissimo. Grazie alle parate di Buffon e al gol di Cuadrado la Juventus batte i francesi e si porta a quota 7 nel girone di Champions,in testa insieme al Siviglia. Soffrire e colpire: in 10 per mezzora abbondante, Madama ha saputo resistere e ha approfittato del momento opportuno per andare in vantaggio. Un successo preziosissimo perché ottenuto in trasferta: ora i bianconeri giocheranno in casa due gare su tre.  

In mezzo a una partita noiosa e giocata a ritmi poco consoni alla Champions League, arriva la risposta alle critiche di Gigi Buffon: l'occasione che aspettava capita al 35', quando l'arbitro Marciniak fischia un calcio di rigore per fallo di area di Bonucci si Diakhaby (la trattenuta c'è). Lacazette va sul dischetto ma si fa ipnotizzare da Superman, che si tuffa dal lato giusto e respinge un tiro non certo irresistibile. Pericolo scampato per una squadra che aveva fatto pochino fin a quel momento: giusto un paio di tiri di Higuain, ma nessuna parata miracolosa per Lopes. Allegri, tornato al 3-5-2 più classico, sceglie all'ultimo Evra al posto di Benatia (rientrato sabato contro l'Udinese dopo un mese di stop) e Lemina in regia al posto di Hernanes. In attacco Dybala-Higuain è l'unica scelta possibile, visto che Pjaca e Mandzukic sono infortunati. Il Lione si sistema a specchio e prova a chiudere tutti gli spazi ai bianconeri. Gioca con nove uomini dietro alla linea della palla, puntando molto sulle ripartenze, e fa muovere poco gli attaccanti della Juve, che nonostante i rientri di Khedira, Pjanic (fischiato dai suoi ex tifosi) e Dani Alves rispetto al campionato non ha molta creatività. Il rigore parato dà una piccola scossa: poco prima dell'intervallo Lopes è costretto alla deviazione in tuffo su un colpo di testa di Higuain.

Nel secondo tempo la Juve non si sveglia e tocca ancora a Buffon tenere in piedi la baracca, con una parata, questa sì molto difficile, su Fekir. Ma non è finita qui: il terzo miracolo lo fa di piede su Gonalons, quando la gara è ancora sullo 0-0. Subito dopo il doppio episodio che rischia di pregiudicare la partita: l'arbitro grazia Darder per una manata a Pjanic (solo ammonizione) ma poco dopo espelle Lemina, che prende il secondo giallo per un fallo su Fekir (giusto). Juve in dieci quando c'è ancora più di mezzora da giocare. Allegri toglie uno spento Dybala per Cuadrado e la mossa si rivela azzeccatissima, perché è proprio il colombiano a regalare il vantaggio alla Signora: al 31' fa fuori Moret e realizza la sua prima rete stagionale in bianconero. Missione compiuta: ora la Juve può rituffarsi nel campionato. 

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 9: La gente parla, Buffon para. Da vent’anni. Leggenda.
Andrea Barzagli 6: Lacazzette non combina praticamente nulla e pur soffrendo di tanto in tanto qualche spunto in velocità, alla fine non commette sbavature giocando la solita partita di grande attenzione.
Leonardo Bonucci 6: In Italia quel tipo di contatto non viene quasi mai fischiato, ma in campo europeo sì. Rischia grosso Bonucci con un placcaggio che alla fine costa alla Juve il rigore contro. Perché allora la sufficienza? Perché nella pochezza generale di un centrocampo stasera totalmente assente, è di fatto anche il primo – e più pericoloso – regista della squadra.
Patrice Evra 6: Riadattato nella difesa a tre dimostra che l’esperienza, in queste situazioni e in queste competizioni, serve assai. 
Dani Alves 5: Male. Dal punto di vista dei cross, siamo tutti d’accordo, non si discute. I piedi sono educatissimi. Ma un terzino deve sapere difendere e soprattutto saper essere umile. E il brasiliano stasera pare essere settato in modalità ‘passeggiata’ tipica dell’ultimo anno di Barcellona. Così, la Juve, rimpiange eccome un Lichtsteiner qualsiasi… Dall’84’ Medhi Benatia : S.V.
Sami Khedira 5,5: Pressing e fisicità del Lione sono un problema per il tedesco che stasera appare più in difficoltà del solito. A fianco poi non trova particolari aiuti… Dal 75’ Stefano Sturaro: S.V.
Mario Lemina 4,5: Semplicemente non adatto al centrocampo di una squadra che, a parole, punta a vincere questa competizione. Lento, impacciato. Non all’altezza. L’espulsione è solo una conseguenza della sua inadeguatezza al peso di un ruolo così fondamentale e così delicato.
Miralem Pjanic 5,5: Così non vale. Sbuca fuori negli ultimi 20 minuti di partita, ma per gli altri 70 non si capisce in quale ruolo stia giocando. Un problema mica da ridere per Allegri in un reparto già di per sé indebolitosi clamorosamente da Berlino 2015 in poi. Le prestazioni altalenanti alla Juventus sono poco tollerate. Occhio…
Alex Sandro 7: Una certezza ormai. In fase difensiva ogni tanto incappa ancora in qualche distrazione, ma in generale l’apporto non manca mai, sia a spingere che a tornate. Una bella differenza con l'Alves di stasera, ad esempio.
Paulo Dybala 5,5: Serata difficile. Si muove tanto, ma vede pochi palloni. Con Higuain l’intesa è ancora tutta da costruire. Servirà tempo e pazienza. Dal 69’ Juan Cuadrado 8: Impatto decisivo del match winner. Uno di quei gol che al momento dei sorteggi per gli ottavi potrebbero fare tutta la differenza del mondo. Ricordate il Bayern Monaco della scorso anno vero? 
Gonzalo Higuain 6: Lotta e scalpita. Si mangia un gol non da lui, ma rischia di farne un paio ben più complicati ed è nell'apertura decisiva che porta poi all'azione di Cuadrado. In una serata in cui la Juve punge relativamente poco, il marchio di Higuain si è fatto comunque sentire. 


 

domenica 16 ottobre 2016

Juventus-Udinese


Juventus-Udinese 2-1: Dybala fa doppietta, Allegri a +5 sulla Roma

L'ex Delneri spaventa lo Stadium con Jankto, poi si scatena l'argentino: magia su punizione e raddoppio su rigore. E i bianconeri allungano in testa alla classifica

Turnover, abbondante. Prestazione, deludente. Juventus, comunque vincente. Tradotto: l’obbiettivo è stato centrato senza entusiasmare. Come da mantra allegriano la Juve ha “rubacchiato” un punto in più sul secondo posto e può guardare con più tranquillità alla Champions. Ma la vittoria in rimonta contro l’Udinese non ha sparso certo sorrisi allo Stadium: senza parecchi titolari si rischia di complicare anche certi (apparenti) comodi arrivi in volata. Soprattutto se dall’altro lato Delneri predica già bene in patria. 

L’assenza di Chiellini ha aiutato all’inizio a rimescolare le carte nel mazzo di Allegri: durante l'allenamento di rifinitura, risentimento muscolare alla coscia sinistra e settimo infortunio di un dannato 2016. Per questo, convocato Bonucci e dentro Evra, cambiando modulo con qualche alchimia curiosa: Lichtsteiner rimette i vecchi abiti di terzino nella difesa a 4, e a 4 è pure la mediana senza Pjanic e Khedira. C’è Cuadrado ala e, dall’altro lato, un Alex Sandro che si accentra per lasciare campo libero alle spalle ad Evra più Lemina un po’ impacciato da mezzala. Insomma, una certa confusione iniziale, visto che Delneri risponde con ordine e ripartenze velenose. Il suo 4-5-1 propositivo e spesso tendente al 4-3-3, senza le solite barricate viste e riviste allo Stadium, paga. E non solo perché Jankto, interessante interno dell’Under 21 ceca, sfrutta un doppio regalo di Hernanes e Buffon per segnare l’1-0 alla mezz’ora. Anzi, già prima del gol, l’Udinese era riuscita a distendersi più volte, accorciando e allungandosi all’occorrenza, grazie alle incursioni Theraeu e De Paul. Nella prima metà della Juve, invece, insoliti scricchiolii e un gol divorato da Mandzukic, ancora incapace di sfruttare le poche chance che gli concederà la voracità del Pipita in questa stagione. Certo, la differenza di qualità è evidente e serve il piedino incantato di Dybala a rimettere in pari su punizione prima dell’intervallo. 

Il ritorno alla coperta calda della difesa a 3 aiuta a ripartire in velocità, ma la novità della ripresa è anche la coppia Cuadrado-Dybala a supportare Mandzukic in un tridente più estroso. Ma è un regalo di De Paul in area, classico fallo di un attaccante disabituato a difendere nella zona rossa, a regalare il rigore e la doppietta di Dybala. L’argentino, il migliore per distacco, pare proprio la bella notizia della serata: più vicino alla porta, anche senza fare clic con Higuain, è un’arma letale. Dalla metà della ripresa, poi, la coppia si è ricomposta con l’ingresso del Pipita, in generale più pericoloso del croato. Ma Delneri è tornato a Torino con atteggiamento sbarazzino e voglia di stupire: difatti, Zapata porta grattacapi a lungo dalle parti di un Buffon. Il portierone è ancora insicuro, nonostante i cori e gli striscioni dello Stadium, ma alla fine è lui a salvare su un colpo di testa ravvicinato del solito colombiano. Pure l’ingresso di Perica, che aveva già punito il Milan a San Siro, ha procurato qualche brivido di troppo. A Lione servirà altro, in primis la qualità dei titolari.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 5,5: Due errori nel giro di una settimana: signori, anche Gigi Buffon è un umano. Questa è una notizia. Il gol del vantaggio dell’Udinese arriva con la sua evidente complicità. Poi però nel finale si riscatta con un intervento attento su Danilo.
Stephan Lichtsteiner 5,5: Il ritorno a un 4-4-2 da cui non giocava dai tempi della Lazio manda un po’ in confusione lo svizzero che finisce spesso con l’accentarsi troppo, mandando su tutte le furie Allegri.
Medhi Benatia 6: Buon ritorno dopo un mese fermo per i problemi all’adduttore. Nel primo tempo a 4 soffre un po’ la scarsa copertura del centrocampo, poi sale nella ripresa col passaggio a tre. Dal 70’ Leonardo Bonucci 6: Ordinaria amministrazione in un finale senza troppi brividi.
Patrice Evra 6: Buona fase difensiva, minor spinta. D’altra parte però sulla sua c’è Alex Sandro e il francese delega i compiti al compagno più avanzato. 
Juan Cuadrado 6: Buona partenza con un primo tempo dove è probabilmente stato uno dei due migliori della Juve, ripresa caratterizzata da un po’ troppe sbavature in fase offensiva e di finalizzazione.
Mario Lemina 5,5: Ha il merito di conquistarsi il calcio di punizione che vale a Dybala il fondamentale gol del pareggio prima dell’intervallo. Per il resto però è penalizzato da un modulo che non ne premia le caratteristiche di gioco.
Hernanes 5: Lentissimo. E’ chiamato a impostare ma nel traffico e nella buona attenzione della mediana dell’Udinese fa una fatica folle a ritrovarsi. Perde la palla per il gol del vantaggio friulano, sbaglia parecchi suggerimenti, spesso anche semplici. Un passo indietro, due avanti, uno indietro e via così.Samba.
Alex Sandro 6,5: Una delle poche note positive della serata juventina. Ormai è una certezza: spinge, crossa, si conquista il rigore. In pole per un posto da titolare anche in Champions.
Paulo Dybala 7,5: Come si spiega fin qui il primato della Juve? Con i fuoriclasse, che servono a risollevare serate così. Se non è Higuain è Dybala, che da Zagabria in poi è tornato il protagonista assoluto di una squadra più che mai dipendente dalle sue giocate. Concetto palesatosi chiaramente nella partita di stasera dove ogni pericolo offensivo bianconeri è nato o morto dai suoi piedi. Faro. Dall’82’ Stefano Sturaro s.v.
Mario Mandzukic 5: In Nazionale spacca le porte, ma in maglia bianconera è da più di 400 minuti a secco in campionato. Perché se è vero che ormai per un’attaccante non si guarda più solo a quello, altrettanto lo è che non si può nemmeno dimenticare questo ‘dettaglio’. Bloccato.
 Dal 66’ Gonzalo Higuain 6: Dopo 20 secondi in campo, col diagonale che vale un corner, è già riuscito a far meglio dello spento Mandzukic. Anche in una serata dove la Juve poi lo serve assai poco il concetto è sempre lo stesso: se hai Higuain, gioca Higuain.


 

lunedì 3 ottobre 2016

Empoli-Juventus

Empoli-Juventus 0-3: Dybala+Higuain, che spettacolo. Allegri gode e resta 1°

L'ex Palermo sblocca il match dopo 20' della ripresa, poi ci pensa il Pipita con una doppietta a chiudere la pratica: bianconeri sempre in vetta

Cinque minuti, solo cinque minuti. Tanto è bastato a una Juventus non bellissima per archiviare il capitolo Empoli e accontentare Massimiliano Allegri, che aveva chiesto ai suoi una sosta serena. Al Castellani abbiamo visto una Signora double face: lenta e sprecona prima, spietata nel finale, quando la prima rete stagionale in campionato di Dybala e la doppietta di Higuain hanno cambiato la partita. I due attaccanti hanno segnato ancora in coppia, come a Zagabria. In cinque minuti, perché tanto è trascorso dal primo al terzo gol.  

Allegri, fedele alle indicazioni della vigilia, cambia pochissimo rispetto a Zagabria: dentro Alex Sandro per Evra e Cuadrado per Dani Alves. Il sistema di gioco di partenza è sempre 3-5-2, ma in campo si vedono movimenti diversi. La cosa più evidente è la linea a tre dietro a Higuian formata da Cuadrado-Dybala-Pjanic. Si capisce che l'obiettivo del tecnico è sfruttare la spinta del colombiano e attaccare con più uomini possibile. Martusciello risponde con il solito 4-3-1-2 ma la sorpresa è sulla trequarti: fuori Saponara e dentro Krunic, meno offensivo. Scelta tecnica che si fa fatica a comprendere, perché una squadra come l'Empoli la qualità che ha dovrebbe sempre metterla in campo. 

I toscani concedono parecchio e la Juventus trova spesso e volentieri delle praterie per ripartire in contropiede, però gli manca l'istinto killer. Colpisce due legni, prima una traversa con Khedira (lanciato da Pjanic sul filo del fuorigioco: il tedesco sbaglia da pochi passi) poi con un tiro-cross di Cuadrado che sulla respinta del portiere finisce sul palo. Il colombiano si fa ipnotizzare dal portiere poco dopo la metà del primo tempo (altra pennellata di Pjanic), mentre sull'occasione finale di Higuain è Cosic a salvare sulla linea. Troppi gol mangiati. L'Empoli ci prova solo negli ultimi 10 minuti, con Pucciarelli (parato) e Krunic (deviato in angolo da Buffon). Da segnalare anche un time out al 24'. 

A inizio ripresa Allegri inserisce Lemina per Khedira, che non prende benissimo la sostituzione (usando un eufemismo). La porta dell'Empoli intanto sembra stregata, la Juve se ne accorge una volta ancora quando a inizio ripresa Higuain tira addosso a Skorupski.Un minuto dopo (20') però arriva l'1-0 di Dybala: bella palla di Alex Sandro per l'argentino che tira una botta sotto la traversa. Così i due si riscattano di un primo tempo così così. Saltato il tappo, esce lo champagne: Higuain fa doppietta in 3 minuti (sul secondo erroraccio di Zambelli) e la Juve ha altre occasioni per dilagare. Nel finale spazio per Pjaca, che sfiora il gol due volte, e Sturaro (per l'azzurro primi minuti dopo l'infortunio estivo in Nazionale).

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Gianluigi Buffon 6: Risponde presente sul tiro di Krunic a fine primo tempo, unico sussulto dell’Empoli.
Andrea Barzagli 6: Solita gara di attenzione ed esperienza. La sicurezza che riesce a trasmettere a tutto il reparto è ormai nota.
Leonardo Bonucci 6: Gara di ordinaria amministrazione. Non regala lanci o ricami ma bada al sodo. Pratico.
Giorgio Chiellini 6: Limita le sbavature e gioca un’ottima gara, condita dal solito agonismo e dalla solita fisicità.
Alex Sandro 6.5: Fra i più attivi in fase di spinta, fino al gol di Dybala pecca, stranamente, in precisione al momento del cross. Confeziona l’assist per l’argentino e la sua gara finisce in discesa. 
Hernanes 6: Piaccia o non piaccia in questo momento sembra l’unico in grado di ricoprire il ruolo da regista. Non ruba l’occhio ma è prezioso.
Sami Khedira 5.5: Giornata no. Errori di misura che non gli appartengono, poco dinamismo e un gol mancato (anche per sfortuna). Stanco. (61’ Mario Lemina 6: Vivace e incisivo)
Miralem Pjanic 6.5: Elegante e ispirato. Nel primo tempo serve due cioccolatini a Khedira e Cuadrado ma prima la traversa e poi Skorupski negano la gioia del gol alla Juve. Giocatore tecnicamente di livello assoluto. (82’Stefano Sturaro S.V.)
Juan Cuadrado 7: Spina nel fianco. Le sue accelerazioni mettono a ferro e fuoco la difesa di Martusciello. Pasqual non riesce mai a contenerlo. Se avesse maggior feeling con il gol parleremmo di un giocatore di livello mondiale.
Paulo Dybala 6.5: Gioca un primo tempo a corrente alternata, troppo lontano dalla porta e troppo timido, rispetto agli standard ai quali ci aveva abituato. Nella ripresa però, trova un gol bello e importante, che può sbloccarlo definitivamente. (73’ Marko Pjaca 6.5: Giocate e accelerazioni. Giocatore vero).
Gonzalo Higuain 7: Il Pipita arriva tre volte alla conclusione: 2 gol e un miracolo di Skorupski. Non male davvero. Nella prima ora è abulico, a inizio ripresa perde l’attimo giusto per concludere dopo un buon suggerimento di Khedira. Poi decide di salire in cattedra e si rivela, come sempre, decisivo. Letale.