Simply 6

domenica 30 settembre 2018

Juventus-Napoli


Juventus-Napoli 3-1: gol di Mertens, Mandzukic (2) e Bonucci

Azzurri subito in vantaggio col belga, poi il croato (autore di una doppietta) e il difensore firmano la rimonta bianconera. In tutti i gol lo zampino di Cristiano Ronaldo. Allegri è ora a +6 su Ancelotti. Da segnalare l'espulsione per doppia ammonizione di Mario Rui al 58'

Il portoghese è un infiltrato. Il primo incontro categoria pesi massimi del campionato – prima contro seconda, favorita contro principale rivale scudetto – dimostra che Cristiano Ronaldo è di un altro livello anche in un contesto così prestigioso. La Juve batte 3-1 il Napoli con doppietta di Mandzukic e gol di Bonucci, va a +6 in classifica e onora i Mondiali di ciclismo con la prima fuga del campionato. CR7 non segna però è decisivo, l’uomo partita anche più di Mandzukic. Si vede in tre momenti. Primo: nelle difficoltà del primo tempo, con il Napoli in vantaggio e la Juve ancora negli spogliatoi, Ronaldo calcia due volte in porta e regala a Mandzukic una palla solo da spingere in porta. E’ l’1-1. Secondo: all’inizio del secondo tempo, con la partita ancora in equilibrio, Cristiano trasforma una ripartenza di Dybala nel 2-1. Sul suo tiro da lontano, Ospina devia sul palo e Mandzukic tocca ancora a porta vuota. Terzo: quando il Napoli, in dieci per il doppio giallo a Mario Rui, sembra incredibilmente vicino a rimettere in piedi la partita, Ronaldo gira di testa un angolo da destra. La palla, diretta in porta, finisce sui piedi di Bonucci che appoggia – a porta vuota… e sono tre – il pallone di fine serata. Conclusione rapida e semplicistica: la Juve è la migliore (d’Italia, per ora) anche perché ha il migliore, mentre il Napoli non è ancora pronto per l’Everest.

Eppure la Juve era partita male, contro tendenza. La curva non canta e Ancelotti all’inizio sembra avere in mano la partita con il suo 4-4-2 atipico. Zielinski prende un palo da 25 metri, Insigne calcia subito e Mertens dopo 10 minuti cancella i primi cori dello stadio con il gol del vantaggio. Bonucci sbaglia un passaggio in costruzione per Dybala, Allan anticipa l’argentino e ha la porta in faccia a 30 metri da Szczesny. Il flipper che nasce – Allan per Callejon, Callejon di prima prima per Mertens, Mertens di tocco a porta vuota – manda il Napoli in vantaggio come nella partita di aprile. In questi cinque mesi però sono successe un po’ di cose, una su tutte: Cristiano Ronaldo ha cambiato indirizzo. Così Cristiano nel primo quarto d’ora calcia da lontano due volte, la seconda dopo un grande controllo al volo, e per due volte trova Ospina. Il gol del pareggio di Mandzukic cancella l’illusione del Napoli e la Juve prende un controllo che sostanzialmente non perderà mai fino alla fine. Tra l’1-1 e il 2-1 del croato, arrivato a inizio secondo tempo dopo quel tiro da lontano di Ronaldo, infatti il Napoli sogna solo con un tiro di Mario Rui poco prima dell’intervallo e rischia parecchio quando una punizione di Ronaldo, sempre lui, scatena una mischia chiusa da una deviazione di Hamsik su tiro di Pjanic. Il resto è un piano inclinato: l’espulsione d Mario Rui, un’occasione mancata da Callejon e il 3-1 di Bonucci.

 La Juve, come da richieste di Allegri della vigilia, è stata solida, concreta più che scintillante. In mezzo al campo ha vinto la sfida contro Hamsik e Allan, ha trovato un Emre Can versione corazziere ed è stata salvata da Szczesny nell’azione forse più importante della partita: a 18 minuti dalla fine, ha parato un tiro di Callejon che si era liberato in area. Dybala, titolare, ha generato l’azione del 2-1 e Bonucci, colpevole sul primo gol, si è riscattato con il 3-1. Tutti contenti. Paradossalmente, l’unico che nel finale si è disperato è stato Ronaldo. Voleva a tutti i costi il gol (come sempre…) ma ne ha mancato uno non complicato nel secondo tempo. Poco male: ha una settimana di tempo per riposarsi e pensare all’Udinese.

Il Napoli invece torna a casa disilluso. Insigne, l’uomo immagine, non ha inciso praticamente mai, Hamsik in mezzo ha sofferto tanto e i terzini, che in una squadra non sono così secondari, hanno faticato: Hysaj saltato sul primo gol, Mario Rui espulso per due falli su Pjanic. Addirittura Albiol e Koulibaly, insieme da una vita, non si sono mossi bene nell’azione del pareggio. Cristiano si è trovato uno contro uno a sinistra con Hysaj e lo ha saltato facile, poi ha crossato col mancino. Emre Can ha tagliato in area e, sull’incrocio con Mandzukic, Albiol e Koulibaly hanno fatto la stessa scelta: si sono preoccupati del tedesco col 23. Mandzukic, rimasto solo in area, cortesemente ha ringraziato. Ancelotti ha provato con Fabian Ruiz e Milik, senza successo perché contro le squadre come la Juve va così: l’occasione passa due volte quando va bene, più spesso una. Se non la prendi, resti al secondo posto, a rischio sorpasso dal Sassuolo.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szszesny 6: Sufficienza guadagnata appieno grazie alla parata sul tiro a botta sicura di Callejon. Per il resto, normale gestione e zero colpe nel gol di Mertens.

Joao Cancelo 6: La qualità c’è, la costanza meno. Spinge a sprazzi, sbaglia qualche pallone. L’atteggiamento, però, è quello giusto.
Leonardo Bonucci 6: Sufficienza guadagnata con il gol che chiude il match. L’errore in impostazione che avvia la partita, però, rischiava di essere pesantissimo.
Giorgio Chiellini 6,5: Impeccabile in difesa, poco coinvolto nell’impostazione del gioco. Insigne e Mertens sono costretti a girare al largo.
Alex Sandro 6: Spinge poco, vero. Ma in fase difensiva è semplicemente impeccabile. E, considerando il giocatore di cui stiamo parlando, si tratta di una qualità non da poco. Mezzo voto in meno per il bruttissimo intervento su Raul Albiol a partita già conclusa. Perché?
Emre Can 6: L’altro lato della medaglia della partita di Pjanic. Se il bosniaco ci mette la qualità senza i muscoli, lui è tutta grinta. Meno preciso di altre occasioni, comunque utile.
Dal 16’ st Rodrigo Bentancur 6: Qualità nel finale per addormentare la gara.
Miralem Pjanic 6,5: Allan è un brutto cliente, lui soffre all’inizio e cresce con il passare dei minuti prendendo in mano gioco e partita.
Blaise Matuidi 6: La presenza di Allan lo obbliga a lottare ancora più del solito. Ci mette il cuore, ma non molto di più.
Paulo Dybala 6: Non è ancora la Joya scintillante dei giorni migliori, vaga tra la corsia di destra e una posizione abbozzata di trequartista. Ha il merito di avviare l’azione del 2-1.
Dal 18’ st Federico Bernardeschi 6: Mezz’ora di sacrificio in fase difensiva e gestione dei ritmi. Batte il corner da cui nasce il 3-1.
Mario Mandzukic 7,5: Mettete da parte la doppietta. Analizzate tutto il resto: inizia da finto trequartista centrale per pressare Allan e Hamsik, poi va a fare la punta e lo fa alla grande. La unit con Cristiano Ronaldo fa già faville.
Dal 38’ st Juan Cuadrado S.V.: Entra per garantire la standing ovation a Mandzukic.
Cristiano Ronaldo 7,5: La Juventus parte male, lui la risveglia. Due tiri da fuori prima di allargarsi a sinistra e servire a Mandzukic la palla che vale il pareggio. Cambia il match e non solo. Entra nell’azione del 2-1 con una conclusione potentissima da fuori che prende il palo e pure in quella del 3-1 con un colpo di testa divenuto assist per Bonucci. Non segna, ma con questi assist è già entrato in 7 gol stagionali. Non male.

giovedì 27 settembre 2018

Juventus-Bologna


Juventus-Bologna 2-0: gol di Dybala e Matuidi, bianconeri a punteggio pieno

Tutto facile per i campioni d'Italia, che colpiscono due volte gli emiliani in avvio e poi controllano, in attesa di affrontare sabato il Napoli. Troppo sterile la squadra di Inzaghi.

Ronnie O'Sullivan, leggenda dello snooker, parlava così dei campioni: "Li distingui dagli altri perché non sbagliano mai sul 'facile' e tirano fuori il loro talento sul 'difficile'". La palla da calcio c'entra poco con quelle da biliardo, ma l'adagio si adatta alla perfezione alla Juventus, che batte in scioltezza il Bologna per 2-0 e centra la sesta vittoria in altrettante partite. I bianconeri sono esattamente dove tutti si aspettavano fossero dal 26 luglio, giorno di nascita del calendario 2018-19. Cinque partite sulle carta comode più la Lazio. E la Juve, come suo costume, non regala nulla.

I progetti di Superlega paiono al momento accantonati: nominalmente Juve e Bologna giocano nello stesso campionato. Certo, poi guardi partite come quella dello Stadium e diventa complicato spiegare perché. Alla squadra di Allegri basta un quarto d'ora giocato a ridosso della soglia anaerobica per sistemare la questione e non sprecare energie preziose in vista della partita di sabato col Napoli. Al Bologna, con Inzaghi che ne cambia 4 rispetto alla vittoria con la Roma pensando anche all'Udinese, non pare vero che la Juve rallenti: la potenziale figuraccia è evitata. E tutto il resto è sostanzialmente noia, coi vari Barzagli, Bentancur e Benatia che mettono minuti preziosi nelle gambe.

Così la nota positiva nella serata della Juve è il ritorno al gol da migliore in campo di Paulo Dybala, che aveva esultato l'ultima volta proprio allo Stadium contro il Bologna esattamente 144 giorni fa. A Paulo il ritorno al 3-5-2 fa un gran bene: con solo lui e Ronaldo davanti, la Joya è sostanzialmente libera di inventare a tutto campo. Ne viene fuori la miglior prestazione stagionale: gol di destro all'11' dopo la prodezza di Skorupski (migliore del Bologna) su Matuidi, da lui stesso imbeccato con l'assist di "coppino". E pure l'avvio dell’azione del 2-0, finalizzata da Matuidi dopo la rifinitura di un CR7 non esattamente scintillante, che resta a secco dopo tre gol in due partite. Contro avversari così, non c'è nessun bisogno dei suoi gol.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Mattia Perin 6: L'esordio perfetto: ha poco lavoro da sbrigare e con quel poco se la cava senza problemi, nel primo tempo su Falcinelli e nel secondo su Krejci.

Andrea Barzagli 6,5: Non patisce la ruggine e bagna l'esordio stagionale con una prestazione serena e senza fronzoli. In una parola: convincente (dall'86' Alex Sandro s.v.) .
Leonardo Bonucci 6,5: Apre l'azione del vantaggio con un gran lancio dalle retrovie e poi controlla da par suo la situazione. Favorito anche dallo scarso rendimento offensivo del Bologna.     
Mehdi Benatia 6: Nel primo tempo un suo errore in collaborazione con Pjanic rischia di costare caro. Rischia qualcosina anche su un contatto in area con Okwonkwo.
Juan Cuadrado 6,5: Azzanna la fascia destra per un tempo intero, con una voglia e una qualità che fanno la differenza. Dopo l'intervallo scende di tono (dal 76' Federico Bernardeschi s.v.) .
Rodrigo Bentancur 6: Da un suo magnifico recupero in scivolata parte la ripartenza del vantaggio. Bene in copertura, qualche errore negli appoggi.
Miralem Pjanic 5,5: Per una volta non esalta. Sbaglia un brutto pallone assieme a Benatia e rimedia un'ammonizione. Esce nella ripresa (dal 64' Emre Can 6: Controlla agevolmente e sfiora il gol del 3-0)
Blaise Matuidi 7: Dove c'è un pallone da recuperare, c'è lui. Fondamentale in copertura, bravissimo negli inserimenti al limite e dentro l'area. Nella rete dell'1-0 c'è lo zampino del francese, poi il 2-0 è tutto suo.
João Cancelo 6,5: Spostato a sinistra da Allegri, deve continuamente rientrare sul piede buono. In ogni caso se la cava più che bene, sfiorando anche un gran gol.
Cristiano Ronaldo 6: Resta a secco dopo due gare consecutive a segno e sfigura al confronto con Dybala. Si rende pericoloso solo una volta, venendo stoppato da Skorupski.
Paulo Dybala 7,5: Imprendibile. Si sblocca con una bella acrobazia e acquisisce fiducia, diventando immarcabile e seminando il match di preziosismi vari. Prestazione di lusso.

lunedì 24 settembre 2018

Frosinone-Juventus


Frosinone-Juventus 0-2: gol di Cristiano Ronaldo e Bernardeschi

Una rete del portoghese a 8' dalla fine e il raddoppio dell'ex Fiorentina regalano i 3 punti ad Allegri in una serata poco brillante dei bianconeri, che però mantengono la vetta a punteggio pieno

Il giorno in cui la Juventus aveva ufficializzato l'acquisto di Cristiano Ronaldo, il Frosinone l'aveva buttata sull'ironia: "Complimenti ai bianconeri, anche noi ci abbiamo provato ma l'hanno spuntata loro". Se CR7 fosse sbarcato in Ciociaria e non a Torino, stasera i canarini avrebbero raccolto la prima vittoria della stagione, perché la differenza l'ha fatta lui, con un gol cercato caparbiamente, insieme a Bernardeschi, che è entrato e ha cambiato la partita. Ronaldo ha trovato nel finale la rete che ha sbloccato una serata complicata, con troppi bianconeri sotto tono. D'altronde è per questo che la Juventus lo ha comprato, per la Champions e per spingersi dove gli altri non riescono. Risultato poi messo al sicuro dall'ex Fiorentina a pochi secondi dal gong.

Allegri rispetto a Valencia ne cambia cinque (Rugani, Cuadrado, Emre Can, Bentancur e Dybala) e ripropone il tridente anti Sassuolo, con il numero 10 bianconero alle spalle di Cristiano Ronaldo e Mandzukic. Longo risponde con la coppia Perica-Campbell (al debutto da titolare) e una curva canarina calorosissima. CR7 è il più atteso (dai tifosi, in Ciociaria ci sono tanti juventini) e anche il più temuto (dai giocatori avversari, che non disdegnano i modi rudi per arginarlo. Dopo 8 minuti il portoghese potrebbe portare in vantaggio la Signora se il suo tiro non venisse respinto all'ultimo respiro da Capuano (cross di Dybala e sponda di Mandzukic). Cristiano è il più vivace e in venti minuti impegna altre due volte Sportiello, che ne esce illeso. La voglia di fare gol del portoghese è contagiosa, tanto che intorno alla mezz'ora Rugani prova a emularlo con una rovesciata (su punizione di Pjanic) che finisce alta. Il Frosinone si limita a difendersi, con la speranza di poter sfruttare qualche ripartenza concessa dai bianconeri (intervento provvidenziale di Rugani nell'occasione migliore del primo tempo). Per la Juventus è difficile sfondare con nove giocatori dietro alla linea della palla, però la manovra è pure troppo prevedibile. Perica, il giocatore più temuto di Allegri, spaventa Szczesny poco prima dell'intervallo con un colpo di testa (che finisce fuori).

Ritmo basso e pochi guizzi: questa è Madama in versione Benito Stirpe. Ecco perché all'alba della ripresa Allegri toglie Bentancur e si gioca la carta Bernardeschi, uno dei migliori nella battaglia di Valencia. L'ex viola regala subito a Ronaldo un ottimo pallone (su cross di Chiellini da destra) che il fenomeno sparacchia: forse un po' di ansia gli è rimasta addosso nonostante la doppietta al Sassuolo. Sempre Bernardeschi serve il 7 sotto porta, che tenta invano il gol di tacco. Con l'ingresso di Cancelo (per Cuadrado, che dopo una prova abulica calcia alle stelle l'ultimo pallone) aumentano i cross e le occasioni: Mandzukic, Alex Sandro, Bernardeschi, ma il match winner alla fine è lui, Cristiano Ronaldo, che al 37' raccoglie un tiro sporco di Pjanic, trova l'angolino e poi esplode in un "siuu" liberatorio. Gol convalidato dopo un silent check (Salamon tiene in gioco il portoghese). Nei minuti di recupero chiude Bernardeschi su azione di contropiede: Cristiano aveva sbagliato l'assist, ma poco importa. La Juve vince e resta a più tre sul Napoli.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny S.V.: Riposo totale.
Juan Cuadrado 6: Appoggia l'azione, senza strafare. Possiamo dirlo? Da terzino pare un po' sprecato. Quasi bloccato (Dal 69' Joao Cancelo 6,5: Un altro di quelli che in questo momento viaggia al doppio degli altri. Piglio da ballerino, cross in serie, accelerazioni continue) .
Daniele Rugani 6,5: Serata semplice, ma resta sempre ben posizionato e gioca d'anticipo. Preciso.
Giorgio Chiellini 6,5: Una serata serena. Paradossalmente vivace davanti, con un paio di aperture (poco consone alle sue doti) da regista consumato.
Alex Sandro 6,5: Bene in fase di spinta. Va vicino al gol, crea, crossa. Martellante.
Rodrigo Bentancur 5,5: Insomma. Un po' troppo didattico nell'applicazione del ruolo. Non rischia mai la giocata e si prende anche un giallo evitabile. Lo abbiamo visto in versioni decisamente migliori. (Dal 56' Federico Bernardeschi 7: Ancora incisivo, ancora protagonista. Il gol nel finale pare un giusto premio a due trasferte giocate ad altissimo livello, Valencia e Frosinone. Entra nella ripresa e cambia volto alla Juventus. Mezz'ala o esterno, deve giocare. In questo momento imprescindibile per la Juve) .
Miralem Pjanic 6,5: Mezzo voto in più per la volata finale che porta al gol Bernardeschi. Gioca in una posizione nuova, da mezz'ala, che pare calzargli meglio. Da rivedere ancora lì.
Emre Can 6,5: Nel mezzo un baluardo. Arpiona palloni, gioca con intelligenza, copre e riparte. Bel giocatore.
Paulo Dybala 5,5: La prestazione non può essere sufficiente. Nulla di clamorosamente negativo, ma non pare più lui. Qualche raro guizzo, un paio di tiri respinti, tanta fatica a trovare spazio. Punti di domanda per un fuoriclasse che vive un lungo momento di appannamento.
Mario Mandzukic 6: Sponde aeree continue, anche per mandare al tiro Ronaldo. Sacrificio spalle alla porta, poco pericoloso, ma sempre generoso (Dall'84' Blaise Matuidi S.V.) .
Cristiano Ronaldo 6,5: Molto pesante il gol che sblocca la gara. Nel primo tempo sfiora due volte il gol, ma trova pronto Sportiello. Sbaglia qualche appoggio di troppo e fatica nel concretizzare i tanti movimenti. Ma su di sé attira sempre almeno due uomini. E alla fine incide.

giovedì 20 settembre 2018

Valencia-Juventus



Champions League, Valencia-Juventus 0-2: rosso a Ronaldo, Pjanic ne fa due su rigore

Tre punti fondamentali per la squadra di Allegri al debutto. Senza CR7, espulso inspiegabilmente dopo 29' dopo un contatto con Murillo, ci pensa Pjanic a regalare la vittoria con due centri dal dischetto. Nel finale, Szczesny para un rigore

Chiamatela maledizione spagnola oppure sindrome da rosso in Champions League: cambia la città (da Madrid a Valencia), cambiano gli interpreti (da Buffon a Ronaldo) ma pochi mesi dopo la storia si ripete. La Juventus aveva chiuso la scorsa edizione del torneo con il rosso a Gigi Buffon a casa del Real, a Mestalla la stessa sorte è toccata a Cristiano Ronaldo, punito inspiegabilmente con la massima pena al 29' del primo tempo per un colpetto in testa (che al massimo poteva essere da giallo) a Murillo. Così la Signora perde il suo uomo Champions, che lascia in lacrime i compagni, ma non la testa, perché anche in inferiorità va a vincere 2-0  (doppio Pjanic dal dischetto) mandando un messaggio chiaro e forte alle altre pretendenti al trono: siamo vivi anche senza CR7.

La Juventus pre espulsione di Ronaldo aveva avuto tre occasioni limpide: prima Mandzukic (cross di Bernardeschi per Ronaldo, il cui tiro al volo diventa un assist per il croato, che però spara alto), poi Khedira non trova la porta su un'altra bella imbeccata di Bernardeschi (pescato da Ronaldo), infine il doppio miracolo dell'ex Neto, che prima ribatte su Bernardeschi (su suggerimento di Alex Sandro) e un istante dopo su Matuidi. Il Valencia però non sta a guardare e quando riparte è pericoloso. Il clima è caldo è diventa incandescente intorno alla metà, con la clamorosa espulsione. Allegri qualche minuto prima aveva dovuto rinunciare a Khedira per un problema muscolare, sostituito da Emre Can.

Poi al 29' si consuma il dramma di Cristiano: contatto in area con Murillo, il difensore resta a terra e il portoghese prima gli dice di alzarsi, poi gli mette una mano sulla testa, ma più che una tirata di capelli sembra un buffetto. L'arbitro Brych (lo stesso della finale di Cardiff), gli mostra il rosso (il primo della carriera di Ronaldo in Champions) su segnalazione dell'addizionale Fritz (al quale chiede tre volte: "È da rosso?", ricevendo sempre risposta affermativa). Ronaldo si butta a terra disperato, poi esce mentre ripete tra le lacrime "Non ho fatto niente". La decisione dell'arbitro è difficile da comprendere.

Con la Juventus in dieci la partita cambia: il Valencia diventa più aggressivo e i bianconeri sono costretti a difendersi. Grande sacrificio da parte di tutti, in più Szczesny ci mette i guantoni su un tiro insidioso di Batshuayi. La Signora è viva nonostante l'inferiorità e lo dimostra a pochi minuti dall'intervallo, con la traversa colpita da Cancelo (dopo aver ciccato il tiro al primo tentativo). Nella stessa azione arrivano il fallo in area di Parejo (ammonito) sul portoghese e il sacrosanto calcio di rigore, trasformato da Pjanic con il destro. Dopo un inizio in salita, la strada della Juventus diventa improvvisamente in discesa, anche per demeriti dei padroni di casa. Oltre a Parejo, anche Murillo decide di dare una mano alla Signora: fallo su Bonucci in area (e giallo per l'ex interista), e altro rigore per i bianconeri, con Pjanic (poco dopo sostituito da Douglas Costa) che lo segna alla stessa maniera del primo. Due a zero dopo 5' e nonostante l'inferiorità numerica. Anche il Valencia beneficia di un calcio di rigore nel finale (fallo di Rugani su Gabriel), ma non accorcia le distanze perché Szczesny ribatte il rigore tirato da Parejo.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6,5: due buone parate, nulla di impossibile. Ordinaria amministrazione insomma fino al 96’ quando si prende il palcoscenico neutralizzando il rigore di Parejo.
João Cancelo  7: motorino inesauribile a destra, spina costante per la difesa avversaria. Centra una traversa clamorosa, e poi ha il merito di procurarsi il primo rigore nel peggior momento della partita. Migliore in campo.
Leonardo Bonucci  6: si procura il rigore che chiude il match con grande esperienza, per il resto fatica poco anche perché il lavoro 'sporco' è pane per Chiellini .
Giorgio Chiellini  6,5: solito gladiatore, si esalta a mostrare i muscoli per respingere i teneri tentativi delle punte avversarie che sbattono continuamente sul muro alzato dal capitano bianconero.
Alex Sandro  5,5: il meno convincente probabilmente in casa Juve. Fatica in fase di costruzione, ma soprattutto fatica terribilmente quando c’è da difendere.
Sami Khedira  5: venti minuti e una manciata di secondi poi il ko tecnico per infortunio, ma l’errore da due passi dalla porta su assist al bacio di Bernardeschi è da bollino rosso (dal 22’ Emre Can  6: compitino, anche questa volta, per il tedesco. Probabilmente ancora in ritardo dal punto di vista fisico, da lui ci si aspetta sempre di più) .
Miaralem Pjanic  6,5: non una partita indimenticabile per il bosniaco, che però ha il merito – e non è certo poco – di trasformare con grande freddezza i due rigori decisivi in una partita che si stava mettendo decisamente male (dal 67’ Douglas Costa 6: non un periodo fortunato per il brasiliano. Allegri lo manda in campo nella ripresa, e nella sua migliore occasione si fa anche parecchio male. Dall’88’ Daniele Rugani S.V.: Causa un rigore nel finale, ma il fallo lo vede solo il direttore di gara)
Blaise Matuidi  6,5: si esalta con l’uomo in meno, sdoppiandosi più del solito quando Ronaldo viene espulso.
Federico Bernardeschi  6,5: tra i migliori in campo nel primo tempo, si vede meno nella ripresa ma è tra quelli che si sacrificano di più per proteggere il doppio vantaggio con l’uomo in meno.
Mario Mandzukic  6: di divora un gol clamoroso in avvio, poi col rosso a CR7 la sua diventa una partita di solo sacrificio. Il solito guerriero.
Cristiano Ronaldo  5,5: espulsione esagerata, certo, le immagini parlano chiaro. Il portoghese battibecca con Murillo, alla fine poteva starci al massimo un giallo, ma con la sua esperienza avrebbe dovuto evitare certe reazioni ed evitare di cadere nelle provocazioni. Il direttore di gara, però, viene convinto dall’insistente richiesta dell’addizionale che segnala qualcosa. Per il resto, il portoghese parte spesso da sinistra, si divora un gol da due passi, e alterna qualche ottima giocata prima del clamoro rosso. 154 partite in Champions, prima espulsione: una maledizione la prima europea in bianconero. Difficile, però, dargli eccessive colpe questa volta. Avrà comunque tempo per rifarsi.


lunedì 17 settembre 2018

Juventus-Sassuolo

Juve Sassuolo 2-1: Cristiano Ronaldo doppietta, prime reti italiane

Alla quarta giornata Cristiano Ronaldo si sblocca e nella ripresa trova i suoi primi gol in maglia bianconera, facendo doppietta nel giro di 15’. Nel finale il gol del 2-1 di Babacar e l'espulsione di Douglas Costa, colpevole di aver sputato addosso a un avversario.

E alla fine, dopo 320’ di attesa, è arrivato il primo gol in maglia bianconera di Cristiano Ronaldo. Anzi, i primi, una doppietta realizzata nel giro di 15’ nella ripresa di una gara che per tutto il primo tempo il Sassuolo aveva tenuto sullo 0-0 senza neanche soffrire particolarmente. Poi il doppio CR7 e la Juve supera anche questo ostacolo, prima che Babacar la spaventi nei minuti di recupero segnando il gol del 2-1 e che Douglas Costa, folle il suo gesto, si faccia cacciare (decisivo l’ausilio del Var) per uno sputo in faccia a Di Francesco dopo un battibecco.

Allegri sorprende tutti e dopo aver lasciato pensare che Dybala sarebbe partito ancora fuori, lo schiera titolare nel tridente con CR e Mandzukic. Il Sassuolo però non sembra spaventato dal superattacco bianconero e nei primi minuti si presenta allo Stadium giocando sempre il pallone, con personalità, chiamando spesso in causa Consigli, anche a costo di prendersi qualche rischio. Le risposte della Juve stanno nei tentativi di Ronaldo, che cerca il gol ma non in modo ossessivo: sono invece i compagni a cercarlo spesso, quasi non vedessero l’ora di vederlo sbloccarsi.

Dovranno attendere la ripresa per gioire insieme a lui, quando uno sciagurato intervento di un Ferrari fin lì impeccabile (colpo di testa schiacciato verso la propria porta che rimbalza sul palo) serve a Ronaldo l’occasione per il primo gol, uno dei più facili nella sua carriera (tap-in da mezzo metro) nella stessa porta in cui ha segnato il più complicato e bello, quella magica rovesciata che strappò allo Stadium la prima standing ovation per lui, allora madridista. Passano 15’ e CR serve il bis, stavolta finalizzando un contropiede con un diagonale incrociato di sinistro che lascia impietrito Consigli. E ci sarebbe anche l’occasione per il tris, ma Ronaldo sbaglia due gol facilissimi a pochi passi dalla porta, colpendo sempre male il pallone. Così tocca a Babacar, al 91’, spaventare i bianconeri con il colpo di testa che non riapre la gara solo perché ormai manca troppo poco. Giusto il tempo di vedere Douglas Costa espulso, orribile gesto che rischia di sporcare la giornata di festa in casa Juve.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Primo tempo di ordinaria amministrazione, ripresa con un paio di interventi importanti. Nulla di clamoroso comunque, specie quando difendi la porta della Juventus. Partita onesta.
Joao Cancelo 7: Il più attivo di tutti, anche in un primo tempo privo di grandi sbocchi. A volta si piace un po’ troppo, ma il suo ingresso per il problema di De Sciglio nel riscaldamento si trasforma nella mossa migliore per Allegri. Protagonista per numero di discese, contrasti vinti e palloni giocati. La nota più positiva se si leva la doppietta – oggi facile facile – di Cristiano Ronaldo.
Medhi Benatia 6,5: Chiamato a sostituire Chiellini gioca una partita attenta e contro un Boateng che soprattutto nel primo tempo di dimostra cliente scomodo.
Leonardo Bonucci 5,5: Altra lettura decisamente rivedibile nel finale, esattamente come era stato a Verona sul gol di Stepinski.  Una piccola distrazione che infiamma il finale e manda il Sassuolo il gol. Un peccato minore, chiaramente, visto il risultato finale. Eppure, da segnalare, per Allegri, c’è anche questo.
Alex Sandro 6: Partita piuttosto sorniona. Poco spinta, nessuna grande difficoltà in fase difensiva. Nulla di clamoroso da segnalare, insomma, se non il più classico dei ‘6’. Dal 79’ Juan Cuadrado : S.V.
Sami Khedira 6: Parte bene, con un avvio che lascia presagire grandi cose ma poi setta la Juventus a ritmi un po’ troppo bassi. Il Sassuolo non soffre il palleggio lento della Juve, che dai piedi di Khedira produce meno ‘spettacolo’ di quanto non faccia da quelli di Pjanic.
Emre Can 6,5: Inizio da dimenticare con 3 falli per eccesso di irruenza che fanno del tedesco un giocatore ancora settato agli standard della Premier League. Sale però nella ripresa, quando si dimostra abilissimo anche in campo aperto con l’assist perfetto a Ronaldo. Dal 71’ Rodrigo Bentancur 5,5: Entra e fa arrabbiare Allegri con un paio di palle perse e verticalizzazioni “non richieste”.
Blaise Matuidi 6,5: E’ sempre preziosissimo per la Juventus, anche in giornata non particolarmente brillanti. Qualche inserimento, tanti tamponamenti, solita prestazione positiva.
Paulo Dybala 5: Largo, no. Tra le linee, nemmeno. Dybala continua a essere un mezzo oggetto misterioso, anche nella posizione – almeno iniziale – che per lui dovrebbe essere più congeniale. Non convince, insomma, nemmeno oggi.
Mario Mandzukic 5,5: Meno incisivo del solito, fatica nel ‘tutti liberi’ evidentemente dettato da Allegri a quelli davanti. Ogni tanto largo, ogni tanto al centro, non crea nulla se non un diagonale nel primo tempo. Generoso, come al solito. Tra gli applausi, come sempre. Ma in sostanza, poi, oggi, decisamente non un granché. Dal 61’ Douglas Costa 3: Una follia senza senso. Un contrasto, una mezza gomitata non vista dall’arbitro, l’arbitro che alla fine dà solo giallo. Non contento, lo sputo, chiaramente rivelato dal VAR. Il tutto con Juve avanti e 60 secondi sul cronometro. A volte vine da chiedersi cosa passi nella testa a giocatori ai cosiddetti ‘professionisti’.
Cristiano Ronaldo 6,5: Soffre ancora una volta un primo tempo dove prova a far gol in tutti i modi ma finisce sempre con lo scivolare, il cadere, l’arrivare mezzo secondo in ritardo. Una versione insomma imbruttita del fenomeno che il mondo ha conosciuto. Poi, finalmente, si ritrova, con il gol che leva la scimmia di un primo tempo bruttino e apre ufficialmente la pagina del Ronaldo marcatore in maglia juventina. Oggi i primi due. Per la prestazione – siamo certi – si può comunque salire.


domenica 2 settembre 2018

Parma-Juventus


Parma-Juventus 1-2: gol di Mandzukic, Gervinho e Matuidi

Ancora a secco Cristiano Ronaldo. Traversa di Stulac, palo di Douglas Costa. Dybala in campo soli 10', i bianconeri sono in testa a punteggio pieno

Il deejay dello stadio Tardini nel prepartita manda a tutto volume la Marcia Trionfale dell'Aida – Giuseppe Verdi assieme alla musica da discoteca, è pur sempre sabato sera – ma nella terza vittoria della Juventus c'è poco trionfo. Più che una marcia, è stata una battaglia di trincea. Parma-Juventus finisce 1-2 con due gol spediti da Mosca: Mandzukic per il vantaggio e Matuidi per il secondo allungo, le due M della finale del Mondiale. Allegri va a 9 punti, abbastanza per una sosta da capolista, ma rischia di passare due settimane di pensieri come Cristiano Ronaldo, ancora senza gol, meno pericoloso rispetto alla "prima" col Chievo.
Non che ci sia qualcuno in ritardo - lo stadio è quasi pieno già per il riscaldamento – ma Mandzukic punisce chi non arriva puntuale: dopo meno di due minuti segna un gol strano. Su un cross da destra di Cuadrado, il suo colpo di testa rimpalla su Iacoponi e resta lì, per aria. Sepe non esce e Marione, solo solo, non si sottrae alla deviazione. Qualcuno pensa sia già finita, ma sottovaluta la grande anima del Parma e i problemi difensivi della Juve settembrina. I bianchi mettono in fila tre pericoli e alla fine pareggiano. Pericolo uno: una percussione di Gervinho, che apre le acque in zona-Chiellini, con salvataggio disperato di Cuadrado su Di Gaudio. Pericolo due e tre: due tiri di Stulac su cui la Juve si salva con la traversa e con uno Szczesny insicuro. Al minuto 33, il gol: Gervinho mette in porta un cross di Gobbi deviato da Inglese e apre il carnevale della famiglia in tribuna. Pensiero istintivo: la Juve, in dieci con Cuadrado infortunato a bordo campo, ha concesso ancora spazio, come una squadra distratta. Allegri lo sa e forse va all'intervallo felice, perché a fine primo tempo arrivano due pericoli… E il contropiede Gervinho-Rigoni, con Cuadrado pessimo in fase difensiva, mette decisamente più brividi di una giocata più tiro di Bernardeschi respinta da Sepe.
Il secondo tempo si apre con un paio di azioni made in Ronaldo e un tiro (alto) di Khedira dopo cross di Alex Sandro. La Juve però non segna, così Allegri va sul sicuro: dentro Douglas Costa, lo spacca-partite. Probabilmente è un caso, ma al 13’ Matuidi fa 2-1 con un gran sinistro sotto la traversa, alla fine di una azione di Alex Sandro nobilitata da un tacco di Mandzukic. La partita, ovviamente, così cambia ancora e da un lato la Juve rischia di allungare con Douglas Costa – grande palo a 20’ dalla fine – ma dall’altro il Parma si dimostra vivo. Un tiro-cross di Inglese, con Szczesny ancora incerto, fa vibrare di speranza il Tardini e nel finale lo stadio urla. Szczesny, però, rischia poco o nulla.
Cristiano ha cercato tanto il gol, più che nelle prime due partite, ma è rimbalzato contro i difensori del Parma, schierato con due linee davanti a Sepe. Ha giocato tanto al centro nel primo tempo e parecchio sulla sinistra nel secondo, soprattutto è sembrato sfortunato, fuori tempo, quasi prigioniero di una maledizione. È andato vicino al gol con un colpo di testa uscito di un nulla, poi non è arrivato su un tocco di Khedira e ha messo fuori un piatto per lui non complicato. Nel finale è entrato anche Dybala, alla seconda panchina consecutiva, che ha ricomposto il Dybaldo. Nel complesso però Paulo ha vissuto una partita numero 100 in A con la Juve anonima.
Il Parma, in tutto questo, va a casa speranzoso: si temeva una goleada, è stata una bella partita. Soprattutto, D'Aversa ha avuto buoni segnali da un paio di uomini chiave. Stulac si è confermato calciatore di livello – "calciatore" in senso letterale, è uno dei migliori tiratori da lontano della Serie A – e soprattutto Gervinho ha giocato un'ora vecchio stile, come ai tempi della Roma. Il turbo, anche dopo il viaggio di due anni in Cina, è ancora attivo.

E adesso le pagelle dei singoli giocatori della Juventus date da eurosport.it:

Wojciech Szczesny 6: Sotto la pioggia del Tardini, non mette in mostra la versione più sicura di sé stesso. I riflessi non sono tirati a lucido, ma se la cava.
Juan Cuadrado 6: Uno dei voti più difficili della serata. Perché è vero che spinge alla grande e offre a Mandzukic il cross per l’1-0, ma in difesa si fa saltare spesso e volentieri. Ci mette due chiusure in avvio, nel complesso però soffre. Siamo buoni.
Leonardo Bonucci 6: Soffre leggermente nel finale quando il Parma inserisce la seconda punta, per il resto controlla abbastanza bene Inglese.
Giorgio Chiellini 5,5: Gervinho lo prende di mira in avvio di gara e se la vede brutta. L’ivoriano lo sorprende anche sull’1-1. Non la serata migliore.
Alex Sandro 6: Gervinho cambia presto fascia e così può dedicarsi alla spinta. Lo fa con ordine, ma senza picchi.
Sami Khedira 6: Mezzo punto in meno per il rigore in movimento fallito in avvio di ripresa. A centrocampo, però, accetta la battaglia e non sfigura.
Dal 35’ st Paulo Dybala S.V.: Entra a gara virtualmente chiusa.
Miralem Pjanic 5,5: La peggior partita nel suo inizio di stagione. Fatica sulle ripartenze crociate e sui ritmi alti. Esce per non rischiare vista l’ammonizione già ricevuta.
Dal 28’ st Emre Can S.V.: Entra per gestire.
Blaise Matuidi 7: Con Mandzukic, è il migliore della Juventus. Si allarga, copre e alla fine segna anche il gol decisivo. Difficile chiedere di più.
Federico Bernardeschi 5: Si accentra sempre, però non risulta quasi mai pericoloso. Dopo essersi guadagnato un giallo ingenuo per una simulazione, spreca anche un contropiede facile. Allegri capisce e lo leva.
Dal 10’ st Douglas Costa 6,5: Entra e l’assedio della Juventus acquisisce enorme verve. Non a caso, dopo 3’ è già gol. Colpisce un palo clamoroso.
Mario Mandzukic 7: Un gol dopo nemmeno due minuti, un assist di tacco per Matuidi. In mezzo, la solita dose di corsa, grinta e utilità. In attesa di un CR7 versione cecchino, Allegri ha già ritrovato il proprio scudiero.
Cristiano Ronaldo 5,5: È sempre al centro dell’attenzione, tira 8 volte e centra lo specchio soltanto in un’occasione. Fallisce una comoda occasione in avvio di ripresa. Pur non dimenticando che i margini di crescita sono enormi, evitiamo i trattamenti di favore in sede di giudizio.